Di carta

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Consiglio: Every breaking wave - U2

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"I thought I heard the captain's voice
But it's hard to listen while you preach
Like every broken wave on the shore
This is as far as I could reach"




Due mesi dopo...

"Ci vorrà poco" aveva detto Sadie, quando aveva cercato per la milionesima volta di persuadere Millie ad andare con lei.

"Devo solo fare un paio di interviste, non perderò più di un'ora, puoi aspettarmi mentre fai un giro in città." aveva detto.

"Ti prometto che ci divertiremo, poi andremo al cinema a vedere quel film di cui parlavi l'altro giorno." aveva detto anche questo, sì.

E Sadie era stata così convincente, così persuasiva, come solo lei sapeva essere, che alla fine l'amica si era convinta ad accettare, non sapendo che niente sarebbe andato come previsto.

Adesso Millie se ne stava scomodamente appoggiata alla sella della sua moto, le braccia magre e rigide incrociate sul petto, contro la piccola giacca di pelle nera; gli occhiali da sole scuri ancora ben piantati davanti agli occhi, nonostante il tramonto si stesse ormai stagliando nel cielo della calda Vancouver di quel pomeriggio.

Erano soltanto i primi giorni di aprile e Millie Bobby Brown era rimasta piacevolmente sorpresa dal sole che la aveva accompagnata per l'intera giornata; caldo e confortante sulla pelle l'aveva riscaldata, facendola perdere nella malinconia di pensieri racchiusi nella parte di lei più nascosta, la più difficile, quella che persino lei a volte voleva dimenticava di avere...

E allora le pagine sbiadite di quei ricordi erano state per un attimo rispolverate, le parole dall'inchiostro stinto per il trascorrere del tempo erano tornate vivide per un secondo, tra sprazzi di mare blu e cieli azzurri, sorrisi caldi, spiagge bianche e schiamazzi spensierati, voci confuse, risate smorzate, odori d'altri tempi, d'altre coste e altre terre, altre persone; carezze d'infanzia, parole del cuore e tramonti estivi.

Quei ricordi avevano fatto capolino dai meandri più profondi della sua mente, l'avevano turbata riportando a galla un passato che sembrava lontano anni luce, come se Millie stesse guardando in sequenza ricordi non suoi, come se stesse evocando immagini che non le appartenessero, non più...

Il telefono trillò nella tasca dei jeans, riportandola alla realtà con suo immenso sollievo.
Lo tirò fuori con un movimento lento della mano.

"Perdonami, ritardo un altro po'. Perché non ti fai un giro tra i negozi qui intorno? Mi farò perdonare, promesso!" 18.32 P.M.

Millie non ebbe neanche il tempo di alzare gli occhi al cielo, che il telefono tra le sue mani vibrò di nuovo.

"Non hai idea di quanto siano tutti dei palloni gonfiati questi ricconi! Li odieresti tutti! A dopo XO" 18.32 P.M.

E nonostante Millie ce l'avesse con l'amica per averla incastrata in un pomeriggio di pura inutilità, non riuscì a non sorridere leggendo quel messaggio.

La giovane in fondo era consapevole che la colpa non fosse della sua migliore amica: non era colpa sua se quel convegno stesse durando più del dovuto, se si stesse protraendo per ore e ore.

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