Kill it if you have to

636 7 0
                                    


  Puntò la sua spada laser contro l'ennesimo bersaglio mobile e lo fece cadere al suolo.
La lama, di un rosso acceso, sfrigolava tra le sue mani ormai tremanti per lo sforzo. Ne aveva abbattuti almeno un centinaio da quando aveva iniziato quella sessione di allenamento. Esausto spense il bottone che faceva partire i piccoli droidi nella sua direzione e si asciugò il sudore della fronte con il dorso di una mano. Con un respiro profondo tentò di recuperare l'ossigeno che gli era venuto a mancare e si scostò una ciocca di capelli dal viso.
Kylo Ren non si era mai sentito così vivo in vita sua. Nonostante la stanchezza sentiva ancora scorrere forte l'adrenalina in tutto il suo corpo.
Quello che aveva provato soltanto poche ore prima ancora lo confondeva. La forza lo aveva unito a Rey ancora una volta. La ragazza aveva tentato di allontanarlo da sé, ma lui era così disperato, così bisognoso del suo affetto.
Aveva sperato a lungo che lei capisse, che lo accettasse. Stava mettendo in discussione tutto sé stesso per lei. Non era stato capace di fare altro che pregarla. Ciò che non si era aspettato per davvero era la maniera in cui lei lo aveva accolto tra le sue braccia. I gesti che erano seguiti erano stati per entrambi un'espressione di puro istinto. Una diretta conseguenza dell'impazienza di entrambi di avere un contatto, di provare un'emozione, di sentirsi completi. Kylo Ren spense la spada rossa che teneva nella mano destra e si incamminò verso l'ingresso della sala di allenamento.
Doveva presenziare all'ennesimo meeting con Hux ed era già terribilmente in ritardo.
Quell'uomo era tediosamente mattiniero, mentre lui la notte non dormiva quasi mai. Dopo essere stato così violentemente separato dalla sua Rey, il ragazzo si era rifugiato ad allenarsi senza neanche tentare di riposare. L'eccitazione che aveva provato nel vedere il suo corpo seminudo al di sotto del suo gli aveva fatto completamente perdere la testa. Si era imposto di fare con calma, per assaporare ogni istante di quel loro intimo approccio. Si era beato della vista del seno di Rey, per la prima volta completamente esposto ai suoi occhi.
L'aveva accarezzata e dentro di sé aveva pensato che non potesse esserci nient'altro al mondo che avrebbe potuto desiderare con maggior ardore. La ragazza mugolava sotto le sue mani e presto lui si era ritrovato a provare un fastidioso senso di costrizione all'altezza del cavallo dei pantaloni. Neanche nelle sue fantasie più sfrenate aveva pensato di provare sensazioni così intense. Prima di incontrare Rey era stato un adolescente piuttosto anomalo. I suoi compagni alla scuola di Luke, nonostante i rigidi dettami che la tradizione dei Jedi imponeva loro per quanto riguardava l'intimità tra uomini e donne, erano soliti infrangere spesso quella regola. C'erano anche delle ragazze che erano state scelte da Luke per l'addestramento.
Quando aveva all'incirca sedici anni gli era capitato di trovarne una tra le braccia di un suo compagno. Li aveva colti in flagrante durante un amplesso e questi lo avevano pregato di non parlarne con Luke temendo una sua reazione.
Ben Solo non aveva tradito la loro fiducia ma aveva invidiato quel loro rapporto così intimo. Lui era sempre così solo. Tutto ciò che gli interessava era rendere la sua famiglia orgogliosa di lui, ma non era mai abbastanza. Per di più le grandi orecchie che si ritrovava, il naso un po' sgraziato, messi assieme alla sua inusuale altezza e alla sua timidezza, non lo avevano mai visto propenso ad approcciarsi con nessuna ragazza che conoscesse.
Aveva sempre avuto troppa paura di essere rifiutato.
Ciò nonostante era pur sempre un adolescente. Gli era capitato di spiarne qualcuna assieme agli altri ragazzi. A volte mentre queste si cambiavano d'abito o mentre facevano la doccia, scattavano le incursioni da parte loro per fare a gara a chi era in grado di carpire maggiori dettagli. Occhiate fugaci lanciate a frammenti di pelle scoperta. Sapeva come doveva essere fatta una donna.
Lui stesso non era certamente fatto di pietra, ma quando avvertiva la propria eccitazione salire fino a dargli alla testa, aveva sempre preferito sfogarsi tramite l'allenamento. Faticare fino a sudare anche l'anima lo aiutava a distogliere la mente da quei pensieri veniali che tanto poco lo facevano sentire bene con sé stesso. Una volta che il piacere di quel gesto era svanito ciò che restava era semplicemente una voragine di solitudine. Se possibile preferiva evitare di sentirsi ancora più solo. In seguito aveva abbandonato Luke e con lui ogni restante interesse per il genere femminile. La sua vita si era trasformata in un turbine di odio e paura. Doveri e ben pochi piaceri. Snoke ordinava e lui eseguiva.
Si allenava, sanguinava, soffriva e odiava. Ordinava alle truppe di sterminare gli innocenti, lui stesso non perdeva occasione per impartire una severa lezione a chi dimostrava debolezza o disobbedienza. Tutto ciò che gli interessava era non apparire debole, mostrarsi all'altezza del ruolo che Snoke gli aveva dato. Detestava coloro che si lasciavano trasportare dai piaceri della carne. Uno fra tutti: suo padre.
Lui non sarebbe mai diventato così patetico e inaffidabile. Voleva essere un uomo serio e incrollabile, non incline al vizio, imperscrutabile. Adesso però Kylo Ren si sentiva nuovamente in bilico. Il suo lato più umano, quello che tanto aveva faticato per tenere a bada, era tornato prepotentemente a galla. Rey aveva risvegliato in lui il desiderio. Da mesi ormai si era ritrovato a provvedere da solo a quel bisogno disperato di un contatto, perché quel bisogno ora aveva un volto e un nome a cui fare riferimento, non era una semplice manifestazione di una necessità fisica.
Infilatosi nella doccia della propria stanza, Kylo Ren si lasciò scorrere addosso un getto d'acqua fredda e cercò di contenere quel sentimento ancora una volta.
Adesso che sapeva meglio come fosse fatto il corpo di Rey gli sarebbe stato ancor più difficile trattenersi. Separarsi dalla ragazza in quel modo così brusco lo aveva lasciato a dir poco frustrato e nervoso.
Quell'idiota del suo amichetto si era introdotto nella sua stanza senza nemmeno attendere una risposta e per di più, ne era certo, avrebbe finito col vederla nuda. Se fosse stato capace di impedire alla forza di farlo tornare indietro nei propri alloggi, l'avrebbe certamente pestato per averli interrotti in quel modo. Sperava solo che Rey lo facesse al posto suo.
Quel legame così volubile e imprevedibile lo avrebbe fatto diventare matto.
Doveva trovare il modo di incontrarla di persona. Se si fosse trovato davvero lì con lei non avrebbe mai permesso che succedesse. In realtà ciò che lo preoccupava era anche l'idea che la tanto amata combriccola di ribelli che Rey si ostinava a considerare la propria nuova famiglia, finisse per cacciarla a causa sua. L'ultima cosa che desiderava era farla soffrire.
Ovviamente desiderava averla con sé, ma non al prezzo di saperla infelice.
Non più almeno. Poco male - si disse mentre usciva dalla doccia e si preparava per incontrare Hux - se Finn l'avesse veramente tradita, lui non avrebbe esitato a punirlo in maniera esemplare.
Con un sonoro sospiro si rivestì sistemandosi la divisa scura. Concentrandosi sul proprio respiro cercò di trovare la sua espressione migliore per esprimere tutta l'indifferenza e distacco che provava verso quel viscido del suo generale.
La testa gli doleva per lo sforzo di quelle ultime ore. Aveva anche sbagliato un paio di colpi nella direzione dei droidi, forse per la troppa stanchezza. I suoi occhi avevano faticato a mettere bene a fuoco, ma senza stare a pensarci Kylo Ren aveva continuato imperterrito ad abbattere una dopo l'altra quelle sfere metalliche fluttuanti.
Uscito dai propri alloggi si diresse verso gli ascensori.
Con un clangore metallico il Leader Supremo giunse a destinazione e si incamminò per il corridoio che conduceva alla sala comandi.
.............................................

I suoi amici erano stati a dir poco restii all'idea di lasciarla andare via. Rey era voluta partire in fretta, avrebbe fatto ritorno su Ach-to. Finn non si era azzardato a parlare con Poe di quanto era successo tra Rey e Kylo Ren. Il pilota aveva intuito che qualcosa non andava, gli era bastato osservare l'espressione mortificata sul viso di Finn per capirlo. Suo malgrado si era a dir poco prodigato per convincere Rey a rimanere, ma questa non aveva voluto sentire ragioni. Era quello che la forza le stava dicendo di fare. Seguire il suo istinto era anche il consiglio che Luke e Maz le avevano dato fin dall'inizio. Il suo posto non poteva essere tra le braccia di Poe che sempre si era fatto più insistente nei suoi confronti.
Lei doveva tornare sul quell'isola. Lì avrebbe meditato e si sarebbe concentrata solamente su sé stessa e sulla forza che la circondava. Per di più Rey era a dir poco smaniosa di raggiungere nuovamente la caverna sotterranea di quel luogo ameno. In quella grotta Rey sapeva che ad attenderla poteva esserci quella risposta che mesi prima la forza non aveva ancora potuto mostrarle.
Avrebbe trovato lì ciò che cercava. Stavolta ne era sicura. Non appena mise piede su quel piccolo pianeta poté rivedere le creature marine con le quali aveva condiviso le sue giornate. Il vento le scompigliò i capelli e alcuni cuccioli di porg che avevano da poco lasciato il loro nido le si avvicinarono con fare un po' goffo strappandole un sorriso. "Buongiorno a voi creature dell'isola". Rivedere quel luogo la fece sentire stranamente a casa. Una sensazione di calore la circondava. Sentiva al tempo stesso paura e attrazione per quel posto. Era giunta lì con il Millennium Falcon.
Il suo amico Chuwbe era stato a sua volta entusiasta di fare ritorno. Quel luogo piaceva molto anche a lui. Si diresse fin sulla collina per sistemare alcune delle proprie cose in una delle capanne. Le custodi dell'isola non furono affatto entusiaste di rivederla, ma Rey tentò di parlare loro con gentilezza e alla fine riuscì a farsi accettare nuovamente a patto che non distruggesse nulla di ciò che la circondava.
La notte arrivò presto e Rey preparò uno stufato per lei e Chuwbe.
Rimasero in silenzio per un po', avvolti dal calore del fuoco del caminetto, entrambi persi nei loro pensieri.
"Forse sto facendo un grosso sbaglio" esordì ad un tratto Rey mentre si stringeva meglio una coperta sulle spalle.
Chuwbecca le rispose con un sonoro grugnito mentre tentava di impedire ad un piccolo Porg di finire a capofitto nella sua zuppa.
"Tu credi?" gli chiese subito Rey di rimando. Non pensava che Chuwbe l'avrebbe appoggiata, non dopo quanto era successo ad Han. Il crepitio del fuoco acceso era piacevole, lo stufato era caldo e scendeva giù nella gola con facilità. La ragazza era pensierosa.
"Tu hai conosciuto Ben da bambino, non è vero?" esordì dopo aver trovato in sé il coraggio per porre all'amico quella domanda. Lo Wooky la squadrò con un'espressione seria, improvvisamente dimentico della presenza dei suoi piccoli amici piumati. Rey sentì la tensione crescere in lei e si pentì immediatamente di averglielo chiesto. Il pensiero di Ben la tormentava.
Avrebbe voluto parlargli, rivederlo perché si erano lasciati in maniera decisamente brusca e dentro di lei avvertiva una strana, orribile sensazione di perdita che non era ancora stata capace di spiegarsi. Si era svegliata in preda all'agitazione e si era ritrovata sudata e con il cuore in gola.
Poi quella sensazione era lentamente sparita. Chuwbecca non le rispose in malo modo come si era aspettata in un primo momento, semplicemente si rese conto Rey, era triste per lui ricordare. Le raccontò che Han non era stato molto presente come padre.
Spesso a lui era toccato tenere in braccio Ben per ore mentre l'amico correva dietro a qualche gonnella. Han non era mai stato un buon esempio di fedeltà coniugale, né tantomeno un padre modello, ma amava suo figlio. C'erano volte in cui Leila e lui litigavano pesantemente e allora Chuwbe si metteva a distrarre il bambino facendolo dondolare a testa in giù oppure giocando con lui a rincorrersi.
Ben era solito abbracciarlo forte senza più volersi staccare. Raccontò a Rey di quanto fosse sempre stato sensibile e affezionato a tutti loro. La ragazza ascoltava avidamente quei racconti e quasi le pareva di poter vedere le scene descritte da Chuwbecca, come se lei fosse stata presente. Nel momento in cui le parlò del periodo in cui decisero di farlo addestrare da Luke, il tono dello Wooky si fece più cupo.
"Mi dispiace che questi ricordi ti causino tanto dolore. Scusami per tutto quanto..." la voce di Rey era affranta.
Non poté fare a meno di mettersi a piangere non appena Chuwbecca rievocò assieme a lei le ultime settimane di vita di Han. Il suo amico pilota aveva sognato a lungo di riportare a casa suo figlio. Se da giovane era stato scostante come padre, da vecchio aveva cominciato a nutrire il desiderio di essere presente per la sua vera famiglia. In lui aveva iniziato ad albergare un forte sentimento di rimpianto nel momento in cui si era reso conto che quel desiderio non sarebbe stato più possibile realizzarlo. Le vite di Ben e Leila si era separate dalla sua percorrendo strade troppo diverse.
Ciononostante sentì che doveva rimediare ai propri errori e provò a fare quanto era in suo potere.
Suo figlio era buono, lo aveva sempre saputo. Troppo buono e sensibile per non lasciarsi segnare da quel forte senso di abbandono. Non era mai stata sua intenzione metterlo da parte. Semplicemente, non si era mai reso conto, fino alla fine, di quanto Ben mascherasse il proprio dolore.
"Sono certa che a modo suo Han abbia fatto del proprio meglio" gli disse infine Rey asciugandosi gli occhi. "Non aveva niente da rimproverarsi. Ben è stato vittima delle circostanze e di quel mostro di Snoke". Chuwbe emise un potente grugnito di assenso e se ne andò salutandola per fare ritorno sul Falcon.
A Rey non rimase altro che tentare di scacciare via quella orribile sensazione che aveva provato fin dal mattino.
Si mise a correre lungo la scogliera sperando di scacciare via la sua ansia. Quando tutti i muscoli del corpo iniziarono a dolerle si fermò un momento per respirare.
Fu allora che un soffio di aria gelida la raggiunse. D'improvviso una voce venne a ridestarla dai suoi pensieri.

Sii fragile e potente assieme.
Sii dura come la roccia e tenera come una piuma.
L'equilibrio è ciò che rende il nostro mondo un luogo perfetto in cui vivere.

"Maestro Luke?" esclamò Rey stupita. Luke Skywalker le era apparso nuovamente attraverso la forza. La sua sagoma brillava leggermente e infondeva un grande senso di pace.
"Rey... Sono felice che tu abbia fatto ritorno quaggiù" le disse.
La ragazza rimase in silenzio ad ascoltare ciò che il suo vecchio maestro le diceva. "Sii superiore alla paura e all'odio. Tu puoi farcela Rey. Ho fiducia in te. Stai agendo bene". La ragazza si sentì pervasa dalla luce che il suo maestro le infondeva. "Non devi lasciarti vincere dalla collera. Questa è la sola strada" insistette maestro Luke. "Ma...io non so quello che sto facendo...Sono sola adesso...La guerra è ancora in atto. Ben Solo non si è ancora convertito" spiegò "è troppo spaventato e disorientato dall'idea di rinunciare al suo ruolo".
"Non sei sola invece e non voglio che pensi che la luce debba per forza esistere senza l'oscurità. Ma tu devi concentrati sull'equilibrio Rey. L'equilibrio sarà la chiave" ribadì lo Jedi "Ti aiuterò a comprendere, ma prima temo che tu sappia ciò che devi fare. Ed è bene che tu lo faccia al più presto".
...........................................................

"Non posso ancora credere che se ne sia andata" sospirò Rose. Finn le camminava accanto, erano diretti verso l'hangar della nave, entrambi avevano indosso la loro divisa arancione da pilota. "Faresti meglio ad abbassare la voce oppure Poe ti sentirà" le disse lui con apprensione non appena vide il suo amico svoltare l'angolo per dirigersi verso di loro.
"Poe farebbe meglio a farsi un esame di coscienza in proposito" ribatté Rose senza troppo girarci attorno. "Se fosse stato un vero uomo avrebbe saputo accettare meglio la sconfitta. Ultimamente il suo comportamento mi dà sui nervi. Non fa che provarci con ogni essere femminile in grado di respirare" insisté senza nemmeno provare a non farsi sentire da lui.
Finn emise un grosso sospiro. Le aveva raccontato ciò che aveva visto nella stanza di Rey. Non era sua intenzione tradirla. Aveva pensato a lungo al da farsi ed era infine giunto alla conclusione che Rose, essendo una ragazza e per di più sua amica, fosse la persona più adatta per provare a parlare con lei della cosa. Purtroppo però Rey aveva comunque deciso di partire senza dire loro dove fosse diretta. La cosa peggiore era che Poe si era arrabbiato con loro due perché aveva capito che qualcosa non andava e che doveva essere successo qualcosa. I due amici però non si erano sbottonati e la situazione era presto degenerata in un grosso litigio tra lui e Finn che si erano addirittura presi a pugni.
Di ritorno dall'infermeria Poe si era scusato e tutto era tornato quasi come prima, ma a quel punto Finn aveva ceduto e gli aveva parlato di come avesse beccato Rey a strusciarsi contro Kylo Ren in un ben poco equivocabile scambio di effusioni.
Da quel momento Poe Demeron aveva smesso di sorridere e si era dedicato anima e corpo nelle loro incursioni spaziali contro le navi cargo del primo ordine.
"Ragazzi sono qui. Dobbiamo sbrigarci o non arriveremo in tempo al randevù" Poe ormai li aveva raggiunti nell'hangar.
"Abbiamo intercettato un paio di navi del primo ordine che possiamo affondare facilmente se stiamo attenti. In questo modo gli toglieremo il rifornimento per più di tre settimane. Hux diventerà verde per la rabbia" disse. Finn e Rose lo osservarono ansiosi cercando però di mettere su il loro migliore sorriso.
"Avanti! Salite a bordo del vostro caccia!". Senza dire altro i tre piloti della resistenza si prepararono a volare nello spazio.
.......................................................


Il generale Hux era già sul posto. Lo aveva aspettato osservando l'oscurità del cielo profondo di quell'angolo di universo attraverso il vetro del ponte di comando. Non appena lo vide Kylo Ren sentì il malumore salirgli come bile, ma si finse impassibile come suo solito.
Il loro rapporto alla fine si basava su questo. Finzione. Entrambi dovevano mascherare il proprio odio reciproco per mandare avanti l'esercito senza che si potessero verificare intoppi di sorta. Ren si aspettava da parte sua una noiosa disquisizione politica riguardo all'opportunità di espandersi verso l'orlo esterno della galassia, invece quel che trovò fu solamente un ghigno beffardo sul suo volto.
"Ren, alla buon ora. Ti stavo aspettando da un'eternità ormai. Sei sempre stato un vero disastro in quanto ad affidabilità" lo apostrofò Hux. Quel modo di rivolgersi a lui lo fece mettere immediatamente sull'attenti. Dopo l'ultima volta in cui i due avevano discusso, Ren si era convinto che Hux gli avrebbe mostrato un po' più di rispetto. "Come osi rivolgerti a me in quel modo?" lo redarguì. Solo allora notò la figura nero vestita che era seduta su uno degli sgabelli della plancia.
A quella vista Kylo Ren avvertì una orribile sensazione attanagliarlo.
Come aveva potuto non notare la sua presenza? Kylo Morne si palesò in tutta la sua possanza.
"Dalla tua faccia stupita deduco che ormai stia facendo effetto" sogghignò Hux rivolto al compagno seduto accanto a lui.
"Sì, ormai sarà abbastanza debole da essere sconfitto facilmente" concordò questo.
Senza ulteriori esitazioni Kylo Ren estrasse la spada laser dalla propria cintura ma non fece in tempo ad accenderla che Morne la attirò a sé con un unico gesto della propria mano. Incredulo Kylo Ren tentò di riprendersela e con suo enorme orrore si rese conto che la spada non gli rispondeva. "Che mi sta succedendo?" chiese. Non riusciva a capire come fosse possibile.
Non aveva percepito la presenza di Kylo Morne all'interno della nave e ora non era in grado di attirare a sé la propria spada. Che quell'individuo fosse potente nella forza lo aveva già capito la prima volta che si erano incontrati, ma fino ad ora non si era mai trovato a rivaleggiare con lui.
Che avesse sottovalutato la sua potenza? "Hux vedi di toglierti immediatamente quel ghigno dalla faccia. Ti farò pentire per questo affronto!" gli disse a denti stretti senza mai perdere di vista l'altro suo interlocutore. "Divertente...Non sembra ancora essersi reso conto di ciò che lo aspetta" fu la risposta divertita della testa rossa. A quel punto gli occhi di Ren sfrecciarono rapidamente dal viso di uno a quello dell'altro. Qualcosa nelle loro espressioni lo terrorizzava. Aveva affrontato più di un avversario anche senza la sua spada, ma qualcosa dentro di lui gli disse che stavolta sarebbe stato tutto diverso. Kylo Morne era possente perfino per la sua razza. Un bestione nerboruto dalle zanne aguzze e ripugnanti che spuntavano ai lati della bocca.
La pelle dal pigmento squamoso era molto simile a quella di un rettile. Due serpenti. Ecco cosa sembravano i suoi avversari. Fu in quel momento che capì. La sua vista si appannò nuovamente e tutto gli fu improvvisamente chiaro.
"Che cosa mi hai fatto Hux?" chiese Kylo Ren con voce glaciale. A quel punto il generale abbandonò ogni tentativo di apparire benevolo nei suoi confronti. "Ti ho dato ciò che meritavi. Una morte lenta e dolorosa" ghignò. Ren trasalì per il terrore mentre Kylo Morne si affrettava a sguainare la sua stessa spada contro di lui. "All'inizio la tossina ti priverà semplicemente dei tuoi poteri.
Straordinario come certe idee possano rivelarsi utili al momento propizio?" cantilenò Hux nel frattempo. "E' stato fin troppo facile inserire il gas nel condotto di areazione della tua stanza di addestramento. Eri così occupato a perseguire i tuoi scopi personali che non ti saresti accorto di nulla in ogni caso". Ren avvertì lo spostamento d'aria del suo avversario che si muoveva verso di lui e schivò il primo colpo. Non appena si mosse una fitta di dolore lo prese dritto allo stomaco. Sentì come un'ondata acida risalirgli su per l'esofago e si ritrovò a vomitare sul pavimento. Hux a quel punto prese a ridere di gusto.
"Guardate il leader supremo. E' così patetico adesso che non può più utilizzare i suoi giochetti mentali" e così dicendo si avvicinò a Ren e lo colpì con una gomitata proprio all'altezza della bocca dello stomaco. Nel frattempo Morne tentò di trafiggerlo con la sua spada. Ren lo schivò di nuovo girando su sé stesso verso destra. Alzò istintivamente una mano guantata nella loro direzione e pensò di scaraventarli lontano.
Lo pensò con tutta la forza che aveva, ma a quel tentativo non solo le due figure rimasero esattamente dove si trovavano, per di più avvertì un dolore acuto irradiarsi dentro la sua testa e la sua vista si annebbiò del tutto. Il suo respiro si fece affannoso.
Normalmente avrebbe percepito i suoi avversari anche ad occhi chiusi o completamente bendato. Era abituato ad usare la forza e non si era mai trovato sprovvisto del suo potere. Ora che invece la vista lo abbandonava, senza la capacità di percepirli si sentì perduto.
La risata di Hux divenne sempre più euforica.
"Non avresti dovuto trattarmi come una pezza da piedi. Peccato che non imparerai mai la lezione perché questo sarà l'ultimo giorno della tua vita. Domani a quest'ora acclameremo il nostro nuovo leader supremo. Kylo Morne sarà ben lieto di occupare il tuo posto. Quale altro discepolo del nostro compianto leader Snoke, a lui spetterà l'arduo compito di risollevare le sorti del Primo Ordine, che tu, vile traditore hai cercato di sabotare fin dal giorno del tuo insediamento!" sentenziò infine Hux additando Kylo Ren con rabbia.
"Ma non temere, non ti uccideremo subito, potrai goderti con calma le ultime ore che ti restano. Non ti verrà risparmiata nessuna agonia!". A quel punto Ren avrebbe voluto colpirlo dritto sul muso per spaccargli la faccia come avrebbe meritato, ma il dolore alla testa era così forte da farlo sragionare in preda ad un tormento crescente. Il giovane Leader Supremo si portò le mani alle tempie e pregò che quel dolore smettesse, ormai incapace di concentrarsi su altro. Subito dopo un guizzo dal colore rosso acceso passò davanti ai suoi occhi quasi del tutto offuscati e Kylo Ren stramazzò a terra sprofondando nell'oblio.
.................................................


Rey era tornata ad indossare la sua vecchia tunica da Jedi e la sensazione di libertà che quegli abiti le davano, se paragonata alle tute sintetiche che doveva indossare quando pilotava, la fece sentire a dir poco inebriata. Luke la aveva consigliato di recarsi al più presto nella parte più oscura dell'isola e quella richiesta così inaspettata l'aveva lasciata piuttosto sorpresa. Il suo maestro era così diverso da prima. Sembrava più saggio e decisamente meno insicuro.
Rey aveva atteso fin troppo tempo per fare ritorno laggiù e non se lo fece ripetere due volte. Entrò nella grotta sotterranea facendo un tuffo un po' incerto nell'acqua fredda di quella piccola isola. Quando si ritrovò tra i flutti annaspò alla ricerca di un appiglio per tirarsi nuovamente verso la riva.
Finalmente si ritrovò distesa nella grotta a pancia in su, gli abiti completamente fradici e il respiro affannoso per lo sforzo di aver trattenuto il fiato. Se paragonata alla vita sulla nave della resistenza, anche un tuffo in mare la faceva sentire a suo agio. Il freddo però si fece pungente. Rey venne colta da un tremito irrefrenabile. Non era più stata in un luogo così gelido da mesi.
Frizionandosi le braccia si alzò in piedi e si mise a cercare il luogo esatto in cui avvertiva che la forza che la chiamava. Lo specchio di vetro e fumo che si ritrovò di fronte la ipnotizzò esattamente come la prima volta.
"Voglio sapere perché la forza ci connette. Che cosa devo fare con Ben?" chiese, la voce rotta per l'emozione.
Neanche stavolta la ragazza si sentì in preda al panico quando attorno a lei si manifestarono diverse repliche di sé stessa. Pregò solamente che non finisse tutto come la volta precedente. Ora era pronta.
D'improvviso un'immagine si fece strada nell'oscurità. Era poco più di un'ombra e Rey faticò non poco a capire di cosa si trattasse. Poi mano a mano si fece più chiara. Era sempre lei, ma questa volta impugnava una spada laser dal colore rosso fuoco - la spada di Ben – si rese conto. L'espressione sul suo viso era di pura rabbia, si vide lanciare un fendente all'indirizzo di qualcuno che non voleva saperne di emergere da quella nebbia scura.
Avvertì l'odore del sangue come se si fosse trovata davvero lì. Poteva sentire la collera crescere dentro di lei e prendere possesso della propria mente. Un dolore acuto faceva da sfondo a quella sensazione di voler distruggere ogni cosa che si fosse mai parata sul proprio cammino. Il suo cuore accelerò per la paura. Il freddo si fece ancora più pungente e la ragazza si ritrovò inginocchiata per terra a tremare come una foglia. La visione svanì.
Di ritorno alla sua capanna Rey poteva sentire il vento gelido penetrarle fin nelle ossa.
Nel frattempo il cielo su Ach-to si era fatto plumbeo e un temporale la travolse con la sua potenza mentre ancora percorreva i gradini per giungere sulla cima della collina. Il suo fragile corpo era percorso da un tremito irrefrenabile quando finalmente poté ripararsi all'interno della sua capanna.
Per fortuna il suo amico Chuwbecca era lì.
Si preoccupò immediatamente di tenerla al caldo ravvivando per lei il fuoco nel caminetto e le fece togliere di dosso i vestiti bagnati. Alcuni minuti dopo Rey aveva ripreso un po' di colore ed era tornata sentire il proprio sangue scorrere all'interno delle proprie estremità. Avvolta nella coperta rimase a fissare lo stufato di Chuwbe finché non ritrovò la voglia di provare a mangiare.
"Si, sono sicura Chuwbe, non preoccuparti. Preferisco restare sola un momento, ho bisogno di riflettere" gli disse nuovamente Rey mentre il suo amico peloso esitava sulla porta della capanna. Non avrebbe voluto lasciarla sola, ma la ragazza avvertiva impellente la necessità di trovarsi isolata da tutto.
Non aveva voluto raccontargli niente di ciò che aveva visto nella caverna, ma doveva essere qualcosa di profondamente sconvolgente vista la sua reazione. Quando finalmente si ritrovò con la sua sola ombra a farle compagnia, Rey sperò che il suo legame con Ben Solo si manifestasse.
Il ricordo di quando le loro mani si erano sfiorate per la prima volta, dopo la sua esperienza in quella grotta, le dette speranza e calore. Attese con impazienza che qualcosa accadesse. La sua mente focalizzata nel ricercare lui. Ben Solo. Era da tempo che non tentava di incontrarlo. Le volte precedenti il loro legame si era manifestato senza preavviso. Adesso invece Rey lo chiamava a gran voce.
"Ben...Riesci a sentirmi?... Ben...Sono Rey...". Quel soliloquio proseguì per un tempo indefinito.
Rey non otteneva nessuna risposta e quella sensazione di paura che aveva provato fin dalle prime luci dell'alba si stava intensificando.
D'un tratto una voce la ridestò dai suoi pensieri.
"Rey...Ben non può risponderti" le disse. Maestro Luke era nuovamente comparso per sedersi vicino a lei. Il suo spirito la contemplava con lo sguardo più triste che Rey gli avesse mai visto fare. La ragazza parve comunque rincuorata dalla sua sola presenza.
"Maestro Luke...Ho avuto una visione..." gli disse con impazienza "ho visto che combattevo con la spada di Kylo Ren, ho percepito l'odio crescere dentro di me...Che cosa significa?" buttò fuori tutto d'un fiato, gli occhi spalancati fissati sulla figura luminosa di Luke.
"Ben non è più così ormai...e quella non sono io. Non passerò mai al lato oscuro...Dici che quella visione corrisponde per forza a verità? Ben aveva già avuto una visione simile...mi disse che io ero sarei stata in piedi al suo fianco...Dici che si tratta della stessa visione? Maestro Luke..." Rey era nella spasmodica attesa di una risposta. Sentiva di volerlo sapere con urgenza ma percepiva distintamente che qualcosa non andava.
Il maestro Jedi continuava a guardarla senza fiatare, come se dovesse soppesare delle parole davvero pesanti da dire.
La paura in lei cresceva. "Niente di quello che hai visto deve per forza avverarsi. Tienilo bene a mente Rey" fu la risposta apprensiva di Luke. La ragazza parve risollevarsi e tirò un sospiro di sollievo.
Durò solo una frazione di secondo.
"Che significa che Ben non può rispondermi? Riguarda il legame? Si è forse spezzato? Perché io credevo che non si potesse..." cercò di dire Rey, ma Luke la fissò con rammarico e le disse "Ben non è in grado di risponderti perché al momento sta lottando per sopravvivere".
Silenzio. La ragazza si costrinse a fare un bel respiro e lo fissò con sconcerto la figura di Luke Skywalker. Improvvisamente, del tutto al di fuori del suo controllo, il suo corpo riprese a tremare. "Non credo di aver capito bene..." fu tutto ciò che riuscì a rispondere, la sua voce poco più di un sussurro. "Non gli è rimasto molto tempo prima che il veleno o Hux lo spazzino via per sempre dalla faccia della galassia" le disse con tutta la contrizione che era in grado di manifestare. "Hux?...veleno?" balbettò la ragazza di rimando con l'angoscia che cresceva dentro di lei.
La sua testa era sempre più confusa. Tentò di ricordare quello che Ben le aveva detto la sera che l'aveva raggiunta nella sua cuccetta della nave ribelle. Le venne in mente che aveva parlato di una tossina, qualcosa in grado di sterminare l'intera resistenza.
Che Hux l'avesse usata contro di lui? Rey ebbe un tuffo al cuore.
"Per questo non riesco a mettermi in contatto con lui?" gridò.
"Quando è successo? Insomma, non può essere. Ci siamo parlati solamente poche ore fa. Ci sarà pure qualcosa che possiamo fare?" gli chiese e la sua voce era colma di speranza e risolutezza.
"Devo salvarlo!" e così dicendo si alzò in piedi e come un fulmine e afferrò la propria spada laser sistemandosela bene legata alla cintura. Senza più curarsi di altro si precipitò fuori dalla capanna. Il fantasma del suo maestro la seguì.
Era ormai giunta la sera, fuori dalla capanna era buio pesto. Rey si voltò indietro solamente quando un pensiero le attraversò la mente. "Luke tu lo hai sempre saputo, non è vero? Mi hai fatto perdere tempo a cercare di scoprire qualcosa qui su Ach-to mentre lui aveva bisogno di me!" lo accusò improvvisamente consapevole. Luke le rispose con un'occhiata colpevole che le fu facile interpretare. Era andata esattamente così.
"Dimmi dove si trova Ben!" chiese al suo maestro con foga.
"Dovevi prima vedere...Non dovrai cadere preda all'odio" rispose lui, il viso scuro. Fuori la pioggia cadeva incessantemente ma Rey non se ne curò. Doveva raggiungere il Millennium Falcon e dire a Chuwbecca di rintracciare la nave ammiraglia del primo ordine. Quasi sicuramente era lì che si trovava Ben. Dimenticò la stanchezza fisica in un solo istante.
L'adrenalina scorreva dentro di lei come un fiume in piena. "Aiutami a salvarlo!" gridò Rey.
"Luke...ti prego!" insistette quando il suo maestro rimase in silenzio a fissarla. "Segui l'istinto Rey e non dimenticare mai che ciò che hai visto non deve per forza avverarsi" si limitò a risponderle poco prima di sparire.
La ragazza a quel punto gridò tutta la sua disperazione al cielo scuro di Ach-to.
Calde lacrime iniziarono a rigarle il viso andando a confondersi con la pioggia battente.
Si impose di mantenere quanta più freddezza era in suo potere. Si affrettò a scendere la scogliera mentre un fulmine illuminava la sua corsa disperata verso il Falcon. Non appena fu a bordo della nave, Rey tentò di mettersi in contatto con i suoi compagni della resistenza.
"Chuwbe vedi se il canale di trasmissione primario dà qualche segnale! Presto!" gli disse con voce concitata. Lo Wooky obbediente la aiutò a sintonizzarsi sulle frequenze della resistenza. Con suo enorme sconcerto però, nessuno le rispose.
...........................................................................

Poe Demeron, Finn e Rose stavano pilotando i propri caccia facendo ritorno alla base. Entrarono nell'hangar e Poe discese velocemente dal suo aereo seguito a ruota da BB-8. "Maledizione! Abbiamo impiegato più armi di quanto fosse necessario" gridò con stizza togliendosi il casco.
"Non era previsto che si radunassero attorno a quel dannato cargo. Era come se sapessero che li avremmo attaccati. Hanno previsto la nostra mossa e questo non va affatto bene" disse rivolgendosi ai suoi amici.
"Qualcosa non va" confermò Rose, una nota di panico nella voce.
"Andrò immediatamente a informare il Generale" concluse Poe dirigendosi a grande falcate verso la plancia di comando.
D'improvviso però BB-8 cominciò a richiamare la loro attenzione. Poe era talmente preso che per un attimo pensò di ignorarlo, ma Finn fu subito catturato da una voce a lui fin troppo familiare. "Rey!" esclamò. Il piccolo droide stava trasmettendo in diretta dal Falcon il volto disperato dalla ragazza. Poe Demeron tornò immediatamente sui suoi passi.
"Ehi dolcezza, va tutto bene? Che succede?" le chiese preoccupato. La povera Rey aveva l'aspetto di una persona sconvolta. Poe scansò Finn da una parte e si piazzò di fronte a BB-8 con urgenza. Anche Rose rimase ad ascoltare con attenzione. "Sono Rey...Riuscite a sentirmi?" la voce colma di agitazione quasi non voleva uscirle dalla gola.
"Rey sta tranquilla. Sono Poe, qui ci sono anche Finn e Rose...Ti ascoltiamo!" e in quel momento ogni vecchio diverbio tra loro pareva morto e sepolto.
"Ho bisogno di aiuto Poe" gli disse Rey senza riuscire a trovare parole migliori. Il viso preoccupato del pilota si posò velocemente in quello di Finn che riscoprì essere in possesso della sua stessa inquietudine.
"Cosa ti serve? Che possiamo fare per aiutarti?" domandò Finn. A quel punto la ragazza emise un forte sospiro. Non sapeva se i suoi amici l'avrebbero davvero aiutata a salvare Kylo Ren, ma non aveva altra speranza se non confidare in loro.
Sperò con tutta sé stessa che Finn, Rose e Poe non la abbandonassero per quanto folle potesse essere la sua richiesta di trarre in salvo il loro peggior nemico.

Continua...

A Reylo storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora