"E' questione di vita o di morte".
La voce di Rey era risuonata limpida e priva di interferenze, giungendo alle orecchie dei suoi compagni della resistenza. Questi erano rimasti a dir poco di sasso. "La situazione è così grave?" aveva subito domandato Poe allarmato avvicinandosi a BB-8 con prontezza. Rose e Finn lo avevano presto raggiunto. "Che è successo? Ti senti forse male?" aveva chiesto Finn con preoccupazione.
Rey aveva esitato a rispondere. In pochi secondi tutto il suo mondo era cambiato. La visita di Luke l'aveva trascinata in un abisso fatto di paura e urgenza. Tutti i suoi propositi riguardo al proprio addestramento da completare su Ach-to erano stati nuovamente accantonati. Erano bastate pochi semplici parole da parte dello spirito del vecchio Jedi per accendere in lei un fuoco che la giovane ragazza non avrebbe mai pensato di percepire dentro di sé.
Ancora una volta la forza la stava guidando. Era come se ogni sua azione fosse già scritta, come se gli eventi non potessero andare diversamente da così. Fino a qualche settimana prima non avrebbe mai creduto di poter sentire il bisogno di aiutare nuovamente Ben Solo.
A lungo si era imposta di dimenticare ciò che il legame aveva fatto succedere tra loro, le sue visioni. Si era detta che non ci sarebbe cascata una seconda volta, che non lo avrebbe mai più cercato, che si sarebbe opposta a quell'incomprensibile sentimento. Ma ormai la forza aveva giocato le proprie carte e Rey sentiva di essere legata in maniera indissolubile a quel ragazzo dal carattere così indomabile.
In lui la luce brillava sempre più potente e Rey non lo avrebbe più abbandonato. Quando era assieme ai suoi amici della resistenza aveva sentito parlare di Hux e anche Ben glielo aveva nominato dipingendolo come uno spietato mietitore di uomini. Rey sapeva che Ben per tutto quel tempo aveva ostentato una padronanza del suo nuovo ruolo che in realtà non gli apparteneva. Poteva immaginare come quel suo generale potesse facilmente detestare l'idea di prendere ordini da Kylo Ren, ma non si era mai ritrovata a pensare che fosse possibile prendere Ben alla sprovvista. Era forte nella forza e molto sospettoso.
Kylo Ren non era certamente un tipo capace di riporre la propria fiducia incontrastata nei propri sottoposti. Era schivo e abbastanza avveduto da fidarsi solamente di sé stesso. Perfino tra loro due, nonostante il legame che li univa, vi erano ancora tantissime cose non dette, tanti piccoli segreti e sentimenti celati che Rey avrebbe davvero desiderato far venire a galla. Malgrado ciò, Ben doveva aver abbassato la guardia perché alla fine la situazione era comunque precipitata. Rey non conosceva molto sui veleni, ma una cosa su Jakku l'aveva imparata: se sei morso da un serpente del deserto e non hai a disposizione un antidoto, ben presto sarai cibo per avvoltoi. La cosa più importante sulla quale focalizzarsi era dunque questa: l'antidoto.
Fiondarsi da Ben per portarlo con lei sarebbe stato già abbastanza difficile e alla fine non sarebbe bastato comunque a salvargli la vita. Il problema era riuscire a capire in fretta quale fosse il veleno. Ad ogni tossina corrisponde un diverso antidoto. Una soluzione per ogni veleno. La mente di Rey aveva fatto scintille non appena era giunta a quella consapevolezza. Non aveva abbastanza tempo.
Da sola non sarebbe riuscita a combinare niente. La sua unica speranza erano i suoi amici. La ragazza aveva subito pensato che se avesse detto che l'antidoto era per lei, Poe non avrebbe fatto storie e si sarebbe certamente prodigato per aiutarla. Sapeva quello che lui provava nei suoi confronti. Ma non poteva mentirgli. I suoi amici avrebbero messo a repentaglio la propria vita per salvare quella di Ben Solo e non la sua.
Lei non avrebbe mai potuto tenerli allo scuro. Se fosse successo loro qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato. Dovevano sapere la verità, solo così la sua coscienza sarebbe stata davvero a posto. Ma avere la coscienza pulita valeva tanto quanto la certezza di salvare Ben? La sua mente si era tormentata a lungo con tutte quelle domande e considerazioni. Alla fine Rey si era costretta a fare un lungo respiro e poi, con tutta la calma che era riuscita a trovare aveva raccontato a Finne Poe ogni cosa.
"Quindi ci stai chiedendo di impiegare le nostre forze in una missione per salvare la vita del nostro nemico?" la risposta di Poe non aveva tardato ad arrivare, carica di sconcerto. "E' questo che chiedi Rey? Le nostre vite valgono così poco per te?" era esploso. Senza aspettare la risposta dell'amica Finn aveva rincarato la dose: "Rey avevi giurato che non avresti tradito la resistenza, ma a quanto sembra non credo che fossi davvero sincera quando lo dicevi" e un malcelato sentimento di rabbia risuonava chiaramente nella sua voce. Rey aveva immaginato che le cose avrebbero preso quella piega, ma non aveva scelta.
Da sola non sarebbe stata in grado di arrivare da lui per tempo. Qualcosa dentro di lei, una voce, le gridava che doveva sbrigarsi.
"E poi come sai che non è una trappola?" aveva presto aggiunto Poe. "E se fosse tutta una sua macchinazione per averti di nuovo con lui?". Rey aveva esitato a rispondere ma non c'erano altri modi.
"E' stato Luke..." la sua voce era tremante mentre scandiva quelle poche parole "la forza lo ha mandato ad avvertirmi che Ben era in pericolo" spiegò. Gli occhi della ragazza erano enormi e carichi di lacrime che a fatica era in grado di respingere. I volti dei suoi amici erano a dir poco increduli. "Non ha nessun senso. Se anche fosse possibile per lui far ritorno dall'al di là per lasciarti un messaggio, perché proprio lui dovrebbe venirti a dire di salvare la vita a quel ragazzo? Diavolo, è morto per causa sua!" esclamò il pilota portandosi le mani sulla testa a frizionarsi i capelli.
Non poteva stare fermo tanta era l'esasperazione che provava in quel momento. BB-8 emetteva dei piccoli bip bip di dissenso ogni volta che Poe sbuffava.
"Poe..." la voce di Rey era tremante per la tensione "...Devi credermi! Lo so che vi sto chiedendo tanto. Capisco cosa provi, ma..." iniziò. Poe per tutta risposta sembrò arrabbiarsi ancora di più con lei.
"Sentimi bene ragazzina... Legame Jedi o no tu non puoi fare parte di entrambi gli schieramenti! C'è una guerra in corso e tu lo sai. Kylo Ren è il nostro nemico. Ha cercato di distruggerci su Crait e prima ancora ha distrutto interi pianeti. Non so cosa ti abbia dato a bere a causa di quel vostro legame, ma non metterò a repentaglio le nostre vite, né tantomeno i nostri preziosi mezzi da combattimento per lui!" disse, poi fece una pausa "se morisse farebbe un favore all'intera galassia!". Rey a quel punto avvertì un groppo alla gola. Sarebbe dovuta andare da sola. Poe, Finn e Rose non l'avrebbero aiutata.
Gli amici che credeva di aver trovato le stavano voltando le spalle. Nonostante le confidenze che aveva scambiato con loro riguardo al suo legame con Kylo Ren, quello che ora Rey stava chiedendo era davvero troppo. "Ciò che hai detto è vero Poe" rispose infine Rey con voce rotta "ma lui è ancora Ben Solo. E' il figlio di Leila e di Han! E Luke ora non è più l'eremita che ho conosciuto, piegato dalla colpa di aver tradito la fiducia del suo stesso nipote...Si è unito alla forza e la forza è dentro a tutti noi. Se dice che è possibile salvare Ben allora...".
Le lacrime scendevano ormai copiose sulle sue guance. I suoi amici però non sembrarono affatto intenerirsi a quella visione. Un grande rammarico si dipinse sui loro volti, ma le loro intenzioni parvero restare ferme. "Rey eri presente anche tu!" replicò a quel punto Finn senza lasciarla finire "Ha smesso di essere Ben Solo nel momento in cui ha tradito tutti noi uccidendo il suo stesso padre!" la voce di Finn era smarrita. Parlava con lo stesso tono con cui si parla ad un folle per tentare di farlo ragionare. "No...c'è ancora speranza per lui. La luce non lo ha abbandonato!" continuò Rey imperterrita "io lo so...la forza mi sta dicendo che..." tentò di spiegare. "Vuoi dire che quando ha ucciso Luke e ha tentato di sterminarci tutti su Crait si era trovato momentaneamente sprovvisto di lucidità? Non posso creder che Luke ti abbia detto una cosa simile..." ricordò amaramente Poe.
Un silenzio greve cadde tra loro per qualche momento. Rey si stava sforzando di pensare a qualcos'altro da dire. Tutti i discorsi del mondo su luci e ombre, sulla forza che le spianava la via, non sarebbero serviti a nulla. Ormai aveva quasi perso la speranza. I suoi amici riuscivano a comprendere ben poco di tutto quello. Doveva cercare di essere più concreta, mettersi nei panni di chi non conosce la forza, ma capisce la semplice brutalità di una guerra in atto.
"Mi aveva avvertita che ci sarebbe stato un attacco su Ererat" tentò a quel punto Rey. Il viso di Poe rimase impassibile, mentre quello di Finn si corrugò in una smorfia di incredulità, Rose per parte sua rimase ancora in silenzio. "Luke?" chiese Finn. "Ben Solo!" rispose seccamente Rey di rimando. "Grazie a lui abbiamo scampato un pericolo mortale. Non è detto che una volta eliminato Kylo Ren, il generale Hux non torni a cercare di colpirci con quella tossina..." forse aveva trovato una strada per convincere i suoi amici. Poe a quel punto si mise a fissarla con una espressione incredula e rabbiosa. Lanciò un'occhiata a Finn e Rose. "Che vuoi dire?" le chiesero subito loro di rimando. "Voglio dire che se il piano di Hux è quello di sterminarci ed è entrato in possesso di un veleno mortale, forse gioverebbe a tutti noi avere a disposizione l'antidoto!" concluse Rey.
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Maz Kanata era di nuovo in collegamento con loro. Rey era diretta verso la base della resistenza a bordo del Millennium Falcon, mentre Finn, Rose e Poe avevano pensato di aprire quella comunicazione. L'unica persona che conosceva abbastanza bene la loro galassia da sapere qualcosa della tossina ideata da Hux era Maz. Ancora una volta, la loro preziosa amica aveva la soluzione a disposizione.
"Si tratta molto probabilmente dell'essenza di Ylit" spiegò loro attraverso la comunicazione olografica.
"E' una tossina molto ben congegnata. Attacca il sistema nervoso centrale e a lungo andare non lascia scampo, ma per vostra fortuna il suo effetto può essere facilmente annullato con un decotto a base di un'erba medica color giallo ora che cresce rigogliosa su tutto il pianeta Ererat. Non vi sarà difficile trovarla" disse. A quel punto Rey sembrò risollevata e tirò un leggero sospiro di sollievo sistemandosi meglio nel sedile del pilota del Falcon. Chuwbecca accanto a lei emise un grugnito di assenso. Ciò nonostante il suo cuore continuava a martellarle veloce nel petto.
"Quanto tempo ci resta prima che la situazione precipiti?" chiese senza riuscire a staccare i propri occhi da quelli enormi di Maz. Questa si portò le braccia strette al petto e sospirò a propria volta.
"E' un veleno potente ma infido. I suoi effetti si manifestano prima con prepotenza, ma poi l'organismo si abitua e gradualmente sembra riprendersi, soltanto che in realtà la tossina nel frattempo va in circolo sempre di più e alla fine uccide lentamente chi l'ha assunta" spiegò. "Dipende molto dalla resistenza fisica di ciascuno, dal peso, dall'età... Con i veleni non si può mai dire. Ma non ho mai sentito di qualcuno che sia sopravvissuto a questa tossina senza assumere anche in minima parte l'antidoto" rispose con voce mesta. Lo stomaco di Rey ebbe un sussulto.
Non c'era tempo da perdere! Sulla nave dei ribelli Poe Demeron rispose a quella rivelazione in maniera ben più ottimistica. "Se è così facile procurarsi l'antidoto non dovremo fare altro che fare incetta di quell'erba medica e il gioco sarà fatto" disse. "Abbiamo vissuto laggiù per settimane. Il clima è mite e non avremo problemi..." stava già dicendo ma Maz lo interruppe rapidamente.
"Faresti bene a frenare l'entusiasmo. Purtroppo quella pianta cresce solamente su Ererat e su nessun'altro pianeta a me conosciuto. E' stata un'idea di Hux usare un veleno così specifico e selettivo. E a quanto sembra, il Primo Ordine non ha mai smesso di orbitare intorno al pianeta da quando ve ne siete andati di gran fretta" quella rivelazione per i ribelli fu l'ennesima doccia fredda. "Temo proprio che Hux abbia intenzione di cancellare ogni traccia di Ererat dalla galassia prima che voi possiate anche solo mettervi piede. Gira voce che una sorta di nuova base starkiller sia stata avvistata in quel luogo"
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Avvertì il dolore ancor prima di riaprire gli occhi. Era di nuovo sveglio, la testa gli doleva come fosse stata schiacciata in una morsa, ma quello che lo fece preoccupare maggiormente era l'intensa sensazione di gelo che il suo corpo stava provando.
Sbatté le palpebre diverse volte prima di poter mettere di nuovo a fuoco qualcosa. Aveva grosse manette metalliche ai polsi e alle caviglie. Disteso su un fianco Kylo Ren giaceva sul pavimento freddo di una cella mentre un paio di Stormstrupper facevano la guardia nei pressi dell'uscita. All'inizio la sua mente fu confusa da quelle sensazioni. Non riusciva a ricordare come mai si trovasse lì.
Fece per alzarsi a sedere ma il dolore lancinante che percepì alla parte sinistra del proprio addome gli fece perdere il respiro. Era ferito. Era stata la sua stessa spada a trafiggerlo. Aveva perso molto sangue, ma non abbastanza da ucciderlo. Con sua sorpresa notò che l'emorragia al fianco sinistro era stata fermata presto cauterizzata e bloccata da alcune garze. Quel bastardo del suo generale voleva per lui una morte lenta e inesorabile. Lo aveva ferito per indebolirlo ulteriormente, per non dargli alcuna possibilità di fuga e poi lo aveva fatto rinchiudere lì.
Delle strisce rosso scuro ricoprivano l'intero corridoio che dalla sala di controllo portava fino alla sua cella. Se non fosse stato il veleno di Hux sarebbe stata l'ipotermia ad ucciderlo, oppure il dissanguamento, si riscoprì a pensare con una smorfia di dolore. Il ragazzo si sentiva così debole da non potere nemmeno riuscire ad alzarsi da quel pavimento freddo pungente. Ogni parte del suo corpo tremava e la vista gli si offuscava ad ogni tentativo di messa a fuoco. Era perduto. Nessuno sarebbe venuto in suo soccorso. Il pensiero lo riempì di paura e amarezza assieme. In fondo lo meritava. Aveva sottovalutato la situazione e questa si era ritorta contro di lui. Era stato uno sciocco. Sapeva che prima o poi la sua debolezza sarebbe riemersa.
Rey lo aveva cambiato. Dopo avere ottenuto il potere credeva che le cose sarebbero state diverse, ma la solitudine che albergava in lui, quel senso di insoddisfazione che continuamente lo accompagnava era sfociato in un sentimento nuovo. L'amore che sentiva di provare per quella ragazza, malgrado il suo tradimento, magari tutta la sua ritrosia, non era stato proprio capace di metterlo a tacere. Era stato quello il suo errore. Aver perso di vista il proprio obiettivo, per sostituirlo con un più dolce sogno fatto di carezze e baci dal sapore selvatico. Come lei. Un fiore selvatico che, pensò, ormai non avrebbe mai più rivisto. Kylo Ren realizzò che era quello il suo unico rimpianto. Non averla baciata abbastanza.
Era assurdo che fosse questa la sua maggiore preoccupazione. Avrebbe dovuto curarsi di difendere la propria posizione, annientare Hux e tornare a governare la galassia. Ma Ben Solo desiderò solamente di poterla sentire ancora tra le proprie braccia. La sua Rey. Se avesse potuto riaverla così, contro di sé, almeno un'altra volta, sarebbe anche potuto morire felice. Cosa stava facendo lei adesso? Poteva percepire attraverso la forza che lui stava morendo? Sentì che il legame che solitamente li legava era spaventosamente debole, quasi evanescente.
Combattendo contro il male che lo attanagliava, il ragazzo tentò nuovamente di mettersi a sedere. Doveva quantomeno tentare di liberarsi, usare fino all'ultimo briciolo del suo potere per farsi sciogliere le manette dalle sue guardie. Si mise seduto mentre un'onda di dolore lo attraversò da parte a parte e un gemito gli fuoriuscì involontariamente dalla bocca. Uno degli stormtrupper che Hux aveva messo a guardia della cella si voltò nella sua direzione. Lo sguardo che gli lanciò era indecifrabile attraverso l'elmo bianco e nero, ma Kylo Ren immaginò che fosse divertito da quella situazione. Le sue truppe lo avevano sempre odiato o temuto. A quel punto doveva essere per loro motivo di gran divertimento trovarselo lì, indifeso, completamente alla propria mercé.
Non sapeva come Hux avrebbe giustificato ai loro occhi il trattamento che gli stava riservando, ma era certo che quel miserabile uno stratagemma lo avesse escogitato. Non si era mai sentito tanto patetico.
"Fammi uscire!" disse a quel punto Kylo Ren tentando di ignorare il dolore alla testa, senza però poterci davvero riuscire. I suoi poteri non erano del tutto scomparsi, non gli erano stati portati via. Era solamente l'effetto di quella maledetta tossina a causargli così tanta pena. Se fosse stato capace di abituarsi al dolore avrebbe anche potuto usare la forza come sempre. Concentrò il proprio sguardo sulla guardia davanti a sé. Diavolo! Era terribilmente doloroso solamente tentare di tenere gli occhi aperti.
La guardia per tutta risposta rimase impassibile. Kylo Ren a quel punto mandò giù e fece un respiro profondo. Non stava funzionando, il dolore era troppo perfino per lui. Lo sforzo avrebbe potuto ucciderlo ancora più velocemente del veleno.
Poi però si rese conto di non avere molta alternativa. Avrebbe potuto tentare di contattare Rey, ma poi cosa sarebbe successo? Gli avrebbe risposto? Non credeva possibile che si ripresentasse da lui una seconda volta e per di più sarebbe stato alquanto umiliante farsi salvare da lei. Ma soprattutto, non voleva metterla in pericolo. Se quella tossina poteva impedire a lui di usare la forza, avrebbe avuto lo stesso identico effetto anche sulla ragazza.
Non poteva chiederle tanto. Doveva tentare di uscirne con le sue sole forze. In qualche modo il pensiero di Rey lo stimolava a dare il meglio di sé, come se sentisse una luce briciargli dentro, un fuoco fatto di speranza. Era come una calamita che lo attirava a sé. Sentiva che tentare di liberarsi, per quanto doloroso, sarebbe stato possibile. Kylo Ren tentò nuovamente di riacquistare la concentrazione su quello che doveva fare. Ignorando gli spasmi di dolore che sentiva andargli ad annebbiare il cervello, finì per sentire scorrere nuovamente la forza dentro di sé.
La fitta alla testa che avvertì si fece più invasiva. Era come se qualcuno gli avesse piantato un coltello dritto in mezzo agli occhi. Strinse i denti tentando disperatamente di estraniarsi da quel dolore. Anni di duro allenamento dovevano averlo temprato in qualche modo, non poteva farsi abbattere così facilmente. Non riusciva quasi più a tenere gli occhi aperti quando finalmente entrambe le guardie gli si avvicinarono e senza fiatare gli spalancarono le porte della cella.
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I ribelli si erano fatalmente resi conto di quanto potesse essere letale per loro la tossina che Hux aveva scoperto. Si trattava di un veleno capace di intaccare il sistema nervoso. Coloro che sono sensibili alla forza risentono doppiamente del suo effetto in quanto il loro potere viene dalla mente. Il cervello è un organo ricco di terminazioni nervose. Essere sensibili ad essa, potere controllare gli oggetti col pensiero, con la mente, è un processo che mette in moto questi recettori nervosi. Più si è potenti nella forza e più si è vulnerabili perché maggiore è la quantità di terminazioni cerebrali colpite dalla tossina paralizzante.
Questo era quanto BB-8 aveva trasmesso ai ribelli dopo che Maz aveva mandato loro le informazioni di cui era in possesso. La loro ultima speranza, l'ultima Jedi rimasta, la loro amica Rey, sarebbe certamente stata bersaglio di Hux in un prossimo futuro. Ma più di ogni altra cosa, se Hux avesse spazzato via il pianeta Ererat non ci sarebbe più stato scampo per tutti loro. A quelle nuove rilevazioni, Poe Demeron si era ritrovato con le spalle al muro. Non avrebbe permesso al generale del primo ordine di fare del male a Rey, né tantomeno di annientarli tutti con un'arma batteriologica. A quelle nuove rivelazioni Finn aveva proposto ai propri compagni di spostarsi in un altro sistema.
"Se ci allontanassimo il problema sarebbe risolto" aveva detto "siamo rimasti in pochi e non ci conviene perdere altri compagni in uno scontro diretto così acceso come quelli che abbiamo subito nei mesi addietro. Rischieremmo di essere annientati". La sua voce era risuonata forte all'interno della plancia di comando al cospetto del loro nuovo leader della resistenza. Il generale Gwesne però non era dello stesso avviso.
"In realtà sarebbe saggio tentare di trovare quell'antidoto" aveva risposto questo contraddicendolo.
"In futuro potrebbe comunque tornare utile il rimedio contro quest'arma batteriologica. Se anche riuscissimo a risollevare le sorti dell'intera resistenza, a causa di quella nuova piaga potremmo essere comunque spazzati via di nuovo. A quel punto tutti gli sforzi fatti negli anni a venire finirebbero per essere cancellati!" e la sua obiezione era veritiera e finì per essere presto accolta dalla maggioranza dei ribelli.
Scappare non poteva essere l'opzione giusta. Hux era sempre stato uno stratega molto abile. Quando tutti si aspettavano le bombe lui si era procurato un'arma letale e a dir poco insidiosa. Quello che Poe proprio non riusciva a sopportare era la preoccupazione che la giovane Jedi aveva manifestato per Kylo Ren. Un conto era reperire l'antidoto come precauzione contro Hux, per aiutare l'intera resistenza, un conto era farlo per salvare lui.
Poe non glielo avrebbe mai permesso. Le aveva garantito il suo aiuto solamente per metterla tranquilla e per far in modo che la ragazza lo raggiungesse senza cacciarsi da sola in quel grosso guaio. Ma una volta con loro, il pilota avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per farle cambiare idea.
Erano rimasti d'accordo con Rey che la ragazza li avrebbe raggiunti non appena fosse stato possibile. Fortunatamente non avevano impiegato troppo tempo a convincere il loro nuovo generale ad affidargli quella nuova missione.
Le sorti dell'intera resistenza potevano dipendere da loro.
"Eccoli! Sono loro!" esclamò Finn ai suoi compagni non appena vide comparire accanto a loro il Millennium Falcon con a bordo Rey e Chuwbecca.
Qualche minuto più tardi erano tutti all'interno della sala comandi di quella loro nave ribelle. Rey aveva salutato tutti con lo sguardo mesto. Non sapeva che accoglienza le avrebbero riservato. Si sentiva a disagio al pensiero di quanto i suoi amici potessero detestarla ora che aveva parlato loro di Kylo Ren. Inaspettatamente però Rose l'aveva subito abbracciata forte e aveva esortato Finn a fare altrettanto.
Quest'ultimo l'aveva stretta a sé con tenacia. Rey si era consolata qualche momento contro la spalla di Finn.
"Mi dispiace per come sono andate le cose" gli disse lui. Rey parve rincuorata da quelle parole e abbozzò un leggero sorriso.
"Dispiace anche a me" disse. Ma lo sguardo di Finn era freddo e distaccato, più di quanto Rey riuscisse a ricordare. Poe rimase in disparte mentre Chuwbecca si sistemava al posto del coopilota. Gli occhi di Rey e quelli di Poe si incontrarono e rimasero a studiarsi entrambi scuri in volto. Tra loro due era disceso una sorta di gelo. Si fecero un cenno e entrambi si sistemarono ai lati opposti della stanza.
Poe avrebbe voluto stringerla forte, scuoterla, per dirle che era una follia tentare di trarre in salvo Kylo Ren. La sua preoccupazione maggiore era che lui la stessa traendo in inganno. Poteva darsi benissimo che Kylo Ren fosse in realtà in combutta con Hux. Sapeva però che Rey non lo avrebbe ascoltato. Era abituata a fare di testa sua. In questo modo avrebbe finito solamente per mettersela contro di nuovo. Avrebbe dovuto agire con più cautela per farla ragionare. Presto i ribelli presero a discutere tra loro del piano che avrebbero messo in atto per procurarsi quell'erba medica che Maz aveva suggerito loro. Ogni tensione tra loro andava scemando mano a mano che focalizzavano l'attenzione sull'obiettivo da perseguire.
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Il generale Hux gongolava di piacere. Kylo Morne era estremamente potente nella forza, un mostro alto più di due metri. Non aveva faticato a colpire quel moccioso di Ren. La cosa migliore però era il fatto che Morne non brillava certo per arguzia. Hux era certo di poterlo manipolare a suo piacimento. Avrebbe governato sull'intera galassia grazie alla sua spada, utilizzandolo come cane da guardia.
Fare di lui il loro nuovo leader supremo sarebbe stata la mossa perfetta per garantirgli il potere assoluto. Snoke aveva sempre saputo che Morne, per quanto forte, non aveva la stoffa per essere un vero leader. Per questo aveva puntato su Ren. Ma anche quest'ultimo non era altro che feccia. Prima di giungere al comando Hux si era fatto strada nelle fila del primo ordine. Nato da una famiglia rispettabile su uno dei pianeti più ricchi dell'intero sistema, aveva però faticato molto ad emergere tra le truppe. Spesso era stato oggetto di scherno per via del proprio aspetto gracile e pallido. Ma la mente di un vero stratega va ben al di là delle apparenze. Alla fine era riuscito a raggiungere il ramo più alto del comando.
Era salito a bordo della nave madre con l'incarico di portare nuova pace e prosperità nella galassia come la sua famiglia aveva sempre desiderato per lui. Ora che Ren era fuori dai giochi, non ci sarebbe stato più scampo per la resistenza e presto la guerra sarebbe stata vinta. Onore a gloria sarebbero discesi su di lui che in tempo di pace sarebbe stato proclamato Suprema Eccellentissima Magnificenza. Sbarazzarsi di Morne sarebbe stato altrettanto semplice, era solo questione di tempo. Quando aveva spedito Ren sul pianeta lavico dal quale Morne proveniva, Hux aveva fatto in modo che entrambi si convincessero di avere di fronte l'avversario dal quale guardarsi le spalle. Conosceva bene l'avversione di Ren per gli ambienti caldi e malsani come quello di Zonde-3.
La sua visita era stata quantomai breve. Kylo Ren non aveva dovuto faticare per imporsi su Morne, troppo ottuso e troppo sempliciotto e questo gli aveva dato un senso di falsa sicurezza. Contemporaneamente Morne aveva maturato l'idea di fare a pezzi Ren e prendere il suo posto. Durante le successive settimane Ren aveva smesso quasi definitivamente di preoccuparsi di Morne e del proprio ruolo. Hux aveva fatto il doppio gioco, promettendo a Morne che si sarebbero sbarazzati di Ren per poi incoronare lui quale nuovo leader supremo. In realtà il suo intendo era quello di approfittarsi di manipolarli entrambi fino a quando gli fosse stato utile per colpire la resistenza. Non era stato facile riuscire a sopportare quel moccioso di Kylo Ren per tutti quei mesi.
Agli occhi del Primo Ordine lui era il legittimo leader Supremo. Non poteva semplicemente attentare alla sua vita senza giustificarlo in pubblico. Ci erano voluti mesi prima di poter ripristinare i filmati della sala del trono di Snoke. Il giorno in cui l'incrociatore della resistenza aveva colpito la nave madre quasi tutti i file erano andati perduti. Il loro sistema di bordo era saltato. Ma i suoi tecnici avevano lavorato giorno e notte sotto suo preciso ordine per recuperare le immagini a circuito chiuso. E alla fine ne era entrato in possesso. Non appena i suoi occhi aveva visto Ren accendere la spada laser e colpire Snoke al fianco destro, Hux aveva sentito la gioia montare dentro di sé. Lo avrebbe eliminato. Quei filmati lo vedevano in combutta con la Jedi.
Sarebbe stato semplice mostrarli all'intero Primo Ordine e accusarlo di alto tradimento. Nessuno si sarebbe lamentato di fronte alla visione di Ren che combatteva fianco a fianco con la ribelle abbattendo le guardie armate di Snoke. Ora che aveva trovato un sostituto nel ruolo di leader supremo sarebbe stato tutto più semplice. Hux aveva già dato ordine di divulgare quei filmati e comunicare a tutti i suoi soldati che Kylo Ren non era altro che un vile traditore e così era stato. Non avrebbe avuto più nessuna influenza. Il moccioso l'avrebbe finalmente pagata cara per la sua sfacciataggine. L'idea di sapere Ren prossimo alla morte lo divertiva a dir poco. Erano già trascorse diverse ore da quando lo aveva fatto imprigionare nella sua cella.
Hux non stava più nella pelle all'idea di schernirlo come meritava mentre questo agonizzava in preda agli spasmi. Dopo essersi congedato dai propri sottoposti e da Kylo Morne, aveva abbandonato la plancia di comando per avviare i preparativi per l'elezione del nuovo leader supremo e ora aveva finalmente un momento libero per vedere Ren in tutta la sua umana sofferenza. Percorse rapidamente il corridoio che portava alla zona carceraria.
Un sorriso carico di soddisfazione gli si era stampato sul viso ormai da diversi minuti. Hux aveva pregustato a lungo quel momento. Entrò con passo deciso nella stanza. Fu con orrore che si rese conto di quanto era accaduto. La cella dove doveva trovarsi Kylo Ren era vuota. Non vi erano dubbi che si trattasse proprio della sua, non c'erano altri prigionieri a bordo e sul pavimento c'era ancora il suo sangue ormai secco a segnalare che poche ore prima era stato trascinato proprio lì. Hux impiegò un paio di secondi per ricomporsi da quello schoc, dopodiché cominciò a gridare ordini ai suoi soldati con tutto il fiato che aveva in corpo. "Guardieeeeeee!!!"
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Come preannunciato loro da Maz l'orbita del pianeta Ererat era assediata. Una nave del primo ordine stazionava al di sopra dell'atmosfera. Si trattava di una sola corazzata ma era abbastanza per creare loro parecchio filo da torcere.
"Miseria ladra!" fu il commento di Finn a quella visione.
"Non ce la faremo mai a raggiungere la superficie senza che quelli ci facciano arrosto!" proseguì all'indirizzo di Poe. "Sei un'ottimista eh Finn?" lo apostrofò lui di rimando tentando di smorzare la tensione, ma purtroppo anche Poe era dello stesso parere. Erano diversi minuti ormai che se ne stava intento a osservare la nave nemica. D'improvviso videro alcuni caccia nemici sfrecciare verso la base. Almeno sei per l'esattezza.
Potevano vedere tutto attraverso l'oblò della piccola nave da trasporto sulla quale si erano imbarcati. Gli scudi alzati impedivano ai radar del Primo Ordne di percepire la loro presenza da quella distanza, ma se si fossero avvicinati di più avrebbero corso il rischio di essere scoperti. Era a dir poco una missione suicida. Poe si portò una mano sul viso all'altezza del mento, pensoso. Avrebbero potuto soprassedere, tornare in un altro momento. Infondo quella tossina non rappresentava un pericolo imminente per la resistenza, mentre una morte in battaglia contro un'intera corazzata nemica rappresentava un pericolo ben più concreto. La loro urgenza era dovuta solamente alla follia che Rey si era riproposta di fare.
Solo poco prima l'impavido pilota aveva tentato di approcciare la ragazza per sondare il terreno. Aveva provato a farla ragionare usando parole dolci e il tono più rassicurante che era stato in grado di usare, ma Rey era risoluta e ben presto si era spazientita lanciandogli un'occhiata a dir poco truce. "Non mi interessa quello che hai da dire. Io andrò lo stesso. Non siete obbligati a venire" aveva infine sentenziato Rey mentre si preparava a tornare sul Falcon assieme a Chuwbecca. Finn e Poe avevano dovuto afferrarla per un braccio per trattenerla.
"Non otterrai niente così! Finirai per morire e basta! Non ti rendi conto che quella nave ha un cannone in grado di colpire ad una distanza pari al doppio della nostra e distruggere un intero pianeta? Se vedessero il Falcon dirigersi verso Ererat non esiterebbero a farti saltare!" le aveva spiegato con veemenza Poe stringendole forte il polso. A quel punto Rey era scoppiata in lacrime e lo aveva nuovamente pregato di lasciarla andare. Finn era intervenuto per calmarli mentre Chuwbe e Rose non avevano smesso un secondo di parlare per convincere a loro volta la povera Rey a desistere.
Doveva pure esserci un altro modo. "Quel bastardo di Hux aveva previsto tutto! Senza potere atterrare sul pianeta non potremmo mai avere l'antidoto di quel veleno. Per questo ha messo tutte queste navi a farvi la guardia!" disse poco dopo Poe con il nervosismo in lui che cresceva.
"Non possiamo andare ora! La missione è rimandata!" dichiarò infine il comandante.
"No!" fu l'urlo di Rey in risposta. La situazione si fece di nuovo tesa. Rey sapeva bene che i suoi amici si stavano dando da fare per aiutarla, nonostante tutti loro provassero un odio profondo nei confronti di Kylo Ren. Ma tutto quanto sembrava contro di loro. Se avessero tentato un atterraggio sarebbero certamente stati abbattuti.
La disperazione si era impadronita di lei. Un sentimento di angoscia e terrore la stava a poco a poco portando alla pazzia. Rey non ricordava di essersi mai sentita così pervasa dall'oscurità. Finn le si avvicinò con circospezione per mettere un braccio attorno al collo in modo da confortarla. La ragazza si fece cullare un momento mentre l'amico le sussurrava nell'orecchio per cercare di farla tranquillizzare.
"Devi calmarti Rey. Vedrai che troveremo un modo..." le disse, ma in cuor suo Finn non era mai stato così preoccupato per la sua amica. "Facciamo ritorno alla base" decise infine Poe. A bordo della piccola nave da trasporto, la giovane Jedi finì col discorarsi velocemente dalla presenza ingombrante di Finn per dirigersi con passo svelto lontano da tutti loro. Chuwbecca emise un verso di preoccupazione e Rose le corse dietro per cercare di dirle una parola di conforto. Rey si bloccò solamente quando arrivò all'estremità opposta della loro imbarcazione.
"Rey!" la apostrofò la ragazza mentre la vide asciugarsi le lacrime con palmo di una mano. Rimase qualche metro indietro rispetto per cercare di rispettare il suo bisogno di spazio, ma decise comunque di parlarle.
"Rey non è ancora tutto perduto" disse, ma a quelle parole la sua giovane amica iniziò a singhiozzare ancora più copiosamente. "Mi dici a che cosa è servito?" gridò con rabbia. Rose rimase impassibile ad ascoltarla. "A che è servito tutto quanto? Il legame, le visioni, il combattimento contro Snoke...Maledizione! Se doveva finire così allora perché tutto questo?!" la voce di Rey rimbombò con violenza contro le pareti della nave tanto era alta e squillante. "Luke! Maledizione! Dimmi che cosa posso fare!" fu l'invocazione che Rose le sentì fare alla fine. La giovane pilota della resistenza ebbe un moto di compassione per la ragazza Jedi come mai le era successo prima. Credeva di parlare col fantasma di Skywalker, pensava che lui le avrebbe suggerito che cosa fare. Avvertiva distintamente un'onda di dolore provenire dal corpo di Rey. Tutta quella pena le fece provare orrore perché accanto ad essa, Rose poté avvertire crescere la rabbia della ragazza.
"Ti prego dammi un segno! Luke!! Che devo fare?!" gridò Rey. Tutto attorno a loro continuò a regnare il silenzio. Rey prese tra le mani la propria spada laser. L'aveva tenuta legata alla cintura della tunica per tutto il tempo. Una lacrima scese lungo il suo viso e finì per cadere sull'elsa. A quel punto qualcosa accadde. Un ricordo si palesò alla mente di Rey. Fu come una visione del passato. La giovane Jedi vide sé stessa e vide Rose. Erano appena tornate all'accampamento dopo aver osservato la cometa. Erano ancora su Ererat, nell'erba. Stavano chiacchierando. Il pensiero di quella serata le riempì il cuore di gioia e tristezza allo stesso tempo. Poi un flash. Un fiore giallo dai petali quasi dorati. Lo aveva già visto.
"I libri!" gridò Rey con voce improvvisamente euforica tanto che Rose si spaventò. Li aveva lasciati sul Falcon! "Presto devo tornare a bordo del Falcon!" gridò di nuovo muovendosi come una furia verso la plancia. "Che succede Rey?" domandò Poe esterrefatto non appena se la vide arrivare di volata nella sua direzione. Anche Finn si agitò non poco. Rose comparve qualche istante dopo rispetto a Rey, lo sguardo carico di preoccupazione. Il capitano dei ribelli fece un grosso respiro e si preparò a tentare di calmare nuovamente la ragazza, ma questa non era minimamente intenzionata ad ascoltarlo.
"Ragazzi dobbiamo tornare sul Falcon!" disse Rey con voce sempre più concitata. "Ho ciò che ci serve!" spiegò. Durante il viaggio di ritorno Rey raccontò loro cos'era successo. Durante quell'ultima sera passata su Ererat lei e Rose erano rimaste a lungo distese nel prato antistante l'accampamento ribelle. Rey aveva strappato un fiore, un unico singolo fiore da quel terreno, perché qualcosa in quel bocciolo dorato aveva attirato la sua attenzione. Con cura lo aveva poi riposto dentro uno degli antichi testi dei Jedi. Lo aveva infilato tra due pagine che le erano risultate particolarmente oscure e che aveva continuato a rileggere per giorni, quelle che parlavano della profezia. Non poteva credere che fosse stato solo una coincidenza.
Non era possibile. Fino a quando non giunsero tutti quanti sul Falcon per recuperare il libro, nessuno di loro poteva credere che si trattasse davvero della pianta che stavano cercando. La stessa Rey era ancora scettica, ma non appena aprì la pagina incriminata furono tutti sbalorditi. Era il fiore che Maz aveva mostrato loro. Un piccolo fiore giallo-oro con petali a punta e piccole foglie laterali fatte a spirale.
"Che mi venga un colpo!" aveva esclamato Finn a quel punto. Poe era sempre più sconvolto per quanto una forza a lui sconosciuta sembrasse manovrare gli eventi. Era incredibile che fino ad un attimo prima Rey fosse disposta a correre chissà quali rischi per ottenere ciò che il destino avrebbe poi messo a sua disposizione. Rose sembrò altrettanto entusiasta. Finalmente il gruppo di ribelli poté vedere comparire di nuovo il sorriso sul volto della giovane Jedi. "Lo sapevo! Sapevo che doveva esserci un modo!" esultò Rey tenendo tra le dita il piccolo fiore come se si fosse trattato del tesoro più prezioso. E lo era. Per lei, per Ben, per i ribelli. Rimase qualche secondo a fissarlo tra le proprie mani beandosi di quel nuovo dono che la forza le aveva fatto.
Non sapeva come o perché, ma sentiva che qualcosa l'avrebbe sempre guidata verso il suo destino, ormai ne era consapevole e aveva smesso definitivamente di opporsi. "Ora non resta che estrapolare l'antidoto da questa pianta e andare a recuperare Ben Solo!" esordì infine la giovane Jedi. Il tono con cui lo disse non ammetteva repliche di sorta. Poe, Rose e Finn si guardarono con preoccupazione, il viso ormai rassegnato. La loro amica sembrava mossa da qualcosa che tutti loro non potevano vedere ma che oramai percepivano forte dentro di lei. Non sapevano se sarebbero riusciti ad aiutarla nell'impresa disperata che si era messa in testa di portare a termine, ma ormai si erano resi conto tutti che non avrebbero potuto abbandonarla a sé stessa neanche volendolo.
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La sua spada era ancora nelle mani di quel traditore di Hux. Non sapeva quanto tempo avesse per prendere una navicella e andarsene dalla nave ammiraglia prima di essere scoperto, ma si ricordò che nei suoi quartieri privati avrebbe potuto trovare qualcosa che avrebbe fatto al caso suo. Aveva faticato tanto per entrarne in possesso, non poteva rassegnarsi all'idea di liberarsene. Percorreva ogni giorno gli stessi maledettissimi corridoi.
Per quanto la sua visione fosse offuscata Kylo Ren aveva ripreso un po' di padronanza sul proprio corpo e grazie alla forza era riuscito ormai a raggiungere la sua stanza. Mancò per un pelo lo sguardo di un paio di soldati di ronda, e riuscì finalmente a aprire la porta che dava sulla sua camera da letto. Il dolore al fianco pulsava e gli rimandava alla mente quello provato su Takodana quando uno Wooky infuriato lo aveva colpito per vendicare la morte del suo migliore amico.
Non c'era tempo però per quei ricordi infelici, doveva trovare ciò che si era preso il disturbo di tornare a prendere, altrimenti sarebbe stato perduto. Il ragazzo aprì frettolosamente il cassetto del proprio armadio e infilò una mano sotto una pila di vestiti. Ne estrasse un cilindro metallico: una spada laser. La tenne saldamente tra le mani e fece per voltarsi e correre verso l'hangar quando una voce lo fece trasalire.
"Non temere giovane Solo! Ciò che hai fatto è tremendo, ma il tuo cuore era oscurato dalla paura. D'ora in poi conoscerai l'amore. Esso ti guiderà". Kylo Ren ebbe un sussulto. Si lasciò sfuggire di mano la spada e questa ricadde con un rumore sordo sul pavimento. Girò il viso a destra e sinistra ma non vide nessuno. Il cuore gli tamburellava nel petto e il dolore alla testa pulsava. D'improvviso un volto a lui sconosciuto comparve in quella che sembrava la forma di uno spirito. Aleggiava circondato da un'aura azzurrina e luminescente. Uno Jedi senza dubbio.
Nella peggiore delle ipotesi si sarebbe aspettato di trovarsi di fronte suo zio Luke, ma quest'uomo sembrava più anziano, aveva barba e baffi bianco candido e un paio di occhi azzurro limpido. "Chi sei?" fu tutto ciò che il ragazzo riuscì a chiedere con voce aspra. Avrebbe voluto allontanarsi da lì prima possibile, ma qualcosa in quella figura emanava un'aura degna di riguardo. "Ciò che conta adesso è chi vuoi essere tu ragazzo" rispose l'uomo.
"La forza scorre potente in te Ben Solo...Lei ti guiderà" ripeté la figura per poi sparire nel nulla così come era comparsa. Non appena riprese in mano la spada che era caduta a terra, la mano di Kylo Ren tremò vistosamente e il ragazzo ebbe una visione. Era sdraiato su un prato verde, il sole brillava alto nel cielo.
Accanto a lui gli occhi di una ragazza gli sorridevano. Tutto sapeva di luce e di pace. Poi la visione svanì. Per un attimo era come se il dolore avesse abbandonato il suo corpo e ora che era ritornato bruscamente alla realtà sembrava addirittura peggiorato.
Senza ulteriori esitazioni Kylo Ren decise che le domande riguardo a quanto appena accaduto potevano anche aspettare. Si diresse il più rapidamente possibile lontano dai suoi alloggi verso la stanza dove sapeva esserci i droidi medici. Chiese loro di effettuare rapidamente un esame del suo sangue per poter capire cosa Hux gli avesse fatto inalare. Aveva già perso molto sangue, ma la ferita aveva solo bisogno di essere cauterizzata.
Strinse i denti per il dolore quando l'unità medica lo colpì sul fianco col suo raggio laser. Non c'era tempo per farsi una anestesia, e per di più avrebbe rischiato solamente di peggiorare le cose se avesse assunto qualcosa senza conoscere lo stato del proprio organismo. Il nervosismo iniziò a crescere dentro di lui. Quanto avrebbe impiegato Hux a rendersi conto che era fuggito? Era stato attento a non farsi riprendere dalle telecamere di sorveglianza come meglio poteva, ma queste erano davvero tante e non era sicuro di essersele ricordate tutte. Rimase a respirare pesantemente con la bocca, annaspando alla ricerca di aria per tentare di scacciare il senso di nausea e i brividi che lo facevano tremare come una foglia.
Attese la risposta del droide che non tardò ad arrivare. Il suo organismo era tristemente compromesso praticamente ovunque. Quella maledetta tossina aveva intaccato il suo sistema nervoso centrale e se non si fosse sbrigato a trovare un antidoto, ammesso che ce ne fosse uno, sarebbe certamente morto. I droidi però non furono neanche lontanamente in grado di identificare il veleno. Si trattava di una informazione considerata riservata. Kylo Ren esplose dalla rabbia e dalla frustrazione. Quella maledetta testa rossa lo aveva già escluso dal protocollo di comando. D'improvviso non era più consentito l'accesso a nessuna funzione, nemmeno alle informazioni che solitamente potevano giungere anche ai soldati semplici. Peggio.
Doveva affettarsi ad andarsene perché il computer centrale aveva segnalato la sua richiesta di informazioni ai droidi medici. Ben presto qualcuno sarebbe venuto a fargli compagnia. Kylo Ren maledì Hux con tutto sé stesso. Non aveva altra scelta che andarsene il più velocemente possibile. La sua navetta lo stava aspettando. Non sapeva dove si sarebbe potuto recare in quelle condizioni. La base ribelle era fuori discussione.
Non appena fu in grado di partire lasciandosi alle spalle la nave madre del Primo ordine, il pensiero corse nuovamente a Rey. Era messo male, ma in fondo che cosa poteva dirle, di certo non poteva pretendere che lei lo venisse a salvare. Non era in diritto di chiederle nulla. E in ogni caso come avrebbe fatto lei ad aiutarlo contro un veleno che lui stesso non conosceva. Inserì le coordinate per il primo luogo che la sua mente offuscata riuscì a ricordare. Il pilota automatico non lo avrebbe tradito. Con la spada laser stretta al fianco destro, Kylo Ren si addormentò vinto dalla stanchezza.
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Era giunto il momento di tentare di ricontattare Ben. L'unico modo in cui poteva essere sicura di rintracciarlo era attraverso il loro legame. Rey rimase in silenzio nella sua stanza e focalizzò tutta la sua attenzione sull'aura di Ben Solo. Nelle ultime settimane aveva imparato a capire meglio come funzionava la forza. "Ben" chiamò per diverse volte, ma non ottenne nessuna risposta, eppure sentiva che non era ancora perduto.
Se fosse morto ci sarebbe stato un cambiamento nella forza e lei lo avrebbe avvertito. A quel punto Rey sperò di poter quantomeno vedere dove lui si trovava. Chiuse gli occhi e si concentrò trattenendo quasi il respiro. Quando li riaprì davanti a sé vi erano acqua cristallina e sabbia. Un vento freddo le fece volare un ciuffo di capelli scuri davanti agli occhi. Rey a quel punto emise un forte sospiro. Ach-to.
Continua...

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A Reylo story
Hayran KurguQuesta storia parla di come Rey e Ben si innamorano. E di come vorrei che proseguisse la storia di Star Wars dopo l'ottavo capitolo di The Last Jedi. Il primo capitolo è praticamente la mia versione di ciò che ho visto al cinema con qualche minima v...