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Ero sdraiato nel letto. Mi voltai verso il comodino: erano le 23:59. Iniziai a fissare il soffitto, per capire cosa avrei potuto regalare a J per Natale. Ridursi a un minuto prima della festa non è stato il massimo...
-Buon Natale- sentii pronunciare dall'armadio. Erano le 00:00 del 25 Dicembre- Non so se stai dormendo, ma un regalo me l'hai già fatto- sussurrò J.
-Quale?- sussurrai.
-Lo dovresti sapere-
In quel momento iniziai a pensare non solo a cosa regalarle, ma anche al regalo che le avevo già fatto.

Verso le 00:47 avevo trovato il regalo da farle, ma non avevo ancora capito quale le avevo già fatto. Forse le avevo regalato il mio armadio, forse un tetto, forse un amico, forse un aiutante. Non lo so, o meglio, non lo sapevo.

Restai per una buona parte della notte sveglio, per cercare un modo di realizzare il regalo di J.

Aprii la chat con Nicolas:
Dario: Buondì Nic, hai da fare questa mattina?
Nicolas: Mi vuoi chiedere un appuntamento, eh?
Dario: Non sei il mio tipo...
Nicolas: Peccato, cosa ti serve?
Dario: Se tenessi J fino a questo pomeriggio?
Nicolas: Ma è Natale!
Dario: Quindi?
Nicolas: Ti informo che ho una famiglia
Dario: Questa è l'occasione per esercitarti a fare il nonno.
Nicolas: Ok, accetto
Nicolas: Portala quando vuoi, bel maschione
Dario: ....?

Chiusi la chat molto inquietato e aprii un cassetto. Era pieno di polvere, non lo usavo da qualche anno. Iniziai a sentire gli occhi lacrimare, data la mia allergia alla polvere.
-J, tieni- dissi dandole un vecchio telefono.
-Uh, è una scatola- disse sorridente.
-Certo, una scatola. Se avrai qualche problema, sia oggi che in futuro, puoi chiamarmi- dissi, facendole vedere come si faceva.
-Perché oggi dovrei avere dei problemi?-
-Ti porto da Nicolas-
-Mi fa paura-
-Cosa?- dissi ridendo.
-Ha quei capelli stile Grease...- disse sbarrando gli occhi.
-Sai cos'è Grease?- le chiesi, mentre cercavo di non ridere.
-Sì, è un musical. Io ho paura dei musical!-
-Vabbè, dai. Prova a trattenere le urla- le dissi, per ricevere un cenno di affermazione come risposta.

Salimmo in macchina e mi avviai a casa di Nicolas. Non era poi così lontana da un parco e da un magazzino, cioè i posti in cui dovevo andare. La feci scendere di macchina, e aspettai che Nic la facesse entrare.

Salutati Nic e J mi avviai al magazzino. Comprai uno striscione e della vernice nera e mi avviai al parco. Questo parco era abbandonato a se stesso. Nessuno lo frequentava più, neanche i giardinieri.

Finito di preparare un tavolo con le apposite sedie, andai alla Conad a comprare il necessario: cibo a base di verdura e frutta.

Erano ormai le 15:34, quindi andai a riprendere l'extraterrestre.

-Come è andata?- chiesi a J, salita in macchina.
-Penso bene- disse spaventata.
-Come sta John Travolta?-
-Chi?-
-Niente, lascia stare...-
-Dove stai andando?- chiese J, notando che la strada non le era familiare.
-Lo vuoi o no il tuo regalo di Natale?- le dissi sorridendo.
-Sono una persona difficile da accontentare, ma farò finta che sia una cosa bella-
-Stronza- dissi scherzando.

Arrivati alla meta, portai J davanti allo striscione.
"Rübbhe" diceva lo striscione.
-Cosa significa?- chiese J confusa, alzando la testa per guardare lo striscione.
-Dato che non potevo portarti nel tuo pianeta, ho portato il tuo pianeta da te-
-COSA?- chiese J sorpresa. Guardando attentamente l'ambiente circostante e lo striscione, capì meglio il mio intento.
La ragazza saltò dalla gioia e mi abbracciò sorridente.
Iniziò a correre verso il suo "pianeta".
-Cavolo, sembra di essere qui!- mi disse con un sorriso a trecentosessanta gradi.
-Davvero?- chiesi fiero di me.
-No, ma volevo renderti felice- disse, per poi avvicinarsi al tavolo- cos'è questa roba?-
-alghe e quelle erbe che ti mangi tu-
-Perché c'è del sangue nella bottiglia?- chiese indicando una bottiglia di Merlot.
-Non è sangue, è vino- dissi sorridendole- in breve, è succo d'uva alcolico-
-Posso assaggiarlo?-
-Prego- dissi versandole del vino nel calice.
-Preferisco la birra- disse dopo averlo assaggiato.
-Avete anche voi la birra?- chiesi stupito.
-No, ma a casa di Nicolas c'era anche Frank- disse sorridendo.

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