Addio Casa Dolce Casa.

224 9 0
                                    

Eravamo in una situazione che per quanto strana o brutta io non vivevo tanto male.

(oppure semplicemente non mi ricordo il dolore che provavo)

Era la mia bolla di emozioni a cui ero tanto legato..
E poi mia nonna cucinava sempre cose buone e mi portava in giro per i centri commerciali a comprare giocattoli, non me la passavo male.

Su mia nonna e mia madre non vi racconteró nulla in quanto è una storia a parte, molto intrecciata, molto lunga e molto dolorosa

(minchia meno male Endre mi stavo già rompendo i coglioni a sentirti descrivere la tua famigliola)

si lo so ragazzi a volte mi faccio prendere la mano ahahah...

Le giornate continuarono per la loro via dai miei 3 ai miei 5 anni, crescevo come un bel giovinetto.
Fino a quando, un bel giorno..
Mia madre entro dalla porta della mia stanzetta mentre guardavo JETIX

(chi ricorda questo canale ha avuto una bella infanzia)

e mi disse queste esatte parole.

"Endre, devi ascoltarmi"..

Non mi disse mai una cosa del genere, non era mai a casa, era una cosa nuova per me che mia madre dovesse dirmi qualcosa di importante, questo compito spettava a Mami..

"devi fare una scelta, io parto per l'Italia e non torno più, crescerai con me, o con mami?"..

dovevo riflettere, non sapevo cosa scegliere, ero messo davanti alla prima di una serie di scelte da cui non esiste una via d'uscita..
Vivere con coloro che mi hanno cresciuto fino a quel tempo, vivere insieme a mia nonna, mio nonno, mia zia sindy, mia zia Gina e mio zio Martin.. Oppure vivere con mia madre in Italia... In un paese di cui non sapevo nulla, con un ragazzo che sarebbe diventato mio padre adottivo, che io non conoscevo.. era una scelta ardua ma in fondo..

La mamma è la mamma.

Cercarono di farmi cambiare idea i miei nonni.. Ma nulla, io volevo mia madre... Cioè cazzo è mia madre! Vienimi a dire di tutto ma no che mi separo da mia madre, già che il padre se ne era andato era troppo.

Comincia così la mia avventura nella città dall'immensa cultura, dalla storia eccezionale e dall'amore per il calcio e la pizza :)

Ero abituato ai viaggi in aereo, viaggiavo spesso, peccato che non mi ricordo neanche un viaggio ahaha

Arrivati in Italia sentivo il tassista dire molte volte "curva" ed io ridevo perché "kurva" in Ungherese vuol dire puttana ahahah immaginate la scena, puttana a sinistra, puttana a destra ahaha no ok basta.

Arrivammo a Palermo, non sapevo nulla di questa meravigliosa città, proprio 0, era come visitare un altro pianeta

Il condominio della nostra prima casa era bella grossa, aveva un campo da tennis e calcio ed una piscina, si chiamava "il palazzo dei sogni", qui conobbi molti ragazzi che erano del palazzo quindi avevo con chi giocare, ci conoscevamo tutti nel condominio, peccato che c'era un ragazzino a cui non piacevo molto e che mi ha picchiato una volta, era ciccione e sgarbato, se lo incontrassi ora probabilmente gli pianterei un proiettile in fronte, no sul serio raga a me non si tocca.

Peccato che al tempo non abbia avuto questa stessa mentalità e mi feci bullizzare per un bel periodo... Poi a casa non era neanche un gran che, si la casa era più grande ma mio padre adottivo non è che mi coccolava molto, mia madre era abbastanza occupata quindi era di nuovo la solita roba, in una casa, solo soletto nel silenzio, con una Xbox... Passavo le giornate a giocare.. E basta, sempre il solito, giochi su giochi (ammetto che adoro giocare ai videogiochi però... Dai non è lo stesso che avere 2 genitori presenti)... Mi annoiavo...

Meno male che andavo a scuola, eh già.. Andavo in una scuola udite udite.. CATTOLICA, cioè tra tutte le elementari che potevano scegliere lo hanno scelto cattolico, preghiere, suore, avete presente?? Nossignore se oggi non credo in Dio credo sia anche colpa loro.

Alle 8 cominciavano con una preghierina tutti alzati con la suora.. Madonna che schifo

Finivamo alle 15 con un ultima preghierina... Ho ancora gli incubi, poi ogni giorno ci servivano per pranzo la stessa identica schifezza.. Pasta col sugo, sempre, uguale... Che schifo.

Qui conobbi una ragazza di nome Roberta Tusa, lei sarà un personaggio secondario in tutta questa storia però ricordatevi il suo nome che comparirà un paio di volte ahaha

(Endre ma... Come facevi a parlare se venivi dall'ungheria?) semplice, mia madre è colombiana e mi ha parlato molto in spagnolo, quindi per me l'italiano è stato abbastanza facile da imparare

(Endre ma... Perché ci racconti tutte queste cose?) bhe io ho capito solo una cosa nella mia vita, però di questo sono certo.

Quando vuoi capire bene un concetto.. Devi capire anche la persona che la dice, se non sapessimo nulla di Dante Alighieri non sapremmo interpretare bene la divina commedia (Endre ti stai comparando a Dante?) no ovviamente, era solo per spiegarti meglio il concetto, quindi interpretalo anche come una autobiografia

(Endre ma io non voglio sapere la tua storia, voglio capire cosa è questo "blocco"!)

Ok allora chiudi il libro perché le regole le detto io gne gne gne

No ok a parte gli scherzi, tu fidati, se non lo hanno capito i miei stessi genitori in 4 anni non lo capirai tu di certo, quindi armati di Pasienza.

Ah, se ti stessi chiedendo queste frasi tra parentesi sono il frutto del mio lato obbiettivo, eh già.

Io ragiono sempre in 2 modi, in un modo soggettivo ed uno obbiettivo, sempre... È una cosa che faccio da moltissimo tempo e che scrivo così come faccio nel libro anche quando parlo tra i miei amici su WhatsApp ahaha

Ok fine alle domande per ora..

Continuiamo la narrazione.

Quindi eravamo arrivati.. Ah si alla scuola,

A scuola volevo bene tutti i miei compagni, anche se molte cose non le capivo, giustamente, credo pure loro mi volevano bene, cioè almeno spero.. Il mio miglior amico al tempo era (non posso menzionare persone), un ragazzo molto simpatico con la quale ho passato moltissimo tempo, però con cui ho perso i contatti col passare del tempo perché sono stato un egoista del cazzo pezzo di merda stronzo da uccidere, semplicemente non era un ragazzo "popolare" e quindi non uscivo più con lui, rovinando una bellissima amicizia, anche oggi rimpiango questa cosa, adoravo andare a casa sua e giocare a qualsiasi cosa, a partire dai gormiti a minecraft, quando eravamo all'apice della nostra amicizia avevamo ben 10 anni, molte volte lo aiutavo a rimorchiare le ragazze, non so questa è un abilità che mi è sempre appartenuta... Però arriveremo pure a questo.

Chiusa la parentesi con il mio amico. Cominciamo a parlare del blocco finalmente

Cosa intendo io per blocco, bhe il blocco è una di quelle cose veramente difficili da descrivere, è come essere in un periodo di tempo in cui perdi ogni tipo di emozione, in cui dici a tutti che tutto va bene, fino a quando te ne convinci tu stesso, perdendo la ragione ed il controllo sopra te stesso...e perché ve ne parlo ora? Bhe signore e signori ragazzi e ragazze... Alle elementari è successo la prima causa scatenante del mio blocco all'età di 18 anni... Un trauma che dura da ben 10 anni.

(minchia Endre che è successo? Come è successo? Perché??) bhe... È con un po' di vergogna che ve lo dico, mi ha rimproverato la professoressa, eh si...ho ricevuto un cazziatone

{Se vi sta piacendo e volete supportarmi, votate e commentate questa parte, vi sarei veramente grato ❤️}

Il BloccoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora