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Bokuto Koutaro era in ansia. Ma non un'ansia normale, anche perché lui non era mai stato ansioso in vita sua. Almeno non prima di avere Akaashi come alzatore. Era proprio Akaashi l'origine della sua ansia. Il ragazzo era partito subito per ritornare a casa perché aveva delle cose urgenti da fare, così aveva detto a tutta la squadra, e Bokuto aveva paura che non tornasse in tempo per l'inizio del nazionale, o peggio! Il povero asso della Fukurodani aveva un brutto pensiero che gli frullava nella testa. Possibile che il suo Akaashi fosse scappato a gambe levate da lui dopo che l'aveva baciato? Per ben due volte?

Koutaro si sentiva un emerito idiota, ma non era mica colpa sua se agiva d'istinto. E poi erano stati proprio Konoha e Komi a dirgli di baciare il ragazzo e dichiarargli ciò che provava per lui dal primo momento che l'aveva visto. Okay forse in un primo momento non si era nemmeno accorto dei suoi sentimenti pensando che fosse solo qualcosa generato dal fatto che Akaashi era il suo speciale alzatore, ma poi tutto era cambiato. Da quando era entrato nella casa del ragazzo e il moro si era aperto con lui aveva capito di provare più che semplice amicizia nei confronti del ragazzo.

Non sapendo per niente cosa fare aveva chiesto aiuto ai due ragazzi, ma il loro aiuto non era servito a niente! Solo ad incasinare le cose. Doveva aspettarsi quel risultato visto che quei due si correvano dietro dalle medie, che avevano fatto entrambi insieme a Koutaro, e non se ne erano ancora accorti.

Ed ora Bokuto era sdraiato sul letto di Kuroo come un morto e fissava il soffitto mentre il ticchettio costante delle mani veloci di Kenma sul suo videogioco riempivano la stanza che altrimenti sarebbe stata silenziosa.

-allora Bro cos'hai combinato per stare in questo stato pessimo?- gli chiese Kuroo che era tranquillamente seduto sul bracciolo della poltroncina sulla quale era spaparanzato Kenma che si trovava perfettamente difronte al letto.

-ho ascoltato i consigli di Konoha e Komi- disse quello in tino lamentoso senza spiegare tutto. Erano infatti le prime parole che il gufo diceva dopo essersi presentato a casa dell'amico senza preavviso ed essersi buttato a peso morto sul letto.

-riguardo cosa?- cercò di tirargli fuori le parole il gatto.

-Akaaaaaaaaashi- Bokuto strascicò il cognome del ragazzo mettendosi un braccio sugli occhi.

-bene e cosa avresti fatto di così sbagliato nei confronti di Akaashi?-chiese ancora pazientemente Kuroo. A volte doveva tirare le parole con le pinze dalla bocca del più grande, però ne valeva sempre la pena. Certo, non era Akaashi che riusciva stranamente a far cambiare umore a Bokuto in poco tempo, ma conosceva il gufo da molto più tempo dell'alzatore e sapeva come prenderlo per farlo parlare.

-l'ho baciato dopo la partita, davanti a tutti, per ben due volte-

-TU COSA?-

-allora non sei così stupido come sembri-

Bokuto guardò i due ragazzi confuso, più confuso per il commento di Kenma in realtà chiese:

-perché dovrei essere stupido scusa?-

-si vedeva lontano un miglio che ti piaceva Akaashi- rispose il biondo non alzando lo sguardo dal suo gioco nemmeno un secondo. Kuroo invece era ancora sorpreso per quello che aveva detto l'amico, o meglio sorpreso ed invidioso che fosse riuscito a fare una cosa del genere senza farsi molti problemi al momento, visto che se li stava facendo tutti in quel momento.

-sei triste perché lui ti ha detto di no?- gli chiese il moro cercando di capire come una persona così pacata e tranquilla come Akaashi potesse stare con una casinista come Bokuto, anche se lui non doveva proprio parlare visto come si ritrovava.

