3) Freddo

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Aprii gli occhi, svegliata da un insolito rumore fuori dalla finestra. La scrutai, restando sdraiata. Neanche mi ero resa conto di dove mi trovassi. O meglio, lo sapevo; ero in salone. Non sapevo perché però fossi tra le fottutissime braccia del dio dell'inganno sdraiata sul divano.

Sgranai gli occhi, fissando il braccio di Loki attorno alle mie spalle. Io ero girata verso l'esterno e lui dietro di me poggiato allo schienale. Avvertii del calore provenire dal suo corpo, cosa che mi fece girare la testa, seguita da una fitta acuta allo stomaco.

"Che ore sono? Che diavolo è successo? Cazzo!"

Voltai la testa, scoprendo Loki a ronfare. Mi alzai a di scatto e scesi dal divano, strisciando via incollata col sedere al pavimento. Il moro trasalì e si svegliò. «Per tutti gli dei!»
Deglutii a fatica, avvertendo un giramento di testa per essermi alzata così all'improvviso.
«Ma che fai?» domandò confuso Loki.
Avevo i capelli scompigliati davanti alla faccia e gli occhi stanchi. «T-tu mi hai fatto qualcosa?!»
Il moro si drizzò a sedere sul divano, portandosi una mano alla testa. «Tipo cosa?»
«Avvelenata? Addormentata? Qualcosa!» agitai le mani.

Lui era ancora confuso. Per farmi capire meglio, indicai il divano. «E-e-ero addormentata lì. Vicino a te!» balbettai, con la faccia in fiamme.
Loki sorrise sornione. «Non sono quel genere di persona che-»
«No, idiota!» lo interruppi. «Intendo dire...» feci un movimento con le mani, scoprendo con mia sorpresa che il mio potere ancora c'era. Infatti, un bicchiere sopra al tavolo basso dinanzi al divano iniziò a sollevarsi, ricoperto da un alone cremisi.

Tirai un sospiro di sollievo e mi portai le mani alla tempia, le labbra tremanti. Ebbi una crisi isterica, perché cominciai a ridacchiare in maniera psicopatica. Ero anche abbastanza convinta che quella reazione non era dovuta alla paura di perdere il mio potere.

Loki in risposta si alzò e mi porse la mano. «Sei crollata non appena ero giunto al boss finale del videogioco, ovvero quel tipo... come si chiama? Rate? Great
«Rafe. Rafe Adler.» lo corressi, esitando.
«Ma certo.» sorrise.
Presi la sua mano e mi alzai, barcollando.
«Tutto bene?» chiese Loki.
Annuii. «Mi sono alzata troppo in fretta e la pressione si è abbassata.» spiegai.
Per giunta, Loki rise di gusto. Lo guardai storta. «Che cos'hai da ridere? Non è stato divertente!»
Ci volle un po' prima che mi rispondesse. «Sei tutta rossa in viso!»
Avvampai di nuovo. «N-non è vero.»
«Oh, aspetta!»
Non feci in tempo a ribattere che Loki si tramutò in... me! Una me con la faccia più rossa di una fragola. Mi stava prendendo per il culo!

«Non sei divertente! Non sono rossa!» esclamai.
«Invece sì!» replicò Loki/me. «Sei più rossa del mantello di quell'idiota di mio fratello Thor!»
Gli diedi una sberla non troppo forte e andai dritta in bagno al piano di sopra, accanto alla mia stanza. Chiusi la porta e mi ci poggiai con la schiena. Ansimavo a fatica e avevo il volto in fiamme.

"Che cavolo succede? Sono impazzita! Ho rischiato di brutto!" Pensai freneticamente. "Ho abbassato troppo la guardia!"

Quando mi alzai, mi guardai allo specchio. Avevo un aspetto davvero di merda, e non solo per i capelli; gli occhi erano stanchi e colmi di occhiaie, avevo dei puntini rossi sopra alla fronte -maledetti ormoni- e le guance rosse.

Mi diedi una sciacquata veloce al viso e ai denti, cercando di calmarmi. Non ricordavo neanche l'ultima volta che il mio cuore avesse battuto così forte per... per un'altra persona.

***
{16 Dicembre}

«Finalmente ti sei decisa a mostrarmi il vostro mondo!» esclamò Loki entusiasta. «Mi ero davvero stufato di fare casa tua, supermercato; casa tua, paesino; casa tua, casa tua e... supermercato!»

«Se ti sei rotto, te ne puoi anche andare.» borbottai, avvolgendomi la sciarpa al collo.
Loki scosse il capo in risposta. «No, grazie. Non finché non ottengo ciò per cui sono qui!»
«Aspetta e spera.» alzai gli occhi al cielo e mi misi la borsa in spalla.

Controllai il cellulare, assicurandomi che non ci fossero chiamate o messaggi. I giorni precedenti li avevo trascorsi a giocare ai videogame con Loki; documentarmi sulle usanze nordiche e le varie divinità; guardare film e serie tv... sempre in compagnia di Mr. Bugia-Con-Le-Gambe.

«Washington DC è bella in periodo natalizio.» spiegai, mentre uscimmo di casa. «Davanti al Campidoglio c'è un grandissimo albero natalizio decorato, luci colorate e tanta neve.»
«Neanche sapevo che esistesse questa usanza chiamata Natale.» ammise.
Chiusi la porta e mi diressi verso la macchina, seguita da lui.
«Con l'auto arriveremo in centro in pochi minuti.» dissi, sfilando le chiavi dalla tasca del mio parca verde militare.
«Chi ha detto che ci serve la macchina?» sorrise beffardo Loki, cingendomi per la vita e schioccando le dita.

Ebbi le vertigini e la vista si fece sfocata. Non appena toccai terra, ebbi un capogiro da svenimento. Loki mi sorresse e io mi aggrappai alla sua spalla, portandomi una mano alla bocca. «Avvisami la prossima volta, testa di ca-» non terminai la frase che mi resi conto che lui aveva ancora le solite sembianze. «I-il tuo aspetto...!»

I capelli neri erano raccolti in una coda che ricadeva sulla sciarpa verde attorno al suo collo. Il giacchetto nero lo ricopriva perfettamente, ma era impossibile nascondere quegli occhi verdi così penetranti.

«Non preoccuparti; ho fatto in modo che gli altri mi vedano come il buon vecchio Finn.»
Ero confusa. Lui si avvicinò un poco, per sussurrarmi: «Mi sono stufato di sapere che tu non ammiri il mio vero aspetto.»
Arrossii, per quanto potesse esser possibile con quel freddo. Saranno stati almeno 3 gradi sotto zero. Mentre parlavamo, si formavano delle nuvolette di condensa e le mie mani cominciavano a farsi gelate.

«Ti prego, evita di esser così sdolcinato o mi verrà il diabete prima di poter addentare un pandoro!» commentai.
Loki fece spallucce. «Ma cos'è un pandoro?»
Io risi.

"Fa così solo perché vuole addolcirmi e convincermi a cedergli il potere." Pensai tra me e me. "Se, come dice, può prendere il mio potere solo su mia concessione, allora è logico che stia cercando di comprarmi."

Mentre milioni di pensieri mi balenavano nella testa, davanti ai nostri occhi si estendeva una splendida Washington DC natalizia.

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Daughter of Tony Stark [2] - Dark LegacyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora