Questione di gerarchia

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L'affermazione del detective fu seguita da un silenzio talmente profondo che si sarebbe potuto sentire cadere uno spillo, mentre Rosie stessa si sentiva rabbrividire: non conosceva il termine appena pronunciato dallo zio, ma era più che certa che riguardasse la Magia Oscura. Anche a giudicare dalla faccia non solo di suo padre, ma anche di Gregson, diventato improvvisamente più pallido.
L'improvviso rapido bussare e un'altrettanto rapido aprirsi della porta della stanza fece trasalire tutti.
Tranne, ovviamente, Sherlock, che rimase impassibile, senza neppure voltarsi.
-...Signore?-Il nuovo venuto entrò senza aspettare l'invito, e chiudendosi la porta alle spalle: era un individuo piuttosto basso, pochi capelli neri, radi e impomatati, e il naso adunco; da come era vestito, e dal modo in cui si rivolse all'ispettore -palesemente nervoso e agitato, ma anche di sicura reverenza,-suppose che fosse uno  degli impiegati del Ministero, e non un collega Auror.

Egli fece guizzare velocemente lo sguardo su tutti loro, prima di rivolgersi nuovamente a Gregson.-Signore, mi rincresce davvero interromperla, ma qui fuori ci sono i genitori del ragazzino.
-Non è il momento, Caraters-lo interruppe l'altro, ma a voce bassa, il volto ancora bianco come la cera, mentre si sedeva.
-S-signore-balbettò l'altro, palesemente a disagio, torcendosi le mani e guardandosi per un istante alle spalle, verso la porta rimasta socchiusa, come se temesse di vederla spalancarsi da un momento all'altro.-Davvero, mi dispiace insistere, ma c'è anche qualcun altro che non credo di poter...
-Ho detto che non è il momento!-ringhiò l'ispettore a quel punto, con tale ferocia che il poveretto non osò protestare oltre, rischiò di inciampare nei suoi stessi piedi nell'uscire dalla stanza.
-Credo che avrebbe dovuto ascoltarlo-osservò Sherlock, serafico.-Chiunque ci sia lì fuori, qualcosa mi dice che non gradisca che lo si faccia attendere...
Rosie, più confusa che mai, si domandò perché lo zio stesse quasi sorridendo: a lei la situazione pareva tutt'altro che divertente.

-Tanto non me ne sarei andato comunque. Voglio vedere come va a finire...-mormorò Chris al suo orecchio, strappandole, nonostante tutto, un sorriso divertito.
-Sono stufo dei suoi giochetti, Holmes!-ringhiò Gregson tra i denti, il cui pallore era quasi svanito, facendo nuovamente riemergere un colorito più violaceo, indice dell'avanzare nuovamente dell'ira.-Ora lei mi dice, qui e ora, cosa l'ha spinta ad affermare una... pazzia del genere. Sa perfettamente che gli Inferi non si vedono dai giorni in cui...
-...dai giorni in cui Voldemort era al potere. Sì, lo so perfettamente.-L'ispettore trasalì visibilmente, a quel nome, ivi inclusi tutti loro. John soprattutto, che aveva, a differenza di Rosie e Chris, vissuto in prima persona gli effetti del dominio del Signore Oscuro, e ancora ne provavano un tale terrore da evitare di pronunciarne il nome. Il detective, però, lo pronunciò senza alcuna esitazione.
-Non ho detto che credo che questi mocciosi abbiano davvero visto qualcosa, in quel vicolo-fece nuovamente l'Auror, tornando ai suoi modi sprezzanti.- Ma anche se, e sottolineo se fosse vero, non erano di certo Inferi. La magia per crearli è perduta da tempo, grazie al cielo. E inoltre non...

-Primo: una Magia Oscura non è mai perduta, se qualcuno ne conserva il ricordo è riesce a tramandarlo in qualche modo-lo interruppe Sherlock, con durezza.-In secondo luogo, non mi sembra di aver mai affermato che quelli fossero Inferi normali. Spiacente, ma non posso dirle più di questo. Ne consegue, dunque, che l'interrogatorio sia finito. Quindi, io e i miei amici ce ne andiamo. Tutti.
Detto ciò, Sherlock si alzò tranquillamente dalla sedia, tra lo stupore generale.
Rosie, guardandosi intorno, vide che sia suo padre che Chris erano palesemente confusi dalle parole dello zio, e questo la rincuorò, perché anche lei non stava capendo assolutamente nulla.
-Non ci pensi nemmeno! Si risieda immediatamente!-sbraitò Gregson, che sembrava aver ritrovato la voce, di fronte all'insolenza del detective.-Solo io ho l'autorità per decretare concluso questo interrogatorio!
-...Mi permetto di dissentire-fece una voce pacata, ma gelida.

The signs of the deathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora