Capitolo 10

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Emily's pov

Si, è arrivata l'ora di andare, è come se avessi un nodo alla gola che quasi non mi permette di respirare. Non dovrei dirlo ma non riesco più a trattenerlo, non voglio andarmene.

Saluto tutti con un abbraccio, ringrazio Lou, il direttore, abbraccio la piccola Lux... E poi arrivo a Michael, seduto su una piccola sedia in un angolo della stanza, con la testa bassa e le mani sulle ginocchia, mi si stringe davvero lo stomaco, "Michael..." dico a bassa voce avvicinandomi a lui, mi viene da piangere ma no, non posso, altrimenti non me ne staccherei più, Michael alza lo sguardo ma non riesce a guardarmi negli occhi come è solito fare, irrigidisce le spalle e le mani sulle ginocchia, si alza, "Michael non finirò mai di ringraziarti" gli sussurro abbracciandolo, "Emily sei speciale" dice con voce tremante, "anche tu", gli do un bacio sulla guancia, e mi allontano cercando di non intravvedere il suo sguardo, altrimenti non riuscirei a trattenermi dal piangere e correre da lui per abbracciarlo, baciarlo e stringerlo forte a me. 'Non voglio lasciarti Michael', questo è il mio unico pensiero.

"Ciao a tutti" Giada e Giovanni salutano, i ragazzi rispondono, noi usciamo, do un ultimo sguardo alla stanza e a malincuore chiudo la porta. Sto in silenzio, le mie gambe camminano da sole, vanno verso la macchina mentre io sono mentalmente in quella stanza, con Michael. Salgo in macchina e mi sdraio nei sedili dietro, mi arriva un messaggio da parte di Noemi "siete partiti? Quando arrivate?", non ho voglia di risponderle e spengo il cellulare. Mi copro la faccia con le mani e i capelli, sto raggomitolata su un fianco rivolta verso lo schienale, cerco di fare meno singhiozzi possibile, non voglio che se ne accorga nessuno, non ne posso più. Comincio a piangere.

"Ehi Emy, li rivedrai ancora, ne sono sicuro" dice Giovanni accorgendosi che sto piangendo , nonostante il mio impegno, mi alzo bruscamente "no invece, non li rivedró più, loro sono persone famose e sono qualcuno, io invece non sono nulla, solamente una stupida ragazzina che chissà per quale motivo è su questo pianeta, se io morissi non cambierei la vita di nessuno, sono solo un inutile individuo, non servo a niente qui, ha nessuno in realtà importa di come sto, e nessuno ci tiene realmente a me" grido piangendo ancora più forte, non riesco davvero a trattenermi, sembro una sfollata depressa che urla e grida facendo uscire tutto il pessimismo che sta dentro di lei.

"Nessuno ci tiene a me" continuo, "noi ci teniamo a te" dice Giada, "nessuno mi ama realmente, voglio una persona che mi stia accanto in momenti come questi, che senta quello che provo, nessuno è disposto a essere questa persona", "Michael" risponde Giovanni. Smetto di piangere, e comincio a pensare dentro di me "Michael non esiste, lei è solo un sogno, è una star della TV, non ho niente a che vedere con lui, io non lo conosco realmente e lui non sa che esisto" continuo, cercando di convincermi di ciò.

Michael's pov

Lei da un ultimo sguardo alla stanza e poi chiude la porta. Non ce la faccio, mi alzo di scatto, sollevo la sedia su cui stavo seduto e comicio a sbatterla ripetutamente sul pavimento gridando "perché! Perche! Emily, Emily!!!" , sempre più forte, sempre più forte, la sedia si rompe, le mie mani sono sudate, la mia mente pensa a lei mentre gli altri mi guardano, si alzano e cercano di fermarmi cercando inutilmente di farmi calmare "Michael fermo! Calmati! Ohh calmati Michael stai impazzendo!" , no io non riesco a fermarmi, lei ha chiuso la porta, Emily se ne andata, non riesco a credere che l'ho davvero lasciata sfuggire così. Scappo, sbatto quella fottutissima porta ed esco di casa, prendo a chitarra che sta appesa dietro la porta e una volta uscito comincio a correre, entro nello stadio vuoto, salgo correndo le scale e arrivo sul palco, chiudo gli occhi e comincio, sfascio totalmente la mia chitarra, vedo i sui pezzi saltare via ogni volta che la sbatto violentemente in terra, ho le lacrime agli occhi e la rabbia mi divora dentro, faccio un grande salto e scendo dal palco, mi inginocchio in terra con una strisciata, sfasciando pure i miei pantaloni, sembro un indemoniato, "Emily! Emily, Emily sei mia torna da me ti prego" comincio piangere ancora più forte come un illusa bambina, "ti scongiuro ritorna" i singhiozzi aumentano, odio il palco, odio il successo. Se non fossi stato famoso tutto questo non sarebbe successo, voglio essere un ragazzo 'normale' e avere la vita di tutti gli altri, non me ne frega più niente della musica, dei soldi, della fama e delle celebrità, io voglio lei. Rivoglio la mia Emily.

Quel ragazzo nell' angolo, con i capelli colorati  |   Michael Clifford❤️  |  5SOS  |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora