Prologo

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  Senza fiato, Rey si guardò attorno. I corpi morti dei loro avversari giacevano a terra sul pavimento della sala del trono, ora imbrattato del loro sangue.
L'odore acre della carne bruciata imperniava l'aria. Il sudore della fronte le scivolò lungo le tempie.
Aveva il viso in fiamme, l'adrenalina ancora scorreva veloce nel suo corpo. Anche Ben sembrò tornare a respirare un poco alla volta. Aveva le pupille dilatate e i suoi muscoli ancora fremevano per lo sforzo. Il ragazzo sembrava in stato di schok.
Restò impalato dove si trovava a fissare il vuoto per un momento lunghissimo. Stava tentando di elaborare quanto appena successo. Lo aveva fatto davvero. Aveva tradito il suo maestro. Snoke era morto. Era libero ormai.
"Ben..." sussurrò Rey "ce l'abbiamo fatta. Ora dobbiamo andare" gli disse la ragazza con un enorme sollievo nella voce. La speranza non l'aveva mai abbandonata. Era distrutta come mai lo era stata in vita sua. Ogni singolo muscolo del corpo le doleva ma era felice. Ben si era convertito! Aveva ucciso Snoke e sarebbe venuto via con lei e insieme avrebbero aiutato la resistenza a distruggere il Primo Ordine.
"Ben..." lo richiamò nuovamente Rey, quasi senza fiato. Lui sembrò ridestarsi come da un sogno e si mise a fissare Rey come se la vedesse per la prima volta.
"Andare dove?" replicò con voce secca. Rey non rispose. Avvertì un brivido correrle lungo la schiena. Trovò che negli occhi di lui qualcosa fosse improvvisamente cambiato. C'era qualcosa di sbagliato nel suo tono.
"E' ora che ciò che è vecchio muoia" esordì il ragazzo "Snoke. Skywalker, i sith, i jedi, i ribelli. Che tutto muoia!" spiegò lui con voce sempre più carica di asprezza e nel mentre le si avvicinò di qualche passo. Ad ogni centimetro che lui guadagnava, Rey seppe che quello che si trovava di fronte non era più Ben Solo. Kylo Ren era accecato dal richiamo del potere e ora le stava parlando con uno sguardo folle.
"Rey" deglutì "voglio che ti unisca a me... Governeremo insieme e poteremo un nuovo ordine nella galassia" sentenziò infine. Un'ebrezza intossicante si era appena impadronita della mente del giovane Solo. Ora che Snoke era stato sconfitto, ora che la ragazza era finalmente al suo fianco, si sentiva invincibile. Rey non seppe trattenere le lacrime. Non poteva essere.
"Non farlo Ben...Ti prego non prendere questa via!" lo supplicò indietreggiando. Lui per tutta risposta le si avvicinò con grosse falcate, annullando quasi completamente la distanza che li separava. Vide lo sguardo smarrito di Rey e un moto di rabbia lo pervase. Se l'era meritato. Dopo tutto quel dolore, gli anni vissuti nell'ombra, finalmente aveva la possibilità di costruirsi un futuro migliore, con lei. Come poteva guardarlo in quel modo? Lui ora era finalmente libero, libero da regole e da percorsi tracciati da altri per lui. Libero di vivere la sua vita e abbastanza potente per non farsi soggiogare mai più da nessuno. Perché la ragazza non capiva quanto male le stesse facendo questa guerra? Solo lui era così stanco, così esasperato? Le sarebbe bastato chiudere con il passato. Erano ancora giovani e avevano una vita intera davanti. Se la galassia regnava nel caos lui ora avrebbe avuto abbastanza potere per riportare la pace e l'ordine. Aveva diritto di avere quella serenità.
Non avrebbe più permesso a nessuno di comandarlo con stupide regole insensate riguardo a come usare la forza. In tutta la sua vita Ben Solo non aveva ancora trovato la risposta che cercava riguardo al suo potere. Si erano sbagliati tutti. Lo avevano indottrinato come se lui fosse stato uno stupido, incapace di pensare con la propria testa. Si era dovuto piegare, sottostare a quei comandi, a quelle regole insensate. Perché Rey non capiva? Era finita. Avrebbe potuto lasciarsi tutto alle spalle.
"No...no...Ancora resisti?! Lasciati andare!" le gridò con rabbia.
La ragazza trasalì. Il ragazzo stava iniziando a spaventarla. Perché non voleva aiutarla? Si era consegnata a Snoke, per lui aveva messo a repentaglio la propria vita, lo aveva appena salvato. Perché... perché Ben Solo non voleva essere salvato? Una lascrima scese lungo la sua guancia.
"No Ben... Non sono venuta per questo. Sono venuta per portarti a casa con me" gli disse con tono fermo. Lui cambiò di nuovo espressione, strinse gli occhi e serrò le labbra. La rabbia ancora sembrava accecarlo ma il suo tono di voce si abbassò, si fece più freddo e controllato. Si rese conto che lei era ancora troppo legata alla resistenza più di quanto non lo fosse a lui. Avvertì quanto Rey ancora fosse con la testa nel passato e quanto poco avesse mai immaginato il proprio futuro. Non sarebbe mai andata avanti se lui non l'avesse aiutata a farlo. Non poteva voltare pagina perché sperava ancora nella sua famiglia, nei suoi genitori.
Doveva darle modo di bastare a se stessa, di sentirsi importante per quello che era, a prescindere dal suo passato. Voleva farle sapere quanto fosse diventata importante per lui. Non avrebbe dovuto temere, lui non l'avrebbe mai abbandonata. Questo doveva bastarle.
"Rey conosco la verità sui tuoi genitori..." le disse. A quelle parole il viso della ragazza si fece più pallido. Rey sentì il suo cuore accelerare. Le venne un groppo alla gola. Tentò di trovare le parole perché dentro di sé voleva sapere. Era rimasta spiazzata dalla rivelazione improvvisa, ma voleva sapere. Lo sguardo di lei si incastonò in quello di lui come rapito. Gli occhi di quel ragazzo le sembrarono ancora più magnetici e misteriosi, non sarebbe riuscita a distogliere il proprio sguardo dal suo nemmeno se le fosse crollato il soffitto addosso.
"La verità su di loro tu l'hai sempre saputa..." sussurrò infine il ragazzo "L'hai solo tenuta nascosta. Tu sai la verità. Dilla!" e il suo era un invito ad ammettere qualcosa di tremendo per lei, qualcosa di davvero difficile da accettare, ma che le avrebbe permesso di iniziare una nuova vita. Una vita al suo fianco.
Quelle parole risvegliarono in Rey antichi dolori. In confronto, la lotta e il dolore che aveva appena provato le sembrarono mali ben minori dai quali non si sarebbe comunque mai tirata indietro in nome della causa. In nome della resistenza. Ma questa... questa era ben altra faccenda.
Una parte di lei avrebbe voluto scappare via, l'altra invece era così bramosa di una risposta, così disperatamente bisognosa di verità, che neanche se fosse stata un mese senza acqua su Jakku si sarebbe ritrovata ad essere tanto assetata. E lo era. Assetata di risposte, tremante ma ferma nella sua decisione. Eppure dopo quanto provato in quella grotta sul piccolo pianeta acqueo di Luke, dopo tutti quegli anni trascorsi ad aspettare invano, una scomoda verità si era ormai annidata nel suo cuore carico di tristezza.
"Non erano nessuno?" disse Rey in un sussurro, forse più a sè stessa che a Ben. E per un attimo il suo cuore si fermò.
Desiderò dal più profondo del suo essere che lui la smentisse, che le dicesse che invece non era così, che i suoi non l'avevano volutamente abbandonata, che là fuori, da qualche parte, c'era sempre stato qualcuno alla sua ricerca, qualcuno che le voleva bene.
Ben aveva ancora vivide nella mente le immagini della sua visione. Non era stata abbandonata. Non era figlia di nessuno. Ma i suoi genitori erano comunque già morti, tanto valeva risparmiarle il peso di un passato che comunque non le apparteneva.
Desiderava che lei pensasse solamente al futuro. Che importanza poteva avere? I genitori non si scelgono e comunque aveva vissuto sempre da sola. Se la sarebbe cavata, liberata da quel peso avrebbe ricominciato a vivere.
Fu per questo che le mentì.
"Sporchi mercanti di rottami" le disse "ti hanno venduta per comprarsi da bere. Sono morti in una fossa comune nel deserto di Jakku" sentenziò infine il ragazzo. Il cuore di Rey si era fermato e ora riprese a battere. Con un tonfo sordo avvertì una stretta nel petto e tutto sembrò rimettersi in moto. La ragazza avvertì distintamente qualcosa incrinarsi dentro di lei. Calde lacrime, che già avevano preso a pungerle gli occhi, finirono per rigarle il viso.
Ben Solo non sembrava arrabbiato con lei, non c'era astio nella sua voce, né tantomeno cattiveria. Le aveva parlato con tono pacato ma fermo e carico solamente di compassione, dolore e anche qualcosa di più che Rey non sembrò capire, troppo sconvolta da quella rivelazione. Un singhiozzo le fuoriuscì dalla bocca, incontrollato, mentre distoglieva lo sguardo da lui. Era troppo umiliata e disperata per continuare a fissare i suoi occhi.
Si strinse le braccia al petto, incapace di accusare il colpo. La testa le pulsava e iniziò a temere che le sue gambe avrebbero ceduto. Solo allora si rese conto pienamente di quanto fosse stanca e di quanto i muscoli di tutto il corpo le facessero male. La ferita alla spalla era dolorosa e c'era del sangue caldo che stava grondando sul pavimento, il suo sangue. Per un momento si sentì perduta e insicura.
Era così che doveva andare? La vita come l'aveva sempre immaginata si era rivelata una semplice illusione. Aspettare per anni la propria famiglia, allenarsi per diventare una Jedi... Tutto inutile? Che cosa ne sarebbe stato di lei? Poi Ben le si avvicinò e le tese una mano. Fu un gesto inaspettato.
"Rey... non hai un posto in questa storia. Tu vieni dal niente, sei niente..." continuò lui "...ma non per me!".
A quelle ultime parole Rey avvertì una scarica di adrenalina percorrerle tutto il corpo.
"Unisciti a me" insistette lui, ora con una punta di disperazione nella voce "...ti prego".
Le ultime parole gliele disse in un sussurro. Ben Solo la stava pregando di restare e le tendeva una mano guantata col palmo rivolto verso l'alto. Quando credeva di essere rimasta completamente sola ecco che lui era pronto ad offrirle conforto. Studiò quella mano tesa. Era pronta ad accogliere la sua.
Lo sguardo della giovane andò ad incontrare i suoi occhi. Erano gli occhi di un uomo che non avrebbe rinunciato facilmente a ciò che desiderava. Lo desiderava con ardore, con forza, tanto che Rey si stupì di quanto lui agognasse la sua mano.
L'aria attorno a loro si riempì di una strana elettricità. La ragazza poteva avvertire la forza scorrere in lei. Quel pensiero la riportò alla realtà della battaglia, alla sua spada laser che ora stava nell'altra mano di Ben, la sinistra. Se poco prima lei non gliela avesse passata, lui probabilmente sarebbe morto e lei non aveva esitato un secondo. Lui ormai era suo alleato, era riuscita a farlo convertire al lato chiaro, o almeno così aveva creduto. Adesso però quella decisione presa così di pancia non le sembrò più tanto saggia. Non l'avrebbe mai lasciata andare, non adesso che aveva ottenuto la liberazione da Snoke. Rey si rese conto di essersi sbagliata. Kylo Ren era ancora lì davanti a lei, con una spada laser a disposizione, mentre lei ora era esausta e disarmata.
Ben Solo non sarebbe venuto via con lei. Kylo Ren, l'avrebbe trascinata con lui nell'oscurità.
Questo non andrà come tu pensi!
Le parole di Luke le risuonarono in testa con infinita amarezza. C'entra ancora troppa brama di potere in quel ragazzo dai capelli corvini e dalla pelle bianca e pallida. Gli occhi di lui luccicavano con una intensità tale che Rey si sentì contorcere le budella per la tensione che lui le trasmetteva. Pensò di scappare via, di fare ritorno da Finn e gli altri combattenti della resistenza.
Doveva solamente far credere a Kylo Ren che gli avrebbe stretto la mano, mentre all'ultimo lo avrebbe disarmato chiamando a sé la sua spada laser. Avrebbero dovuto lottare, non era certa di riuscire a batterlo, ma sarebbe partita in vantaggio con la sua spada tra le mani mentre lui sarebbe stato disarmato. Doveva tentare. Calde lacrime continuarono a solcarle il volto. Non si era mai sentita tanto dilaniata come in quel momento.
Aveva davvero creduto che sarebbe riuscita a convertirlo. Aveva provato qualcosa di intimo e profondo quando lui, nel suo momento più buio su Ach-to, le aveva detto che non era sola, che lui sarebbe stato lì per lei. E ora di nuovo, lui era lì di fronte a lei, lo sguardo carico di un sentimento che Rey non seppe riconoscere. Tutto ciò che la ragazza aveva sempre desiderato era solamente avere qualcuno accanto. Gli occhi del giovane erano due enormi pozzi neri, due diamanti lucenti di una passione a lei sconosciuta. La mano di lui tremava leggermente mentre restava sospesa a mezz'aria in attesa di una sua risposta. I secondi passavano e Rey sentì crescere in sé la disperazione. Avrebbe tentato un ultima volta. Sperò che le sue parole bastassero, pregò dentro di sé che lui la ascoltasse, che Ben Solo riuscisse a sovrastare Kylo Ren una volta per tutte. "Sono importante per te?" gli chiese d'un tratto lei con un fil di voce. Lui la studiò senza rispondere.
"Da quando ti importa di una sciocca raccatta rottami venuta dal nulla?" la domanda di lei rimase in sospeso tra loro mentre un singhiozzo soffocato le usciva dalla bocca. "E' questo legame" rispose lui "so come ti senti... è ciò che sento anche io" confessò infine lui e sempre tendendole la mano ripeté "La forza ci ha connessi perché insieme potessimo distruggere il nostro passato. Ti prego Rey...unisciti a me!".
A quel punto dentro la ragazza qualcosa scattò. Sentì che quel ragazzo riusciva a comprenderla come mai nessuno prima di allora.
Diceva di sentirsi nello stesso modo, come quando si erano parlati qualche mese prima, quando lui l'aveva interrogata in quella angusta stanza degli orrori. Forse allora non gli aveva creduto ma ora sì. Ben Solo era spaventato e disperato tanto quanto lei. Kylo Ren era stata la sua maschera, il fantoccio da impersonare per mettersi al riparo da tutto quel dolore. Se lo avesse rifiutato si sarebbe sentito tradito ancora una volta. Già il suo maestro Luke aveva commesso quell'errore anni prima, e ora ne stavano tutti pagando le conseguenze. Non era venuta fino a lì per commettere lo stesso errore. Rey avvertiva la passione incandescente del suo sguardo.
Così non seppe fare altro che avvicinarsi a lui. Come quando si erano sfiorati nella capanna, i loro occhi non si persero mai di vista. Rey face qualche passo in direzione di lui e sollevò entrambe le mani. Invece di stringere quella di Ben, decise di accarezzargli il viso. Lentamente e con le braccia che tramavano Rey poggiò i propri palmi contro le sue guance. Lui rimase in silenzio a fissarla come rapito. Il suo corpo tremava ormai visibilmente nonostante lui stesse cercando di nasconderlo.
"Ben vieni via con me... ti prego. Non posso restare qui. Non voglio. C'è ancora speranza per te. Non gettare via tutto questo per la tua sete di potere. Sei stato tu a dirmi di lasciare morire il passato. Vieni via con me" gli disse Rey in un sussurro quasi disperato "ti starò accanto". Così dicendo Rey fece una cosa che non si sarebbe mai aspettata di fare: gli diede un leggero bacio sulle labbra. Un leggero tocco, lieve e fugace, carico di imbarazzo ma puro ed intenso.
Durò solo un secondo, dopodiché la ragazza si ritrasse e rimase a fissarlo negli occhi. La bocca di lui era ancora dischiusa a pochi centimetri dalla sua. Le iridi chiare di lei si persero in quelle scure di lui. Nemmeno Rey seppe dove aveva trovato tanta sicurezza per compiere un simile gesto.
Non era da lei. Avrebbe potuto tentare di disarmarlo ma dentro di sé avvertiva forte l'esigenza di fargli sentire la sua vicinanza.
Pregò di aver preso la decisione giusta. Il ragazzo rimase folgorato da quel gesto. Normalmente non si sarebbe mai spinto a tanto ma non seppe trattenersi oltre. Annullò nuovamente la distanza tra loro e prese a baciare Rey con intensità lasciando cadere a terra la spada laser.
La strinse in un abbraccio disperato e lei non si oppose e lasciò che quelle braccia forti la stringessero a sé. Adesso erano le loro bocche a lottare. Lui avvertì il bisogno febbrile di toccarla. Fece scorrere le proprie mani lungo la schiena di Rey per accarezzarla.
La ragazza si sentì avvampare e non seppe resistere all'impulso di fare un passo indietro allontanandolo da sé. Per lei era troppo. Nessuno l'aveva mai toccata in quel modo né tantomeno con quella intensità. Non era abituata al contatto fisico. Lui parve confuso da quel gesto e rimase a fissarla in silenzio per un lungo momento. "Scusami...io..." le disse con voce roca "ho esagerato" tentò di schermirsi.
A Rey non vennero in mente parole abbastanza chiare per fargli sapere come si sentiva.
"Ben..." iniziò, ma lui la precedette "non ti lascerò andare via. Resterai con me" dichiarò senza possibilità di appello. Ed ecco che era successo. Rey aveva appena perduto la sua chance di fare ritorno da Luke e dai ribelli. Avrebbe dovuto sentirsi in trappola e invece il tono possessivo e fermo di Ben Solo le fece venire la pelle d'oca. Una marea incontrollabile di emozioni l'aveva pervasa dalla testa ai piedi e non era stata capace di resisterle. Quella sensazione Rey non l'aveva mai provata in tutta la sua vita. Appartenenza. Eppure non sarebbe mai passata al lato oscuro, non l'avrebbe permesso.
Si costrinse a ritrovare la perduta lucidità. Doveva andarsene da lì. D'improvviso si rese conto che non sarebbe più stata capace di resistere all'ardore delle fiamme che bruciavano in lui. Scottavano troppo perfino per lei che era nata su un pianeta deserto come Jakku. I loro sguardi erano ancora intrecciati, l'eccitazione palpabile, quando qualcosa accadde e tutto si fece buio.

Dopo alcuni minuti Rey riaprì gli occhi. Si rese conto a poco a poco di essersi addormentata, o forse doveva essere svenuta perché tutto era successo all'improvviso. Un urto violentissimo aveva fatto tremare la stanza nella quale si trovavano. Con un boato qualcosa aveva squarciato la nave. Alcuni pezzi metallici del soffitto erano crollati e li avevano travolti, per fortuna senza causare troppi danni. Rey si era risvegliata confusa e disorientata, con un fortissimo mal di testa e un forte ronzio nelle orecchie. Il corpo le doleva ovunque. Nuvole di polvere e fumo aleggiavano attorno a lei. Si alzò in piedi incespicando su qualcosa.
Era Ben che giaceva a terra privo di sensi. Rey si chinò su di lui con preoccupazione. Respirava e non sembrava aver riportato alcuna ferita, era semplicemente svenuto a causa dell'urto così violento. Rey non sapeva di preciso che cosa fosse successo ma si disse che quella poteva essere la sua unica occasione di fuga. Ben non avrebbe cambiato idea, non si sarebbe mai unito ai ribelli. Aveva fallito. Lui le aveva fatto provare dei sentimenti sconosciuti e incredibili e qualcosa dentro di lei le disse che non poteva semplicemente andarsene, che gli avrebbe spezzato il cuore.
Eppure non aveva altra scelta. Non sarebbe mai rimasta lì, non avrebbe mai potuto fare parte del Primo Ordine né tantomeno del lato oscuro. Ben Solo non era ancora tornato indietro. Kylo Ren lo aveva offuscato con la sua brama di potere e forse la forza aveva trovato la maniera per aiutarla a fare ritorno. Ben Solo forse non era perso per sempre ma non sarebbe tornato a casa con lei, non ancora per lo meno. La ragazza scostò con la mano una ciocca di capelli che avevano coperto la fronte di lui e la baciò.
"Mi dispiace Ben... ma devo andare ora" gli sussurrò mentre una lacrima scese a bagnare il viso di lui. Senza esitare ancora, Rey recuperò la propria spada laser dal pavimento e corse via da quel luogo. Tutta la nave era in subbuglio per via dell'attacco appena subito.
Grazie al trambusto e all'uso della forza la ragazza riuscì a non farsi notare mentre saliva a bordo di una navetta di salvataggio e si faceva recuperare da Chuwbecca per poi ripartire a velocità luce a bordo del Millennium Falcon in direzione della nave del generale Organa. Quando Ben Solo rinvenne ormai lei era sparita. All'inizio si guardò attorno con preoccupazione temendo che Rey potesse essere rimasta ferita, poi però non la vide da nessuna parte e capì. Il ragazzo non poteva crederci. Rey se n'era andata. Lui le aveva salvato la vita, aveva ucciso il suo maestro e le aveva appena offerto tutto sé stesso. C'erano stati baci appassionati e lei dopo averlo baciato e avergli permesso di toccarla in quel modo, aveva deciso di allontanarsi. Ben Solo si sentì uno sciocco. Probabilmente quel tentativo di seduzione era stato fin da subito un semplice stratagemma per fargli abbassare la guardia, la ragazza sarebbe scappata comunque. Questo pensiero lo fece sentire come un vero idiota. Ci aveva creduto.
Per un attimo aveva davvero pensato che lei lo desiderasse con la stessa urgenza, con lo stesso desiderio. Credeva che sarebbe rimasta con lui a lottare contro il Primo Ordine e contro il Ribelli, per porre fine a tutto quanto e ricominciare daccapo. E invece lo aveva solamente preso in giro.

"Che diavolo è successo qui dentro?" la voce gracchiante del generale Hux sembrò ridestarlo dallo schoc che quella scoperta gli aveva appena causato. Una rabbia incontenibile lo attraversò mentre con un unico gesto fluido si alzò in piedi.
"La ragazza ha ucciso Snoke" disse lapidario mentre un furore incontenibile si impossessava di lui. Era incredibile che solo pochi secondi prima lui fosse pronto a gettarsi a capofitto in effusioni romantiche e baci appassionati. Ora tutto ciò che desiderava era punirla per averlo fatto sentire sbagliato, per averlo sedotto e abbandonato come tutti gli altri prima di lei.
"Cosa è successo?" chiese a propria volta Kylo Ren a Hux.
"Un incrociatore della resistenza ha attaccato la nostra nave. I danni sono ingenti. Dovremo evacuare. La ragazza ha preso la navetta di salvataggio di Snoke" spiegò Hux. Kylo Ren imprecò tra sé e sé. Se n'era andata per fare ritorno da Luke e dai suoi amici ribelli. Lo aveva lasciato per questo.
"Concentra le forze sulla base della resistenza, facciamola finita!" ordinò dirigendosi a grandi passi verso l'uscita dalla stanza.
"Farla finita?" replicò incredulo Hux con un malcelato astio nella voce.
"Con chi credi di parlare tu?" gli chiese "hai la pretesa di comandare il mio esercito?". Ora stava gridando.
Kylo Ren si fermò dandogli sempre le spalle. "Il nostro leader supremo è morto! Non abbiamo un sovrano e..". Hux stava continuando il suo discorso quando d'improvviso avvertì una stretta mortale alla gola. Il respiro gli venne a mancare e istintivamente si portò le mani al collo annaspando alla ricerca di aria
. A quel punto Kylo Ren si voltò nuovamente verso di lui "il leader supremo...è morto!" ripeté scandendo bene le parole come a volergli fare capire un concetto piuttosto semplice. Hux non ebbe altra scelta che dichiararsi suo devoto servitore. "Lunga vita al leader supremo!" biascicò ormai senza voce.
