Un brivido gelido gli percorse le membra dalla testa ai piedi mentre si accingeva ad uscire dall'acqua.
Con un gesto fluido fu subito in piedi. Si portò le mani al volto, sconvolto da tutta la sofferenza che quel luogo gli stava facendo provare. Kylo Ren aveva deciso di restare su Ach-to solamente per un paio di giorni per meditare. Un tentativo come un altro di lenire la pena che provava nel profondo del suo cuore. Alla fine era laggiù da più di una settimana.
Era riuscito ad entrare in possesso delle coordinate di quel piccolo pianeta acqueo. Beffardo come destino, visto che ormai suo zio era passato a miglior vita. Senza Hux che gli ronzava intorno sentiva di poter pensare in maniera più lucida. Sapeva di non essere bene accetto dal suo generale, ma non gli importava. Voleva che lo temesse e che eseguisse i suoi ordini e basta. Come leader supremo Kylo Ren faceva piuttosto pena.
Non aveva la stoffa dell'oratore, né tanto meno particolari abilità tattiche o militari.
Tutto ciò che possedeva era quel dono che era anche la sua dannazione. L'uso della forza. Per giorni si era chiesto se avesse fatto la scelta giusta. Notti intere aveva trascorso a rivivere quel momento, rivedendo gli occhi di Rey. Quegli occhi così intensi e fieri e privi di paura. Quegli occhi che quando lo avevano raggiunto a bordo della nave ammiraglia lo avevano catturato con la loro speranza e la loro forza.
Per tutta la vita non aveva fatto nient'altro che attendere. In cuor suo sapeva di aver atteso qualcuno come lei, qualcuno che lo avrebbe salvato dall'abisso nel quale lui stesso si era infilato. Si era così sorpreso nello scoprire che anche lei lo stava aspettando, che anche lei si sentiva sola.
E per un istante l'attesa era finita. Avevano lottato assieme, fianco a fianco e ora lui era rimasto intossicato da quella sensazione. Saperla vicina. Il ricordo dei baci che si erano scambiati gli fece provare dolore. Si affrettò ad uscire da quel luogo maledetto diretto verso la sommità della collina. Non si preoccupò di rivestirsi, poteva benissimo proseguire anche mezzo nudo.
Lì a parte qualche animale, non ci sarebbe stato nessuno a disturbarlo. I guardiani dell'isola lo avrebbero ignorato e basta.
Aveva percepito l'oscurità di quel luogo non appena vi aveva messo piede. Maledì mentalmente Luke Skywalker per averla costretta a vivere laggiù con lui per così tanto tempo senza rendersi conto di quanto questo le avrebbe fatto del male. Si ricordò della sera in cui lei gli era apparsa fradicia e disperata per qualcosa che aveva visto in quel luogo e che l'aveva definitivamente spezzata. Lui aveva visto sé stesso, laggiù nelle profondità della grotta aveva rivissuto la scena di quando aveva ucciso Han Solo.
Solamente che questa volta lui aveva impugnato la spada laser contro sè stesso.
Era suo il corpo ad essere stato trafitto dalla spada. Niente di più vero, pensò.
Sono io che sono morto davvero quel giorno.
O meglio... Ben Solo. Se anche era rimasto qualcosa di lui, con quel gesto Ben Solo era morto definitivamente e il mostro era nato. Il ragazzo scosse la testa in preda al tormento. Quando lei gli era apparsa tramite il loro legame con la forza all'inizio lo aveva accusato di essere un mostro, ma poi era successo qualcosa. In lui la luce si era ridestata, più potente e più forte di prima. Era come se quell'azione terribile potesse essergli perdonata.
Per un po' la sua anima lo aveva sperato. Sapeva che se gli fosse rimasta quel dolore sarebbe diminuito. Per un fugace momento era stato così. Ma lui non sarebbe mai tornato a far parte della resistenza, così per un momento aveva tentato di trattenerla contro la sua volontà e lei si era spaventata. Alla prima occasione era fuggita. Era tanto sbagliato volerla al suo fianco? Possibile che per lei quei baci non fossero contati nulla? Insomma,
Kylo Ren non era più un ragazzino, ormai era un uomo fatto e nonostante questo non aveva mai sperimentato niente del genere nella sua vita. Nessun contatto fisico con una donna, nessun bacio o effusione, nessuna prima di lei.
Non che gliene fosse mai importato molto. Tutto ciò che gli era sempre interessato era diventare potente nella forza. Non si era mai neanche soffermato ad immaginare cosa volesse dire avere accanto una ragazza come Rey. Almeno fino a quando non si erano incontrati.
Da quel momento in poi il suo intero mondo era finito sottosopra e alla fine si era ritrovato a tradire perfino Snoke. Per lei. Lei che ora gli avevano detto essere in prima linea come pilota della resistenza. Avrebbe potuto farsi ammazzare da un momento all'altro e lui non l'avrebbe mai più rivista. Cercò di scacciare questo pensiero, e gradino dopo gradino raggiunse la sommità di quella rupe. La piccola capanna col tetto di paglia lo attendeva.
Non aveva mangiato niente ma gli sarebbe bastato asciugarsi e sdraiarsi per cercare di riposare un poco. L'indomani sarebbe ripartito e avrebbe dovuto recarsi su Zonde-3 il pianeta dove Hux aveva organizzato l'incontro con una sua vecchia conoscenza. Kylo Ren avrebbe decisamente preferito restarsene ancora in esilio su Ach-to piuttosto che dovere incontrare Kylo Morn.
Non aveva dubbi riguardo al fatto che Hux avrebbe cercato di farlo ammazzare. Lo voleva morto fin da quando aveva preso il posto di Snoke come leader supremo. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto difendere ciò che si era conquistato di diritto. Non c'era posto per un altro leader. Se avesse voluto portare un nuovo ordine nella galassia avrebbe dovuto farlo da solo, secondo le proprie regole. Snoke non era un sith. Era semplicemente un mostro capace di usare la forza a proprio piacimento che si era servito di lui fin da bambino, per sfruttare il suo potere. Ora Kylo Ren ne era consapevole. Era ovvio che avesse altri allievi.
La regola dei due per lui non era mai contata nulla.
Lo avrebbe annientato, esattamente come aveva fatto con Snoke.
Stavolta lei non sarebbe stata al suo fianco, ma si sentiva abbastanza forte da poterlo fare da solo. In ogni caso, se fosse morto non sarebbe importato a nessuno e in tal caso, non avrebbe meritato il titolo di Leader Supremo della galassia.
Cercò di sistemarsi per la notte come meglio poteva fingendo che la preoccupazione per ciò che lo attendeva non esistesse. Abituato al freddo pungente dello spazio, per lui qualunque ambiente era sempre troppo caldo e così rimase semisvestito senza curarsi di altro.
Fu allora che avvertì di nuovo la forza che lo chiamava. Quella sensazione lo colse impreparato.
Erano mesi che non succedeva. Una strana emozione prese possesso del giovane non appena lei si materializzò davanti a lui. Era perfino più bella e più luminosa di come la ricordasse. Lei si accorse di lui con qualche secondo di ritardo.
Sembrava occupata. Non era sola. Si chiese quanto fosse distante da lui dal momento che su Ach-to era ormai notte fonda mentre lei pareva colma di energia, quasi si fosse trovata nel pieno della giornata. Sentì il suo sguardo puntato addosso. Poteva vederlo.
"Scusa ma ora non posso. Ho un impegno urgente!" le sentì dire sbrigativa.
Non sapeva cosa aspettarsi dopo tutto quel tempo da lei, ma quella semplice frase bastò a rabbuiarlo.
Ovvio che non lo volesse tra i piedi. Era stato lui a disintegrare metà della resistenza e ad assassinare il suo tanto amato maestro.
A dirla tutta non lo aveva nemmeno ucciso veramente, ma il risultato era lo stesso.
Rey non lo avrebbe mai perdonato. Tanto bastava. Non voleva il suo perdono, si disse. Semmai era lei che avrebbe dovuto implorare la sua clemenza...Semmai avesse voluto riaverlo. Lo aveva tradito e umiliato dopo avergli fatto credere che sarebbe rimasta al suo fianco.
All'inizio era così furioso che avrebbe voluto annientarla. La sua rabbia si era abbattuta su Luke e sulla resistenza. Kylo Ren non voleva più tentare di ottenere l'amore di nessuno. Avrebbe voluto distruggere tutto e tutti. Quel sentimento di odio però ben presto aveva lasciato spazio alla disperazione di una vita colma solamente di solitudine e rimpianto. Ora in lui albergavano solamente tristezza e dolore. Niente più. "E così sei troppo occupata? Bene...non ho chiesto io di vederti.
Non mi interessa più nulla di te. Non vali il disturbo" le disse mantenendo un tono il più possibile distaccato. Nessuna risposta arrivò da parte della ragazza. Pensò che lei lo avrebbe ignorato o che si sarebbe chiusa alla forza e invece dopo qualche secondo ecco di nuovo la sua voce.
"Ben... sei tu?". Stavolta il tono della ragazza era decisamente differente. Avvertì trepidazione in lei, la stessa che aveva provato lui poco prima nel rivederla. Si alzò dal letto senza riuscire a restare fermo un secondo di più.
"A quanto pare la forza ci connette di nuovo" si limitò a constatare con il tono più piatto che riuscì a usare. Non poteva permettersi che lei lo vedesse tanto debole.
Tentò di apparirle indifferente, ma un malcelato astio per il suo abbandono riemerse rapido dal più profondo del suo essere. Lei rimase in silenzio a fissarlo per un po' prima di dire: "Scusa tanto se non valgo il tuo tempo leader supremo dei miei stivali! Sarai troppo occupato a trucidare e uccidere vittime innocenti adesso".
Il suo tono di voce così improvvisamente aspro lo ferì. "E comunque non parlavo con te prima...Non ero sola" si affrettò a giustificarsi lei "sei un po' troppo permaloso direi" lo accusò. Nel mentre Rey distolse lo sguardo da lui. Sembrava imbarazzata dal suo aspetto fisico.
"Che c'è che non va adesso?" le chiese lui notando che il suo atteggiamento si faceva strano.
"Sono così orrendo per te che non riesci nemmeno a guardami in faccia?" le chiese e c'era insicurezza in quella domanda.
Rey allora si decise a voltarsi di nuovo nella sua direzione.
"No...tu...deve fare molto caldo dove ti trovi" si limitò a dire "perfino su Jakku c'è gente più vestita".
Lui sospirò senza parole. Dopo intere settimane di tormentati pensieri ecco su cosa stava andando a parare la conversazione: vestiti. Decise di ignorarla. Rey per parte sua non poteva fare a meno di fissare il suo corpo mezzo nudo. Kylo Ren indossava praticamente solo un lembo di stoffa scura che gli andava a coprire il basso ventre. Per il resto il suo corpo era completamente esposto.
Poteva vedere bene la cicatrice che dalla spalla andava a percorrergli il viso, quella che lei gli aveva procurato lei. Inoltre realizzò che si era fatto crescere la barba che teneva piuttosto curata. Un paio di baffi neri erano spuntati sotto al suo naso, mentre notò che il resto del suo corpo era piuttosto glabro. Anche i suoi capelli erano cresciuti. Era come se tutto d'un tratto
quel ragazzo fosse diventato un uomo. I suoi occhi scuri la scrutavano, un ciuffo ribelle svolazzava sulla sua fronte quasi fino a coprirgli quelle iridi scure e incandescenti. A Rey non era mai apparso così selvaggio eppure non poté fare a meno di pensare che fosse bello da mozzare il fiato.
Per parte sua Rey aveva i capelli legati stretti in tre code, era vestita con una divisa arancione da pilota e un paio di stivali più grandi di almeno due taglie. Lui la trovò decisamente poco attraente con quell'uniforme, ma rimase comunque rapito dalla bellezza disarmante del suo viso acqua e sapone. Non si era reso conto che un sguardo potesse parlare, almeno prima di incontrare i suoi occhi. La trovò più fiera, più consapevole.
Davanti a lui non c'era più una semplice ragazzina sperduta, ormai era diventata una donna.
"Con chi stai parlando Rey?" una voce maschile lo face trasalire. Non poteva vedere con chi fosse ma poteva sentirlo. Lui doveva esserle abbastanza vicino da permettergli di percepirlo.
Si chiese di chi si trattasse e se in quei pochi mesi che li avevano visti separati, qualcun altro avesse catturato le sue attenzioni.
Era un pensiero stupido visto che comunque Rey aveva scelto di abbandonarlo e che comunque non sarebbero potuti restare assieme.
Eppure fino ad allora Kylo Ren non aveva mai pensato che la ragazza potesse appartenere a qualcuno che non fosse lui. L'idea lo sferzò come acqua gelida.
Osservò la ragazza lanciare un'occhiata preoccupata al nulla cosmico.
Non poteva vedere il suo interlocutore. Durò solamente un altro secondo, poi la connessione tra loro svanì.
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" Va tutto bene Rey? Con chi stavi parlando?".
Poe Demeron era di nuovo nella sua tenda.
Ben se n'era andato, il loro legame dissolto, ma prima di farlo le aveva lanciato un'occhiata interrogativa carica di rabbia e disappunto.
"Con nessuno" si affrettò a rispondere lei.
Anche volendo non avrebbe potuto rivelare ai suoi amici che condivideva un simile legame con Kylo Ren. Già l'avevano presa per pazza quando qualche sera prima si era confidata con loro dicendogli di avere visto il fantasma di Luke Skywalker e che questi le aveva pure parlato. Figuriamoci se gli avesse detto di questo. D'improvviso Rey realizzò che Snoke aveva mentito. Il legame tra loro era rimasto, non si era spento con lui.
La cosa la turbò non poco. Dopo la battaglia su Crait aveva pensato che la forza li avesse connessi per via della loro vicinanza, aveva creduto di potrla controllare. Ma questo improvviso incontro tra loro pareva del tutto inaspettato anche per Kylo Ren. Alla vista di Ben il cuore di Rey aveva accelerato.
Quella sensazione di appartenenza si era fatta di nuovo strada in lei. Per di più il fatto di trovarlo così dannatamente attraente non l'aveva aiutata a mantenersi salda nel suo proposito di toglierselo dalla testa. Puntò lo sguardo sul viso del suo amico pilota e presto si rese conto che Poe la stava fissando da un po'.
"Hai per caso visto un altro fantasma?" le chiese e il suo tono era un misto tra stupore, incredulità e divertimento.
"No, io sono solo stanca Poe" rispose Rey senza troppo entusiasmo, tentando di abbozzare un sorriso. La sua speranza era che lui la lasciasse definitivamente in pace per dedicarsi alla ricerca di qualche informazione sul legame che condivideva con Kylo Ren all'interno degli antichi manoscritti che aveva preso su Ach-to.
Non aveva ancora provato a sfogliarne uno essendo stata troppo occupata a combattere durante tutto quel tempo. Per di più si rese conto che doveva trovare qualcuno capace di tradurre i simboli che componevano i manoscritti.
Forse Maz Kanata l'avrebbe aiutata. Si disse che l'avrebbe cercata e sarebbe partita al più presto.
Sentiva che se quel legame non era stato reciso doveva esserci una ragione. Maestro Luke glielo aveva suggerito. Doveva seguire il suo istinto.
Ma ovviamente Poe aveva altri piani per lei.
"Avanti Rey... Domani sarà il giorno del grande incontro con la delegazione di Ererat. Se si alleeranno con noi avremo gioco facile contro i mercanti di Yyma che appoggiano il primo ordine. Dobbiamo festeggiare" le disse trascinandola via con sé. Rey parve non capire. "Ma non dovremmo riposare?" chiese lei incredula.
"No, non si sa se domani sera saremo ancora qui, o se magari ci avranno colti di sorpresa in una trappola. Bambina è ora che impari a goderti la vita quando puoi. Lascia perdere la tua strana religione Jedi almeno per una sera" e così dicendo la trascinò con sé verso la tenda dove gli altri li stavano aspettando. Rey sospirò cercando di non apparire troppo strana quando raggiunsero gli altri nel loro abituale luogo di ritrovo. Finn la salutò con un sorriso e così fece anche Rose.
"Ehi Rey era ora che ti unissi al gruppo!" la apostrofò Finn.
"Già, dopo quello che ci hai detto l'altra sera eravamo preoccupati. Come ti senti?" chiese a sua volta Rose con voce gentile. "Sto bene" si limitò a dire Rey. Assieme a loro c'erano altri due piloti che la ragazza aveva presto imparato a considerare suoi amici fraterni: Jake e Maya.
Solo allora si rese conto che erano entrambi delle coppie di fidanzati.
Quando Poe le mise un braccio attorno al collo e le riempì un bicchiere di un liquido ambrato, sentì che sarebbe voluta scappare lontano da tutti. Per un momento rimpianse la solitudine alla quale era tanto abituata. Bevve tutto d'un fiato ciò che Poe le aveva dato, senza curarsi di cosa fosse. Quella roba era davvero forte, con un retrogusto fruttato, ma sempre troppo forte per i suoi gusti.
"Tutto bene dolcezza?" le sorrise Poe di rimando e anche gli altri la osservarono mentre la sua faccia diventava tutta rossa per via di quel liquore. Fece una smorfia divertente mentre quella roba proseguiva lentamente il suo percorso nel suo esofago.
Tutti quanti risero di gusto nella sua direzione. Anche a Rey finì per scappare un sorriso, ma presto si rabbuiò di nuovo. Il pensiero che Ben se ne fosse andato così all'improvviso dopo averle lanciato quell'occhiataccia, la faceva sentire persa. Gli occhi di lui ancora le briciavano sulla pelle.
Non poté fare a meno di pensare a quanto Ben fosse diverso da Poe mentre questo le sorrideva versandole nuovamente da bere, tra una sua imprecazione e un'altra risata di Finn e gli altri. Rimasero per quasi due ore a punzecchiarsi a vicenda con strani aneddoti riguardo tutto e niente. A fine serata Rey si decise a fare ritorno nel suo letto e come era prevedibile Poe si offrì di accompagnarla fino alla sua tenda.
Rey avrebbe voluto rifiutare ma il sorriso che Finn, Rose, Jake e Maja le rivolsero parlava chiaro. Si aspettavano tutti che lei e Poe si sarebbero messi assieme. Non vedevano l'ora che succedesse. Rey lo lesse nei loro occhi.
Per parte sua Poe aveva iniziato a prenderla per mano un po' troppo spesso e poco prima le aveva anche sussurrato languidamente in un orecchio con fare complice mentre gli altri non guardavano nella loro direzione.
A Rey quel gesto aveva provocato un brivido inaspettato.
"Allora buonanotte ciurma. Ci si vede domattina per il chek up di routine!" li apostrofò Poe prima di congedarli.
Subito dopo prese per mano Rey e le sorrise. Rey lo aveva osservato per tutto il tempo. Il pilota era alto poco più di lei, aveva un profilo meno marcato di quello di Ben ma altrettanto importante.
La sua voce era calda la sua mano callosa sotto le sue dita. Aveva delle buffe fossette che andavano a rigargli le guance quando sorrideva. Una ruga orizzontale invece gli corrugava la fronte quando era particolarmente concentrato nel fare qualcosa.
La carnagione scura era diametralmente opposta a quella chiara e pallida di... Rey scosse la testa e si liberò della presa della mano di Poe. Era inutile continuare con quel gioco sadico. Lui non era Ben Solo. E lei non avrebbe voluto nessun'altro al suo fianco. Nemmeno Kylo Ren.
"Ehi..." l'apostrofò subito Poe "che ti prende Rey?" e così dicendo le prese il viso tra le mani e la costrinse a guardarlo negli occhi portando il suo viso quasi a contatto con il suo. Non avrebbe dovuto farlo. Quel gesto la fece innervosire.
"Ora basta!" si limitò a dire la ragazza. "Io non voglio tutto questo. E' meglio se la facciamo finita, okay?" spiegò per poi nascondersi all'interno della sua tenda. "E non seguirmi!" insistette quando lo vide entrare. Lui parve esitare un momento sulla soglia ma poi non seppe fare altrimenti, la raggiunse all'interno e le parlò. "Ascolta Rey, mi pare ovvio che tu ormai ti sia resa conto di quello che provo per te" le disse con un discreto imbarazzo nella voce. "So bene di non essere l'uomo migliore che potresti mai incontrare ma sono sinceramente affezionato a te. Credevo che per te fosse lo stesso" spiegò, lo sguardo basso, mentre con una mano andava ad arruffarsi i capelli ribelli. Lei non rispose, continuò a fissarsi le mani strette in grembo senza trovare il coraggio di guardarlo in faccia.
"Insomma..." proseguì Poe "non mi sembrava che ti dispiacessero le mie attenzioni". Lei a quella parole divenne rossa come un peperone e non poté fare a meno di guardare verso di lui. "Allora ti chiedo scusa se non ho capito prima quali fossero, ma io non posso..." balbettò lei di rimando senza sapere bene cosa dire.
Lui per tutta risposta le si avvicinò di gran carriera e la baciò sulla bocca con passione. Rey non ci pensò due volte ad allontanarlo.
Gli diede uno spintone e si allontanò di qualche passo. Lui rimase di sasso, a terra, gli occhi sgranati su di lei. "Non ti azzardare mai più" gli disse con voce acuta e decisa.
"E ora fuori!" insistette. Poe non seppe fare altro che alzarsi in silenzio continuando a fissarla.
Stavolta ogni spavalderia aveva abbandonato il suo sguardo. "Si può sapere qual è il tuo problema ragazzina?" le urlò contro di rimando.
"Se non mi vuoi intorno vedrò di allontanarmi, ma non c'è bisogno di fare tante storie per un bacio".
La rabbia era palpabile nella sua voce. Rey lo aveva rifiutato e anche in malo modo.
Uscì dalla tenda senza voltarsi indietro.
La ragazza nel frattempo ripeté ancora una volta "FUORI!" dopodiché si ritrovò piegata sulle ginocchia a piangere con le mani strette attorno alla vita.
Continua...

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A Reylo story
FanfictionQuesta storia parla di come Rey e Ben si innamorano. E di come vorrei che proseguisse la storia di Star Wars dopo l'ottavo capitolo di The Last Jedi. Il primo capitolo è praticamente la mia versione di ciò che ho visto al cinema con qualche minima v...