Corro giù per le scale e rischio di cadere quando arrivo alla fine è mi blocco per non finire sopra a qualcuno.
Qui sotto, nei sotterranei c'è odore di muffa stantia e ogni respiro mi soffoca sempre di più.
"Dove pensi di andare?" un uomo mi prende per le braccia e mi sbatte contro il muro iniziando a baciarmi il collo.
Cerco di allontanarlo da me senza alcun risultato e quando capisce che non ho intenzione di smettere di dimenarmi mi schiaffeggia più volte.
Sento il sangue colarmi in bocca e il labbro inizia a bruciarmi.
Lo vedo cercare di slacciarsi la cintura e completamente terrorizzata scarico tutta la tensione sul suo corpo e si schianta contro il muro con uno schiocco.
Si rialza a fatica e mi riafferra per il braccio prima che io possa scappare, poi mi da un altro schiaffo e tutto diventa nero. Quando cerco di mettergli a fuoco la faccia è cambiata. Adesso c'è il re davanti a me che mi squadra con i suoi occhi privi di gentilezza.
"Non ne hai abbastanza tesoro?"
Mi sveglio con il cuore in gola e la gola secca. Mi alzo di scatto e guardo fuori dalla finestra, il sole è già sorto, prendo un orologio e controllo che ora è: le nove.
Esco dalla mia stanza, non la mia vera stanza, quella che uso per non far capire che sono io la principessa. Però prima mi pettino i capelli e mi trucco leggermente per non sembrare uno zombie. Ieri ho chiesto (e praticamente costretto) ad un parrucchiere di tingermi i capelli di castano chiaro, durerà solo per qualche lavaggio e poi torneranno del loro colore naturale.
Lo so che forse è un'idea stupida ma guardarmi allo specchio con questo colore non mi ricorda più mia madre. Sono praticamente uguale a lei, solo che io ho un fisico più asciutto e magro, non ho neanche una curva in pratica.
Mi dirigo in sala da pranzo e trovo i due reali seduti al tavolo, Isaac tutto sorridente e James perso nei suoi cupi e malinconici pensieri.
"Buon giorno" mi siedo a tavola e appoggio la testa sul tavolo ancora scioccata per l'incubo.
"Ti senti bene?" chiede Isaac.
"Se ti dicessi di sì mentirei, se ti dicessi di no continueresti a farmi domande a cui non voglio rispondere"
Alzo la testa quanto basta per guardarlo negli occhi e noto subito che è divertito dal mio comportamento.
"Non c'è qualcosa che ti può far sentire meglio?"
"A parte buttarmi giù da una torre? Lanciarmi dentro un vulcano? Farmi sbranare da uno squalo? Niente." mi alzo e mi butto nel divano per stare più comoda.
Maria entra nella stanza con un vassoio in mano e scuote la testa quando mi vede con il broncio.
"Signorina Evelyn!"
"Non adesso ti prego" brontolo.
"Signora Maria" Isaac le va incontro e le sorride facendola arrossire notevolmente. "Sa se c'è qualcosa che potrebbe farla sentire meglio?"
"In realtà sì, potreste andare al lago. Evelyn sa dov'è" mi sorride.
"Non abbiamo i costumi" mi lamento dalla mia comoda postazione.
"Ve li procuro io!" Maria si illumina e fa un sorriso a trentadue denti che la fa sembrare una pazza.
Sbuffo e guardo James in cerca di aiuto, lui fa spallucce e scuote la testa. Immagino di dovermela cavare da sola.
"Vieni anche tu?" chiedo al fratello maggiore.
"Non posso, devo aiutare James con alcuni dei preparativi per l'incoronazione" poi sorride, senza gioia, ed esce dalla stanza lasciandomi sola.
Dovrei essere felice che qualcuno si preoccupi per me e per il mio umore, però sul serio, oggi proprio no. Non ho voglia di fingere di divertirmi quando l'unica cosa che vorrei fare è nascondermi sotto le coperte e piangere un po'. Perché è l'unico modo che conosce per stare in pace con me stessa e credo che andare al lago porterebbe a galla ricordi ancora più dolorosi.
Sbuffo e mi alzo in piedi. "Dove lo trovo un costume?" Alzo le mani e faccio spallucce.
"Vieni" Maria mi prende per mano e mi trascina tra i corridoi. Si blocca davanti alla stanza dei miei genitori e io mi irrigidisco a tal punto da non riuscire più a muovermi, neanche di un centimetro.
"Non vuole entrare? Guardi che non abbiamo cambiato nulla, è tutto uguale"
"Ed è esattamente ciò che mi spaventa"
No, non voglio entrare. Per oggi sono già abbastanza triste, non voglio ricordarmi di ciò che ho perso e di tutto quello che ho passato.
Maria annuisce se sa che aggiunga altro e dopo pochi minuti esce fuori con un minuscolo costume a due pezzi rosso, con cui sono certa mi sentirò a disagio.
"Devo mettermi quello?" chiedo disgustata.
"Sua altezza! Quello potrebbe essere suo marito fra un po'" mette le mani sui fianchi in segno autoritario ma visto che è più bassa di me, ed io già di mio sono bassa, sembra un elfo scorbutico.
Borbotto e corro in camera mia per cambiarmi, per quanto io sia contrariata da tutta questa situazione non posso fare a meno di pensare che passare un po' di tempo con Isaac non sarà tanto male. L'ho chiesto io, infondo, di poterlo conoscere con il mio tempo, come una persona normale. E poi magari riesco a distrarmi da tutti i brutti pensieri che mi frullano in testa ventiquattro ore su ventiquattro.
Senza tregua, senza pace.
Bussano alla porta e mi infilo velocemente una maglietta e dei pantaloni per andare ad aprire.
"Principessina, la carrozza la attende per portarla al lago"
"Mi dispiace, la carrozza è per i poveri, io voglio che mi ci porti tu, mio schiavo"
Si inginocchia tra una risata e l'altra e mi aggrappo alla sua schiena come una scimmia.
"È pronta altezza?"
"Certamente" sorrido e lui accelera e corre per un po'. Poi si blocca e mi fa scendere, si massaggia la schiena e scuote la testa sorridendo.
"Sai che per essere così piccolina pesi davvero tantissimo?"
"Stai dicendo che sono grassa? In carne? Rotondetta?"
"Forse..." risponde facendo il finto innocente.
"Maleducato" gli faccio la linguaccia.
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The princess
FantasyEvelyn era in fuga, scappava dalla morte e dal suo passato, scappava dal suo vero io e dalle sue responsabilità. I cacciatori avevano ucciso i suoi genitori, lasciando un posto vacante nel governo, il suo posto. Come principessa dell'aria era suo di...