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Akaashi era diventato l'alzatore titolare della Fukurodani dopo l'amichevole con la Nekoma. L'allenatore gli aveva spiegato che il ragazzo che prima occupava il suo ruolo non era un vero alzatore, ma lo faceva perché non c'erano alzatori. E poi l'allenatore era stato felice delle capacità di Akaashi di far ragionare Bokuto durante le partite. Bokuto che in quel momento lo stava supplicando in ginocchio.

-ti prego Akaaaaaaaashi. Fammi qualche alzata! Non ti chiedo molto- e fece uscire i suoi occhioni da cucciolo ferito. L'allenamento era finito da poco, ma Bokuto voleva rimanere ad allenarsi per migliorare le sue schiacciate, e voleva che Akaashi lo aiutasse.

-okay Bokuto-san- disse il ragazzo arrendendosi, era impossibile dire di no a quel ragazzo. Sperava vivamente che quell'attività extra gli facesse ritornare la fame. Non ne poteva più di vomitare per qualunque cosa mangiasse. Ma aveva qualche dubbio, anche perché non era la prima volta che faceva più movimento del solito e non che le cose fossero cambiate.

Vide Bokuto sorridere alle sue parole e correre a prendere un pallone dalla cesta. Nel mentre l'allenatore si avvicinò ad Akaashi per consegnargli le chiavi della palestra.

-mi raccomando non stancarti troppo- Akaashi annuì mentre l'allenatore usciva dalla palestra seguito dagli altri ragazzi della squadra, tutti tranne Konoha e Komi che si sedettero sul pavimento esausti.

-volete giocare anche voi vero?- chiese loro Bokuto, ma i due lo guardarono male.

-siamo qui per impedirti di strapazzare il nostro alzatore visto che non ne abbiamo altri- gli disse Komi stiracchiandosi e mettendosi sdraiato per stare più comodo. Bokuto lo guardò male e mise un braccio intorno alle spalle di Akaashi.

-io non strapazzo gli alzatori!- disse poi il ragazzo con una faccia offesa che fece nascere un lieve sorriso sulle labbra di Keiji. Keiji prese il pallone dalle mani di Bokuto e si incamminò vicino alla rete.

-vogliamo iniziare?- chiese in direzione del ragazzo dai capelli grigi che subito ritrovò il suo sorriso.

Continuarono ad allenarsi per più di un'ora, fino a quando Keiji iniziò a sentirsi abbastanza stanco e decise di finire l'allenamento.

-ti pregooooo! Solo un'altra alzata!- gli disse Bokuto inseguendolo nello spogliatoio mentre Konoha e Komi li salutavano.

-ho detto no Bokuto-san. Il tuo un'altra alzata significa altre cento alzate e sinceramente sono abbastanza stanco. Riprendiamo domani- gli disse Keiji con un tono duro nella voce che fece desistere Bokuto.

-va bene, torniamo a casa insieme?- chiese l'asso sempre con un sorriso sulle labbra.

-dipende da che direzione devi prendere-

-devo prendere la metro in direzione nord- disse l'asso recuperando le sue cose dal borsone per andarsi a fare una doccia.

-allora okay, anch'io devo prendere quella metro- disse Akaashi sorpreso. Non pensava che qualcun'altro della Fukurodani abitasse nella zona Nord della città.

Fecero una doccia veloce e dopo una mezzora era già sulla metro che era abbastanza piena visto che quello era l'orario nel quale la maggior parte delle persone staccava da lavoro. I due ragazzi si trovavano molto vicini e Akaashi era schiacciato contro la vetrata con Bokuto quadi completamente addosso a lui. Non era una buona cosa visto che Akaashi aveva realizzato da poco di avere una cotta per quel ragazzo. Era possibile innamorarsi in così poco tempo? Si, si disse Akaashi non appena la metro frenò di nuovo e Bokuto gli finì completamente contro. Akaashi si ritrovò stretto fra quelle bellissime braccia, o meglio da quei bellissimi bicipiti.

-scusa Akaaaashi- gli disse Bokuto preoccupato e cercando di spostarsi da sopra Akaashi.

-si tranquillo Bokuto-san- gli rispose il ragazzo sorprendendosi quando le mani del ragazzo finirono sui suoi finachi.

-è da prima che me lo chiedo, ma mangi?- gli chiese ad un certo punto il maggiore. Akaashi sgranò gli occhi.

-perché me lo chiedi?- gli chiese cercando di non lasciar trapelare niente dalla sua voce.

-perché si sentono tutte le ossa. Sei sicuro che mangi?- Ecco perché aveva le mani su i suoi fianchi, per controllare.

-si Bokuto-san non ti preoccupare- mentì Akaashi. Era meglio così.

Bokuto scese alla fermata successiva raccomandando ad Akaashi di mangiare tutto il frigorifero e di mettersi in forze per il giorno dopo. Akaashi alzò gli occhi al cielo ma comunque fu felice di quelle parole.

Una volta arrivato a casa cercò veramente di mangiare. E mangiò pure molto, solo che dopo aver finito sentì lo stomaco sottosopra e si ritrovò in bagno a vomitare con sua zia che cercava di aiutarlo.

-Keiji sicuro che vada tutto bene?- gli chiese la donna preoccupata per il nipote. -Devo chiamare Kastuki?-

-non ti preoccupare va tutto bene riuscirò ad uscirne- gli disse Keiji per non farla preoccupare.

-sicuro che non vuoi chiamare Ka-chan?- gli chiese di nuovo la donna.

-si zia tranquilla, non c'è bisogno di disturbarlo- disse il ragazzo alzandosi, lavandosi la faccia e andando nella sua camera non prima di aver salutato la zia con un bacio sulla guancia.

-buonanotte- gli disse il ragazzo.

-buonanotte Keiji-

Tutta colpa del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora