La mia allieva

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                                                                 La mia allieva

L'inizio è la parte più importante del lavoro

(Platone)


«Vorrei fare domanda di internato».

Vi ricordate quando vi ho detto che ero sicuro che avrei rivisto presto la ragazza di Sacrofano? Detto. Fatto! Si è presentata in istituto questa mattina dapprima con la semplice scusa di avere informazioni sulla vittima (che non sono di certo tenuto a darle), ma adesso se ne è uscita con questa bizzarra richiesta. Sono strasicuro che vuole iniziare la specializzazione in Medicina legale perché è rimasta folgorata dal fascino del sottoscritto (modestamente!), non perché sia portata per questo lavoro. Mi viene ancora da ridere al pensiero della sua faccia sconvolta che guardava il cadavere della povera Tamara Mironova. Cosa che infatti le faccio presente.

«Mi sembra di ricordare che tu fossi la mezza laureata in Medicina che aveva dei problemi giusto giusto con i cadaveri» - le dico sarcasticamente. Lei ribadisce che vuole tentare. Dopo quest'affermazione ho ormai la certezza assoluta di piacerle. Però voglio darle il beneficio del dubbio, per cui la invito a partecipare all'autopsia di Tamara che effettuerò nel pomeriggio. Lei accetta con entusiasmo.

«Okay, allora ti rivedrò oggi pomeriggio in obitorio» - le dico con il chiaro intento di congedarla. Lei però non si schioda da lì. Continua a fissarmi con un sorriso che va da un orecchio all'altro. «Dottore, nel frattempo che faccio?» - mi domanda lasciandomi di stucco. Ma questa ragazza pensa per caso di essere all'asilo? Mi ha preso per la sua balia per caso? «Vai a studiare Medicina legale va!» - esclamo seccato. Finalmente capisce l'antifona e se ne va.

Rimasto solo però sorrido tra me e me. La sua ingenuità mi fa molto sorridere, ma proprio per questa ragione non potrà mai essere un buon medico legale. Qui bisogna essere degli squali e soprattutto non dobbiamo farci coinvolgere dai casi che ci vengono sottoposti. I sentimenti qui sono banditi. Beh, del resto nella mia vita c'è solo spazio per la carriera. L'amore è un'utopia per me. Esercito soltanto del sano sesso per riempire la mia ben abbastanza scarna vita privata. Anche se non lo ammetterei neanche sotto tortura, mi capita di sentirmi solo. Il mio problema è che non credo nell'amore eterno. Penso che il periodo più bello che una coppia viva sia durante il fidanzamento: quando c'è la gioventù, la passione...dopo con la routine tutto si logora, cominciano le accuse, i litigi e quel sentimento che prima unisce non esiste più.

§

Il corpo di Tamara si trova già in sala settoria. Indosso il camice e attendo con impazienza che gli specializzandi entrino. La prima ad arrivare è Ambra, con il suo solito sorriso smagliante e la sua andatura da modella. Man mano arrivano tutti, ma non c'è ancora traccia di Sacrofano. Forse ci ha ripensato - penso. Inizio comunque con l'esame esterno del corpo. Dopo una decina di minuti, scorgo la testa bruna di Allevi fare capolino. Ha uno sguardo un po' atterrito. Ho l'impressione che sverrà.

«Ci sono tracce di liquido salivare sulla spalla sinistra - continuo - sul collo ci sono le tracce della catenina d'oro che è stata strappata con forza e un capello castano sotto il mento». Do per concluso l'esame esterno e ordino ad una specializzanda di cominciare a sezionare gli organi interni. Vedo Allevi in fondo alla stanza, è pallida da far paura. Le intimo di avvicinarsi: se vuole diventare medico legale deve pur assistere ad un'autopsia. Avanza lentamente e sgrana gli occhi alla vista dell'utero di Tamara, appena aperto da Ambra.

«Questa donna ha partorito da poco - le dico mostrandole l'utero - non è neanche la prima volta, ha già avuto altre gravidanze. Possibile che tu non ne sapessi niente?». Allevi distoglie lo sguardo e ribadisce di non saperne nulla. Dopo un po' esce dalla stanza gridando: «Che puzza!». Divertito dal suo comportamento ultimo l'autopsia e poi congedo gli altri studenti.

You changed my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora