Da cosa dovrei cominciare? Ho cosi poco tempo, purtroppo. Sono confusa, cosa devo fare? Ormai ho preso una decisione, non posso cambiare.
La sveglia è appena suonata e io non ho proprio voglia di alzarmi, nonostante sia il primo giorno di scuola. Non mi interessava. Non cambiava nulla apparte il fatto che non si doveva preoccupare di fare i compiti appena tornati a casa. L'unica cosa accettabile direi.Salto giù dal letto, svogliata e mi preparo come avrei dovuto continuare a fare nella stessa maniera quasi tutti i santi giorni per nove mesi.
Prima di uscire di casa mi guardo allo specchio che c'è appena vicino alla porta d'ingresso, ha la cornice verde acceso. L'ho sempre odiata e non so nemmeno il motivo.
In realtà io odio la maggior parte delle cose che vedo, compresa me stessa.Ho capelli color castano luminoso con ciglia troppo corte e lentiggini su tutto il naso e le guance, alcune persone trovano attraenti le mie lentiggini, ma si sbagliano, non lo sono affatto, anzi danno impressione di sporcizia. Ho delle labbra rosa naturale con occhi azzurro trasparente, direi che erano le uniche cose che mi piacevano.
A quel punto esco da casa cercando di correre per non perdere l'autobus che passa ogni mezz'ora appena fuori dalla mia abitazione, però sul lato opposto della strada, una volta ebbi un incidente mentre correvo attraversando come sempre distratta per non perdere l'ennesimo pullman. Ma per fortuna nulla di grave solo un ginocchio sbucciato e tanta preoccupazione. Mi sono sempre stressata per il fatto che la fermata fosse dalla direzione opposta. In caso contrario la mia vita quotidiana sarebbe facilitata almeno del 20%.A questo punto mi veniva da pensare che sono proprio viziata. Lamentarsi del fatto che l'autobus fosse distante 15 metri e non 10, volevo proprio vedermi se fosse stato distante 200 metri. Appena al cancello della scuola non c'era nessuno ad aspettarmi, nessuna migliore amica, il fatto è che non ho mai avuto una migliore amica in carne e ossa. Tendevo sempre ad allontanarmi dalle persone, non mi sentivo a mio agio se qualcuno pensava o si preoccupava di me, ho sempre pensato che non ne valesse la pena. Ma da questo giorno, il primo giorno della terza superiore, mi sono promessa di non respingere più le persone, non posso restare da sola per l'eternità, ma comunque non sono sicura di trovarmi qualche amico, qualcuno mi avrebbe detto "Vai in uno di quei programmi dove aiutano la gente che non riesce a relazionarsi" il fatto è che ho provato pure a spedire un email ma poi mi sono ritirata pensando che ci sarebbero state le telecamere. Questo fatto non mi andava proprio giù, e poi io sono una minorenne, ho solo 16 anni non credo che i miei mi avrebbero fatto partecipare.
Bhè a questo punto supero il grosso cancello nero che porta a una strada chilometrica per penetrare in quella fottuta scuola, forse esagero, mica chilometri? diciamo 50 metri... per me è tanto.
Supero anche quello ed entro, finalmente, è piena di studenti con facce radiose, che finalmente possono sgattaiolare in qualche bagno o aula non occupata con il proprio fidanzato o con l'amica per raccontarsi segreti. Poi fuori invece, dietro la scuola ci sono i cosiddetti drogati e tossicodipendenti, se non ci si vuole cacciare in guai seri è meglio evitare quel posto. Ed il messaggio è chiaro. Nessuno ci andava tranne ovviamente i sottoscritti drogati.
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Giuliette
Gizem / GerilimUna ragazza in fase adolescenziale, Giuliette Krikensone, ha deciso di scrivere una lettera nella quale avrebbe voluto testimoniare ciò che è successo.Riuscendo nell'intento; perché oggi dopo 30 anni possiamo leggere la sua avventura.