-Akaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaashi! Sei tornato!- disse Bokuto non appena vide l'alzatore entrare nella palestra per il loro allenamento. Non gli fece fare nemmeno due passi che già gli era addosso facendo cadere il povero alzatore a terra. Akaashi però sorrise nell'abbraccio dell'asso e non disse niente al ragazzo.
-Akaaaashi mi sei mancato da morire! Nessuno fa le alzate belle come le tue- disse ancora l'asso sorridendo mentre si alzava e porgendo la mano al ragazzo più piccolo. Akaashi accettò volentieri l'aiuto e fece un minuscolo sorriso in direzione di Bokuto.
-Bokuto-san spero per te che ti sia allenato decentemente, altrimenti non riuscirai mai a prendere le mie alzate- disse vedendo la faccia dell'asso sbiancare.
-certo Akaashi, non sono mica un pigrone come Komi e Konoha!-
-HEY!- gridarono in coro i due diretti interessati guardando male Bokuto. Akaashi li guardò sempre con il suo piccolo sorriso e si incamminò verso gli spogliatoi per potersi cambiare. Bokuto nel mentre rimase immobile a guardare il punto nel quale l'alzatore era scomparso.
-ehm Koutaro noi dovremmo iniziare ad allenarci, non a guardare il sedere dell'alzatore- disse Komi ghignando alla faccia sconvolta di Bokuto.
-cosa stavi guardando tu?- chiese l'asso con la voce leggermente alterata.
-io niente, tu si!- disse quello prendendo una palla e iniziando a fare bagher sul posto.
-io non stavo guardando proprio un bel niente- disse l'asso incrociando le braccia al petto e con il broncio.
-si, lo sappiamo tutti- disse Konoha alzando gli occhi al cielo.
-sappiamo tutti cosa?- chiese Akaashi entrando in palestra guardando i tre ragazzi confuso.
-che Bokuto è...-
-l'asso migliore di tutti!- disse Bokuto tappando con una mano la bocca di Konoha. Akaashi rise e scosse la testa capendo perfettamente che Bokuto aveva detto quella frase per non dirgli la verità.
-ragazzi vedete di allenarvi che abbiamo la partita la prossima settimana. O volete uscire già al primo turno?- disse l'allenatore guardando con un sopracciglio alzato tutta la squadra che si era messa tranquillamente a parlare.
-agli ordini- dissero tutti insieme i ragazzi correndo ad allenarsi. Dovevano assolutamente vincere.
Erano all'ultimo set della prima partita del nazionale. La partita era quasi finita, ma comunque non era detto niente perché erano solo due punti sotto l'altra squadra. Akaashi si guardò intorno. Con quattro punti avrebbero vinto la partita, e il moro si era ripromesso di portare Bokuto al titolo di asso numero uno del Giappone. E non solo. Quella settimana era passata così velocemente che non era riuscito a parlare con Bokuto e quindi non gli aveva detto ancora niente riguardo ai baci. E pensava che l'umore nero di Bokuto durante la partita fosse proprio per quello. Alla fine di quella partita avrebbe parlato con Bokuto della questione. Non gli sembrava il caso di parlare durante la partita l'avrebbe solo fatto esaltare troppo e non gli sembrava proprio il caso. Il moro diede una veloce occhiata dietro di se. Bokuto aveva lo sguardo perso nel vuoto e sembrava non aver intenzione di finire quella partita. La squadra avversaria servì la battuta e Komi prese tranquillamente la palla dandola direttamente nelle mani di Akaashi. Akaashi guardò nella direzione di Bokuto che sentendosi osservato alzò lo sguardo e incrociò gli occhi blu del suo alzatore. Koutaro non ci pensò nemmeno e si mosse velocemente e Akaashi sorrise mentre alzava la palla al suo asso. Bokuto riuscì a fare punto con una bellissima diagonale che non riusciva a fare dal primo set, e loro erano al terzo. Il punto era loro e Akaashi senza pensarci si buttò tra le braccia di Bokuto felice e in un impeto di foga baciò l'asso sulle labbra. Bokuto non ragionò subito e baciò a sua volta l'alzatore che era ancora fra le sue braccia.
-ragazzi non per qualcosa ma siamo ancora in partita- disse Konoha ridacchiando vedendo poi la faccia rossa di Akaashi mentre si staccava da Bokuto e tornava al suo posto. Cosa gli era preso? Perché aveva baciato Bokuto. Solo per la diagonale che aveva fatto? No, era stato il suo sorriso mentre lo guardava, i suoi occhi dorati che lo guardavano curiosi, ecco cosa aveva fatto fare quella cavolata ad Akaashi. Il ragazzo si girò in direzione di Bokuto e lo vide che sorrideva come un ebete. Ecco! Aveva fatto la cavolata della partita. Ora come avrebbe fatto?
-non pensare, gioca e basta- gli disse Konoha al suo fianco.
-non è semplice. Ho fatto un casino- disse il moro.
-no, lo hai praticamente tranquillizzato. Non lo vedo così sorridente da quando è entrato in campo tra le grida dei suoi fan- disse il biondo.
-vuoi dire da quando mi ha tirato la sua felpa dritta in faccia?- chiese Akaashi ricordandosi quanto aveva fatto male la cerniera che gli era finita dritta sullo zigomo destro.
-ora pensiamo solo a fare questi tre punti e poi tu Koutaro vi potrete sbaciucchiare quanto volete- Akaashi diventò nuovamente rosso e abbassò lo sguardo guardando di nuovo Bokuto che ricambiò il suo sguardo con un bellissimo sorriso sulle labbra.
-okay vinciamo questa partita-
Alla fine erano riuscita a vincere e Bokuto e Akaashi si trovavano sugli spalti ad aspettare gli altri della loro squadra per guardare gareggiare i ragazzi della Nekoma.
-riguardo a prima... l'hai fatto solo per motivarmi vero?- chiese ad un certo punto Bokuto guardando Akaashi con uno sguardo serio.
-a cosa ti riferisci? Ho fatto molte cose per motivarti- disse il moro girando lo sguardo verso Bokuto.
-al bacio- disse sottovoce Bokuto. Akaashi sgranò gli occhi.
-quelle è l'unica cosa che ho fatto senza pensare minimamente- disse il moro con un piccolo sorriso.
-cosa vuoi dire?- gli chiese il più grande con un briciolo di speranza negli occhi.
-che mi piaci Bokuto-san- disse il moro leggermente rosso. Gli occhi di Bokuto si ingrandirono e si buttò a capofitto sul ragazzo che cadde all'indietro.
-la vuoi smettere di cadermi addosso in questo modo?- gli chiese Akaashi alzando gli occhi al cielo.
-scusa Keiji- disse Bokuto per poi lasciargli un bacio a stampo sulle labbra sempre con il sorriso sulle labbra.
-mi hai chiamato Keiji?- chiese il moro sorpreso.
-si, non posso?- chiese Bokuto preoccupato.
-no, cioè puoi... è solo che non me lo aspettavo!-
-anche tu puoi chiamarmi Koutaro se ti va!- disse l'altro sorridendo per poi saltare non appena vide entrare in campo Kuroo insieme agli altri del Nekoma mentre Akaashi sorrideva sussurrando piano il nome del ragazzo.
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Tutta colpa del destino
FanficLa storia è incentrata su Akaashi Keiji che si è appena trasferito a Tokyo da Kesennuma, città dellaprefettura di Miyagi, nella quale ha vissuto dalla nascita. Una serie di eventi legherà Keiji a Bokuto il quale riuscirà a far uscire il vero caratte...