14

482 26 8
                                    

Un'altra giornata è appena cominciata, oltrepassiamo il grande cancello della scuola, come se stessimo varcando le porte dell'inferno, a passo lento.

Procediamo sempre più lentamente verso la nostra aula, la nostra insegnante di storia, la signorina Wilson, ci attende già seduta in cattedra per le prime due ore scolastiche.

«Ok ragazzi, buongiorno. Prendete posto. Oggi faremo interrogazione a sorpresa.» Esclama superiore.

«Che buongiorno di merda!» Borbotto voltandomi a guardare la mia amica Brianna.

«Smettila scema e fai silenzio. Che è la volta buona che ci interroga e non ho studiato una mazza. Mi spieghi perché cavolo siamo entrare a scuola oggi?» La ascolto lamentarsi.

«Silenzio! Fate un po' di silenzio su. Se no interrogo a tappeto, vi avverto. C'è qualche volontario? Qualche benefattore pronto a salvare qualche compagno impreparato e diventare cosi l'eroe nazionale della classe?» si prende gioco di noi la Wilson.

Mi guardo intorno per ispezionare i volti dei nostri compagni.

«Nessuno?» Domanda ancora la nostra insegnante.

«Stronza!» Sussurro sottovoce, offendendola.

«Angel ti prego, salvaci tu.» Scorgo Brianna voltarsi e supplicare la nostra sempre preparata vicina di banco.

«Se prendo un cattivo voto mi sarai debitrice per tutto l'anno scolastico.» alza il suo braccio proponendosi senza molte via di fuga.

«Nessun altro? Ok. Per questa volta mi accontenterò della signorina Hale, soltanto perché non voglio scavare più a fondo.»

«Siamo salve!» Commentiamo, mentre osserviamo la nostra salvatrice venir spennata viva da quella strega della nostra insegnante.

Le ore successive passano velocemente.

L'ultima ora di educazione fisica con il professore Stone ci attende.

Raggiungiamo la palestra, dopo esserci cambiate negli spogliatoi della scuola.

«Ben arrivati ragazzi.» Ci accoglie il nostro professore.

«Speriamo non ci faccia sudare.» Mi lamento a voce bassa verso la mia amica Brianna.

«Oggi inizieremo con una bella corsetta.» Ci informa soddisfatto lui.

«Ops...» Si prende gioco di me Brianna iniziando già a correre.

«Vi odio tutti.» Ringhio come un animale impazzito, raggiungendo con una camminata veloce quella stronza della mia amica.

«Smettila scema, non ho intenzione di correre. Fermati. Rallenta.» La supplico già stanca, confermandomi per la pigra che sono.

Sembro averla convinta.

Passeggiamo lentamente, accennando una piccola corsa solo quando gli occhi del professore si posano su di noi.

«Ho discusso con Simon ieri.

Credo proprio che la nostra storia sia giunta al termine.» Confessa tristemente.

Guardo Brianna fermare la nostra lenta camminata.

«Non so che dirti tesoro, lo sai non sono mai stata brava con le parole.

Mi dispiace, non mi piace vederti soffrire.

Però voglio dirti che io ci sono sempre, ti voglio bene.» Rispondo.

Raggiungiamo gli spogliatoi stanche, prendo il cellulare da dentro la borsa.

«Che succede?» Mi chiede Brianna, notando il mio sguardo sul telefono.

NONOSTANTE TUTTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora