31. We can do it

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Di certo l'ultima cosa che mi aspettavo da Luke e James era un'incoronazione tra amici e familiari.
Mi aspettavo qualcosa in grande stile, cartelloni, palloncini, un banchetto che dura per giorni e giorni. Invece mi trovo davanti a due guardi ogni volta che giro l'angolo e nella sala del trono ci sono solo una dozzina di persone.

La cerimonia è stata piuttosto comune, quasi come la mia, eccetto per il fatto che quelli da incoronare erano due. È stato bello poter osservare la scena da un'altra prospettiva, mi è decisamente piaciuto.

I due ragazzi adesso stanno davanti ai miei occhi, con i loro smoking neri e bianchi e l'aria da veri reali.
La parte migliore è stata accompagnarli davanti al trono, prendere Luke a braccetto come lui ha fatto per me il giorno della mia incoronazione.
Mettere loro la corona in testa mi ha fatto capire quanto la vita di noi reali sia piena di cambi di potere, inganni. Non siamo noti per andare tutti d'accordo ma davanti al popolo dobbiamo fare fronte comune e comportarci da grandi amici, farci rispettare.

"Sue maestà, avete qualcosa da dire?" chiedo come da copione.

Luke mi sorride, affascinante come sempre e poi scuote la testa, James invece annuisce.

"Io non devo dire nulla, vorrei però lasciare la parola a mio fratello, il principe Isaac"

Okay, questa non me l'aspettavo proprio. Non è consuetudine che il principe faccia un discorso durante un'incoronazione, di solito può farlo il padre del nuovo re, la regina, non il principe.

"Grazie fratello, volevo solo rubarvi qualche minuto per dire una cosa ad una persona molto speciale per me" dice e nella stanza cade il silenzio, probabilmente adesso elogerà il fratello e gli augurerà le migliori cose per il suo regno.

Io però ho fame, sono venuta qui solo per poter mangiare.

"Evelyn"

Mi strozzo con la mia stessa saliva e mi guardò intorno cercando di capire chi mi ha chiamata, solo dopo realizzo che è stato Isaac.

"Io? Hai bevuto per caso?"

Ridacchia e scuote la testa. "Solo un bicchierino"

"Egoista, potevi almeno avvisarmi"

I presenti ridacchiano per il nostro breve battibecco e poi Isaac si schiarisce la gola, pronto a continuare il suo discorso.

"Il nostro primo incontro non è stato dei migliori..." lo blocco e scuoto la testa.

"Uno dei migliori? Mi hai aggredita e mi hai trascinata sulle montagne a piedi!"

"Mi lasci finire?" Sbotta esasperato dai miei continui commenti a quello che dice. "Come stavo dicendo non ci siamo conosciuti nelle migliori circostanze e anche quando tutto sembrava andare per il meglio succedeva qualcosa che ci allontanava"

Ha ragione, quel qualcosa sono io, le mie bugie lo hanno allontanato.

"Eppure siamo qui, insieme."

Mi spunta un sorriso sul volto e cerco di mascherarlo voltandosi, evitando il suo sguardo intenso.

"Sai da quanto ci conosciamo?" mi chiede con un sorriso.

"Tre mesi? Forse di più" rispondo confusa dalla sua domanda.

"Sì, e in questo tempo sei riuscita a farmi andare fuori di testa, a rendermi felice e farmi ridere come nessuno aveva mai fatto"

"E che ci posso fare? Sono un talento naturale per certe cose" capisce la mia allusione e si morde il labbro per non ridere.

"In così poco tempo ho capito che puoi essere una vera spina nel fianco e ogni giorno scopro cose di te che prima neanche immaginavo."

Mi avvicino a lui e mi alzo in punta di piedi per sussurrargli all'orecchio.

"Come il mio piccolo traffico in bacche?"

"Già, quella era una delle cose che non mi immaginavo affatto. Mi hai sorpreso" ridacchia e il suo fiato mi solletica il lobo dell'orecchio.

"Certo che comunque potresti concludere questo discorso, ho capito che sono fantastica ma se devi continuare ancora per molto ti posso dare una mia foto e parli con quella"

Scuote la testa e da il microfono al fratello che, serio come sempre, gli fa un cenno con la testa. Isaac mi prende le mani e mi sorride visibilmente imbarazzato, non so se per tutti gli occhi che ha puntato contro o per qualche altro motivo.

"Alla fine te l'avrei potuto chiedere già dall'inizio e mi sarei risparmiato tutto questo imbarazzo"

"Ed è colpa mia se hai voluto elogiare la mia magnificenza? Mi vuoi fare una statua? Se vuoi mi metto in posa"

Ride e scuote la testa, forse dovrei lasciarlo parlare e stare zitta, aspettare che tutto finisca e poter andare a mangiare.

Quando si sta per inchinare capisco cosa davvero vuole fare e lo blocco, tirandolo su.

"Ne sei davvero sicuro? Non sei affatto obbligato, non devo sposarmi per forza"

Scuote la testa e sorride, un sorriso che mi scalda il cuore e mi fa capire che lo vuole fare.
Adesso sono io a sorridere, forse perché pensavo che il nostro rapporto fosse rovinato per sempre, forse perché non posso resistere ai suoi occhioni blu, al suo dolce sorriso e a come mi fa sentire quando mi tocca.

"Sì, facciamolo" gli metto le mani al collo e non gli lascio il tempo di proferire parola perché faccio unire le nostre labbra in un bacio dolce e appassionato allo stesso tempo.

Una scossa mi attraversa il corpo quando mi mette le mani sui fianchi e mi porta più vicina a se come a dire: 'ragazzi non provate a staccarla da me o vi riduco in cenere'

E per me va più che bene, perché nelle sue braccia, mentre le sue labbra si muovono sulle mie, mi sento felice.

"Ragazzi, potrete continuare la conversazione più tardi. Penso che gli altri abbiano fame" ci interrompe Luke. Mi allontano da Isaac e gli lancio un'occhiataccia, poi alzo gli occhi al cielo e gli sorrido.

"In effetti anche io avrei fame" faccio spallucce e guardo James, è il suo castello, è lui che ci deve fare strada verso la terra promessa.

Alza le sopracciglia, neanche l'ombra di un sorriso per il fratello che si è appena fidanzato e poi si allontana, andando verso le porte, solo dopo aver dato una pacca sulla schiena di Isaac.

"Non prenderla per il verso sbagliato ma secondo me tuo fratello ha un palo nel culo, ma uno molto, molto, grande"

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