❁.Capitolo 14.❁

249 21 2
                                    

Con il ragazzo più grande a guidarli, Hoseok e (T/N) si tenevano le loro piccole mani in modo da non inciampare, si diressero verso i numerosi gradini scuri, stretti e ripidi che portavano ai numerosi piani. Le pareti del corridoio erano talmente stette che le loro spalle quasi le sfioravano.

Ed eccolo lì.

"Entrate" disse l'uomo, il ragazzo più grande entra silenziosamente nella sua cella. Hoseok e (T/N) no.

I due rimasero in piedi come fossero pietrificati, guardandosi intorno con incredulità.

Enorme, fioca, polverosa e sporca. Per loro, la cella sembrava essere lunga delle miglia.

I muri più lontani erano così distanti da sembrare sfocati. L'aria non era limpida, ma torbida; aveva un odore, un odore sgradevole di decadenza, cose vecchie in putrefazione, cose morte lasciate insepolte. E poiché era tutto coperto dalla polvere, sembrava che tutto si muovesse, brillasse, specialmente negli angoli più bui.

Quattro finestre erano di fronte, ai lati, notarono, nessuna finestra. C'erano lati che, tuttavia, non potevano vedere se non avrebbero fatto un passo avanti.

L'uomo gemette dal fastidio perché i bambini non si erano ancora mossi, li spinse quindi violentamente nella cella prima di chiudere a chiave la serratura.

Hoseok e (T/N) sussultarono quando caddero sul pavimento sulle mani e ginocchia provocando un tonfo.

Si sono rapidamente alzati in piedi e passo dopo passo si sono mossi, procedendo con cautela, timorosi a cause delle piccole creature sul pavimento che si muovevano in tutte le direzioni.

Gli unici mobili della cella erano i letti a castello.

Quest'ultimi coperti da lenzuola, dove si era accumulata abbastanza polvere da trasformare il bianco del tessuto in un grigio sporco. Qualcosa coperto dalle lenzuola per proteggersi dal freddo, vennero i brividi ai due, perché dovevano vedere quelle cose inquietanti, fantasmi e mobili che sussurravano e sussurravano. Non volevano sentire cosa avevano da dire.

Uh, era così soffocante lì dentro! I loro piccoli polmoni sembravano intasarsi per la sporcizia e la polvere nell'aria. Non solo, le ragnatele si stanziavano negli angoli e drappeggiavano sulle travi, delle cose striscianti vagavano sulle pareti. Sebbene non vedessero nulla, pensavano si trattassero di ratti e topi.

I due cominciarono a tossire e starnutire.

Gli occhi (C/O) di (T/N) fissarono il ragazzo più grande con un luccichio di risentimento.

"Sentite" iniziò lui quando i due iniziarono a lamentarsi "Possiamo aprire le finestre di un paio di centimetri, abbastanza da far entrare un po' di aria fresca, nessuno noterà una piccola apertura. Questa è la cosa carina di questa cella, ha le finestre, le altre no."

Il ragazzo più grande incrociò le gambe buttandosi su uno dei letti a castello.

Si voltò verso (T/N) con un'espressione dolce.

"Vuoi sederti, sdraiarti? Le ragazze devono prendere i letti migliori" dice "vuoi un po' di aiuto...?"

(T/N) scosse lentamente la testa mentre teneva stretto il braccio di Hoseok, senza mai distogliere lo sguardo dal ragazzo.

La bambina lo squadrò.

Il ragazzo indossava quasi la stessa cosa di Hoseok, l'unica differenza era che indossava una maglia a maniche corte, non a maniche lunghe.

Inoltre poteva dire che era più grande di lei e Hoseok, ma non più di tanto. Forse un paio di anni... ma non erano così distanti di età.

Era molto più grande in un senso diverso.

Chissà per quanto tempo questo ragazzo è stato nascosto in quel luogo spaventoso, poteva dire che era lì da un po'... sembrava essere stato costretto a crescere troppo in fretta.

"Va bene, lo capisco! Ci vorrà un po' di tempo per abituarsi a... questo" aggrotta le sopracciglia, sistemandosi in modo da essere seduto sul letto "Se posso chiedere... come ti chiami piccola?"

"... (T/N)" risponse tranquillamente.

Il ragazzo si voltò a guardare Hoseok.

"E tu? come ti chiami?"

"U-Uhm..." balbettò nervosamente Hoseok, come se per un momento avesse dimenticato come si facesse a parlare. "Hoseok..."

Il ragazzo più grande annuì e fece un sorriso triste.

"Bene... ricordateli"

Le sopracciglia di (T/N) si corrugarono per la confusione.

"Perché dovremmo dimenticare i nostri nomi...?" chiese, suonando quasi ironicamente. Pensava fosse una cosa stupida da dire al ragazzo.

"Perché quando entri in questo sistema, il tuo nome verrà sostituito da un numero" spiegò lui "Alcune persone dimenticano i loro nomi, dimenticano chi sono, diventando un numero. É già abbastanza brutto essere degli oggetti, oggetti con etichette per il commercio, con prezzi che variano..."

"Come ti chiami?" chiese Hoseok al ragazzo.

"Mi chiamo Yoongi" disse il ragazzo, appoggiando la testa ad una delle sbarre di ferro fredde. "Oppure numero trecentosettantatre."

Paper Flowers 『Hoseok x Reader』〖ITA VERSION〗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora