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Durante le notte, non so per quale motivo, dormii abbracciato a J. Davvero, non so il motivo, però è stato rilassante. Non so se faccia parte della sua "stirpe", ma emana molto calore durante la notte, mentre durante il giorno, è fredda. Marmata.

-Non attivarlo- sussurrò J.
-Cosa?- chiesi confuso.
-Sta fermo, #Fg43bHyî!- disse J- Non toccarlo!
-J, tutto bene?- chiesi confuso.
-È mio amico!- disse, quasi urlando -DARIO!- disse per poi svegliarsi.
Io ero ancora un po' assonato, non distinguevo il sogno dalla realtà.
-Menomale...- disse J, per poi stringersi a me.
Non mi ha mai detto cosa aveva sognato. Chissà perché...

Erano ormai le sette del mattino. Io ero già sveglio è pimpante, mentre J stava ancora dormendo. Presi il mio telefono. Mia madre mi lasciò una foto: io e J che ci abbracciavamo durante la notte. "Ci stai riuscendo, campione" aggiunse. Lasciai stare.
Mentre poggiavo il telefono sulla scrivania, mi cadde l'occhio su J. Ripensai alla temperatura del suo corpo. Molto titubante, avvicinai la mia mano al suo braccio destro.
-Dario, sei davvero strano- disse la ragazza.
-Buongiorno...- dissi allontanandomi.
-È una cosa che fate voi umani?-
-No. Senti, perché sei così fredda?-
-Non saprei...- disse alzandosi dal letto- Tu perché sei così caldo?-
-Touché- dissi sorridendo- Te lo chiedo, perché questa notte eri veramente calda-
-Ah, sì...- disse facendo finta che non fosse una cosa importante, ma dal suo sguardo capii che era preoccupata.
-Sì...- dissi cercando un contatto visivo.
-Bene, facciamo colazione?- chiese cercando di cambiare discorso.
-Chi è Fg...- dissi non ricordando il nome completo.
-Un mio amico...- disse mentendo.
-Perché hai urlato il mio nome, questa notte?- le chiesi, come se fossi un agente di polizia ad un interrogatorio.
-Non posso sognare?- chiese in modo retorico.
-Mi dici perché continui a mentirmi?- le chiesi, un po' aspramente.
-Lo sapevo, mi sbagliavo- disse uscendo dalla stanza.
-E adesso dove vai?- dissi ridendo in modo sarcastico.
-Te lo devo dire, o hai paura che ti menta un'altra volta?- disse uscendo di casa.
-Non è possibile- dissi ridendo fra me e me.

Dopo un po' di "meditazione", decisi di chiamarla. Quel giorno non lo avrei ammesso neanche sotto tortura, ma avevo esagerato. Pretendevo troppo.

-Tim. Il cliente da lei chiam...- disse la voce della segreteria.
Riprovai altre volte, ma niente.

Space Valley:

Nelson: Vi dispiace se registriamo un po' prima? Devo andare all'Ikea dopo...
Cesare: Ok
Nicolas: Io arriverò un po' più tardi
Frank: Strano
Tonno: Io, a differenza di Nic, sarò puntuale
Cesare: Sisi, qui l'unico in orario è Dario
Nicolas: hai fatto la rima!
Nelson: Che fine ha fatto Dario?
Frank: Nic, quella non è una rima...
Dario: Sono vivo, scusate.
Tonno: Ci sarà anche la tua ragazza, Dario?
Dario: Chi?
Frank: Quella che ha dato a Tonno del Mafioso
Dario: è una mia amica. Comunque no.
Cesare: Prime litigate di coppia?
Dario: è una mia amica. Comunque deve studiare.
Nelson: Deve studiare la tua anatomia?
Dario: è una mia amica. Comunque deve studiare giurisprudenza.
Frank: Sei stato un giudice cattivo?
Dario: è una mia amica.

Chissà perché ogni volta che nel gruppo J è al centro del discorso, Nicolas sparisce.
La cosa che adesso mi fa più ridere, è che J scappò a casa di uno dei ragazzi.

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