Gli insetti dello specchio

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Quando Alice posò il libro, la sua omonima aveva appena raggiunto la quarta casella.

Mi ha lasciata indietro, pensò la ragazza con un sorriso triste.

"Sciocca, sei tu ad essere rimasta indietro!" rispose qualcuno.

Alice inizialmente lo ignorò, convinta che si trattasse solo di un'altra voce incorporea.

Sembrò meno incorporea quando un corpicino fragile e un paio d'ali striminzite le passarono davanti con un ronzio che conosceva bene.

Ma come accidenti fai ad essere viva?! domandò Alice, guardando stupita la zanzara che le svolazzava davanti al viso.

"Non è molto educato come principio di conversazione, non trovi, cara?" ribatté stizzita la Zanzara.

Ehm, sì, scusa.

Però, insomma, era inverno!

Posso gentilmente domandarti perché sei qui?

"Ora va meglio. Sono qui per darti una mano a raggiungere la quarta casella."

Terza, la corresse Alice.

"Saprò il mio lavoro o no?" rispose stizzita la Zanzara.

Ti chiedo scusa.

L'umore dell'insetto parve migliorare. "Bene, in ogni caso, tu hai preso il treno, leggendo, e hai raggiunto la terza casella, dove ti trovi ora."

Alice si guardò attorno. Ma a me sembra di essere sempre qui...

"Che sciocca! E perché dovresti essere da un'altra parte?"

Perché al mio paese, quando uno prende il treno...cominciò Alice, poi si rese conto che la loro conversazione somigliava vagamente a una tra Alice e la Regina Rossa.

Mi stai prendendo in giro, l'accusò.

"Forse" concesse la Zanzara. "Ma solo un pochino."

Alice alzò gli occhi al cielo, esasperata.

"Non è il momento di perdersi in chiacchiere, ragazza! Il mio lavoro è farti qualche domanda burocratica, sai, passaggio di frontiera e tutto quanto..."

Ma nessuno mi ha chiesto nulla alla seconda o alla terza casella...

"Noi qui rispettiamo le regole!" tuonò la Zanzara (o almeno ci provò, ma essendo una zanzara la cosa non le venne granché bene). "Fingerò di credere che anche gli altri lo abbiano fatto perché voglio vederti raggiungere la tua meta, chiaro?"

In realtà no. Perché tutti volete che io superi tutte le caselle? Perché volete che diventi Regina? E perché volete a tutti i costi che finisca quei libri?

La Zanzara svolazzò dubbiosa per qualche secondo, poi sembrò trovare una risposta: "Non è mio dovere darti le spiegazioni che richiedi."

Alice la guardò storto, delusa. Decise che quella Zanzara non le stava molto simpatica e perciò doveva finire il discorso il prima possibile.

E va bene, fammi le tue domande.

La Zanzara sorrise, o almeno così pensò Alice, ma era molto difficile vederne l'espressione.

"Prima domanda" proclamò poi fieramente. Sembrava un bambino a cui hanno affidato un compito importante, più che un'impiegata che svolgeva il noioso lavoro di tutti i giorni.

"Qual è il tuo nome?" si intromise un'altra voce.

"Spettava a me chiederglielo! Aspetta che ti prenda, Mosca dei cavallucci di legno, e vedi cosa ti faccio!"

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