3. Long live the king

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È bello, anche se per un secondo, dimenticare che il mondo che mi circonda è fatto di macerie e morte. Poter di nuovo correre libera in un prato e rotolarmi nell'erba con il vento che suona una dolce melodia porta con se il cinguettio degli uccelli.

Quando riapro gli occhi sussulto capendo che tutto ciò era solo un triste ricordo.

"Ti sei svegliata" Isaac si siede sul bordo del letto e mi osserva con i suoi occhi freddi, tutto in lui, però, esprime un calore che non riesco a spiegare. È quasi come se riuscissi a percepire il fuoco che gli arde dentro.

"Evidentemente sì" mi tiro su con la schiena e mi guardo in torno. Mi spavento quando una donna dai capelli corvini e occhi di ghiaccio mi guarda curiosa dal fondo della stanza.

Una ciocca di capelli mi cade sul viso e quando la sposto mi rendo conto che sono tornati del loro colore naturale. Un argento freddo e delicato.

"Ti abbiamo messo dei vestiti puliti sulla sedia, quando hai terminato di vestirti raggiungici nella sala del trono"

La donna trascina Isaac per una manica fuori dalla porta e mi lascia sola.

La stanzetta in cui mi trovo è molto spoglia, oltre al letto c'è solo una cassettiera, una scrivania e una sedia con dei vestiti sopra. Il pavimento è in legno chiaro, con venature bianche e le pareti sono di un azzurro molto tenue.

Mi infilo i vestiti con una smorfia. Mi hanno rifilato uno stupido vestito rosa con dei diamantini luccicanti, delle scarpe rosa con il tacco e una spazzola.

Deduco che non vogliano una barbona in casa.

Faccio come richiesto ed esco dalla stanza vestita come la versione cadaverica di Barbie.
In pratica sono ancora più ossigenata di quella stupida bambola!

Fuori dalla porta mi attende Isaac che appena mi vede ci mette qualche secondo per capire cosa fare.

"Quasi non ti riconoscevo pulita e profumata"

"Stai dicendo che prima puzzavo?" metto le mani sui fianchi e alzo le sopracciglia.

"Solo un po'" fa spallucce e mi prende a braccetto.

"Non sono cose da dire ad una ragazza, maleducato"

Scoppia a ridere e si ferma davanti ad una grossa porta color crema con dei pomelli dorati.

"Il re ha convocato solo te." poi con un sorriso si volta e se ne va lungo un altro corridoio.

Prendo un bel respiro e mi metto i capelli dietro le orecchie. Raddrizzo la schiena e per una volta nella mia vita prendo la decisione di comportarmi nella maniera giusta.

Spalanco le porte e avanzo a passo deciso per la sala, i tacchi ticchettano sul pavimento in mattonelle bianche e il re sta seduto sul suo trono dorato come un vero reale.

"Sua maestà" mi inchino.

"Cento anni fa i nostri antenati entrarono in guerra" inizia a raccontare con voce profonda.

Oh santo cielo! Non sono qui per una lezione di storia.

"Le foreste bruciavano, le città venivano allagate e rimanevano solo detriti, la terra tremava con rabbia e l'aria spazzava via tutto ciò che era rimasto in piedi. Solo con un trattato si arrivò finalmente alla pace"

"Cosa vuole dirmi con questo?"

So com'è andata. Le famiglie reali si sono spartite il governo e viviamo tutti felici e contenti in un mondo ancora mezzo distrutto.
Ci sono case, anche se solo i più ricchi si possono permettere delle vere e proprie abitazioni. Non ci sono auto, se non quelle dei poliziotti e le ambulanze, per evitare una crisi climatica si cerca di non inquinare e si è deciso, stipulando delle leggi, che solo l'energia pulita sarebbe stata utilizzata.

"Chi sei ragazzina?" chiede senza girarci intorno ulteriormente.

"Il mio nome è Evelyn Carstairs, erede del trono dell'aria. Principessa delle grandi valli ventose e ultima discendente rimasta"

Il re si alza in piedi e con i suoi occhi color ghiaccio (una vera e propria contraddizione visto l'elemento che domina) mi squadra da capo a piedi con sguardo severo.

"Che sei venuta a fare qui" alza la voce di qualche tono.

"Voglio proporle un'alleanza. Sappiamo entrambi che il mio è lo stato più ricco di tutti, adesso che sono l'ultima rimasta è bene per lei avere una pace tra i nostri due elementi, non crede?"

Resta zitto e si risiede annuendo.

Sono felice di aver attirato la sua attenzione. Onestamente neanche ci speravo, pensavo mi avrebbe venduta al miglior offerente!

"Le propongo un patto: io tornerò a regnare nel mio castello e verrò incoronata regina, lei avrà sempre un alleato finché mi proteggerà"

"Ragazzina non cercare di fregarmi. Ho più esperienza di te e sono anche più saggio"

Ed ecco l'arroganza, ora so da chi ha preso Isaac.

"Accetterò ad un'unica condizione"

Tendo le orecchie pronta ad acconsentire. Farei di tutto per tornare a casa, nel posto in cui sono cresciuta e dove ho sempre vissuto. Le valli ventose sono un bel posto: ci sono immensi frati verdi e graziose colline, vicino al castello c'è una piccola foresta e un ruscello, il cui scrosciare lento faceva da colonna sonora alle mie giornate.

"Sposerai uno dei miei figli"

Che cosa???

Così facendo avrà sempre una via di potere sul mio trono, ogni decisione verrà prima giudicata dai dominatori del fuoco ed io perderò sempre più potere.

"Ma" mi blocco prima di fare una scenata perché so che dire ad un re: brutto vecchiaccio con il pannolino, non mi porterà niente di buono.

"Accetto, però voglio conoscerli con il mio tempo. Non dirà a nessuno chi io sia realmente, tornerò nelle valli ventose domani mattina e porterò con me i suoi figli. Può dire loro che la principessa è viva e che non li incontrerà prima del matrimonio, dica che è molto turbata dalla morte dei genitori"

Devo solo riuscire a convincere uno dei due a non ascoltare il padre.

"E chi mi dice che manterrai la parola?"

"Non mi dia della bugiarda, sua maestà." dico minacciosa.
Un leggero venticello si solleva per la stanza facendo lampeggiare gli occhi del re di paura per qualche secondo. "Perché come posso essere carina e disponibile posso anche distruggere questo castello rimandando ferma qui. Pensa davvero che se non mi stessero bene le sue condizioni lei sarebbe ancora vivo?"

Ti prego!

Non ci posso credere, ho appena minacciato il re nel suo castello? Sono una cretina!

"È una minaccia?" chiede con voce alterata dalla rabbia.

"No" mi volto e raggiungo la porta con portamento fiero. "È solo un avvertimento, se ne ricordi"

The princess Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora