Prologo

2.2K 105 12
                                    

Di tutte le sfortune presenti nella galassia, di tutte le sciagure possibili, io stessa stavo cominciando ad accettare che, quella di aver "sedotto" involontariamente un ragazzo, fosse stata la peggiore!

Non mi ero mai sentita così spaventata in tutta la mia vita e faticavo persino a credere possibile una situazione simile: mia madre ai fornelli, intenta a cucinare per me e quel rompi palle di Finn -tra l'altro sapevo per certa che quello non era Finn- delle omelette, alle quattro del pomeriggio. Grazie, mamma!

Un'ora prima, quando mi ero ritrovata faccia a faccia con Finn, sulla soglia della porta, era chiaro che avrebbe fatto del male a me e alla mamma, se non lo avessi assecondato. Così ho dovuto fingermi la sua ragazza! Yeah...

Sono stata costretta perfino a sfoggiare uno di quei sorrisi così gioioso e falso da essermi meritata l'oscar.
«Sì, mamma. Scusa, se non te l'ho detto: doveva essere una sorpresa!» avevo esclamato.

Finn, per tutta risposta, strinse la mano a mamma e si offrì addirittura di portare le nostre valige in casa. Sì, perché al suo fianco c'era una valigia color verde scuro e dal manico nero. Cioè il dio degli Inganni si era anche equipaggiato? E da quando in qua possedeva un trolley così orribile?!

«Oh, sono così fiera di te, Ennie!» stava cinguettando mamma, mentre serviva le omelette. «Finn è davvero un ragazzo splendido.»
Abbozzai un sorriso per niente veritiero e il moro rimase composto al suo posto.
«Lei invece è una madre deliziosa.» affermò in tono garbato lui.
Mamma arrossì. «Dammi del tu, caro.»
Alzai gli occhi al cielo e iniziai a mangiare, senza proferire parola. Finn mi osservò con attenzione, mentre sul suo volto c'era stampato quel sorrisetto malizioso terribilmente fastidioso e affascinante, ma non tanto quanto quello di Loki stesso.

Non appena misi piede in camera, mi gettai sul letto goffamente. Mamma aveva cambiato le lenzuola e l'odore di fresco mi fece sorridere debolmente. Amavo quel profumo. Finn ovviamente mi seguì, chiudendosi la porta alle spalle. «Oddio, mi sembra di essere in una fumetteria!» commentò, guardandosi intorno. «Iron Man, Iron Man, Tony Stark, Iron Man e, oh, guarda qui!» esclamò sarcastico, prendendo una action figure di Tony Stark con solo un pezzo d'armatura in mano. «Tony Stark. Non l'avrei mai detto.»
Gliela sfilai dalle mani e la riposi.
«Sicura di non avere una cotta per tuo padre?» domandò vago.
Avrei voluto rispondere sulla difensiva, ma mi risparmiai un'arrabbiatura estrema. Non volevo far preoccupare mamma, che era al piano di sotto.

«Sai, comincio a pensare che tu sia una di quelle ragazzine che si fissano su qualcosa o qualcuno in particolare.» fece schioccare le dita. «Com'è che le chiamate, voi mortali?»
Sospirai. «Fangirl.»
Finn si diede una pacca sulla testa. «Ecco! Ragazze fan, già. Che sciocchezza!»
«Se la presenza di tutti questi gadget e poster di Tony Stark ti infastidisce, puoi sempre andartene da casa mia e costruirti il tuo "castello" di inganni e prese per il culo.» lo squadrai. «Potresti essere un perfetto fanboy di David Copperfield.»
«David Cosa?» chiese.
Abbassai le spalle esasperata e tornai a tuffare la faccia sul cuscino. «Lascia stare.»

Avvertii uno strano movimento alle mie spalle, così mi voltai di scatto e bloccai il braccio di Finn, che rimase sospeso a mezz'aria, intento a fare non so cosa.
«Sta' a sentire, Loki.» lo incalzai. «Se creerai problemi a me o mia madre, ti sbatto fuori a calci in culo.»
Finn sorrise. «Credo di avere io il pugnale dalla parte del manico, dolcezza.»
«Fatto sta che io ho ancora il mio potere e, se farai qualcosa di sospetto, non esiterò a torturarti lentamente.» replicai acida. Dopodiché, gli lanciai un'onda d'energia abbastanza fastidiosa da farlo tremolare e ritrasformare nel vero lui, ovvero Loki. Il volto maligno e i suoi capelli corvini apparvero in pochi istanti davanti alla mia faccia.

«Non toccare mia madre o giuro che ti ammazzo.»
Loki fece le spallucce, il braccio ancora a mezz'aria. «Sono un dio: non puoi uccidermi.»
«Ti farò desiderare di essere morto, allora.»
Poi mi fiondai verso la scrivania e attaccai un braccialetto color porpora al braccio sospeso.
«Odio i gioiellini da femminuccia.» commentò neutro. «Questo è l'assaggio di una delle tue torture, vero?»
«No.» risposi fredda. «È semplicemente un bracciale che ho trovato ad un mercatino stile wicca.»
Loki sembrò confuso. Io osservai la sua giacca bianca e i pantaloni neri. Sembrava quasi un pinguino.
Sbuffai e mi sedetti sul bordo del letto. «Wicca sta per "strega". Questo bracciale in ferro l'hanno forgiato loro e permette, a chi lo indossa, di indebolire al 80% qualunque potere. Lo usavo per controllare il mio e per mettere a tacere le voci nella mia testa, durante la notte.»

Mollai la presa energica sul braccio del dio degli inganni, che crollò verso il basso, e risi di gusto. Loki osservò il bracciale porpora e rise a sua volta. «Non penserai davvero che io creda a questa storia.» disse divertito. «Guarda.» e provò a scagliare qualunque cosa avesse in mente di scagliarmi contro, senza risultati. Ci fu silenzio, tranne nella mia testa. Io stavo ridendo dentro.
Loki ci riprovò e tentò di far apparire qualcosa, nuovamente senza successo. Così, provò a togliersi il bracciale con la forza. Inutile dire che fallì.
«Il bracciale si restringe quando il potere è tanto forte, così il soggetto che lo indossa sa di poter star tranquillo perché non lo perderà mai.»

A Loki venne un tic all'occhio destro. Iniziai a ridere. «Sei troppo buffo quando sei nel panico. Ma sta sereno; il bracciale concede di trasformarsi in un'altra persona, a meno che non sia più robusta o grande rispetto al soggetto principale.»
Incrociai le braccia e mi sdraiai a pancia in su. Il dio sbuffò. «Okay, beh... non userò il mio potere, ma presto mi riprenderò il tuo.» mormorò.
Sorrisi. «Oppure puoi andartene. Sono entrambe ottime teorie, ma la seconda è più fattibile, a mio parere.»
«Mi basta avere il tuo consenso, riprendermi la parte del potere che ti ho -diciamo involontariamente- concesso e poi sparirò per sempre dalla tua vista.» sentenziò. «Ci stai?»

Guardai la sua mano destra allungarsi, ma io mi rifiutai di stringergliela. «Questo potete mi serve. Sono niente senza.»
«Oh, ti prego. Pensi davvero di essere un'eroina?» rise Loki. «Sei solo una povera mortale illusa molto annoiata che...»
Non terminò la frase. Si limitò a guardarmi sbadigliare. «Hai finito?»
Loki alzò gli occhi al cielo, si sedette sul bordo del letto e fece spallucce. «Me lo riprenderò, oppure ti ucciderò.»
«Sarà molto divertente vederti fallire!»

————————————

Daughter of Tony Stark [2] - Dark LegacyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora