Ricomincio da qui.

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1 anno dopo

《Rileyy sei ponta? Serena è di sotto che ci aspetta, su. Sei sempre la solita ritardataria.》

Sentivo Brianna lamentarsi al piano di sotto, e tutto questo mi faceva sorridere, perché nonostante tutto, nonostante tutto il tempo trascorso, nonostante tutte le sfide che avevo dovuto superare, nonostante tutti i nonostante quel tempo non mi aveva cambiata, o per lo meno non mi aveva cambiata realmente.

Ero ancora io, la solita Riley sbadata, ritardataria, a cui piaceva infastidire la gente.

Non che lo facessi davvero apposta, ma adoravo vederla innervosirsi e sbraitarmi contro.

Aveva quella piccola vena sul collo che sporgeva all'infuori tutte le volte che alzava il suo tono di voce, e non riuscivo a smettere di ridere quando per l'esasperazione alzava gli occhi al cielo, proprio come in questo momento poggiata con la spalla allo stipite della porta per riprendersi dalla corsa per raggiungermi fin sopra le scale.

Era stato un anno davvero complicato.

Mi ero chiusa in me stessa all'inizio, creando uno scudo attorno a me per difendermi dal mondo esterno.

Ma quello scudo era stato buttato giù a spallate dalla mia famiglia e dalle mia amiche per non farmi toccare ancora di più il fondo.

Ben aveva continuato a cercarmi alternando lettere d'amore a messaggi colmi di disprezzo ed epiteti poco carini che non son degni nemmeno di esser ripronunciati.

Piangevo continuamente, volevo cambiare numero di telefono, ero davvero arrivata al culmine e prima o poi sarei scoppiata.

Il rapporto con mio padre si era nuovamente solidato divenendo ancora più forte, mi supportava, consolandomi e contnuava a sussurarmi che
"tutto sarebbe andato per il meglio".

E così era stato, perché tutti prima o poi smettono di mancarti.

Ricevevo ancora suoi messaggi, a volte provava anche a telefonarmi con numeri sconosciuti, forse dei suoi amici, quasi sempre era perso, ubriaco, credo che non capisse nemmeno lui cosa farneticava.

Ma ero decisa ad andare avanti, perché non potevo più vivere di ricordi, ma avrei cominciato a crearne di nuovi.

Non sarei tornata indietro, modificando la mia rotta ero ormai in alto mare, ed il viaggio da intraprendere era ancora lungo, non si vedeva alcun porto in lontananza, non mi sarei fermata, avrei messo al primo posto soltanto la mia felicità.

《Cosa stai facendo?》domanda con voce ansante a causa del fiatone, il volto stranito per avermi trovato già pronta, ma seduta nella piccola scrivania della mia camera con carta e penna in mano.

《Sto scrivendo.》risposi semplicemente.

Ed ho sempre pensato che ci son segreti che non saremo mai in grado di confessare a nessuno, segreti che sapremo solo noi per sempre.

Ed ho scoperto che la scrittura sarebbe stata la mia valvola di sfogo, la mia via di fuga da tutto lo schifo che mi era stato rigettato addosso, perché le emozioni non fanno mai rumore,
ma ti lasciano un gran casino dentro,
ed io lo avrei buttato fuori quel caos tramite essa, sfogandomi, parlardo di tutto e chissà un domani sarebbe potuto diventare un libro, un modo per non dimenticare mai, un consigliere saggio che ti aiuterà a non commettere più gli stessi errori.

《Ed hai finito?》domanda semplicemente ed un sorriso prende forma sul suo volto, e non abbiamo mai avuto bisogno di aggiungere parole noi, ci siamo sempre capite attraverso i nostri sguardi.

《Si, adesso ho finito. Andiamo.》sussuro sorridente e la penna scorre dolcemente sopra il foglio.

E l'amore era sempre stato la mia debolezza.

NONOSTANTE TUTTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora