Dopo l'ultima visita di Kylo Ren, o meglio, quando lei si era risvegliata nel letto di lui, Rey aveva deciso di chiedere aiuto alla sua vecchia amica Maz Kanata. Aveva bisogno di capire di più sul loro legame e soprattutto se fosse possibile spezzarlo. Dopo aver trascorso la notte insonne a cercare informazioni tra le pagine degli antichi testi Jedi, tutto ciò che era riuscita a trovare era una specie di profezia. Faceva riferimento a ciò che Luke le aveva insegnato durante il suo addestramento su Ach-to: l'equilibrio nella forza. Maz le aveva raccontato che quando vi era ancora la Repubblica, alcuni membri dell'ordine dei Jedi avevano indicato Anakin Skywalker come il prescelto, colui che avrebbe riportato l'equilibrio nella forza. Il testo che Rey aveva sotto mano però era intraducibile perché mancavano alcune pagine e le restanti erano quasi completamente sbiadite.
"Così mi sono ritrovata non so come nella sua stanza" le disse – nel suo letto in verità – pensò.
"Insomma, ci connettiamo spesso anche in situazioni intime ed è assurdo che succeda con la guerra in atto" spiegò Rey, stando bene attenta a parlare a bassa voce in modo da non farsi sentire da orecchie indiscrete.
"Da quanto non succedeva?" aveva poi chiesto Maz.
"Da qualche settimana ormai" aveva concluso subito Rey. Parlavano attraverso una trasmissione privata creata da BB8. Il suo piccolo amico rotondo si era rivelato nuovamente molto utile e tramite lui poteva di tanto in tanto contattare la propria alleata senza doversi per forza spostare o recarsi a bordo della nave di comando.
Lì sicuramente qualcuno avrebbe potuto ascoltare e Rey preferiva tenere per sé certi dettegli riguardo a quella faccenda.
Così invece potevano tranquillamente dialogare all'interno della sua tenda, senza che Finn o Poe ne venissero a conoscenza e - di conseguenza, pensò - senza dover sfociare in inutili discussioni. Maz rimase in silenzio un momento, meditabonda. Il suo sguardo enorme comunicava a Rey un forte senso di pace. Grazie a lei la ragazza aveva finalmente saputo la verità sulla sua famiglia. Sperava tanto che ora l'avrebbe anche aiutata a capire come distruggere il suo legame con Kylo Ren prima che le cose precipitassero maggiormente. Si era resa conto di amarlo. Il suo cuore era straziato all'idea di provare un sentimento così potente per qualcuno che ancora voleva portare morte e distruzione nel mondo che si era così faticosamente costruita. Forse se il loro legame si fosse spezzato sarebbe riuscita a dimenticarlo. Prima o poi.
"Perché credi che la forza continui a connettervi?" fu la semplice domanda che le pose Maz a quel punto.
"Credo che per riuscire a connetterti con lui occorra qualcosa..." si affrettò a ribadire quando Rey la squadrò interrogativa.
"E' come se..." iniziò Rey facendo per risponderle, ma poi si fermò colta da un'improvvisa titubanza nell'ammettere quanto aveva realizzato.
"Come se?" la incalzò Maz. Rey sospirò.
"Ci ho pensato a lungo anch'io e...E' come se succedesse solo quando entrambi sentiamo il bisogno l'uno dell'altra" ammise.
"Come se fosse una sorta di richiesta di aiuto" concluse.
"Quindi pensi che il vostro legame fosse sparito temporaneamente perché..." iniziò nuovamente Maz.
"Perché entrambi avevamo smesso di cercarci" spiegò Rey con una punta di imbarazzo. La strana omuncola la osservava con sguardo carico di una consapevolezza che a Rey sfuggiva. "E quando vi ha connesso l'ultima volta cosa stava succedendo?".
La mente della ragazza tornò alla serata trascorsa a chiacchierare con Rose di amori e carezze tra un ragazzo e una ragazza. Mentre osservavano la cometa passare sulle loro teste tutti i suoi pensieri erano rivolti a Ben Solo. Si era ritrovata a desiderare di nuovo quel contatto con lui ed era andata a dormire con la curiosità di scoprire cosa potesse significare lasciarsi andare per una volta al semplice desiderio di amare e sentirsi amata.
Subito dopo si era risvegliata davanti a Ben. Si era chiesta se stesse facendo un sogno, ma subito si era resa conto di essere perfettamente sveglia. Se l'era ritrovato a qualche metro di distanza intanto a fissarla con una intensità che l'aveva fatta sentire senza fiato.
La testa le aveva detto di ignorarlo, il suo cuore invece le aveva detto di lasciarlo entrare, di aprirsi e di concedersi di disobbedire alla ragione. Ben Solo era rimasto tranquillo a contemplarla per quasi tutto il tempo, mentre lei aveva cercato di mostrarsi sicura di sé. Lo aveva preso in giro per la barba e per i capelli, tentando di non concentrarsi troppo sul fisico asciutto di lui, così esposto come Rey non lo aveva mai visto prima.
Aveva cercato un pretesto per toccarlo senza che risultasse palese ciò che provava e lui era rimasto impassibile.
Desiderava la sua vicinanza tanto quanto lei. Erano entrambi affamati di contatto fisico, ma tutti e due troppo spaventati dell'idea di non poterlo ottenere. Con le forbici in mano, timorosa che lui potesse avvertire la sua insicurezza, aveva posato le dita tra i suoi capelli. Accarezzare quelle morbide ciocche scure l'aveva fatta sentire a casa. Questa volta non gli aveva chiesto di coprirsi e lui non aveva fatto parola della questione.
Lei aveva tentato di non guardarlo, senza però riuscirci. Di tanto in tanto, aveva lanciato un'occhiata al suo petto, alla sua schiena, ai muscoli delle braccia ed era arrossita quando lui per l'ennesima volta l'aveva scoperta mentre lo faceva.
A quel punto lui le aveva sorriso e lei non era più stata capace di trattenere i propri sentimenti. Gli aveva confessato cosa provava come una sciocca e poi lo aveva baciato. Senza parlare lui l'aveva stretta sé e avevano iniziato a dare vita a quelle fantasie che solo alcuni momenti prima Rey aveva condiviso con Rose.
Dapprima si erano scambiati dei semplici baci a fior di labbra. Poi quel contatto era stato presto approfondito e aveva avvertito la lingua di Ben che premeva contro la sua bocca. Rey si era sentita impacciata e goffa. Non sapeva baciare, tutte quelle sensazioni per lei erano nuove e spaventose, ma allo stesso tempo estremamente piacevoli. Intanto a poco a poco le loro mani avevano cominciato ad esplorare il corpo dell'altro.
Lei gli aveva accarezzato il petto nudo sentendo sotto i polpastrelli quanto fossero solidi i muscoli del ragazzo.
Lui invece aveva esitato parecchio prima di azzardarsi a toccarle il seno. Aveva iniziato sfiorandola solamente per saggiare la sua reazione e quando lei non si era opposta, Ben aveva finito per stringervi attorno le proprie mani in maniera sempre più vigorosa.
Rey aveva letto chiaramente l'eccitazione di lui nei suoi occhi e la cosa non l'aveva affatto spaventata, anzi, quando aveva avvertito il bacino del ragazzo contro il proprio le era venuto spontaneo strusciarvisi contro. A quel contatto aveva avvertito chiaramente la propria eccitazione pulsare contro il rigonfiamento del basso ventre di lui. A quel punto il ragazzo aveva smesso di baciarla sul collo e l'aveva guardata negli occhi.
La giovane sentiva ancora lo sguardo selvaggio e indomabile del ragazzo bruciare dritto nel suo, mentre riprendeva ad accarezzarla dappertutto e la faceva sentire in pace.
Le guance di Rey si imporporarono a quel ricordo e il suo cuore accelerò, ma tentò di nascondere il proprio imbarazzo a Maz con qualche colpo di tosse.
Questa, per tutta risposta abbozzò un sorriso.
"E così vi siete scambiati delle effusioni?" le chiese con entusiasmo. Rey fu colta di sorpresa e trasalì alle sue parole.
"Come lo sai?" domandò "puoi leggere la mia mente?" era rimasta a bocca aperta. Maz aveva captato alcuni dei suoi pensieri? oppure era addirittura riuscita a vedere l'immagine di Kylo Ren presente nella sua testa? L'aveva visto stringerle il suo seno tra le mani? Ancora una volta la sua vecchia amica sorrise.
"Non preoccuparti cara, non ho bisogno di leggerti nella mente per capire che sei innamorata. Già quando ti sei recata da me la prima volta ero certa che volessi rompere il legame per questo motivo" le spiegò candidamente. Rey a quel punto si rilassò. No, anche volendo non avrebbe potuto leggerle nella mente da quella distanza.
"Quindi è possibile spezzarlo?" le chiese con voce carica di speranza. Non avrebbe più dato voce ai suoi desideri come quella sera. Quella storia non li avrebbe portati a nulla di buono. Si sarebbe accontentata di considerarla una breve parentesi della sua vita. Un modo come un altro per sentirsi meno sola, un bel ricordo a quale ripensare quando sarebbe invecchiata, magari accanto ad un compagno che la amasse incondizionatamente senza la smania di governare un'intera galassia.
"La forza è misteriosa, non avevo mai conosciuto in vita mia due individui così fortemente connessi grazie ad essa. Non credo che opporsi sia la giusta via da percorrere..." fu la risposta di Maz. Lo disse con un tono materno che a Rey causò nuovamente un cortocircuito emozionale.
Accanto a lei BB8 emise diversi suoni di approvazione, mentre la ragazza faticava a trattenere la propria agitazione.
"Quindi potremmo anche connetterci in eterno?" e mentre lo chiedeva Rey si sentiva perduta. Come avrebbe fatto a toglierselo dalla testa se si fosse ritrovata nuovamente a dormire nel suo letto?
"Che posso fare Maz? Spazzerà via la resistenza e io devo fermarlo" le disse senza più riuscire a trattenere le lacrime.
"Ti arrendi così facilmente?" le chiese lei di rimando con un visibile disappunto. Rey sbuffò incredula per ciò che aveva appena sentito.
"Ho rischiato la vita per lui" le ricordò "ho tentato di perdonargli cose davvero tremende come la morte di Han...E lui è stato solamente capace di versarci addosso altro odio. Se non fosse stato per Luke..." ormai la povera Rey stava gridando e tutta la rabbia, la frustrazione con non era riuscita a esternare durante gli ultimi mesi stava venendo fuori. Tentò di calmare il proprio respiro.
"Ci siamo baciati" proseguì con voce rotta "gli ho permesso di toccarmi in un modo che non avrei mai creduto di concedere a nessuno" a quelle parole si sentì avvampare ma non smise di parlare. Maz la ascoltava con pazienza.
"Lui non fa che ignorare i miei sentimenti! Si ostina a voler comandare un esercito di sporchi assassini che semineranno morte e distruzione..." ormai Rey era un fiume in piena.
"Ha detto che Hux vuole sterminarci tutti" concluse con la voce rotta dal pianto "e tutto ciò che è riuscito a pensare è stato propormi di andare con lui... Come se potessi abbandonare tutto quello in cui credo, i miei amici, la mia nuova famiglia... Solo per lui".
Maz a quel punto le aveva fatto una faccia contrita e carica di tristezza e disappunto.
"Chi è che ti avrebbe toccato?" la voce di Poe irruppe dall'ingresso della tenda di Rey. Istantaneamente BB-8 interruppe la chiamata e l'ologramma di Maz scomparve nel nulla. Rey si voltò verso il nuovo arrivato.
"Che ci fai qui? Stavi origliando?" lo rimproverò, una gran confusione albergava ormai nella sua testa. BB-8 emise qualche suono acuto e diede a andò a gettarsi addosso a Poe con la testolina rotonda per cercare di condurlo al di fuori della tenda.
"Ora ti ci metti anche tu?" lo redarguì Poe incredulo spingendo per andare nella direzione opposta. BB-8 rispose emettendo alcuni bip bip di disapprovazione.
"Per favore amico, lasciami passare e aspettami fuori" gli chiese Poe e lui a quel punto, ubbidiente si allontanò da loro, non prima di aver emesso un inconfondibile sospiro di esasperazione. I suoi migliori amici non sembravano andare affatto d'accordo e la cosa lo rendeva estremamente triste.
"Non stavo origliando..." mentì Poe facendo nuovamente capolino di fronte a Rey. Lei lo squadrò con rabbia per poi asciugandosi gli occhi con il dorso di una mano. Aveva pianto. "Che ti succede Rey? Ancora Kylo Ren?" le chiese imperterrito l'uomo.
"Se non stavi origliando, mi dici cosa ci facevi davanti alla mia tenda?" insistette. "Io non..." fece per rispondere lui, ma le parole parvero morirgli in gola. Sbuffò sonoramente e si passò una mano sulla testa con fare nervoso.
"Insomma, ti ho sentita urlare!" spiegò. Rey scosse la testa. "No, tu stavi origliando!" e la sua voce era colma di rabbia.
"Pensala come ti pare...Posso almeno sapere chi ti ha toccata?" Poe aveva gli occhi e la bocca spalancati, sembrava teso e pieno di furore. Rey continuò a fissarlo con rabbia senza rispondergli e lui a quel punto sbuffò di nuovo lanciando uno sguardo al cielo.
"D'accordo, lo ammetto. Ho seguito BB-8 fino alla tua tenda... volevo solo sapere se stavi bene. Quando sono venuto a cercarti ieri sera non c'eri. Finn mi aveva detto che eri tornata, ma non ti ho trovata da nessuna parte. Ero preoccupato" confessò. Rey sembrò calmarsi un po' ora che lui le aveva detto la verità, ma il suo sguardo tradiva un dolore profondo che Poe notò immediatamente.
"Ti prego...parla con me Rey!" la implorò. La ragazza però era troppo scossa, non aveva intenzione di confidarsi con lui.
"Voglio solo essere lasciata in pace" gli disse mentre si prendeva una ciocca di capelli per legarla rapidamente in una coda sulla sua testa e cominciava a frugare dentro alla propria sacca da viaggio. Dopo alcuni secondi sembrò trovare ciò che cercava. La spada laser di Luke era sempre rimasta lì da quando si era unita alla resistenza. Rey se la infilò nella cintura che aveva legata alla vita e senza dire altro fece per allontanarsi e uscire dalla propria tenda. Poe la afferrò per un braccio e la trattenne.
"Dimmi solo se mi devo preoccupare" le disse fissandola dritta negli occhi. Ora i loro visi erano più vicini, i loro respiri si confondevano. Rey sostenne il suo sguardo per qualche secondo.
"Sì, dovresti. Ma non per me" si affrettò a rispondere.
"Il generale Hux presto ci attaccherà. Sarebbe il caso di tenersi pronti". Poe cambiò rapidamente espressione e una nuova ruga comparve a corrugargli la fronte.
"Come lo sai?" le chiese. Rey ritrasse il proprio braccio slegandolo dalla sua presa e fece un paio di passi indietro.
