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-Domani è Natale!- dissi a J estasiato, dato che era la mia festa preferita.
-È il compleanno del commesso dell'Esselunga?- disse riferendosi ad un commesso che aveva conosciuto qualche giorno prima.
-No... Il Natale è una festività che viene celebrata da tutti-
-Stai dicendo che tutti gli abitanti della Terra festeggiano il Natale?-
-Esatto-
-Ti sbagli, gli ebrei festeggiano il Chanukkà- disse fiera di se- Poi ci saranno sicuramente altre culture che non lo festeggiano-
-Com'è che tu conosci tutte queste cose?- dissi ridendo.
-Mi informo- disse J, incrociando le braccia- Soprattutto quando mi lasci sola a casa-
-Stai parlando della mia casa, come se fosse casa tua?- chiesi in modo retorico.
-Abito qui da un mese, ormai è anche casa mia-
-Paga l'affitto- dissi scherzando.
-Cosa?- chiese confusa.
-Lascia stare...-
-Allora, mi vuoi dire cos'è il Natale?-chiese in modo scontroso.
-Sì, ma calmati. Innanzitutto, il Natale dura solamente un giorno, cioè il 25 Dicembre. Durante questo giorno, si mangia in famiglia, si scambiano regali, e così via. È una festa che tiene unita tutta la famiglia- dissi sorridendo.
-Che senso ha? Non si potrebbe fare il 30 Febbraio?-
-Il 30 Febbraio non esiste- dissi corrugando le sopracciglia- Comunque, il 25 Dicembre è il compleanno di Gesù. Per questo si festeggia- dissi.
-Sei Cristiano o Cattolico?-
-No, ma...- dissi prima di essere interrotto.
-Allora perché lo festeggi?- chiese J, sempre più confusa.
-Lascia stare, non capisci come funziona questa società- dissi scuotendo la testa.

-Quindi devo farti un regalo di Natale?- chiese J.
-Se vuoi sì, ma io non lo voglio- dissi mentendo.
-Va bene, però io lo voglio!-
-E che regalo vuoi?- dissi sorridendo.
-Tornare nel mio pianeta!- disse con gli occhi lucidi.
-J, io...- dissi provando a spiegarle che sarebbe stato impossibile.
-No, capisco- disse, capendo per la prima volta quello che dico- Non conosci le tecnologie necessarie per andarci. Non preoccuparti- disse spostandosi nella terrazza di camera mia- Non è colpa tua, è colpa di questi bastardi!- disse lanciando un mio vaso nella strada.

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