Segreti a fior di pelle

2.6K 89 18
                                    


Segreti a fior di pelle

Sii te stesso: tutti gli altri sono stati già presi.

(Oscar Wilde)

La Boschi ha assegnato ad Alice la stesura di un articolo molto importante. La signorina però è da giorni con la testa tra le nuvole a causa di Malcomess junior, per cui non ne ha scritto nemmeno una riga. Come sapete odio profondamente la negligenza sul posto di lavoro, per cui non appena Allevi arriva in istituto passo all'attacco.

«Vedi Sacrofano - le dico - se vuoi davvero rimanere qui, devi rinunciare ad avere una vita privata con tutti gli annessi e connessi» - concludo ironicamente con l'implicito riferimento alla sua nuova vita da neo fidanzatina.

«Che vuoi dire?» - mi domanda cadendo dalle nuvole. Eh cara Allevi, speravi davvero che non venissi a conoscenza dell'identità del tuo compagnuccio di merende vero? Sto per replicare quando il mio cellulare squilla: è Calligaris. C'è un nuovo caso da risolvere: un ragazzo in stato di fermo è morto a causa di un'insufficienza respiratoria. Decido di rimandare il discorso a più tardi e la obbligo a seguirmi: adesso deve lavorare per forza! Quando arriviamo in ospedale indovinate cosa fa Allevi?

«A cosa è stata dovuta l'insufficienza respiratoria?» - chiede. Ma questa è cretina! Le ipotesi sono due: o Malcomess le dà alla testa oppure è lei stessa ad essere fuori di testa!

«Beh - dice infatti Calligaris - dovete dirmelo voi». Io di rimando le lancio un'occhiataccia. Dico a Roberto che effettuerò quanto prima l'autopsia e gli garantisco la massima riservatezza sul caso. Dopodiché ce ne andiamo. Mentre sto per mettere in moto, Alice riceve una telefonata. Noto che è da parte del suo fidanzatino.

«Mi scusi un attimo?» - mi chiede. Scende dall'auto senza aspettare la mia risposta. Eh no cara Sacrofano! Se pensi che io stia qui a guardare i tuoi comodi ti sbagli di grosso! Mentre parla con il suo adorato, metto in moto e parto, lasciandola a piedi. Il lavoro è lavoro, il resto è il resto! - penso.

§

Due giorni dopo ricevo l'autorizzazione per effettuare l'autopsia sul cadavere di Riccardo.

«Il cadavere presenta sul torace, sulle braccia e in corrispondenza della sesta costola degli ematomi» - sentenzio.

«Sicuramente antecedenti al decesso!» - afferma Allevi. Ma va? Che intuito! - penso ironico. Le rivolgo un sorriso sarcastico e la ringrazio per la sua brillante deduzione.

«Su Ambra incidi tu!» - ordino porgendole il bisturi. Nel frattempo sento Alice, Lara e Paolone fare battutine. Invece di irritarmi come mio solito, indovinate che faccio?

«Basta chiacchiere! - dico - questa è una macelleria non un bar!». Ebbene sì, il dottor Conforti ha fatto una battuta! Io per primo sono sorpreso: la mia parte giocherellona è da secoli sepolta sotto uno strato di sarcasmo e acidità ed è la prima volta in tanti anni che la tiro fuori qui, in sala settoria. Alice mi guarda sconvolta. Eh cara mia, Claudio non è solo quello che hai visto finora!

§

Ho mandato Alice a recuperare il cadavere di un'altra vittima (gentilmente concessoci dall'ospedale militare di Medicina legale) per un'esercitazione. Non vedendola tornare (son ben 10 minuti che è andata) decido di andare a cercarla e indovinate come la trovo?

È intenta a parlare al cellullare con il suo adorato fidanzatino e perlopiù non ha la salma con lei!

«Allevi! - urlo facendole chiudere immediatamente la telefonata - dov'è il cadavere?». Mi indica con la mano un punto indefinito, poi si volta verso di me e mi chiede timidamente scusa.

«Ma tu ti rendi conto della portata epocale della cosa? - sbraito - hai perso una salma!».

«Non lo faccio più, lo giuro!» - piagnucola come una bambina.

«Zitta! - affermo ancora adirato - fai tante promesse, ma non ne mantieni nessuna! Non sei adatta a fare questo lavoro perché sei priva di responsabilità e inoltre sei costantemente immersa nel tuo mondo da favoletta rosa, specie in questo periodo!».

«Come? - domanda lei impertinente - non c'è nulla che mi distrae!».

Le scoppio a ridere in faccia. «Cara Sacrofano - comincio - si vede lontano un chilometro che hai perso la testa per qualcuno...però ricordati che l'amore è solo un miraggio. L'amore è una malattia della parte primitiva dell'encefalo - concludo - che paralizza la vita reale e produttiva delle persone colpite». Lo penso davvero. Lo penso da quando faccio questo lavoro: l'amore è un'utopia. Se mi lasciassi andare, sono sicuro che direi addio ai miei sogni di fare carriera e... ne varrebbe davvero la pena?

«Io invece ci credo nell'amore vero - fa lei - nell'amore che dura una vita». Sei troppo giovane e ingenua Alice e soprattutto così diversa da me. Forse è per questo che m'intrighi così tanto. Ecco, l'ho detto. Alice per me è una vera e propria sfida, una ragazza pasticciona e impertinente, ma allo stesso tempo una persona buona (e si vede lontano un miglio) e fin troppo romantica. Non è per nulla il mio tipo, ma...perché mi attira così tanto? Se non fossi così arrabbiato, la bacerei qui, adesso.

§

Questa mattina una bella sorpresa mi attende in istituto. L'articolo che Valeria ha assegnato ad Alice è stato molto apprezzato dal Supremo, tant'è vero che ha deciso di pubblicarlo sulla Rivista accademica. Valeria è ancora incredula: un lavoro che lei considerava assolutamente mediocre e inadatto... pubblicato? Io sorrido sarcasticamente. Brava Allevi: 1-0 per te!

«Guarda Valeria - le dico - Alice è distratta e pasticciona, però se si impegna dà i suoi frutti. Ha del potenziale, deve solo metterlo in pratica. Tra le mie allieve, sarà sicuramente quella mi sorprenderà più di tutte». Non so nemmeno io perché la stia difendendo, però questo lo penso davvero.

Valeria sbarra gli occhi e quasi indignata gira i tacchi e se ne va.

§

Il caso è risolto: Riccardo è morto a causa di una colluttazione con il suo compagno di cella. Aveva scoperto che Riccardo si era fidanzato con la sua ex-ragazza e cieco di gelosia aveva cominciato a prenderlo a pugni nello stomaco, arrivando poi ad ucciderlo. Come al solito, la signorina in giallo ha dato il suo "prezioso" contributo alle indagini.

«Se non fosse stato per te - le dico - questo caso forse non avrebbe mai trovato un colpevole».

«Ti stai complimentando con me?» - mi chiede sconcertata. Sì, so di essermi comportato da stronzo nei giorni precedenti, ma sono anche una persona obiettiva: è grazie a lei che abbiamo capito a cos'era dovuta l'insufficienza respiratoria di Riccardo. La fisso e accenno un debole sorriso a mo' di conferma.

«Grazie - fa lei - è che non sono abituata ai tuoi complimenti...mi destabilizzano». Eh tu cara Sacrofano non hai idea dell'effetto che hai su di me! In questi ultimi giorni è uscito fuori un po' del vero me stesso, quel me stesso che nessuno in istituto conosce. Non avevo mai fatto battute con i miei specializzandi né essere così prodigo di complimenti. Se non fossi una persona cinica, direi che il mio vero io è apparso proprio per far colpo su di te. Sei proprio certo che tu non lo faccia per questo Claudio? - mi dice una vocina fastidiosa nella mia testa.

«Ho detto solo quello che pensavo - le rispondo - l'ho fatto anche con la Boschi». Le accarezzo delicatamente i capelli e poi le sfioro la guancia con i polpastrelli. Lei arrossisce. Riavverto di nuovo quello strano moto di tenerezza e questa volta non lo caccio via: questa volta non voglio camuffare le mie sensazioni sotto la maschera da canaglia, questa volta sono solo Claudio, un uomo come tanti, con le sue debolezze e i suoi punti di forza. Ma che mi stai facendo Alice? - penso.

«E poi... - continuo - devo riconoscere i tuoi meriti. Sei la mia allieva». Sorridiamo entrambi. Se in questo momento dessi retta alla mia razionalità mi direi: Sveglia Conforti, smettila di flirtare! Però non lo faccio, non adesso: in questo momento c'è spazio solo per il vero Claudio senza maschere né filtri. Quel Claudio che nessuno conosce. Nessuno tranne Alice. Solo lei l'ha intravisto.

Ciao a tutti e buona Epifania! Capitolo un po' più breve, però importante perché il vero CC sta iniziando a comparire! Ovviamente è troppo presto per parlare d'amore, ma il caro Claudio (come tutti sappiamo) non avrà sempre la stessa concezione dell'amore! A presto!

You changed my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora