Tête-à-tête

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• Ho scritto sulle note di Borderline – Florrie (il video, le parole, la melodia... perfetta per Millie 🌸) che come sempre vi lascio qui sopra. 🤗 Volevo perdonare la lentezza di questi ri-aggiornamenti, ma voglio controllare prima sempre tutto e per adesso questo mi richiede un sacco di tempo, ma... beh ecco!

~🕷~


"Guardando bene, si scopre che nel disprezzo c'è un po' di invidia segreta. Considerate bene ciò che disprezzate e vi accorgerete che è sempre una felicità che non avete, una libertà che non vi concedete, un coraggio, un'abilità, una forza, dei vantaggi che vi mancano, e della cui mancanza vi consolate col disprezzo."

– Paul Valéry






«Sistemate i vetrini, e vedete di non sporcarli, sono ancora freschi! Spegnete i microscopi e lasciate tutto in ordine!»

La voce squillante della professoressa Sprouse rimbombò nei timpani di Millie, intensificando ancor di più il suo mal di testa, dopo tre intense ore di laboratorio.

La ragazza si portò una mano alla testa, questa ancora avvolta nel guanto bianco; lo strofinio fastidioso del lattice contro la pelle le fece arricciare le labbra come sempre, nel momento in cui mosse le dita, premendole forte contro le tempie vibranti.

La verità è che Millie era stanca, terribilmente stanca dopo una giornata passata tra lezioni e laboratorio e adesso non vedeva l'ora di tornarsene a casa, esausta fino allo svilimento, mentre la testa non smetteva di pulsarle.

«Ti senti bene Mills?» chiese la ragazza accanto a lei, rivolgendole uno sguardo caldo di preoccupazione, iridi verdi a percepire la tensione dell'amica.

Millie sorrise debolmente a quello sguardo: «Sì Maddie, sto bene. Sono solo... stanca.»

Quella annuì, portando una mano sulle spalle di Millie, come a volerla consolare: «Lo sono anch'io tesoro, tra qualche ora saremo a casa. »

La voce della Sprouse sovrastò quella di Maddie, facendo sì che Millie si premesse ancora di più le dita sulle tempie, le vene ora tese sottopelle.

«Oh, e non togliete i camici prima di uscire! Lei, signorino! Se lo rimetta subito!» esclamò in tono perentorio, rimproverando qualcuno in fondo alla stanza, alle spalle delle due amiche posizionate, come sempre, a primo banco.

«Ricordate che entro domani voglio sulla mia scrivania una relazione di questo batterio gram-positivo. Non scopiazzate da internet o vi annullerò il lavoro, e non avrete nessuna
agevolazione all'esame del mese prossimo! Spremete i vostri cervelli. Fatemi leggere qualcosa di nuovo!»

A quelle parole Millie sbiancò «Cosa, domani?! Era veramente per domani?» fu il tono che si alzò di qualche ottava, preso alla sprovvista.

Senza forze si girò verso Maddie, un'espressione sconsolata ad adombrarle il viso.

Gli occhi della bionda, profondi come due opali verdi, si posizionarono cauti in quelli grandi, mielati di Millie, accennando un muto assenso, dispiaciuti che lei lo avesse dimenticato.

"Sarà una lunga nottata per Millie..." pensò Maddie, in pena per lei.

«Merda.» imprecò Millie, strappandosi via i guanti bianchi dalle mani con impeto, frustrata.

Poteva andare peggio di così?

Senza dire una parola afferrò la piccola borsa da lavoro e si trascinò senza forze fuori dal laboratorio, mentre Maddie la seguiva silenziosa, aria preoccupata malcelata a intristirle il viso.

Dal cuore di carta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora