Rolf e Toby

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-Questo nome... Scamander... Non mi è del tutto nuovo...
-Lo credo bene, John!-ribattè Sherlock, mentre si avvicinavano all'abitazione posta alla fine del sentiero fiancheggiato da alti alberi; era un cottage di proporzioni modeste, ma grazioso.-Newt Scamander è un noto Magizoologo. E ha inoltre avuto un ruolo non indifferente nella lotta contro il Mago Oscuro Gellert Grindelwald. Rolf Scamander è suo nipote.
-... È Storia della Magia, vero? È possibile che in certe lezioni non abbia prestato la giusta attenzione-ammise il biondo, con una smorfia.- Il professore era alquanto... soporifero.
Sherlock lo guardò con rimprovero, ma non commentò oltre. Anche se John fu certo di sentirlo borbottare qualcosa riguardo a "menti inutilizzate" e "cervelli vuoti".
-Comunque, mi sfugge ancora il motivo per cui siamo qui-disse ancora il medico, gettando uno sguardo distratto ad un cespuglio da cui pendevano degli strani frutti, con vicino un cartello che diceva: "Non Toccare Le Prugne Dirigibili".-Non hai detto che era un Magizoologo?
-Infatti-ribattè il detective, osservando la strana pianta con interesse.-O almeno, suo nonno lo era, e lui ha seguito le sue orme, a quel che mi risulta. Ha comunque accettato di incontrarci, quando gli ho esposto il mio problema.
-... Quindi, siamo qui perché hai bisogno di aiuto? Tu?-esclamò John, stupefatto, mentre l'altro alzava gli occhi al cielo.
-Credo che porre enfasi sulla cosa sia superfluo-ribattè, infastidito, mentre il medico nascondeva un sorrisetto divertito; sapeva bene che l'amico odiava dover ammettere di aver bisogno di aiuto.

Nonostante fosse oltremodo divertente punzecchiarlo, non andò oltre, e tacque. Anche perché il detective aveva già bussato alla porta dell'abitazione, dipinta di un giallo sole, abbastanza appariscente.
-... Un momento solo!-udirono entrambi una voce maschile da dietro essa, seguita da bizzarri rumori e da una sequela di frasi sconnesse, ma non rivolte a loro.-... Sì, gli Occamy hanno già mangiato! Piuttosto, manca un Augurey! Prova a vedere nel recinto dei... No, come non detto, l'ho trovato. Intanto potresti controllare lo Zouwu?
Dopo qualche istante, la medesima voce parlò di nuovo, ma con una strana intonazione chioccia.
-... E tu come sei uscito? La tua mamma sarà molto preoccupata... Sarà meglio che ti riporti nel tuo nido, ma prima credo sia meglio accogliere i nostri ospiti... Sta' qui buono un secondo...
Mentre John ascoltava, sconcertato, la porta, finalmente, si aprì: sulla soglia, stava un ragazzo sulla trentina, dal fisico asciutto ma muscoloso, i capelli castano scuro corti, ma scompigliati, e un accenno di barba. Indossava una camicia blu con le maniche rimboccate fino ai gomiti, pantaloni scuri, e le mani erano protette da guanti di pelle rossiccia. Appollaiato sulla sua spalla, stava un uccellino dal piumaggio verde-nero, e dall'aspetto simile ad un piccolo avvoltoio.
-Lei dev'essere il signor Holmes!-esordì il giovane, con un sorriso amichevole, togliendosi uno dei guanti e stringendogli la mano energicamente, tanto che quest'ultimo non riuscì a trattenere una smorfia, e passando gli occhi nocciola sul medico.-E lei... Il dottor Watson, dico bene?
-Esatto-annuì lui, divertito da qull'esuberanza.-E deduco che lei sia il signor Scamander, giusto? Sono guanti in pelle di drago, quelli?-aggiunse, incuriosito.
-No, mio nonno è il "signor Scamander"-lo corresse l'altro, bonariamente.-Io sono solo Rolf. E, no, sono sintetici. Ma altrettanto efficaci. Ma prego, entrate pure!-li invitò poi, guidandoli nella piccola abitazione che però, come John scoprì subito dopo, non era poi così piccola. Mentre da fuori dava l'aria di essere non più grande di una villetta bifamiliare, all'interno era decisamente più spaziosa, seppur accogliente.

Il salotto dove li condusse era luminoso, decorato da mobili di stampo antico-forse eredità di famiglia- ma decorati da tovagliette colorate a colori vivaci.
-Posso offrirvi qualcosa? -proseguì Rolf, appoggiando il paio di guanti su un ripiano vicino.-Tè, caffè, o...?
-Ci ho già pensato io-intervenne una voce di donna, proveniente da una stanza attigua con la porta socchiusa, che il medico suppose essere la cucina.-Arrivo subito con l'infuso di Radigorda.
John agrottò la fronte, mentre Rolf sgranava appena gli occhi.
-Ehm... Cara, non credo che i nostri ospiti siano abituati a... Oddio, che accidenti hai fatto al braccio???-esclamò poi, cambiando bruscamente tono.
Dalla cucina, infatti, era appena uscita una ragazza più o meno della stessa età del loro ospite, e dai lineamenti delicati. I capelli, di un biondo cenere, cadevano disordinati oltre le spalle, tenuti legati approssimativamente da una pinza colorata. Indossava una camicia a maniche corte a motivi psichedelici, molto colorata anch'essa, e dei jeans logori, di un blu stinto. Al collo, inoltre, aveva una strana collana piena di ciondoli. Teneva tra le mani un vassoio di legno con sopra una caraffa e dei bicchieri pieni di un bizzarro liquido dal colore viola acceso.

The signs of the deathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora