Juliet's Point Of View*
Sono sdraiata sul letto a guardare i cartoni, mentre Jason lavora al suo computer. Gli passo la mano tra i capelli, intrecciandoli e accarezzandoli. La camera è silenziosa e tranquilla, ma all'improvviso sentiamo dei rumori provenire dal piano di sotto.
Jason si precipita fuori dalla camera con una pistola in mano, ed io sono proprio dietro di lui. Arrivati di corsa al piano di sotto, vediamo due membri della banda che si picchiano per terra.
"Fottuti imbecilli!" Si lamenta Jason. "Basta!" Attira l'attenzione degli altri membri della banda che li guardano, stando sull'attenti contro il muro come se fossero dei mocciosi militari o qualcosa del genere, mentre i due sul pavimento combattono ancora.
Vedo del sangue sporcare il mio tappeto e mi avvicino ai due cretini. Jason mi lancia uno sguardo e tossisce per intimarmi di andare vicino a lui, ma io continuo ad avvicinarmi. "State fermi, idioti!" Urlo.
I due si fermano per un attimo guardarmi con un'espressione stranita e quando stanno per tornare a litigare, li prendo per le orecchie e li costringo ad alzarsi.
Si lamentano per il dolore, mentre si alzano in piedi e mi guardano. Li sto trucidando con lo sguardo.
"Voi due imbecilli avete sporcato il tappeto bianco di mia madre con il vostro fottuto sangue." Sibilo, senza lasciare le loro orecchie. "Adesso pulirete questa intera casa finché non brilla come il fottuto edificio Chrysler, mi sentite?" Stringo la presa. "Vi farò pulire quel tappeto con la lingua, se sarà necessario." Ringhio, sentendo i miei occhi annerirsi e allungare i denti. Li spingo contro il divano. Ricordate la super forza di mio padre? Credo di averla ereditata.
Annuiscono freneticamente morti di paura. "Adesso!" Abbaio. Saltano sù e corrono verso l'armadio delle pulizie. Tornano con stracci, scope, candeggina, spazzolini da denti e altri oggetti per la pulizia. "E siate veloci!"
"Sì, signora!" Dicono all'unisono. Si inginocchiano e iniziano a pulire freneticamente il tappeto. Sentendo delle risatine, ringhio e mi volto verso la lunga fila di uomini contro il muro. "State zitti o vi unirete a loro." Sibilo e tutti i loro occhi si spalancano mentre annuiscono.
"Dov'è Carter?" Chiedo più calma dolce. Indicano tutti e lo vedo alla fine della fila, sorridendo e mangiando una mela. "Tienili d'occhio, non voglio dover tornare per cavare i loro occhi."
"Sì, signora." Ridacchia, prendendo un morso dalla sua mela e annuendo con la testa verso di me.
I miei occhi tornano ad essere bianchi ed i miei denti ad avere la loro forma normale. Mi volto verso Jason e gli accarezzo la guancia, mentre mi fissa scioccato. "Ho bisogno di biscotti." Borbotto tra me e me, afferrando gli ingredienti necessari. Vedendo che non ero in grado di raggiungere le gocce di cioccolato, Jason le afferra per me, ancora senza parole.
"È stata così sexy." Caleb improvvisamente ride, rompendo il silenzio e battendo le mani. La banda si unisce ed io a loro.
Jason gli lancia uno sguardo storto, ma inizia a ridere anche lui. "Sono stata troppo cattiva?" Sussulto, sentendomi in colpa.
"Oh no, piccola. Se lo meritavano. Inoltre, eri così sexy." Jason ride, avvolgendo le sue braccia intorno alla mia vita da dietro.
"Ho detto una parolaccia!" Rimango senza fiato, sconvolta da me stessa.
"E ho quasi sborrato nei miei pantaloni quando l'hai fatto." Caleb ridacchia. Jason gli fa uno scappellotto sulla nuca e brontola tra sé mentre tutti iniziano a ridere di nuovo mentre concordano.
"Ahi..." piagnucola Caleb, massaggiandosi la testa.
Preparo rapidamente l'impasto per i biscotti e dopo aver fatto le forme, le posiziono dentro una teglia e le metto in forno. Mentre aspettiamo che i biscotti siano pronti, chiacchieriamo e ridiamo tutti. Quando sento il timer del forno, tirò fuori quelle prelibatezze e li offro ai ragazzi.
Ne prendo qualcuno e lo porto a Carter, che sorride e lo prende. I due ragazzi che sta sorvegliando tremano per la mia presenza e non mi guardano.
Accovacciandomi, gli colpisco la spalla ed entrambi si spaventano. Gli do innocentemente un biscotto e sorrido come scusa. "Mi dispiace per essere così cattiva. Mi piace molto questo tappeto." Sorrido e loro sorridono, felici che non gli abbia più urlato contro. Mi ringraziano e iniziano a mangiare i loro biscotti mentre torno in cucina.
Jason mi afferra e mi attira nel suo abbraccio. "Sei così sexy." Sussurra, mordicchiando il lobo dell'orecchio e io ridacchio. Afferrando il colletto della sua camicia, lo avvicino a me per un bacio appassionato. Posso essere una duro quando voglio.
[•••]
Juliet's Point Of View*
"Jay Jay?" Chiedo, distendendomi sul letto e raggomitolandomi su me stessa. Jason canticchia in segno di riconoscimento e mi guarda, appoggiando il suo laptop di lato mentre mi avvolge attorno le sue grandi braccia muscolose. "Possiamo andare al supermercato? Ho fame e non c'è niente a casa!" Chiedo con una voce da bambina innocente.
È difficile convincere Jason ad andare ovunque perché, sai, è solo il più ricercato d'America e dobbiamo mascherarci costantemente. Nessuno può sapere a chi assomigli davvero perché è già un bersaglio per altre bande e se venissi preso, morirebbe e di conseguenza anch'io.
Entrambi abbiamo diverse parrucche e lenti a contatto colorate quindi nessuno ci riconosce.
"Perché la cameriera non può farlo?!" Piagnucola. Gioco con il colletto e la cravatta che indossa ancora da un incontro molto importante di questa mattina.
"Perché non c'è. L'hai licenziata la scorsa settimana perché non ti ha comprato la giusta marca di patatine, ricordi?" Dico casualmente, togliendo la peluria dal piumone.
"Oh sì," ridacchia. "Stupida puttana. Non sapeva nemmeno la differenza tra Doritos e Frito. Chi non lo sa?" Scuote la testa e alza gli occhi al cielo, digitando alcune cose sul suo laptop.
"Che fai?" Chiedo, cercando di sbirciare dietro di lui. Ride della mia curiosità e gira il computer verso di me, ma non riesco a capire nulla di quello che c'è scritto sullo schermo. Sembra un codice segreto o un'altra lingua.
Jason parla praticamente tutte le lingue, quindi non è un problema per lui fare affari internazionali. Mi da un bacio sulla guancia e preme invio. "Sto solo facendo affari con alcuni clienti." Dice vagamente dal momento che non gli piaccio nel settore della mafia. Dice che non è per bambine innocenti come me e dovrei solo obbedirgli ed essere la sua ragazza innocente. Parole sue, non mie.
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Obsidian (Italian Translation)
FanfictionSequel di Alien. Jason "Il Diavolo" McCann era un Obsidian. Juliet Rayne Bieber era un'Herokan. Cosa ci faceva la razza più problematica e cattiva con quella più pura, innocente e dolce? Gli Herokan e gli Obsidian solevano non mescolarsi. Ringrazio...