Capitolo 3

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Rimango lì in piedi sbigottita mentre Jason è shockato e ride impacciato chiudendo il getto dell'acqua, senza mai perdere il contatto con i miei occhi.

«Non sto facendo niente, piccola. Sto bene.» Si gratta il retro del collo e sorride nervosamente.

«Perché continuavi a fare quei versi strani? Sei rumoroso, Jay Jay» Ridacchio e guardando in basso, ridacchio ancora di più.

«Smettila di guardarmi il cazzo e ridere!» Esordisce. «Mi stai facendo sentire una checca. Non è d-divertente.» La voce di Jason si alza di varie ottave mentre arrossisce violentemente.

«Continua a muoversi!» Ridacchio prendendolo in mano, in modo tale da farlo smettere.

Le ginocchia di Jason si inarcano e ricomincia a fare quegli strani versi. «Non toccare» lo ignoro, non posso far nulla se non accarezzarlo. È così soffice e vellutato.

«N-no... no, no. F-fermati. Basta!» Mi prende la mano e schiaffeggia la parte anteriore guardandomi severamente. «Non toccare!»

Agita le sue dita uscendo dalla doccia e andando verso la mensola degli asciugamani. Quando si tende per prenderne uno, sculaccio il suo sedere. Urlo e salto, guardandosi dietro con un'espressione scioccata. "Uhm, scusami?" Alza un sopracciglio.

«Mi sto solo vendicando per questa mattina. Ti sei imposto... voglio del cibo» Sorrido e bacio la sua guancia mentre saltello fuori dal bagno canticchiando. Prima di uscire del tutto, sento Jason gemere rumorosamente e dire "questa ragazza mi ucciderà. Lo so"

Sono seduta sul divano mangiando un popsicle, mentre guardo i ragazzi allenarsi dalla finestra. Il mio stomaco comincia ad avere dei crampi ed io piagnucolo abbracciandomi. Lentamente va via, ma torna poco dopo. Mi alzo e cammino verso il bagno. Una volta finiti i miei bisogni, guardo in basso e noto un sacco di sangue nelle mie mutandine. Strillo ed inizio a piangere, sono troppo spaventata. Mi alzo le mutande e corro fuori dalla casa, cercando Jason tra gli uomini sudati e muscolosi.

«Che succede, bambina?» Carter cammina verso di me e mi accarezzò la schiena quando mi vede piangere.

Lui è il mio migliore amico in casa. «D-dov'è Jay-Jay?» Piagnucolo, piegandomi per via di un crampo mentre gemo per il dolore.

«È lì di fronte come sempre.» Indica un punto ed io riesco a vedere la silhouette di Jason piazzata di fronte alla gang a urlare comandi.
È senza maglietta con dei pantaloncini da basket neri.

Piagnucolo ed i crampi diventano sempre più forti, Carter mi guardò preoccupato. «Sei sicura di stare bene, bambina?» Scuoto la testa.

«Non lo so.»

Lo lascio lì, goffamente cammino attraverso il gruppo di uomini sudati. Quando mi vede, sembra immediatamente preoccupato e dice al gruppo di disperdersi.

«Jay Jay...» Mi prende e mi stringe tra le braccia, vicino al suo cuore.

«Che cosa c'è che non va, piccola? Dimmelo.» Mi stringe una guancia.

«Jay Jay credo di stare per morire!» Urlo e mi stringo al suo petto.

Mi guarda confuso. «Non stai morendo, piccola. Hai di nuovo guardato della roba su google? Ricordi l'ultima volta che l'hai fatto? Avevi un piccolo raffreddore e Google ti diceva che avevi un cancro? Ti ho detto di non andare più su Intern-»

Lo fermo bloccandogli la bocca con il palmo della mia mano. Lo avvicino a me così da potere parlare al suo orecchio. «No, Jay Jay! C'è del s-sangue e ho i crampi.» Dico timidamente e con vergogna.

Jason si ritrae guardandomi con leggera confusione e spavento. «Ma di che stai parl-...oh!»

La sua faccia fa un espressione confusa e poi di scherno. «Va bene, bambina. Ho capito. Non stai morendo. Non lo permetterei. In più questo è naturale.» Ammicca e mi bacia la fronte.

«I VOSTRI CULI NOIOSI POSSONO ANDARE VIA!» Jason urla alla gang che ovviamente sta provando ad origliare la nostra conversazione. Provano tutti a fingere di non star ascoltando e camminano via come se nulla fosse. «Dovremmo sistemarti, non credi?" Jason dice queste parole mentre mi prende come una sposa e mi bacia il naso.

Camminiamo verso la nostra stanza e Jason mi fa sedere sul letto.

«Ero preparato a questo. Insomma hai 16 anni. Sapevo che stava per arrivare» Jason borbotta mentre cammina verso il suo armadio e afferra una grande borsa. Si posiziona sul letto aprendola.

«Okay ho degli assorbenti, cioccolato, caramelle, midol, Tylenol, delle alette di pollo, altra cioccolata e dei tamponi, ma non li userai finché non lo dico io.» Lo guardo con gli occhi sgranati.

«Sono sicura che tutto ciò sarebbe migliore se mi dicessi che cosa mi sta succedendo.» Sono ancora spaventata.

Jason ride e mi accarezza i capelli prendendo il telefono dalla sua tasca. «Mi sono preparato anche a questo.» Apre alcune pagine web con scritto 'Ciclo' in grandi lettere «Diverti a leggere.» Mi passa il telefono, mi bacia e cammina fuori dalla stanza.

Scendo le scale di soppiatto cercando Jason e sentendomi strana per via dell' assorbente. Lo vedo nel salone con alcuni ragazzi, cammino verso di lui e alzo le braccia silenziosamente «vuoi venire in braccio?» Jason ridacchia.

Annuisco e Justin mi prende, lasciandomi riposare sul suo fianco. Strofino il mio viso sul suo collo, mentre gioco con i fili della sua felpa, mi bacia la tempia mentre continua a parlare con i ragazzi.

Mi lamento dopo un paio di minuti, leggermente infastidita dal fatto che non mi stesse dando molte attenzioni. «Jay Jayyyyy!»

Quando non risponde e mi posiziona sul suo fianco, strattono le stringhe della sua felpa un paio di volte.

Guarda in basso. «Sei una gattina impaziente.» Sorride prendendomi in giro.

«Sono stanca, mi fa male la pancia, la testa mi scoppia e voglio solo delle coccole.» Mi lamento.

«Va bene, piccola.» Guarda Tyler e Carter «Andate a controllarli ora.» Dice ai ragazzi.

Annuiscono e vanno via. Ignoro gli affari della gang e mi aggrappo a Jason mentre sale le scale.

Mi siedo sul letto, con lui tra le gambe mentre mi massaggia le cosce con le sue grandi, forti ma delicate mani. «Hai preso il Midol o il Tylenol?» Mi chiede.

Scuoto la testa e lui prende il Tylenol. «Eccone due, prendile.»

Annuisco e vado verso il bagno, inavvertitamente Jason mi schiaffeggia il sedere.

«Ahi!» Mi lamento accarezzando il punto ferito.

«Rivincitaaaa!» canta e lo guardo minacciosamente.

Dopo aver preso il Tylenol, cammino verso il letto e noto che Jason ha scelto "the notebook" come film da guardare, mentre mi aspetta sul letto con cioccolato e caramelle.

«Vieni qui piccola, lasciami accarezzare la tua pancia.» dice aprendo le braccia.

Mi arrampico tra di esse felicemente e subito comincio a coccolarmi. I crampi lentamente vanno via mentre mi massaggia durante il film.

Mi volto e lo bacio con passione, quando ci allontaniamo il suo respiro è profondo e pesante.

«Per cosa era quello?» Domanda con un ghigno.

«Miami e perché sei perfetto... ti amo, Jay Jay.» Sorrido.

«Ti amo anche io, piccola.» Mi sorride anche lui e ricomincia a baciarmi.


Questo capitolo è stato tradotto da @she_is_meg_, che mi aiuterà nella traduzione dei prossimi capitoli e che ringrazio vivamente.

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