Everybody lies -Jason Walker
"Cioè fammi capire, praticamente quel coglione di tuo fratello ha detto che lui non è fatto per te, tutte quelle cazzate,lui ha sentito e se n'è andato?" Dice Mia,mentre io bevo un altro sorso della cioccolata calda che abbiamo preso al bar. Mi sento decisamente meglio dopo averne parlato con lei.
"Esatto." Affermo,mentre lei è praticamente incredula. "Voglio staccare i testicoli a tuo fratello." Dice,facendomi quasi sputare la cioccolata. "Ma sei scema?!" Esclamo.
"No! Ma è un coglione! Devo dirgliene quattro." Dice annuendo da sola e io decido di non risponderle nemmeno.
"So solo che si comporta come se fossi sua figlia." Dico sbuffando.
"Ha rovinato tutto. Ora ha messo quelle cose in testa ad Antoine." Sospiro,finendo la mia cioccolata."Non preoccuparti. Hai finito?" Dice indicandomi la tazza ed annuisco. "Okay,andiamo." Dice,alzandosi.
"Cosa?dove?" Le chiedo mentre lei paga per entrambe di fretta trascinandomi fuori.
"A casa sua no?" Dice con fare ovvio guardandomi,mentre raggiungiamo la sua auto e prende spazio nel posto del guidatore. "Ma sei impazzita?" Le chiedo quando sono accanto a lei nel posto del passeggero. "No. Ti sto aiutando,sta zitta." Risponde semplicemente e decido di ascoltarla.Non so cosa dirgli,precisamente. Mi sto presentando per la seconda volta fuori casa sua senza avvisarlo. "Vai piano!" Dico a Mia che corre decisamente troppo con l'auto. "Sto andando piano" dice zittendomi con un gesto della mano. "90 all'ora ti sembra piano? Se ci fermano siamo finite." La sento sbuffare sonoramente per poi per fortuna rallentare. "Sei una rompi palle." La guardo e rido,notando la sua faccia infastidita.
Dopo aver parcheggiato e frenato di botto,spegne l'auto,sistemandosi nel sedile per poi guardarmi. "Scendi,siamo arrivate. Ti aspetto qui." Dice semplicemente ed annuisco,pensando ancora a cosa dirgli. Scendo dall'auto e guardo l'appartamento davanti a me: l'ultima volta che sono venuta qui me lo ricordo come se fosse ieri eppure sono passate settimane da quando gli ho detto di essermi innamorata di lui.
Mi ritrovo davanti alla sua porta. Mi faccio coraggio e busso. Aspetto qualche secondo che poi diventa un minuto ma sembra non esserci nessuno. Decido di bussare un altra volta ma nulla,nella casa si sente silenzio totale. Non ricordo avesse un allenamento o altro. Decido di ritornare da Mia,che mi accoglie calorosamente."Che cazzo fai già qui?" Mi chiede appena mi vede. "Non c'è." Rispondo semplicemente e la sento sbuffare. "Diamine. Vabbè,ascolta,per ora non ci pensare. Sta sera andiamo a spassarcela in un locale,invita Marcelo e Marco." Dice dal nulla,mentre mette in moto l'auto. "Non mi va." Rispondo subito. "E quindi? A me si. Quindi ci andiamo." Mi sorride e io scuoto la testa scoppiando a ridere. "Sei una stronza." Dico,mentre guardo fuori dal finestrino. "Lo so, ti passo a prendere alle 21."
"Quindi,fammi capire,hai chiesto a tuo fratello di venire al locale e invitare i suoi compagni di squadra?" Le chiedo mentre mi guardo un ultima volta allo specchio. Indosso un vestito nero non troppo stretto e non troppo elegante con delle converse bianche sotto. "Eh certo,era l'unico modo per far venire il francese." Dice mentre la tengo vivavoce dal telefono. "Bella,ora devo partire, 5 minuti e sono li." Mi dice mentre metto le ultime cose in borsa. "Okay,a dopo."
Quando sento un clacson fuori capisco che Mia è arrivata. Esco di casa e dopo aver messo le chiavi in borsa entro in auto. È bellissima: ha un top e una gonna bianca che le sta benissimo sul suo fisico. "Sei pronta?" Mi chiede facendomi l'occhiolino. "Prontissima." Rido e mette in moto,durante il tragitto cantiamo a squarcia gola le canzoni del cd che tiene in macchina. Il mio pensiero fisso è Antoine. Non vedo l'ora di riparlargli.
"Sei stupenda amore mio." Dice Sergio appena vede Mia,facendo fare delle smorfie a Marcelo e Marco che saluto con degli abbracci. "Che bella la piccola Modric." Dice Marco quando mi vede facendomi sorridere. "Su andiamo!" Esclama Mia e poi ci avviamo dentro.
Mi guardo attorno,cercandolo con lo sguardo. Sobbalzo quando noto Lucas con i suoi compagni e lo cerco con gli occhi,ma lui non c'è."Mia." Dico toccandole una spalla,quando siamo al bancone per prendere da bere. "Mh?" Mi guarda e io scuoto la testa. Lei capisce subito e quando non vede Antoine sbatte un pugno sul bancone. "Vieni." Mi prende per il polso e ci avviamo verso il gruppo di suo fratello. La vedo bisbigliare qualcosa all'orecchio di suo fratello Lucas che poi ridacchia,scuotendo la testa. "Ma come non lo sai? Antoine non gioca più nell'Atletico. È partito sta mattina,ha cambiato squadra."
Quelle parole sono come una coltellata nello stomaco,anzi quella sarebbe stata meno dolorosa. Cerco di ingoiare le lacrime che minacciano di uscire e ignoro Mia che mi richiama,uscendo fuori dal locale e corro. Corro senza una meta, corro e basta. Corro perché voglio scappare dalla realtà che mi è appena stata sbattuta in faccia. Le lacrime mi offuscano la vista e quando noto un forte abbaglio davanti a me non riesco a spostarmi,finché sento un forte botto.

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Control | Griezmann
القصة القصيرة"I suoi occhi incontrarono i miei e un brivido mi percorse la schiena,mi sentivo piccola sotto il suo sguardo."