"Me lo ha detto lui" disse. Sapeva che Poe avrebbe capito di chi parlava. Ogni volta che veniva nominato Kylo Ren lui la metteva in guardia e le ricordava che non poteva fidarsi di quel mostro, che lui la stava solamente usando. Rey era certa che anche stavolta non sarebbe stato diverso e quindi decise di non attendere oltre la sua risposta. Il pilota della resistenza stava già per porle delle ulteriori domande quando Rey si fiondò di corsa lontano dalla sua tenda.
Senza voltarsi indietro lo seminò e in pochi minuti raggiunse lo spiazzo erboso dove aveva contemplato la cometa con Rose. Era ormai l'alba. In cielo era ancora presente una scia color rosa acceso e mentre il sole si alzava Rey rimase seduta nell'erba con le gambe incrociate per cercare di percepire la forza attorno a lei. Non ricordava quanto tempo era passato dall'ultima volta che aveva meditato in quel modo.
Aveva pressoché abbandonato il proprio addestramento Jedi da quanto Luke era passato a miglior vita. Non c'erano altri maestri in grado di farle apprendere l'uso della forza. Così pur aiutare la resistenza si era fatta in quattro, sfruttando le proprie capacità come pilota e anche come meccanico. Qualcosa dentro di lei ora le gridava che doveva tenersi pronta a riscoprire nuovamente quel potere.
Le parole di Maz Kanata le risuonavano nella testa. Aveva una gran confusione dentro di sé. Legame o no, Rey si rese conto nuovamente che le sarebbe stato impossibile chiudersi alla forza. Al contrario, dentro di lei seppe che avrebbe dovuto sforzarsi di padroneggiare come e più di prima se avesse voluto imparare a convivere con ciò che quel legame comportava.
Alcuni minuti dopo la fuga, Poe la raggiunse nel luogo che Rey aveva scelto per restarsene sola a pensare.
Si fermò ad osservarla da lontano, senza più trovare il coraggio di affrontarla. La vide starsene seduta ad occhi chiusi con le braccia appoggiate sulle ginocchia, le mani alzate verso il cielo. Il vento del mattino le faceva svolazzare contro il viso i capelli lasciati sciolti sulle spalle mentre il sole si alzava e giungeva ad illuminare la radura fiorente di quel luogo. Fu allora che l'uomo capì di doversene andare. La forza l'avrebbe presto guidata lontano da lui, anzi, forse era già successo.
La lasciò sola a meditare maledicendo i propri sentimenti per lei ed iniziò a ripensare alla minaccia di un imminente attacco da parte del primo ordine.
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Da settimane l'attacco era stato calcolato nei minimi dettagli.
Il Primo ordine aveva siglato un accordo con gli abitanti di Ererat che garantiva la pace sul loro pianeta. Ciò non di meno, Il Primo Ordine era sempre stato avvezzo ad infrangere le regole e ad utilizzare mezzi pesanti. Prima la base starkiller aveva distrutto interi pianeti, poi un enorme cannone laser aveva minacciato di spazzare via ciò che restava dei ribelli su Crait. Ciò che aveva in serbo stavolta l'esercito del generale Hux era qualcosa di altrettanto letale e ben meno indolore.
"Quest'oggi annienteremo l'ultimo avamposto della resistenza.Le nostre sonde spia hanno individuato la presenza dei ribelli sul pianeta Ererat" la voce del Generale risuonava potente contro le pareti della plancia della nave ammiraglia. Diversi sottoposti armeggiavano senza sosta con il computer di bordo per inserirvi i piani di attacco.
"Su una nostra nave cargo sono stati stipati degli speciali droidi da battaglia che hanno il compito preciso di stanarli e annientarli una volta per tutte" Hux parlava con voce carica di pathos mentre il suo comandante era ormai pronto ad eseguire gli ordini.
Face una pausa ad effetto per poi tornare a parlare del piano. Voleva che quegli incompetenti che si era ritrovato come sottoposti riuscissero a seguire bene il discorso. Da mesi aspettava di poter finalmente distruggere l'ultima roccaforte dei ribelli e l'atteggiamento ostile di Kylo Ren non gli era stato affatto d'aiuto.
Nemmeno il suo tentativo di farlo fuori tramite i cavalieri di Ren aveva avuto esito positivo. Ma per sua fortuna Kylo Morne non sarebbe rimasto ancora per molto nell'ombra a guardare mentre i piani di accentramento del potere del Primo Ordine venivano messi a repentaglio dalla minaccia di una nuova rivolta. Ora che il nemico era debole bisognava colpire e mettere fine alla guerra. Ren però era fortemente instabile. Non era adatto a guidarli in quella impresa, ma per loro sfortuna era anche molto potente, così potente che per farlo fuori avrebbe dovuto giocare d'astuzia. Il suo punto debole ormai gli era chiaro come il sole.
Quella sciocca ragazza Jedi era riuscita a fargli andare in pappa il cervello. Da mesi si era reso conto che il giovane Leader Supremo aveva perso la testa per lei. Fin da quando Snoke era stato barbaramente ucciso nella sala del trono. Non era possibile che Ren fosse stato così incapace da farsi battere una seconda volta. Hux lo aveva visto uscire praticamente indenne dal suo scontro con la Jedi.
Era assurdo pensare che Ren fosse rimasto impassibile per tutto il tempo mentre lei assassinava Snoke e le guardie pretoriane completamente da sola. No. Lui l'aveva certamente aiutata a compiere quel massacro. Lei doveva averlo convito in qualche maniera.
Per di più l'atteggiamento del ragazzo era stato a dir poco scostante riguardo ai loro piani di attacco. Un momento prima gli chiedeva di attaccare con quante più forze era in grado di mettere in campo e un momento dopo gli intimava di lasciare correre. Quello stupido ragazzino viziato non faceva altro che perseguire i propri interessi personali. Prima Snoke. Poi il vecchio Jedi. Hux lo aveva trovato completamente folle quel giorno su Crait e aveva dovuto subire la sua ira una volta rientrati alla base. Ren era solito non risparmiargli dolore e umiliazione ogni qual volta le cose non gli andavano per il verso giusto.
Avrebbe dovuto eliminarlo quando poteva, mentre lui era ancora svenuto in quella sala del trono. Ma oramai mancava poco alla resa dei conti. Una volta eliminati Ren e la ragazza Jedi, Kylo Morne avrebbe preso il posto di Leader Supremo e la resistenza avrebbe definitivamente cessato di esistere. Bisognava solamente aspettare. Prima o poi Ren avrebbe fatto un passo falso e a quel punto l'avrebbe avuto in pugno.
"Grazie alla nuova tecnologia in nostro possesso i droidi riconosceranno a vista i legittimi abitanti del pianeta e li risparmieranno. In tal modo l'accordo siglato con Ererat rimarrà in vigore e noi non perderemo i nostri preziosi rifornimenti di materiali per la costruzione dei caccia bombardieri" spiegò Hux sempre con fare trionfale.
Nel frattempo Kylo Ren aveva fatto il proprio ingresso nella plancia. Il generale lo vide sistemarsi nervosamente la propria cintura stretta in vita e passarsi una mano sulla divisa scura per lisciarla. Aveva l'aspetto di qualcuno che si era appena ridestato dal sonno. Quantomeno, si disse Hux, aveva trovato un po' di tempo per rendersi nuovamente presentabile. Erano settimane ormai che sopportava la visione della sua barba incolta.
Ora Ren si presentava con il viso completamente rasato.
Lo vide passarsi una mano tra i propri capelli per saggiarne la forma e notò che aveva tagliato anche quelli. Ora il giovane se ne stava in piedi davanti ai suoi sottoposti, il suo sguardo andò a posarsi dritto in quello di Hux per un lungo momento, dopodiché si perse ad osservare lo spazio dal vetro che si affacciava sull'oscurità della galassia. Kylo Ren si mise ad ascoltare con malcelato disprezzo le parole del proprio generale.
Dalla notte precedente si stava arrovellando per trovare una soluzione al problema che maggiormente lo affliggeva: sapere Rey sana e salva. Il ricordo di come la ragazza gli aveva permesso di toccarla dichiarandole il suo amore stonava fortemente con la freddezza con la quale i due si erano lasciati poco prima che il legame svanisse. Lo aveva rimproverato per non essere capace di gestire da solo la situazione e lui aveva trascorso la notte insonne con quel pensiero fisso nella testa. Rey aveva ragione. Per tutto il tempo era rimasto all'oscuro dei piani veri e propri del generale Hux.
Si chiese come aveva potuto comportarsi in maniera così stupida. Si rese conto di avergli concesso fin troppo potere. Perfino il giorno in cui i suoi stessi cavalieri lo avevano preso di mira, Kylo Ren si era ritrovato a pensare di non potere governare la galassia completamente da solo.
Avrebbe potuto sbarazzarsi di Hux con facilità, ma tutti gli altri sottoposti che avrebbero potuto sostituirlo erano a dir poco degli inetti. Avere accanto a sé uno stratega abile e capace si era infine rivelata un'arma a doppio taglio.
Avrebbe dovuto considerare la questione della sua lealtà nei propri confronti come preminente, e invece aveva vissuto nel timore di non essere all'altezza del proprio ruolo e lo aveva tenuto con sé, sperando quasi di poter fare affidamento su di lui.
"Come faranno a non colpire gli abitanti del pianeta?" fu la sua sola domanda dopo un interminabile momento di riflessione. La tensione tra Kylo Ren e Hux era palpabile.
"Da quando cannoni, missili balistici o fucili laser possono essere tanto precisi?". E la domanda del Leader Supremo era perfettamente legittima, tanto che il Generale sogghignò senza riuscire a trattenere il proprio compiacimento.
"Semplice" rispose Hux con una punta di vanto nella voce "grazie ad una speciale tossina, i droidi non sbaglieranno". Il Leader Supremo lo osservò con aria ancora più interrogativa mentre lui si affrettò a rivelare la restante parte del piano di attacco.
"Gli abitanti del pianeta sono in sovrannumero. Una legge proibisce loro di ospitare gente proveniente da fuori. E' una legge antica. Un pianeta bizzarro quello, se consideriamo che praticamente ovunque nella Galassia ci si può spostare liberamente" spiegò.
"Vai al punto Hux" lo redarguì Kylo Ren con voce ferma, incapace di capire come quella lezione di storia galattica potesse riguardare la faccenda del loro attacco. Il suo generale lo guardò con astio malcelato e proseguì "ecco appunto, visto che la legge è da sempre così severa, per riconoscere gli stranieri è stato inventato un particolare gas incolore e inodore, capace di intossicare a morte chiunque non possieda alcune caratteristiche biologiche basilari. Chi è nato e cresciuto su Ererat le possiede, fa parte del suo patrimonio genetico. I forestieri invece finiscono per inalare la tossina e muoiono entro breve di una morte violenta, in preda agli spasmi e alle allucinazioni. Grazie ad una nostra talpa siamo entrati in possesso della tossina in questione e la useremo per stanare e sterminare i ribelli" fu la disarmante spiegazione di Hux.
A quella rivelazione Kylo Ren avvertì una stretta alla bocca dello stomaco ed iniziò a sudare freddo.
"Quindi ha intenzione di usare un'arma batteriologica per sterminare la resistenza?" domandò e la paura si fece largo dentro di lui. Senza capire perché quella sensazione di estrema vulnerabilità lo avesse appena colpito, si costrinse a rimanere impassibile.
La sua espressione non mutò di una virgola. Continuò a fissare Hux con la stessa aria di sfida, ma dentro di sé era alla disperata ricerca di una soluzione.
"Esattamente" fu la risposta del generale "in questo modo ce li leveremo definitivamente dai piedi in maniera pulita, veloce e senza venire meno all'accordo diplomatico con Ererat" confermò la testa rossa con un sorriso compiaciuto, le labbra arricciate all'insù quasi in un ghigno.
Kylo Ren si era preparato all'eventualità di raggiungere il pianeta per soccorrere Rey.
Era un pilota abile tanto quanto era bravo con la spada laser. Se fosse riuscito a distrarre i tirapiedi di Hux avrebbe potuto trovare un modo per entrare nell'orbita del pianeta passando comunque inosservato. Quel genere di cose le aveva imparate da suo padre. Era lui che da bambino gli raccontava di come era sfuggito dalle grinfie di questo o quel criminale incallito che voleva fargli la pelle. Han Solo, durante le poche giornate che aveva trascorso con la sua famiglia, era solito tenere suo figlio Ben sulle ginocchia seduto a bordo del Millennium Falcon.
Il sedile del pilota si trasformava allora in una sorta di confessionale. Ben restava incantato ad ascoltarlo desiderando di essere come lui. Per ore aveva fantasticato di vivere quelle sue stesse avventure. Poi quelle visite si erano fatte sempre più rare mano a mano che lui cresceva, per poi trasformarsi in un lontano ricordo. Kylo Ren deglutì ed espirò pesantemente aria dai polmoni. Non avrebbe voluto ricordare niente di tutto quello.
Tutto ciò a cui doveva pensare era ad un modo per tenere al sicuro la ragazza. E fino a quando Hux non gli aveva parlato del suo piano, Kylo Ren sarebbe stato pronto a battersi con mille soldati, usando spade laser, blaster e tante altre armi da fuoco o da taglio. Sarebbe stato pronto a salvare Rey da un'esplosione o da un bombardamento, addirittura dalla disintegrazione dello stesso pianeta. Il gas letale però non era mai stata un'opzione.
Quello sarebbe stato decisamente fuori dalla sua portata.
Non aveva conoscenze in materia di tossine. Cosa avrebbe potuto fare una volta sul pianeta? Da Hux non c'era da aspettarsi niente di meno. Quell'essere viscido era come un serpente velenoso e con il veleno avrebbe tentato di spazzare via quello che restava della resistenza. Quello che restava della sua vecchia famiglia, gli sussurrò una vocina nella testa che lui subito tentò di scacciare.
Non capiva perché quell'idea lo terrorizzasse a tal punto. Solo qualche mese prima era pronto ad annientarli lui stesso e ora...Cos'era cambiato? Riscoprì nuovamente dentro di sé il richiamo del lato chiaro della forza. Quella luce così potente che Lei gli aveva portato ancora con la propria presenza era tornata a farsi largo nel suo cuore. Non poté mentire a sé stesso, non più. Una parte di lui non voleva che la resistenza morisse. Si detestò per averlo pensato. Una rabbia cieca gli fece pompare il sangue più veloce nelle vene. Nella sua testa una gran confusione lo fece sentire perduto. Avere il potere avrebbe dovuto significare una nuova vita per lui. Ricominciare. Era stato lui a dire a Rey di lasciar morire il passato. Era stato lui a volerlo. Ma lei non avrebbe mai abbandonato la resistenza.
Avrebbe anche potuto salvarla quel giorno, ma in quel preciso momento Kylo Ren si rese conto che Rey non lo avrebbe mai più perdonato. Se avesse distrutto tutto ciò a cui lei teneva, anzi, se avesse permesso a Hux di distruggerli, non sarebbe rimasta comunque al suo fianco. Era sciocco, ma per la prima volta si rese conto che se voleva davvero averla con sé, sarebbe stato costretto a rinunciare ad altro.
Sarebbe stato costretto a trovare il coraggio di agire in maniera diversa. Solo così avrebbe potuto averla con sé.
"Con il vostro permesso, leader supremo" e qui Hux si cimentò in un ossequioso inchino degno di un teatrante, "è con urgenza che domando il suo benestare per iniziare l'attacco". Il giovane Kylo Ren doveva prendere la sua decisione. In testa le parole che Rey gli aveva rivolto lo scuotevano ancora nel profondo.
Il tuo generale? Non sei tu il leader supremo?
Rey aveva ragione. Da quando era diventato così debole da permettere a Hux di comandarlo?
Da quando lei si era allontanata da lui. Si disse. Rey, sempre e solo Rey gli aveva dato la forza di credere davvero in sé stesso. Rey lo aveva spalleggiato contro Snoke e aveva compreso il suo tormento per essere stato tradito da Luke. Infine Rey gli aveva detto di non permettere a Hux di tiranneggiarlo. Doveva essere un vero sciocco se ogni volta necessitava del suo aiuto per decidersi. Lo sapeva fin dall'inizio. Sapeva che avrebbe avuto bisogno di lei al suo fianco.
Non si era reso conto di questo finché la ragazza non se n'era andata. Credeva che lei lo odiasse, che non l'avrebbe più perdonato per ciò che aveva fatto e invece se l'era ritrovata stretta tra le braccia. Era giunto il momento di farsi valere. Per lei.
"No" fu la secca risposta di Kylo Ren all'indirizzo di Hux.
"Come prego?" gli chiese a quel punto il generale con voce falsamente sorpresa.
"State scherzando? Vi ho appena illustrato il nostro piano d'attacco nei minimi particolari. Cosa c'è che non va?" a quel punto Hux stava diventando bordeaux per l'indignazione.
"Ho detto che non attaccheremo Ererat con i droidi. Anche se sembra un piano ben congegnato c'è il rischio che ne scaturisca un problema politico su larga scala che ci farebbe perdere rifornimenti bellici anche da parte dei pianeti del sistema di Septen e Wumida" spiegò infine Kylo Ren cercando di risultare il più ragionevole possibile, rispolverando velocemente le proprie conoscenze sulla situazione politica. Hux di rimando gli rise in faccia.
"Non credo proprio che ci siamo capiti allora. In quei sistemi abbiamo già potenti alleati e non corriamo nessun rischio di farne scaturire un caso diplomatico. Sarebbe davvero sciocco lasciarci sfuggire l'occasione di..." ma la sua voce di smorzò a metà.
Kylo Ren con un semplice gesto della mano destra fece annaspare Hux che cominciò a contorcersi finendo in ginocchio sul pavimento della plancia. Il generale si portò le mani alla gola e cercò di liberarsi dalla morsa invisibile che lo attanagliava impedendogli di respirare. Il resto dei presenti rimase in silenzio ad osservare la scena. Nessuno osò fiatare. "Le ho dato un ordine preciso. Faccia ritirare il suo cargo con i droidi di assalto e mi stia a sentire Hux!" gli inveì contro Kylo Ren.
Lo sguardo selvaggio del giovane non ammetteva repliche. Hux lo fissava implorante con gli occhi fuori dalle orbite per lo sforzo di essersi ritrovato i polmoni svuotati. Il Leader Supremo lo liberò dalla sua presa scaraventandolo lontano contro la parte della sala comandi. Hux si schiantò contro uno dei pannelli di controllo con un rumore sordo. Il resto dell'equipaggio si apprestò a modificare il piano di attacco e ad eseguire ciò che il Leader Supremo aveva ordinato.
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I membri della resistenza si erano da subito mobilitati per abbandonare Ererat. Avevano evacuato il pianeta e raggiunto un diverso sistema tramite il salto iperluce. La loro unica nave da guerra era già scomparsa nello spazio profondo con gli scudi ancora alzati quando la corazzata del Primo ordine aveva tentato inutilmente di intercettarli.
Il Generale Gwesne, nuovo leader della Resistenza aveva condotto tutti loro lontano dall'incrociatore di Hux e dai suoi scagnozzi.
Nel frattempo Rey si era resa conto che non poteva continuare a ignorare il richiamo della forza. Doveva capire che cosa fare di quel suo dono che lentamente si stava trasformando in una specie di condanna. Ormai la resistenza era al sicuro e lei non poteva più smettere di pensare al suo legame con Kylo Ren. Le notti trascorrevano insonni nella cuccetta della sua cabina. Finn di tanto in tanto provava a coinvolgerla nei suoi discorsi con Rose ma Rey a malapena lo ascoltava. Poe per parte sua si era fatto da parte con la speranza che fosse lei a ricercare la sua presenza, ma questo non era ancora successo.
"Diceva che lui l'ha toccata in posti dove lei non pensava si sarebbe mai lasciata toccare" esplose Poe mentre buttava giù la sua seconda scala reale.
"Non vale! Com'è possibile che tu abbia sempre in mano delle carte così alte?" lo apostrofò Finn strabuzzando gli occhi a quella vista. I loro piccolo ritrovo serale si era fatto ancora più intimo da quando Rose si era rimessa a fare i turni di notte presso le capsule di espulsione. I due uomini ne avevano così approfittato per scambiarsi quelle confidenze che davanti a delle donzelle sarebbe stato meglio evitare di fare.
"Al diavolo le carte! Stai prestando attenzione a quello che ho detto?" lo rimbeccò subito Poe dandogli una sonora pacca sulla nuca col palmo della mano destra. Finn si lamentò per quel gesto di stizza ma subito tornò serio in volto. Erano seduti a quel tavolo da ore ormai.
Malgrado le vincite ingenti Poe non sembrava tranquillo né tantomeno soddisfatto per la serata. "Per caso a te ha raccontato qualcosa di ciò che è successo tra lei e quel viscido perverso maniaco di Kylo Ren?" chiese infine Poe mentre afferrava dal tavolo i soldi del premio. Gli altri due giocatori che avevano avuto il dispiacere di vedere assegnata a lui anche quell'ennesima mano, se ne andarono via di malumore.
"Sei sicuro di aver capito bene?" gli domandò Finn ancora incredulo. Per tutta risposta Poe chiamò presso di sé BB-8 che rotolò lentamente nella loro direzione emettendo qualche sonoro bip.
"Amico, ti dispiacerebbe mostrare a Finn quello che hai registrato l'altra sera?" gli chiese Poe con voce stanca. BB-8 parve esitare un momento. Non gli piaceva l'idea di fare la spia, ma il suo migliore amico pensava che fosse importante e quindi decise di obbedire.
L'intera conversazione tra Maz e Rey era stata registrata nella sua memoria centrale e fu uno scherzo per lui mostrare loro l'ologramma. Alla fine della trasmissione l'espressione di Finn era a dir poco funerea.
"Dev'essere impazzita!" esclamò "forse è per via di questo legame, lui le legge nella mente e le confonde i pensieri". Poe lo squadrò con aria rassegnata.
"Non essere sciocco Finn! Non esiste magia al mondo o stregoneria in grado di farti innamorare di qualcuno" sentenziò con voce amara.
"Alla nostra Rey piacciono i cattivi soggetti" concluse e così facendo si versò un sorso di liquore nel bicchiere che tracannò senza più voler pensare a nulla.
"Dovremmo parlarle, farla ragionare" insistette Finn.
"Provaci se credi. Ma non funzionerà. L'abbiamo persa" e così dicendo Poe si versò un altro bicchiere.
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Anche quella notte Rey non riusciva a dormire.
Starsene chiusa per due settimane su quella nave le era bastato per rimpiangere l'aridità di Jakku e l'umidità di Dagobah messe assieme. Non credeva fosse così estraniante trascorrere le proprie giornate nello spazio, dove il giorno e la notte non si susseguivano e dove il freddo pungente era sempre pronto a penetrarti nelle ossa, fin nel profondo del tuo essere. Pensò a Kylo Ren. Si chiese come facesse lui a sopportare di restare per così tanto tempo chiuso in quella nave fatta di freddo metallo senza mai poter ricevere un po' della luce del sole. Rey provava un senso di claustrofobia rannicchiata nella sua cuccetta di un metro per due. A lei il sole mancava molto. Era sempre stata abituata ad essere inondata dai suoi raggi e l'oscurità dello spazio la faceva sentire a disagio. Sussultò leggermente quando avvertì uno strappo nella forza. Era il cambiamento che preannunciava la loro connessi
Rey si alzò velocemente a sedere finendo per sbattere la testa contro il soffitto troppo basso di quel lettino. Per un momento il dolore le fece perdere l'orientamento.
"Fai attenzione la prossima volta. Hai la testa dura ma rischi sempre di rompertela". La voce di Ben arrivò alle sue orecchie con un tono che voleva essere neutro ma che le risultò fin troppo carico di apprensione.
"Non voglio parlare con te" fu la risposta secca di Rey che però fu lieta di poterlo finalmente rivedere in viso. Malgrado all'inizio avesse pensato di cercare un modo per distruggere il loro legame, erano state le due settimane più lunghe della sua vita. Senza vederlo ormai si sentiva come se le mancasse una parte di sé.
Questa volta il ragazzo indossava la sua uniforme scura e se ne stava dritto in piedi come un fuso. Sembrava intento ad osservare qualcosa in lontananza.
"Sei stata una sciocca a non volermi ascoltare" la rimproverò cercando di non badare al fatto che la ragazza era quasi completamente svestita ancor più della volta precedente. Doveva averla sorpresa mentre stava per andare a dormire.
Esitò giusto un momento guardandosi attorno.
Un paio di Stormtrupper gli passarono davanti a passo di marcia. Si disse che doveva tornare ai suoi alloggi per restare solo e si incamminò verso un corridoio e poi ancora un altro e infine entrò nella sua stanza. Rey era ancora lì nella sua cuccetta, seduta davanti a lui.
"Ora sono solo. Tu puoi parlare?" le chiese d'un tratto come se lei non gli avesse appena detto che non ne voleva sapere. La ragazza sbuffò sonoramente.
"Ti ho detto che non abbiamo più niente da dirci" insistette ma non poté fare a meno di posare un momento lo sguardo in quello di lui. Sentì il proprio corpo bruciare non appena i loro occhi si incontrarono e si affrettò ad avvolgersi meglio nella coperta.
Lui la studiò.
"Non fingere che non ti interessi la mia presenza. La volta scorsa sei stata tu a dirmi che ti sei innamorata di me" andò dritto al punto. Rey per tutta risposta prese a mordersi l'interno della guancia e sentì le proprie mani stringersi maggiormente attorno alle lenzuola.
"Non avrei dovuto...noi...non avremmo dovuto" balbettò senza trovare in sé le giuste parole da dire.
"Se la forza non mi costringesse così spesso a vedere la tua faccia probabilmente mi sarei già dimenticata di te" mentì.
Lui parve ferito da quelle parole, ma non le credette. Senza rendersene conto si avvicinò così tanto a lei che finì col ritrovarsi nell'angusto abitacolo di quella nave ribelle. Rey a quel punto trasalì.
"Non puoi restare qui. Ci scopriranno. Devi andartene Ben!" gli disse anche se in cuore suo non sapeva se fosse più preoccupata di essere considerata una traditrice o se invece a causarle quel turbamento era la sola vicinanza di lui.
"Ormai sono qui" rispose lui con tono serio.
"Devi sapere che Hux per il momento sta eseguendo i miei ordini ma stare al comando del primo ordine non mi permette comunque di tenerti al riparo dalle sue insidie" le disse con voce carica di preoccupazione.
"Sbarazzati di lui allora. E in ogni caso ti ho già detto che non ho bisogno di protezione" rispose Rey con voce altrettanto seria. "Non posso, ci sono cose che tu non sai ancora riguardo a Snoke e al Primo Ordine..." rispose lui di rimando.
"Quindi tutti quei discorsi sul dominare la galassia erano tutte bugie? Hai fatto solo la parte dello sbruffone?" gli chiese Rey mantenendo sempre il suo sguardo fisso in quello di Kylo Ren quasi a volerlo sfidare.
"No. L'avrei fatto se tu fossi rimasta" rispose lui con amarezza. Rey deglutì osservandolo mentre si avvicinava ancora alla sua cuccetta. Non gli ci vollero che pochi passi.
"Hux non vi ha attaccato quando eravate su Ererat solo per via di un mio preciso ordine" le rivelò.
"Altrimenti a quest'ora la resistenza sarebbe morta e sepolta. Compresa te". Rey non poteva credere che lui le stesse dicendo questo.
"Non è possibile" sussurrò di rimando Rey, incredula nell'apprendere che lui sapesse davvero dove si trovavano.
"No. Hux aveva trovato il modo per distruggervi. Una tossina. Sareste stati tutti avvelenati dai nostri droidi di assalto" spiegò con voce ferma e dura. A Rey mancò la voce per rispondere. "Non è detto che non userà la stessa strategia in futuro" si affrettò ad aggiungere Kylo Ren.
"Quindi vuoi dirmi che avresti potuto annientare l'intera resistenza e non l'hai fatto?" gli chiese Rey non senza timore.
"Sì, è così" affermò lui semplicemente, quasi in un sussurro. I loro visi erano così vicini che la ragazza poté leggere direttamente nei suoi occhi che lui stava dicendo la verità. "Lo sapresti se stessi mentendo" le disse lui cercando nel suo sguardo la conferma di avere ottenuto la sua fiducia. Rey si concentrò e seppe che la forza li stava connettendo in maniera talmente profonda che lui non avrebbe potuto mentirle neanche se avesse voluto. Diceva il vero.
"Che cosa vuoi allora Ben?" domandò infine lei, gli occhi spalancati, la bocca socchiusa alla ricerca di aria.
"Voglio te!" rispose il ragazzo senza trovare parole migliori per esprimere ciò che il suo cuore sentiva.
"Voglio te al mio fianco" insistette lui e dicendolo si inginocchiò davanti a lei con fare quasi disperato. Le cinse le braccia attorno alla vita, così esile e così forte allo stesso tempo. Rey non si sarebbe aspettata niente di simile da parte sua. Rimase immobile, quasi stordita da quel gesto e dalla sua vicinanza.
Dopo alcuni secondi però istintivamente gli accarezzò la testa andando a far scorrere le proprie dita tra i capelli scuri di lui. Gli stessi che solo qualche giorno prima aveva già accarezzato. Il ragazzo teneva il suo viso rivolto verso l'alto a ricercare il suo sguardo.
"Rey... ti prego...Ho bisogno di te al mio fianco" le disse senza potersi impedire di supplicarla. Il cuore della ragazza le rimbombava impetuoso nel petto, nelle orecchie, nella gola. Osservò l'uomo inginocchiato accanto a sé e non poté fare a meno di percepire tutto il suo dolore e la sua sofferenza.
La stessa luce che aveva avvertito crescere in lui mesi prima era riemersa e aveva sovrastato l'odio e la smania di potere. Rey ricordò le parole del maestro Luke quando era venuto ad incontrarla su Dagobah. Gli aveva detto che Ben non era del tutto perduto. Kylo Ren non lo aveva del tutto distrutto con la sua furia. Ora, sebbene avesse addosso la divisa scura del primo ordine e non avesse ancora perduto la stessa aria arrogante che lo contraddistingueva, Rey vedeva davanti a sé Ben Solo. E Ben Solo aveva risparmiato i ribelli e concesso loro più tempo per ricomporre le forze. Ben Solo era inginocchiato ai suoi piedi e la stava pregando di unirsi a lui.
"Non posso..." fu la risposta sussurrata da Rey nello spazio sprofondo di quella nave ribelle mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
"Non puoi o non vuoi?" le chiese di rimando lui con lo sguardo ormai perso nel suo. "Io...Ben..." Rey non riusciva a trovare le parole.
"Ti amo" le disse.
"Ti amo e credo che non potrò mai amare nessuno come amo te" le confessò. Rey rimase a guardarlo incapace di trattenere un singhiozzo per la commozione.
"Mi ami?" gli chiese con voce quasi impercettibile, la voce rotta per il trasporto che quel momento le stava provocando dentro l'anima.
"Ti amo Rey di Jakku" le ripeté lui come rapito senza mai smettere di guardarla.
"E ti desidero dal più profondo del mio cuore. Non mi importa ciò che dici. Io so che lo desideri anche tu" aggiunse. Rey ebbe un tuffo al cuore nel vedere il suo Ben così vulnerabile, così esposto. Le stava parlando con la stessa voce disperata che gli aveva sentito usare dopo il loro combattimento contro Snoke.
"Ben io..." Il ragazzo osservò il percorso delle lacrime che stavano scendendo sulle guance di Rey e non poté resistere. Le afferrò il viso tra le mani con un gesto disperato. La baciò con furore e sperò che lei lo ricambiasse. Quando Rey si ritrovò quelle labbra calde premute contro le sue fu come se lui avesse definitivamente scavalcato il muro che lei aveva tentato di frapporre tra loro.
Ogni barriera finì per crollare. La ragazza si ritrovò a rispondere a quel bacio con altrettanto vigore, del tutto consapevole di quanto fosse folle ciò che stavano facendo, ma incapace di tirarsi indietro una volta di più. Per tutta risposta Ben si alzò sulle ginocchia e si sdraiò sopra di lei per sovrastarla.
Rey non seppe fare altro che continuare a baciarlo disperatamente andandogli ad allacciare le mani dietro la nuca mentre lui si sistemava sopra di lei. La piccola branda cigolò nell'accogliere il peso di lui. La ragazza si sorprese nuovamente delle sensazioni che il contatto con il corpo di quel ragazzo le provocava. Poteva sentire il suo odore contro la propria pelle.
Era piacevole e strano allo stesso tempo. Un brivido le corse lungo la schiena quando lui tentò di approfondire il bacio e le assaggiò il labbro inferiore con i denti. "Ben" le uscì dalla bocca quasi fosse una preghiera. Ma Rey davvero non sapeva più cosa pregare.
La lingua del ragazzo finì per insinuarsi nella sua bocca e lei si ritrovò a desiderare che tutto quanto sparisse e che in quel piccolo angolo di universo potessero rimanere solamente loro due. Rey e Ben. Non una ribelle e il leader supremo. Solo uno ragazzo e una ragazza che sentivano disperatamente il bisogno l'uno dell'altra. Questa volta Ben era completamente avvolto dalla sua divisa, le sue mani erano coperte dal sottile strato dei suoi guanti neri.
Come durante il loro primo contatto su Ach-to, con un movimento rapido lui se li sfilò per posare direttamente le proprie mani contro la pelle di lei. A quel contatto entrambi ebbero un brivido.
Questa volta non gli fu difficile spogliarla della semplice tunica bianca e sottile che aveva indossato per la notte. Sotto non aveva nulla, si ritrovò a scoprire Ben con grande soddisfazione.
La osservò per un momento come in estasi e dopo qualche istante le stava nuovamente saggiando il seno con le mani, pelle contro pelle.
"No" disse timidamente Rey non appena lui ebbe posato le mani sul suo petto.
"No?" chiese subito lui di rimando con lo sguardo carico di desiderio senza però smettere di massaggiarla. A quel punto Rey emise una specie di sospiro che però suonò decisamente più come un gemito.
"Non vuoi che ti tocchi?" domandò nuovamente lui, la voce più bassa per l'eccitazione palpabile che quella situazione gli provocava "io non faccio altro che pensare a te Rey" le sussurrò nell'orecchio con voce languida.
Rey avvertì le sue lunghe dita sottili armeggiare con i propri capezzoli, ora turgidi per il freddo e per l'eccitazione e non seppe più niente. Una voce nella sua testa le gridava di fermarlo, mentre un'altra gridava che voleva di più. Ancora una volta decise di perdersi sotto a quel contatto.
"Mmmm" fu tutto ciò che uscì dalla sua bocca poco prima che lui tornasse a congiungerla con la propria. Rey pregò che durasse per sempre. Quando Ben era con lei in quella maniera si sentiva completa e fino a quando non avessero discusso di nuovo del fatto che entrambi avrebbero dovuto combattersi invece che fare l'amore, tutto sarebbe stato a posto. Quel pensiero assieme alle carezze di lui, le provocarono nuovamente una scarica di piacere fin dal suo basso ventre.
Stavano per fare l'amore? Rey poteva percepire la propria eccitazione irradiarsi ed espandersi in tutto il proprio corpo.
Con sua enorme sorpresa avvertiva chiaramente la propria zona intima pulsare e diventare gradualmente sempre più umida. Non le era mai successo che il suo corpo reagisse in quel modo. Non sapeva niente lei di cose volesse dire davvero giacere con un uomo.
"Ben" disse la ragazza visibilmente agitata mentre lui era ancora intento ad accarezzarla e a riempirla di baci.
"Ben ti prego..." ma non riuscì a finire la frase che lui le saggiò nuovamente la lingua con la propria. Era dolce e selvaggio allo stesso tempo.
Ad un tratto Rey avvertì le labbra di lui scendere a baciarle il collo mentre le sue mani calde ancora le accarezzavano il seno, la schiena, i fianchi.
Rabbrividì quando la bocca di lui si avvicinò al suo seno. Rey non aveva smesso un momento di guardare i suoi occhi scuri pieni di ardore che la facevano sentire in preda all'eccitazione. Non sapeva da quanto fossero intenti a toccarsi in quel modo.
Le sue mani potevano solamente saggiare la stoffa scura che gli ricopriva il petto ampio e muscoloso.
Avrebbe voluto dirgli di spogliarsi per permetterle di accarezzarlo a sua volta, ma lui le rubò un altro gemito quando andò a posare la propria bocca su uno dei suoi capezzoli per poi iniziare a saggiarlo lentamente con la lingua. Rey non trovò il coraggio per esprimere il suo pensiero, troppo persa nella sensazione della bocca di Ben che la baciava e succhiava e accarezzava.
Una mano del ragazzo finì per scendere inesorabilmente contro l'eccitazione pulsante di Rey. Stava quasi per farla scivolare giù quell'ultimo lembo di stoffa quando un rumore improvviso ridestò i due ragazzi da quella piacevole intima situazione.
Una voce a lei fin troppo familiare fece capolino da dietro la porta di quel suo piccolo alloggio.
"Rey...Posso entrare? Sono Finn". Prima che Rey potesse anche solo tornare a respirare per rispondere, il suo amico Finn aveva già fatto capolino nella sua stanza.
"Scusami se ti ho svegliata, ma volevo..." le parole gli morirono in gola. Per un paio di secondi vide la sua amica completamente sovrastata da una figura vestita di nero. "Kylo Ren?". La sua mente era incapace di comprendere come fosse possibile che lui si trovassi lì.
Com'era arrivato sulla loro nave senza che nessuno lo vedesse? Era quello il risultato del loro legame?.
"Ehi, levale le mani di dosso!" gridò. Finn riuscì solamente a pensare di gettarsi direttamente su di lui per allontanarlo da Rey e lo fece. Ma quello che ottenne fu l'assurda sensazione di ritrovarsi a combattere con il nulla. Inciampò nella branda e si ritrovò premuto contro il corpo seminudo di Rey.
"Finn!" fu l'unica cosa che la ragazza riuscì a dire tentando di tirarsi a sedere. L'amico a quel punto girò rapidamente la testa in tutte le direzioni e presto si rese conto che Kylo Ren era sparito. Poi posò il suo sguardo incredulo sul corpo di Rey che si trovava sotto di lui.
A quella visione si portò istintivamente una mano sul viso per coprirsi gli occhi. La vista di Rey lo aveva lasciato a dir poco senza parole. La ragazza sembrava visibilmente arrossata in viso, le pupille dilatate e la bocca socchiusa, anch'essa di un rosso più acceso del normale. Ma quello che lo sconvolse maggiormente furono i piccoli capezzoli che spuntavano vistosamente sul seno scoperto di lei, nonché la strana posizione in cui l'aveva colta.
Rey era sdraiata a pancia in su, le bambe spalancate lasciavano intravedere ben più di quanto la semplice stoffa bianca della sua biancheria intima riuscisse a coprire. Le coperte giacevano a terra come fossero state scostate con urgenza.
"Scusami! Ti prego di perdonare l'intrusione...io...io...io...!" disse allontanandosi rapidamente da lei con un balzo che gli fece sbattere forte la testa contro il soffitto come poco prima era capitato alla ragazza. Rey era rimasta sconvolta da tutto quel trambusto. Si era ritrovata addosso Finn all'improvviso mentre Ben era sparito così com'era arrivato, il loro legame saltato. Il suo amico balbettava in preda ad una specie di delirio mentre continuava a tenersi coperti gli occhi con una mano. "Io...io...io...non...cioè...io...tu...voi...". Rey a quel punto si ridestò e afferrate le coperte da terra se le avvolse velocemente attorno al corpo.
"Finn!" lo richiamò subito dopo con voce carica di inquietudine.
"Che c'è?" gli chiese lui con fare impacciato e la voce acuta per l'agitazione.
"Mi sa che dobbiamo parlare" sospirò Rey a quel punto. "Per favore siediti un momento". Rey sentiva la paura salirle a scariche dentro allo stomaco. Finn e Poe sapevano del suo legame con Kylo Ren, ma prima d'ora nessuno a parte Luke aveva mai assistito ad un loro contatto, tantomeno ad uno così intimo e privato come quello. Rey avrebbe voluto che nessuno lo venisse a sapere, almeno fino a quando lei stessa non fosse stata certa di cosa stesse facendo.
Che cosa avrebbero pensato di lei gli altri? L'avrebbero scacciata lontano dalla resistenza? E Ben...quando lo avrebbe rivisto? Finn la stava guardando come mai prima d'ora. Rey lo fece sedere vicino a sé cercando di ricomporsi e di mantenere salda la presa sulla coperta che l'avvolgeva.
"Finn...quello che hai visto..." cominciò ma lui intervenne subito senza lasciarla finire. "Quello era davvero Kylo Ren?" chiese, l'agitazione palpabile nella sua voce. Rey deglutì. "Sì...era davvero Ben" sussurrò. Finn non riusciva a restare fermo, continuava a dondolarsi avanti e indietro sulla branda come se avesse un diavolo per capello. "Ancora con questo Ben...che differenza fa scusa?" la redarguì.
"Cosa stavate facendo?" le chiese subito dopo con un tono di rimprovero che a Rey non piacque affatto. Avrebbe voluto prenderlo a pugni per averle posto la domanda in quel modo. D'altra parte, si disse, l'aveva appena vista seminuda, cos'altro avrebbe dovuto pensare?
"Non stavamo facendo niente" si schermì Rey arrossendo nuovamente.
"Ti sei già dimenticata che per colpa sua..." fece per iniziare Finn, ma alla vista dello sguardo truce che Rey gli lanciò lasciò morire il discorso.
"Non gli ho chiesto io di sdraiarsi sopra di me" si lasciò scappare Rey a quel punto.
"Ti stava aggredendo?" le chiese subito Finn con frenesia, lo sguardo improvvisamente carico di paura.
"No, cioè...non proprio" rispose allora la ragazza combattuta tra l'idea di dirgli tutta la verità e il dubbio che forse inventare una bugia l'avrebbe tirata fuori dal quel pasticcio in maniera più rapida. No, si disse. Mentire sarebbe servito solamente ad attirare altro odio su Ben.
"Che significa non proprio?" e a quel punto gli occhi scuri di Finn erano puntati nei suoi con una tale intensità che Rey si sentì avvampare per la vergogna.
"Significa che stava succedendo qualcosa, che ero consenziente e che non ti riguarda" gli rivelò infine con una nota forse troppo aggressiva nella voce. Finn rimase senza parole.
"Non ho intenzione di tradire la resistenza se è questo che ti interessa" gli disse Rey subito dopo con voce più pacata.
"Se ora tu volessi dirlo a Poe e agli altri lo capirei, ma sappi che non ho nessuna intenzione di unirmi al nostro nemico".
A quel punto Finn si ritrovò a scuotere forte la testa.
"E quindi cosa pensavi di fare?" le chiese incredulo.
"Pensi di ritrovarti con lui a rotolarti nel letto tra un combattimento e l'altro?".
Senza nemmeno rispondergli Rey lo schiaffeggiò con forza per quel suo ultimo commento. Finn si portò una mano sul viso dove lei lo aveva appena colpito.
"Sapevo che non avresti capito...Credo che me ne andrò via domattina..." fu tutto ciò che Rey gli disse non appena lo ebbe chiuso fuori dalla sua cabina con veemenza, spintonandolo a dir poco. Finn non oppose resistenza.
"Corri pure da Poe! Digli che razza di sgualdrina sono diventata e non farti vedere mai più!" gli urlò da dietro la porta. Rey cominciò a singhiozzare. Il suo corpo tremava incapace di dare altrimenti sfogo a tutte quelle emozioni improvvise che la visita di Ben e il battibecco col suo amico Finn le avevano appena provocato. Finn rimase impietrito al di là dell'uscio, incapace di fare alcunché se non restarsene lì fermo ad ascoltare il suo pianto a dirotto. Dopo alcuni minuti Rey sembrò calmarsi e Finn tornò a rivolgersi a lei.
"Mi credi così vigliacco da farti cacciare?" le chiese, ma Rey non rispose.
"Lo ami davvero? Cioè, com'è possibile che fosse qui e poi un attimo dopo...". Anche quelle domande ottennero una muta risposta.
"Mi dispiace per ciò che ho detto...Rey...Io sarò sempre tuo amico, lo giuro" tentò di scusarsi poi a sua espressione mutò nuovamente in una smorfia esasperata "...ma, Kylo Ren..." e mentre parlava la ragazza gli urlò attraverso la parete "BEN!!!".
Urlò così forte che Finn trasalì per la sorpresa. A quel punto l'amico capì che non sarebbe riuscito a fare altro che del danno se avesse aggiunto qualcosa di più. Con voce mesta salutò Rey prima di fare ritorno nei propri alloggi per trascorrere a sua volta una lunga notte insonne.
Continua...

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A Reylo story
FanfictionQuesta storia parla di come Rey e Ben si innamorano. E di come vorrei che proseguisse la storia di Star Wars dopo l'ottavo capitolo di The Last Jedi. Il primo capitolo è praticamente la mia versione di ciò che ho visto al cinema con qualche minima v...