A quel punto Kylo Ren lo lasciò andare e senza curarsi più di lui corse verso la sala comandi.

Nel frattempo Rey era di nuovo tra amici. Era atterrata con il Falcon su una delle navi della Resistenza e finalmente aveva potuto riabbracciare il suo amico Finn. Fece la conoscenza di Poe Demeron, pilota della resistenza e di Rose, una nuova amica di Finn. Le raccontarono tutto quello che si era persa durante i mesi trascorsi su Ach-to assieme a Luke. La resistenza aveva subito grosse perdite nelle settimane precedenti. Il generale Hux aveva da poco bombardato una delle loro basi ma senza perdersi d'animo gli impavidi ribelli si erano presi la loro rivincita riuscendo a distruggere in gran parte la loro nave ammiraglia, quella sulla quale si trovava Rey quando aveva lottato fianco a fianco con Ben.
"Quando mi hai chiesto dove si trovasse la nave ammiraglia non pensavo che ci saresti finita a bordo" spiegò Finna Rey, ancora preoccupato per quello che sarebbe potuto accadere. "Non avevamo previsto quella mossa, ma siamo stati costretti a farlo. Ci stavano inseguendo e per la flotta sarebbe stata la fine" spiegò. "Cosa ci facevi là? Non eri con Luke?" insistette sempre Finn. La ragazza però pareva restia a dare spiegazioni.
"Non ha importanza ormai" rispose semplicemente.
"Ho fallito". Finn e gli altri la fissarono senza comprendere, ma tentarono di rispettare il dolore di Rey e per il momento non le chiesero altro. I piani dei ribelli prevedevano di rinsaldare vecchie alleanze per far crescere i loro esercito prima che il Primo Ordine potesse definitivamente spazzare via l'ultima delle loro basi rimaste attive. Tutto quanto le sembrò entusiasmante e pieno di avventura. I mesi trascorsi con Luke erano stati davvero tremendi per lei.
Se non fosse stato per Ben...
Ma quel senso di abbandono e solitudine che aveva provato venne ben presto sostituito dal calore dei suoi nuovi amici.
"Sono davvero contento di fare la tua conoscenza Rey" gli aveva detto Poe poco prima di stringerla in un abbraccio. Quel gesto le provocò un visibile turbamento, che Rey si affrettò presto a nascondere. Si chiese come si stesse sentendo Ben Solo, o meglio, Kylo Ren in quel momento. Si era risvegliato? Era furioso con lei? Sicuramente lo era. In fondo lo aveva abbandonato nuovamente a sé stesso, ma la colpa era soltanto sua.
Se solo avesse deciso di tornare con lei anche lui si sarebbe ritrovato circondato da quel calore, dalla luce e dalla speranza, pensò. Probabilmente non sarebbe stato facile per gli altri accettarlo tra loro, ma il Generale Organa era pur sempre sua madre e tutti loro portavano un grande rispetto per quella donna che aveva dedicato la sua intera vita alla causa dei ribelli. Era morta per loro e Rey voleva immaginare che in memoria della principessa di Aldeeran, la resistenza avrebbe tentato di capire.
Era ancora possibile la redenzione per lui? Arrivati a questo punto forse era troppo tardi.
Una parte di lei non poteva smettere di sperarlo, anche se tutta la sua razionalità le diceva di lasciarlo andare. Lui aveva fatto la sua scelta. Kylo Ren sarebbe diventato il nuovo leader del primo ordine. Il loro peggior nemico. Ma quella immagine stonava così tanto con quella di Ben Solo e col sapore di quesi baci così teneri che Rey non poté fare a meno di sentirsi spaccata in due. Ripercorreva con la mente ogni momento di quella lunga giornata.
Quella notte provò ad immaginarsi i suoi genitori. Davvero l'avevano venduta e abbandonata per sempre su Jakku? Tentò di ricordare i loro volti. Ma nulla. Rey si addormentò nella sua cuccetta di quella nave ribelle con una sensazione di vuoto allo stomaco e con la testa pesante. Gli occhi gonfi di lacrime e una frase che le rimbombava incessante nel cervello: "...ma non per me".

Continua...  

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