Chapter Two: Recollection

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Voglio ringraziare chiunque abbia votato, commentato, o anche solo visualizzato il primo capitolo. Ecco il secondo, buona lettura. :)
-Sophia
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Harry's P.O.V.

“Harry!”

Gemetti e mi girai, affondando la faccia nel tiepido cuscino sotto la mia testa. Era soffice e confortevole sotto i miei freddi polpastrelli e mi aggrappai all'angolo dello stretto tessuto bianco.

“Harry!”

Strinsi gli occhi, lottando contro la coscienza che mi raggiungeva lentamente e disperatamente aggrappato alla semplice beatitudine del sonno.

“Harry Edward Styles.”

Con un sospiro frustrato, buttai a lato le coperte e mi sedetti, passandomi una mano tra il disordine di ricci che erano i miei naturali capelli castani. Un cipiglio si affrettò a formarsi sulla mia faccia come, rassegnato, ammisi a me stesso che ero in realtà, sveglio.

Solo cinque minuti. Volevo poter dormire solo per altri cinque minuti. Era troppo da chiedere? Perché mai mi ero dovuto svegliare? Pensavo che non avremmo fatto nulla fino a tardi. Ma poi comunque, non mi ero proprio preso la briga di chiederlo.

“H-”

“Sono sveglio, Boo-Bear!”

Tirai fuori quelle quattro parole, ancora in perdita per spiegare perché Louis sentisse che avevo bisogno di lasciare il mio letto confortevole con una tale urgenza. Riuscendo lentamente a mettermi in una posizione seduta, i miei occhi erano stanchi e portai entrambe le mie mani già fredde alle mie palpebre assonnate per strofinare su di loro in modo esperto. Stirando quelle stesse mani pallide verso il cielo piegai la testa di lato per sbarazzarmi della rigidità. Questo è quanto riuscii a fare prima che il mio coinquilino interrompesse le mie intenzioni intontite ancora una volta.

“Liam mi ha scritto per ricordare a noi due che non abbiamo il giorno libero come pensavamo che lui avesse fatto due giorni fa.” Mi sembrava come se Louis stesse leggendo direttamente dal messaggio inviato dal nostro compagno di band di Wolverhampton. Si fermò per un momento quando ebbe finito di parlare, come in attesa di una mia risposta. Quando non gliene diedi nessuna, continuò.

“Quindi sbrigati, abbiamo delle cose da fare oggi Harry! La prima intervista è tra due ore e arriveremo allo studio in venti minuti. Per non parlare del fatto che non ho ancora fatto colazione, e-”

La voce di Louis continuava a fluttuare attraverso il legno chiuso della porta sbiadita nella mia camera mentre parlava, completamente ignaro (o forse in realtà completamente consapevole e solo indifferente) del fatto che stavo ascoltando solo per metà.

Sospirai.

Non cambierei per niente la mia vita, ma questo non vuol dire che non mi mancavano i giorni passati a Holmes Chapel quando ero abituato a poter dormire. Sembrava come se ci fosse qualcosa da fare in ogni momento quando eri negli One Direction. Supponevo, almeno che essere sempre impegnato avrebbe reso la vita interessante. Ora che ci penso, la mia vita potrebbe essere più interessante se la forzassi? A soli diciott'anni ero negli One Direction, una famosa boy band. Avevo guadagnato quelli che erano effettivamente quattro nuovi fratelli da quando la band era stata creata ed era abbastanza sicuro dire che non ero in procinto di andarmene tanto presto.

“-e sai che i manager ci stanno già attaccati al culo per questo. Voglio dire, non era neanche poi così male; solo un po' di be'- sherzi significativi. In ogni caso che colpa ne ho se la macchina si è rotta, giusto? Non è che ci sono proprio voluto andare con un piede di porco per la bontà di di- Cosa sto dicendo? Questo è completamente fuori tema. Sei uscito da quel letto? La prima intervista è tra-”

Tears of an angel (Italian translation) || interrottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora