Nove giorni. Erano passati nove giorni da quando George aveva baciato Eleonora (certo, era per togliere di mezzo il suo fastidioso ex, ma questi erano futili dettagli, per lui). Erano nove giorni che non riusciva a scordare il dolce sapore delle sue labbra e che era deciso a rivelarle ciò che provava per lei. Erano nove giorni che aveva perso i contatti con Josh.
George era riuscito a convincere Eleonora a uscire di casa, quel pomeriggio, anche se faceva più freddo del solito.
Aveva finalmente deciso di confessarle tutto ciò che si teneva dentro da quando aveva posato per la prima volta gli occhi su di lei e non aveva intenzione di avere come sfondo il divano di casa sua.
No, avrebbe scelto un posto speciale. Il posto dove si erano incontrati per la prima volta.
“Ho freddo” borbottò infatti la mora stringendosi nelle spalle e arricciando le labbra.
Nonostante abitasse a Londra già da un po’ non aveva ancora imparato a coprirsi come si deve.
Senza dire niente George le circondò le spalle con un braccio e iniziò a sfregare sulla pelle di Eleonora però coperta dal cappotto e dal maglione.
Nonostante questo la ragazza sentì un brivido e fu quasi certa che non fu dovuto al freddo.
“Meglio?” soffiò il riccio sulla guancia di Eleonora, non riuscendo a impedire a se stesso di avvicinarsi di meno.
Le guance della mora erano deliziosamente scarlatte e George si ritrovò a desiderare di sfregarci sopra le labbra per poi tempestarle di baci per farle diventare ancora più rosse.
Si trattenne e distolse lo sguardo.
Imbarazzata, Eleonora annuì.
La vicinanza con George le provocava uno strano effetto, che le faceva perdere il controllo. Quando si era avvicinato aveva potuto godere del suo profumo che le era salito alla testa mandandola momentaneamente in tilt.
Si schiarì la voce cercando di darsi un contegno. “Come mai tutto questo mistero oggi?”
“Vedrai che ne varrà la pena” rispose George cercando di convincere anche se stesso.
Non aveva ancora pensato a cosa sarebbe successo de Eleonora lo avrebbe rifiutato. Preferiva tenere lontano quel generi di pensieri negativi.
Camminarono in silenzio, entrambi colti un po’ dalla trepidazione e un po’ dall’ansia, anche se per motivi differenti.
Eleonora allacciò le mani dietro la schiena e vagò con lo sguardo. Ancora non conosceva bene Londra e magari qualche negozio le sarebbe potuto essere d’aiuto in futuro.
Un’insegna rossa come il nome che portava attirò la sua attenzione.
L’edificio che la portava era piccolo e varie bottiglie erano depositate accanto all’entrata e lei si chiese se non fosse un locale abbandonato.
“Red” mormorò tra se e se.
“Mmh?” fece George a labbra strette.
“Cos’è quel locale?” chiese allora Eleonora indicandolo con l’indice e fermandosi di botto per osservarlo meglio.
George divenne cupo. Josh gli aveva parlato di quel posto, di come lo aveva portato sull’orlo del precipizio e a lui non piaceva affatto.
“E’ un brutto posto, devi starci lontana” rispose infatti seccamente, sorprendendo Eleonora che non l’aveva mai sentito così serio.
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Un altro giorno senza te. - [G.S]
FanfictionEleonora si convinse che non avrebbe sorriso mai più. E smise di parlare, perchè le uniche parole che aveva erano per lui. E smise di dormire, perchè sognava solo le sue mani che la accarezzavano come una volta. E smise di rispondere alla sua miglio...