Capitolo 39- Grace

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Nel pomeriggio, come accordato, io e Kyle stiamo facendo ripetizioni.

Indossa un jeans chiari, una maglietta nera ed è perfetto, come al solito. I suoi occhi sono puntati sul libro e la fronte è piena di piccole rughette quando si concentra sul libro.

Ad interrompere questa nostra 'conversazione' è l'entrata di mia madre in camera mia.

«Grace...oh ciao caro!»inizia a dire ma poi sorride vedendo il mio compagno.

Kyle ricambia leggermente il sorriso prima di tornare con la testa sul libro.

«Scusate se vi interrompo ma purtroppo dobbiamo concludere qui la lezione per oggi. Grace deve assolutamente uscire per un impegno»dice.

La guardò un po' scioccata e ditubante ma Kyle, confuso da questa richiesta, saluta ed esce di casa.

«Mi sembra che vada bene con lui,no?» domanda una volta cacciato via.

«Mamma sputa il rospo»

«Tuo padre ti deve parlare urgentemente, anzi con entrambe e ci vuole in ufficio»afferma.

«E non può venire qui lui o non possiamo parlarne a casa?»ipotizzo.

«Grace io ti ho detto come stanno le cose. Adesso preparati e usciamo, subito»ribatte prima di chiudere la porta.

Sbuffando pettino leggermente i capelli, metto un'altra spruzzata di profumo ed usciamo in limousine.

«Ti ricordo di non parlare se siamo all'esterno poi nell'ufficio, quando saremo sole con tuo padre, potrai parlare»mi ricorda mia madre.

Non ho mai capito a dire il vero perché fuori dall'ufficio, ma sempre nell'edificio, non dovevo parlare. Probabilmente a papà non piace che io possa criticare qualcosa nel suo mondo perfettamente perfetto.

Annuisco e scendiamo dall'auto, di fronte ad uno dei grattacieli più importanti di San Diego.
Ha sessantaquattro piani ed è le pareti sono interamente di vetro.

Quando entriamo nell'edificio ci dirigiamo direttamente all'ufficio di papà, al tredicesimo piano.

In realtà papà ne ha due di uffici: uno qui e uno a casa nostra. Ma quest'ultimo praticamente viene utilizzato come ripostiglio perché passa la maggior parte del tempo fuori di casa.

La mamma bussa e nel frattempo liscia la sua gonna a tubino nera.

«Avanti!»urla mio padre da dentro.

Spalanchiamo la porta e ci accoglie lui che ci saluta e mi sorride.

«Allora, che ci dovevi dire?»domando, quando ormai mi sono seduta sulla poltroncina bianca.

«Ho una notizia da darvi»dice serio.

«Parla»insiste mamma.

«C'è prima un filmato che dovete vedere però»sussurra e si avvia al televisore un video.

Ci sono Kevin e Isaac che parlano nell'ufficio del padre del mio ragazzo.

Le immagini che si susseguono diventano improvvisamente sbiadite a causa delle parole che vengono pronunciate e scoppio a piangere senza riuscire a controllarmi.

Mio padre vedendomi in questo stato mi abbraccia, sussurrandomi parole di conforto ma niente in questo momento potrà smorzare questa pessima notizia.

Kevin non mi ama.

Kevin non mi ama.

Kevin non mi ama e mi ha tradito.

Kevin non mi ama.

Kevin non mi ama e mi ha mentito.

«Papà...»riesco a dire ma poi le lacrime inondano il mio viso.

«Sta tranquilla tesoro, la pagherà cara. Ha preso in giro mia figlia e questo non è poco. Nel frattempo però voglio che tu scopra cosa faccia all'Hell. Su internet non esce e non ci sono notizie su questo posto, da quanto ha detto l'investigatore. È come se tutto ciò che succedesse la dentro non venisse fuori»riflette.

«Cosa vuoi che faccia?»replico dura, asciugandomi le lacrime.

«Informati su questo posto, vacci e riferiscimi tutto. Voglio avere più armi possibili per distruggere quel bastardo!»tuona, battendo un pugno sul tavolo.

«Caro!» dice mia madre intimandogli di controllarsi.

«Non posso stare calmo, tesoro! Quel bastardo ha tradito mia figlia e ci ha riempito di bugie! Credevo che fosse perfetto per Grace e invece è uno stronzo e basta»urla infuriato.

Papà ha questa caratteristica, non so se sia positiva o negativa, ma quando si parla di me non transige. Quando mi viene fatto qualcosa di brutto si trasforma. Dopotutto lo capisco, sono la sua unica figlia e ci tiene tantissimo a me, poi non si aspettava che Kevin, un ragazzo che aveva cresciuto quasi come un figlio, avesse fatto questo.

È stato un colpo basso anche per me ma sono curiosa di vedere cosa combina in quel posto.

TOGETHER (#wattys2020)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora