Capitolo 2

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Juliet's Point Of View*

I ragazzi fanno colazione e chiacchierano a voce alta tra di loro, mentre io guardo torvo Tyler per tutto il tempo. All'improvviso, un vecchio membro della banda, Jordan, si precipita giù dalle scale con un'espressione arrabbiata sul viso.

«Dio mio, Caleb! La prossima volta che fai sesso, non lasciare il tuo fottuto preservativo usato sul pavimento dove posso vederlo e scivolarci sopra!» Ruggisce, lanciando il pezzo di gomma bianca a Caleb.

Tutti ridono mentre Caleb si limita a fare spallucce e scusarsi con un'espressione divertita in volto. «Brutto uomo schifoso, mi sono ritrovato la tua sborra sulla pianta del piede ed ero così sconcertato, che mi sono fatto di nuovo la doccia.» Jordan brontola, prepara il suo vassoio e si siede.

Mentre le risate si affievoliscono, la mia confusione aumenta così mi rivolgo a Jason tirando la manica della sua camicia. «Sì, piccolina?» Dice lui ancora ridacchiando tra sé e sé, mentre prende un morso di waffle.

«Jay, cos'è un preservativo? E il sesso? Cos'è la "sborra"?» chiedo, guardandolo con grandi occhi innocenti.

Si affoga con la cialda al cioccolato e inizia a tossire rumorosamente, per poi afferrare il suo bicchiere di latte e berlo tutto in un sorso.

Mentre Jason beve il suo latte, un ragazzo di nome Kyle si rivolge a me. «Un preservativo è qualcosa che un ragazzo mette sul suo caz-»

Un pugno sbatte sul tavolo. «ABBASTANZA.» Jason ringhia mentre salto dalla sorpresa. «Non voglio che la mia ragazza sia contaminata dalle vostre stronzate. Chiudi il becco, Kyle.» Sibila minacciosamente.

Kyle inizia a ridere forte. «Jason, andiamo, stai con lei da 1o anni e vuoi farci credere che non avete mai fatto niente? Ti tiene proprio per-» Prima che possa continuare la frase, Jason si avvicina a lui, lo prende per il collo e lo sbatte contro il muro. Nel frattempo, Jason aveva in qualche modo tirato fuori una pistola e la stava puntando contro la testa di Kyle. I suoi denti erano lunghi e affilati, mentre i suoi occhi erano di mezzanotte nera.

«Cosa stavi cercando di dire? Dai! Finisci la tua frase, figlio di puttana.» Jason ringhia, armato della sua Desert Eagle color oro.

Kyle accetta la sfida visto che il suo temperamento è quasi peggiore di quello di Jason. «Stavo per dire che ti tiene proprio per le palle, zerbino.» Sputa.

Vedo gli occhi di Jason lampeggiare in un rosso incandescente mentre preme il grilletto, facendo in modo che del sangue schizzi e il corpo inerme di Kyle cada per terra.

«Stupido stronzo che cerca di scherzare con me.» Jason sputa sul suo corpo. «Che vi serva da lezione.»

Io sono seduto lì, al mio posto, tremante per lo shock. Non avevo mai visto Jason uccidere qualcuno prima e adesso sono terrorizzata. L'avevo visto picchiare e minacciare un sacco di gente, ma non pensavo fosse capace di uccidere qualcuno a sangue freddo e specialmente per così poco.

«J-Jason...» sussurro terrorizzata, alzandomi e preparandomi ad uscire da lì. Tutti boccheggiano silenziosamente dal momento che non lo chiamo mai Jason e lui mi guarda come se improvvisamente si sia reso conto di quello che ha appena fatto di fronte a me.

Lascia cadere la pistola e scuote la testa. «Piccola, io...» sussurra scuotendo la testa, scioccato da sé stesso. Fa un piccolo passo verso di me, ma si ferma quando mi sente urlare spaventata.

«Juliet» Mi chiama alle mie spalle e mi segue, quando inizio a correre sù per le scale e raggiungo la mia stanza segreta, che solo io conosco.

Spingo la libreria e silenziosamente la chiudo dietro di me, giungendo alla piccola stanza accogliente con un letto e tantissimi libri. Nessuno conosce questa stanza. L'avevo trovata cercando un libro quando tutti i ragazzi erano fuori per chissà quale affare. Ero inciampata e caduta, facendo aprire la porta segreta e adesso, questa stanza è diventata il mio rifugio.

Mi lascio cadere sul letto e inizio a singhiozzare sul cuscino dopo essermi rannicchiata sotto il piumone.

Come ha potuto farlo? Come può il ragazzo che amo uccidere qualcuno così brutalmente di fronte a me?

Mi sveglio bruscamente per via delle urla aldilà della quattro mura, probabilmente mi sono addormentata senza nemmeno accorgermene. Jadson sta facendo il finimondo per trovarmi, quindi mi alzo dal letto, mi sistemo il vestito e dopo aver percorso lo stretto e buio corridoio, spingo lentamente la porta segreta ed esco dalla stanza.

Le urla di Jason si fanno immediatamente più chiare. Poveri ragazzi, li sta torturando. «Trovatela! Dovete assolutamente trovarla se non volete che mi ammazzo tutti come quel bastardo, e a proposito, qualcuno si occupi di pulire quel corpo!» Jason ringhia mentre mi avvicino alla soglia del suo ufficio. Si sta strofinando le mani sul viso, frustrato e e stressato.

Carter mi vede alla porta e mi indica. «L'ho trovata, cosa vinco?» Mi stupisco di come riesca ad essere ironico, anche dopo essere stato minacciato di morte. Ridacchio silenziosamente.

Jason si gira verso di me e sorride vivacemente, aprendo le braccia. «Vieni qui, piccola!»

Mi avvicino timidamente, giocando con le dita e mordendomi nervosamente le labbra. Quando sono arrivata accanto a lui, mi prende dal braccio e mi stringe forte al suo petto. «Non aspettare mai più da me, piccola.» Sussurra prendendomi in braccio e baciandomi il naso, mentre avvolgo le gambe attorno alla sua vita.

«Mi hai spaventato, Jay.» Fisso il colletto della sua camicia e la cravatta, senza incrociare il suo sguardo. È molto elegante nel suo competo Armani, sicuramente dovrà andare ad un importante incrinerò di lavoro.

Mi afferra il mento teneramente e mi fa incontrare i nostri occhi, per poi accarezzarlo lo zigomo con il pollice. «Non c'è bisogno di avere paura, piccola, non ti farò mai del male...» Si volta verso i ragazzi intimandogli con gli occhi di lasciarci soli. «Io ti amo con tutto il cuore, Juliet.»

Detto questo, bacia le mie labbra ed io non posso fare a meno che ricambiate il bacio. Sto con lui da 10 anni, è mio punto di riferimento e lo amo da impazzire.

[•••]

Justin è già tornato dal suo incontro di lavoro, ma sta ancora discutendo di sopra con i ragazzi mentre io guardo la tv in salotto. Quando finisce il mio cartone preferito, vado di sopra ed entro nella nostra stanza. Immediatamente sento un forte gemito proveniente dal bagno.

«Jay-Jay?» Sussurro spaventata vedendo vapore della doccia. Sento i gemiti farsi sempre più forti, così spalanco la porta della doccia e rimango senza fiato per ciò che vedo.

Mason ha la testa appoggiata al muro, gli occhi chiusi e la mano intorno al suo membro. «Jason, stai bene? Che cosa stai facendo?» Gli chiedo in modo innocente, preoccupata dagli strani rumori che continua a fare.

Quando si rende conto della mia presenza, apre gli occhi e arrossisce guardandomi.

Ciao ragazze, ecco qui un capitolo stranissimo, lo so.
Innanzitutto voglio augurarvi buone feste e dirvi che durante il periodo natalizio cercherò di aggiornare più spesso e a proposito di ciò, volevo chiedervi se ci fosse qualcuna di voi che capisce l'inglese e alla quale piacerebbe aiutarmi con la traduzione di queste storia, fatemi sapere scrivendomi in privato.
Un bacio :)

Obsidian (Italian Translation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora