Sono seduto al bar già da un po' in realtà, avevo bisogno di un primo caffè per svegliarmi e stare un po' seduto a prepararmi il discorso; potevo farlo già di notte sì, ma mi sono sforzato di non pensarci, di stare con Giada e dormire. Che poi che discorso avrei dovuto prepararmi, dovevo solo dirgli tanti motivi per cui lo avevo scelto omettendone solo uno e dirgli a che ora sarebbe dovuto venire l'indomani se avesse veramente accettato di aprirmi il concerto; sarebbe venuto tutto spontaneo.
Guardo l'orologio e proprio quando rialzo la testa me lo vedo davanti con la bocca aperta e gli occhi spalancati <Non ce credo, allora è vero non è 'no scherzo> urla quasi, sorridendo a 32 denti <Guardavi l'orologio, ma che sto in ritardo, no>, mi alzo e lo abbraccio e lui fa lo stesso; un abbraccio forte, deciso, di quelli che sembrano dire 'adesso ci siamo, questa presa non la lasceremo facilmente' <No, non stai in ritardo, sei puntualissimo> ci stacchiamo <Siediti Niccolò>
Si siede e lo scruto di nuovo, 'è cresciuto ma è rimasto ancora bassetto' penso e mi viene da sorridere ma prima che potessi fare questa figuraccia arriva la cameriera <Ciao Niccolò> lo saluta <Cosa vi porto?>
<Caffè e cornetto> dico io deciso, mi fa un sorriso e un cenno con la testa girandosi verso Niccolò <Te pure ve, Nic?> gli chiede
<Sì Chià, grazie>
Chiara quindi, deduco si chiami così la cameriera, sorride nuovamente a tutti e due e va a dietro a lasciare le comande <Ve conoscete bene eh?> gli domando ma forse già mi sto facendo troppo gli affari suoi
<Beh vengo sempre qua è il minimo, ma non pensacce proprio a quello che stai a pensà> mi dice ridendo puntandomi il dito contro
<Nono macché, non stavo a pensa niente, ma poi sarai già fidanzato> va bene, forse mi stavo facendo davvero troppo i cavoli suoi, e troppo presto
<Sì infatti, sto benissimo così> è sempre sorridente. Per fortuna torna la cameriera a darci le cose ordinate, questa cameriera ha sempre un tempismo perfetto! Le diciamo all'unisono un <Grazie> e appena si allontana inizio a parlargli del motivo per la quale era là. Almeno per ora.
<Allora Niccolò...> inizio a fare tutti i convenevoli e complimenti a lui come artista, alla sua musica <...vorrei farti conoscere da una fetta ancora più larga di pubblico perché te lo meriti davvero, sicuramente spaccherai. Le prove inizieranno già domani e se hai anche qualche pezzo in mente da voler fare insieme a me ne sarei più che contento>
<Mammamia Fabrì, così me va de traverso il cornetto. Te l'ho detto non c'ho dovuto pensa manco un po', cioè te me dici domani a che ora e dove e io sono già là. Cantà co te ancora non mi sento all'altezza dai.. i fan vogliono te, già che io canto all'inizio>
<Che non sei all'altezza non lo voglio sentire neanche per scherzo, che non te la senti te è n'altro paio de maniche. Però ti prometto già che faremo un pezzo insieme Niccolò>
È arrossito leggermente e ha bevuto il caffè tutto d'un fiato, gli è quasi caduta la tazzina e mi ha rivolto un altro <Grazie>
<Penso che io e te abbiamo tanto in comune "Ultimo", lo scopriremo piano piano> mi guardò un po' perplesso ma poi sorrise e annuì con la testa e mi disse <Non vedo l'ora de domani già. Adesso scusa ma ho un altro appuntamento, più spiacevole ma immancabile.>
Non volevo chiedere di cosa si trattasse, già mi ero fatto troppo gli affari miei in fatto di ragazze. Ci alzammo, sgattaiolò alla cassa e raccontò in 3 secondi a Chiara perché era lì con me e questa non ci fece pagare dicendo che era strafelice per lui e mi ringraziò anche lei a suo volta, poi volle una foto.
Uscimmo dal caffè <Nic, domani se inizia dalla mattina eh, che sembra che manca tanto, ma in realtà il tempo non basta mai> gli diedi l'orario e gli dissi il luogo, il Palalottomatica, che ci avevano già concesso per le prove. Mi diede un altro abbraccio, ma più sbrigativo <A domani Fabrì> e scappò via.
Niccolò
'Ancora non ci posso credere, Fabrizio ha scelto proprio me, domani mattina già inizio a suonare nel palazzetto; è cambiato tutto in un giorno, da poco è uscito il mio nuovo singolo e già mi ha dato tanta soddisfazione ma questo... ho l'ansia già, ho l'ansia, chissà a quanto ho la pressione in questo momento. Oddio e se mi prende qualcosa mentre guido? No Niccolò no, basta con questa ipocondria e arriva sano e salvo a casa.
Comunque sarebbe interessante conoscerlo meglio, lo ha detto lui stesso che abbiamo tante cose in comune, oh se lo dice lui mi fido. Ho notato con piacere che abbiamo alcuni atteggiamenti molto simili, mi sa che mi sono fatto influenzare guardo troppo le sue esibizioni'
Sorrido a questo pensiero ma ne ho altri mille in rotazione nella testa, finalmente arrivo a casa.
<Ciao Mà>
<Oh Nic, dove sei stato, doveva essere proprio importante per buttarti giù dal letto così presto!>
Le vado in contro con un sorriso che non riesco a trattenermi e le dico tutto d'un fiato <No mà, te non poi capì. Sono stato con una persona importante che mi ha chiesto di aprire il suo concerto al Palalottomatica e domani già inizio a fare le prove!>
<Sia benedetto se riesce a fatte uscì da sta casa. Ma chi è costui?> mi dice facendo l'aristocratica simpatica
<Fabrizio Moro mà. Sto al settimo cielo>
Ma lei si rabbuia un attimo, mette un sorriso ma lo capisco che è falso <Beh complimentoni! Sono veramente felice per te>
Vorrei risponderle che non sembra proprio, ma non c'è tempo per discutere <Valerio dai che s'è fatto tardi!> grido a mio fratello che scende e che ha sentito tutto, infatti lui è sinceramente felice di ciò.
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L'abbraccio di un figlio al padre || Ultimo e Fabrizio Moro
Short StoryFabrizio voleva riprendersi tutto il tempo che aveva sprecato utilizzando la sua, la loro, arma migliore: la musica.