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aveva aperto quella porta velocemente, il più possibile, per non ripensarci, rischiare di pentirsene.

strinse gli occhi nel ripensare a quel momento, e si sedette, più comodo che poteva.

non fumava, quasi mai, ma in quel momento sentiva il bisogno di calmarsi.

era necessario, sennò chissà cosa sarebbe potuto succedere.

oramai le lacrime continuavano a sgorgare, erano infinite.

come l'acqua di una cascata, l'acqua di una fontana, non riusciva a fermarle.

ma oramai, dopo cinque giorni, si era abituato.

non faceva altro che piangere da ben cinque giorni, e sembravano un eternità.

erano stati lunghi, strazianti.

sentiva il suo cuore essere strappato, lentamente, come un foglio da buttare.

ogni giorno ne strappavano un pezzettino e poi gli davano fuoco.

perché quando ogni minima cosa sembrava essere sistemata, doveva distruggersi tutto?

quando ogni piccolo problema era districato, come i capelli più lisci tra tutti, come la mensola di un perfezionista.

dondolava le gambe, quasi come se potesse prendere il volo e raggiungerlo.

la cosa più straziante, nel profondo, era che fu tutta colpa sua.

avrebbe dovuto essere più forte, almeno per un po'.

avrebbe dovuto resistere ancora, ce l'avrebbe potuta fare.

sicuramente, non voleva questo, non era il giusto.

le dondolava, sempre lentamente e con tutta la calma che il suo corpo dimostrava, mentre la sua mente ripudiava.

buttò la sigaretta, guardandola cadere dal sesto piano.

mise le mani nelle tasche, faceva realmente freddo.

anche quel giorno era stato un giorno freddo, quando mingsung lo aveva abbandonato per sempre.

solo a ripensarci sentì gli occhi completamente offuscati.

era soltanto colpa sua, come poteva perdonarsi?

cercavano tutti di convincerlo che sarebbe passato questo brutto momento,

che i sensi di colpa, secondo loro inutili, sarebbero svaniti molto presto.

e invece no, erano sempre più forti, più logoranti.

eppure quell'aria sembrava così fresca, buona..

sembrava che lo potesse portare fino al cielo, sentiva il vento forte chiamarlo.

si sporse un po' di più, aspirando una grande quantità d'aria,

era così buona, fresca.. sembrava leggera ma non troppo.

anche a jaebum, era sempre piaciuta l'aria fresca.

aveva sempre amato uscire, giocare, chiaccherare al parco..

magari anche a jaebum sarebbe piaciuta quell'aria.

si spinse mano a mano più in là quando tutto d'un tratto decise di lasciarsi cullare dall'aria fresca.

sotto jaebum lo stava aspettando, stranamente c'era anche mingsung.

scese una lacrima solitaria al "fratello" del ragazzo.

sorrise leggermente, afferrando youngjae dalle spalle e lo strinse tra le sue braccia

"non avevo mai notato quanto fossi bello e cresciuto, in tutto questo tempo, youngjae."

the end.




❥elyxxmeda🍒

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