-peggio! Non ha detto niente e adesso se ne è andato!- disse il gufo con tono melodrammatico alzandosi a sedere e guardando i due con la sua faccia più convincente.

-è solo andato a casa, non è detto che se ne sia andato definitivamente da Tokyo- disse tranquillamente Kenma.

-e tu come fai a sapere che è a Kennesumma?- chiese Bokuto confuso.

-prima di tutto è Kesenumma, secondo abbiamo i numeri di telefono l'uno dell'altro e ogni tanto parliamo- disse il biondo lasciando definitivamente la console conscio che i due non l'avrebbero lasciato in pace.

-e da quando precisamente?- chiese Kuroo assottigliando gli occhi geloso. Lui per avere il numero di Kenma aveva penato anni. ANNI!

-dopo la nostra seconda partita contro la Fukurodani. Ci confrontiamo spesso su allenamenti e cose varie- disse con tranquillità il ragazzo non notando lo sguardo i fuoco di Tetsuro.

-per caso ti ha detto qualcosa del bacio?- chiese in un impeto di curiosità Bokuto mettendosi in piedi e avvicinandosi al biondo.

-no, parliamo solo di pallavolo- disse Kenma alzandosi a sua volta e stiracchiandosi i muscoli. -io vado- disse prendendo la sua giacca e la console incamminandosi verso la porta salutando con la mano i due ragazzi. Una volta che il ragazzo se ne fu andato Bokuto guardò Kuroo sorridendo.

-ho interrotto qualcosa?- chiese con il sorriso che si trasformava in un ghigno.

-hai interrotto la mia completa noia- disse quello sbuffando e buttandosi sul letto dove era steso fino ad un minuto prima Bokuto.

-non capisco perché non ti butti come ho fatto io- Kuroo alzò un sopracciglio confuso.

-fino a un secondo fa eri un cadavere vivente e adesso mi stai consigliando di fare la stessa cosa che hai fatto tu?- chiese il moro.

-certo che no, Kenma ti ammazza se lo baci in campo! Ma almeno bacialo quando state solo voi due!-

-per poi ritrovarmi una console infilata su per il culo? No grazie. Lo conosco troppo bene e io non gli piaccio- disse il moro sotterrando la testa nel cuscino a forma di Onigiri che aveva sul letto mentre Bokuto prendeva il telefono e controllava se Akaashi gli avesse mandato qualche messaggio. Niente.

Una volta a casa Kenma si buttò a peso morto sul letto e prese il suo telefono che aveva lasciato intelligentemente a casa. Non era vero che con Akaashi parlava solo di pallavolo. Quel ragazzo era molto simile a lui e lo aveva capito già dalla loro prima partita. Akaashi, o meglio Keiji, era il suo migliore amico, non contando Kuroo ovviamente che era un caso a parte. Al moro aveva rivelato la madornale cotta che aveva per il centrale e lui gli aveva consigliato di dichiararsi. Ma Kenma era stato categorico. Non l'avrebbe mai detto a Kuroo. Era consapevo che il ragazzo fosse etero fino al midollo, lui non rientrava nei possibili partner del ragazzo che era sempre circondato dalle ragazze. Akaashi aveva detto subito a Kenma del bacio, e il biondo sapeva alla perfezione che Keiji aveva una cotta madornale per Bokuto e era stato lui stesso a dirlo al ragazzo che, nonostante tutta la sua intelligenza, non era riuscito a fare due più due. Keiji gli aveva rivelato anche i suoi dubbi riguardo a quei baci. Il ragazzo aveva paura che Bokuto stesse giocando con lui. Ma adesso Kenma sapeva la verità e non ci mise molto a digitare il messaggio che mandò poco dopo al ragazzo. Non sarebbe riuscito a sopportare un Bokuto super euforico, ma almeno avrebbe visto Keiji con un sorriso, o almeno lo sperava.

Tutta colpa del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora