Harry's P.O.V.
Cosa significa che ha qualcosa da dirmi? Dopo tutto questo tempo.. Cosa avrebbe mai potuto dire che potesse giustificare un'espressione così intimorita su quel volto innocente? Una tale espressione di paura? Qualunque cosa fosse, doveva essere importante.
“Qualcosa che devi dirmi.” Annuii lentamente, elaborando le sue parole. Tammy prese un respiro profondo, i suoi occhi non lasciavano mai i miei e con ogni secondo che passava diventavo più spaventato. Cos'era così immenso da rendere Tammy tanto nervosa? E poi parlò.
“Sono un angelo.” La fissai, senza capire. Aspettai che continuasse, ma non un altro suono lasciò le sue labbra. Sembrò studiare la mia espressione, cercando la reazione che non le avevo dato. Ma questo era perché non avevo capito.
“Un angelo?” Domandai, un'estrema confusione adornava le mie parole. Tammy fece un sorriso privo di senso dell'umorismo. “Sì Harry, letteralmente un angelo.” Alzai un sopracciglio scetticamente alla ragazza davanti a me. All'inizio, avevo pensato di essere io quello pazzo, ma adesso stavo diventando preoccupato per Tammy. “Tam, gli angeli non-”
Ma venni interrotto quando la bionda misteriosa indietreggiò, girando via da me. Per un istante ebbi paura che se ne stesse andando e al pensiero il mio battito raggiunse il picco. Ma poi i suoi luminosi occhi blu si incatenarono ai miei ancora una volta e guardai, perso, come chinò la testa, rompendo quel contatto. Trasse un respiro profondo e poi lo rilasciò.
Passò una frazione di secondo e poi rialzò lo sguardo, i suoi occhi scattarono sulla mia faccia per guardare la mia espressione. Ciò che ricevette questa volta, era puro shock.
L'aria intorno a Tammy sembrò brillare per un momento mentre guardavo, e poi in quello spazio qualcosa sembrò prendere posto. Mentre guardavo, sconcertato e trafitto tutto in una volta, lentamente lo spazio diventò solido. Diventando più definito e chiaro. E poi improvvisamente, riuscii a vederlo.
Un corredo di grandi ali bianche sporgeva dalla schiena di Tammy. Erano così visibili. Con un aspetto così reale. E le avevo appena viste apparire sulla mia amica. Balbettai inutilmente mentre Tammy valutava la mia reazione. Non era possibile. Era folle. Stavo avendo le allucinazioni. Gli angeli non erano reali.
All'improvviso il terreno sotto i miei piedi divenne instabile e non ero più in grado di vedere Tammy correttamente attraverso la mia visione vacillante. Inciampai indietro di qualche passo, allungando le braccia alla cieca mentre lo facevo. Il mio palmo disteso venne in contatto con qualcosa di liscio e freddo, probabilmente un muro. Lo usai per sostenere il mio corpo traballante ed evitare di cadere.
Tammy era un angelo. Lei era un angelo. Angelo. Angelo. Angelo.
Non stava mentendo o era parzialmente insana, lei era esattamente ciò che aveva affermato di essere e le ali sulla sua schiena lo certificavano. Ma gli angeli erano un mito, come Babbo Natale o il Coniglio Pasquale. Soltanto storie e leggende. Non reali e certamente non Tammy. Potevo sentire il mio stesso battito cardiaco martellare rumorosamente e respirai dentro e fuori velocemente mentre tutta la logica intorno a me veniva sfidata.
Ero stato così assorbito nel mio panico spontaneo che mi ero quasi dimenticato che l'angelo autoproclamato fosse ancora nella stanza e stesse aspettando il mio responso.
Sobbalzai quando qualcosa venne in contatto con la mia spalla e mentre strizzavo gli occhi per distinguere la figura davanti a me, riuscii a concentrarmi abbastanza a lungo per intravedere la faccia preoccupata di Tammy in bilico sopra di me. Allora era la sua mano ad essere sulla mia spalla.
La sua mano d'angelo.
“-arry? Harry, va tutto bene?” Fissai in confusione come le sue parole vennero fuori suonando come se fosse sott'acqua, non in piedi proprio accanto a me. Anche così riuscii a rilevare la preoccupazione estrema nella sua voce e rimasi sorpreso di essere riuscito a capirlo attraverso la confusione e l'eco lenta di risposta. La mia mano martellava e la mia schiena doleva penosamente.
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Tears of an angel (Italian translation) || interrotta
Fiksi PenggemarQuando ero un bambino ho incontrato questa ragazza. Era strana in ogni senso della parola. Ma per qualche ragione, mi piaceva. Siamo stati amici per tanto tempo, questa ragazza ed io. Finché un giorno se n'è andata. Non mi ha mai detto perché doveva...