Chapter Four: Burning

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Harry's P.O.V.

“Niall, se non smetti di andare a quel tavolo degli spuntini, finirà per diventare vuoto.”

Il piccolo biondo alzò lo sguardo al suono della voce di Liam e io sorrisi divertito alla vista delle sue guance che diventavano rosse al commento. “Che mai potremmo fare se tu soffocassi? Mi chiedo se Paul ha una formazione di pronto soccorso per questo.” Louis commentò oziosamente da accanto a me.

“Spero proprio di sì, altrimenti dovresti farlo tu.” Mi misi a ridere per la mia osservazione, dando una gomitata al mio compagno. Niall sembrò apprezzare il fatto che l'attenzione ora si stava spostando su Louis invece che su di lui e usò l'opportunità per tornare agli snack.

“Perché io?” Fu la risposta indignata di Louis, che incrociò le braccia drammaticamente e fece un broncio scontento mentre parlava. Alzai gli occhi con affetto alla sua teatralità.

“Tu sei quello che ha la Mamma infermiera.” Zayn parlò dal divano a tre posti dall'aspetto confortevole nell'angolo. Come al solito, il ragazzo di Bradford aveva alzato i piedi ed era disteso sul mobile di colore beige senza scrupoli. Louis si risparmiò un sospiro a modo suo prima di sbuffare per bene e andare da Niall, che nonostante la presa in giro, non aveva lasciato il tavolo degli snack. Il ragazzo bruno rivolse un sorrisino al suo compagno più basso, facendo capire a tutti con quella semplice azione che non era veramente scosso.

“Ti salverei ogni giorno, Nialler.” Sogghignò. Niall abbaiò una risata e fece per dare una spinta a Louis mentre il ragazzo andò a raggiungere un panino a forma di triangolo tra molti altri sul piatto.

Un forte colpo sul lato esterno della porta chiusa interruppe quant'altro avrebbe potuto essere detto e presto si affacciò un uomo di mezza età che scrutava nel camerino e diceva che la conferenza stampa era tra cinque minuti.

Fortunatamente, era l'ultima cosa che avevamo da fare quel giorno. Prima c'era stata la registrazione, e poi qualche chiacchierata veloce al telefono con alcuni intervistatori di magazine e ora infine, una conferenza stampa abbastanza essenziale. E poi avremmo avuto il permesso di andare a casa e rilassarci. Solo l'idea era sufficiente per mantenere il tono stanco fuori dalla mia voce mentre rivolsi un sorriso all'uomo vestito di nero.

“D'accordo.”

Tammy's P.O.V.

Guardando in alto verso il cielo blu uniforme accompagnato da nuvole simili a zucchero filato, realizzai quanto era luminosa la giornata. Non succedeva spesso che il tempo non fosse orribile a Londra, quindi quel cielo blu ne era una piacevole eccezione. Apprezzai il cambiamento.

Sentendo un cemento più pulito di quello sottostante che mi sosteneva mentre giacevo sopra di esso; guardando quella vastità trasparente davanti a me, mi sentii piccola. Probabilmente lo ero. Magari era una cosa buona. Sarebbe sembrato piuttosto strano ai passanti se gli fosse capitato di guardare su e vedere una ragazza di diciassette anni poltrire casualmente sul bordo di un edificio che era alto almeno due piani e mezzo. Ma le probabilità che succedesse erano sottili. Non c'era nessuno che camminava laggiù, tutti erano probabilmente all'interno per sfuggire al calore che il sole lasciava sul parcheggio di catrame.

Comunque, mi assicurai di trovare un posto che fosse al riparo dalla vista. Ero troppo intelligente per correre rischi. Per quanto una persona possa vedere una ragazza adolescente da qualche parte in cui non potrebbe essere e diventare interessata, un'altra potrebbe vedere quella stessa ragazza e pensare di essere fuori di senno. Cioè, se nel secondo scenario la ragazza avesse le ali.

Chiudendo gli occhi, potevo vedere il rosso delle mie palpebre dal momento che il sole continuava a brillare. Le nuvole creavano ombre strane e figure sulla mia pelle pallida mentre fluttuavano, dando la stessa impressione di quando si è nell'acqua poco profonda. Facendo uscire un respiro silenzioso, mi girai attentamente con gli occhi ancora lievemente chiusi. Appoggiando una guancia sulle mie braccia, mi godetti la sensazione di distendere le mie lisce ali bianche lasciando che i raggi le colpissero. Era molto piacevole. Un semplice piacere che non molti sarebbero in grado di comprendere. Una leggera brezza si era appena alzata da ovest e arruffava leggermente i miei capelli lunghi, in modo da essere gentile senza diventare una rottura. Non mi mossi da questa posizione per quello che era sembrato un lungo tempo anche se era breve ma ben presto stavo pigramente facendo svolazzare le mie ciglia e allungai una mano per spostare i quasi-ricci dalla mia faccia.

Tears of an angel (Italian translation) || interrottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora