Alchimia

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Alchimia

Fate l'amore, non la guerra!

Mi ha chiamato Roberto. Pare che in un refettorio della zona siano state trovate delle ossa umane. Devo ammettere che la cosa mi fa un po' rabbrividire: sembra lo scenario di un film horror. Mando un messaggio ad Alice per avvisarla, mentre io comincio ad avviarmi. Questa sarà forse la prima volta dopo giorni in cui sarà costretta a rivolgermi la parola: dopo quella notte cerca di evitarmi in tutti i modi.

«Eccomi!» - sento annunciare. Le lancio uno sguardo apparentemente distratto. Dico apparentemente perché in meno di due secondi le faccio una...radiografia completa. Sempre bellissima Sacrofano.

Esamino poi velocemente le ossa e arrivo alla conclusione che siano i resti di una giovane donna morta nel lontano giugno del 1998 (ha un orologio fermo proprio a quella data). Alice non spiccica una parola, si limita soltanto a filmare la scena. Quando finalmente ci allontaniamo, non sopportando più il suo silenzio...sbotto.

«Quando ti degnerai nuovamente di rivolgermi la parola?» - le chiedo sarcastico. Continua a non rispondere.

«Il giovane Malcomess è tornato alla carica?» - domando. Uso un tono volutamente leggero per non far trapelare la mia gelosia. Improvvisamente la vedo arrossire. No! Non può essere! Ho colto nel segno!

«Quando lo bacerai Allevi - aggiungo ironicamente - stai certa che non riuscirai ad andare oltre. Quello che abbiamo vissuto io e te non potrai mai replicarlo con un uomo che non sia io». Detto ciò, mi chiudo anch'io in un ostinato mutismo. Abbiamo provato le stesse sensazioni, le stesse emozioni Alice...peccato che tu non lo voglia ammettere.

§

L'autopsia viene tenuta da Valeria e dal Supremo in persona. Tutti i professori e tutti gli specializzandi sono tenuti ad assistere. Chissà se finalmente impareranno come deve essere condotta per davvero un'autopsia! Si arriva alla conclusione che la donna sia morta per un grave colpo alla nuca, inflittole a tradimento. Durante l'esame autoptico guardo più volte Alice. I nostri sguardi s'incrociano più di una volta, ma lei continua a non rivolgermi la parola. Riuscirò a farti cambiare idea...fosse l'ultima cosa che faccio nella vita.

§

Prima di tornare a casa decido però di fare un ultimo tentativo. Vado nella stanza degli specializzandi e fortunatamente la trovo lì da sola. Lontano da occhi indiscreti.

«Quando ti deciderai a parlare con me di quello che è successo?» - le chiedo esasperato. Questo silenzio mi sta uccidendo. Non ne posso davvero più.

«Preferisco non parlarne - mi risponde - adesso scusami, ma devo lavorare alla mia relazione sul congresso». Non riesce a sostenere il mio sguardo: questo è un chiaro segno di menzogna.

«Va bene - mi arrendo alla fine - non ti chiederò più niente, però sappi che nemmeno una liceale si comporterebbe come te!». Me ne vado alquanto deluso. Ma proprio di una mocciosa dovevo innamorarmi? Sì, avete capito bene: ho detto innamorarmi. Provo qualcosa nei confronti di Alice, un qualcosa che va al di là di un mero interesse fisico, un qualcosa che ha accalappiato la mia mente e i miei pensieri. Maledizione!

§

Il giorno dopo la deliziosa signorina Sacrofano fa capolino nel mio studio.

«Mi potresti dare per favore la cartellina del congresso? - domanda - la Boschi vuole che io proferisca la mia relazione davanti a tutti».

Ignoro deliberatamente la sua domanda e le rivolgo un sorriso sarcastico.

«Non trovi che andare avanti così sia un po'...patetico?». - le chiedo.

«Potremmo azzerare tutto e ricominciare da capo?» - boccheggia. Scoppio a ridere.

«Non ci riuscirai mai Alice - rispondo - una notte come quella che abbiamo vissuto io te...beh con il figlio del capo te la puoi solo sognare!».

«Ma ti sei sentito? - s'inalbera lei - soltanto da ubriaca potevo stare con una persona stronza e arrogante come te!». Mi alzo di scatto.

«Io e te siamo stati bene - affermo - inutile negarlo e stai certa che non riuscirai MAI a dimenticarlo». Detto ciò, afferro la cartellina del congresso, gliela porgo di malagrazia e poi la invito ad uscire. Ma perché fai così Alice? Che cos'ho che non va?

§

Fortunatamente questo caso non ci ha fatto scervellare più di tanto.

La ragazza era una giovane promessa del clarinetto. Si era innamorata del suo maestro: era un amore talmente folle che aveva deciso di scappare con lui, nonostante fosse ancora minorenne. Un giorno però la relazione era stata scoperta dal padre di lei e non riuscendo a convincere la figlia a ragione...beh, aveva maledettamente perso la testa e l'aveva uccisa. L'aveva poi rinchiusa in una nicchia e tutti avevano pensato per anni che fosse scomparsa.

Sono inorridito da questa storia. Come può un padre uccidere il sangue del suo sangue? Secondo me è contronatura. Il pensiero che ho appena formulato mi colpisce come un fulmine a ciel sereno. Claudio Conforti che pensa ad un figlio? Da quando conosco Alice, mi sono reso conto che l'amore è qualcosa di irrazionale, qualcosa che abbatte la razionalità, qualcosa che a volte ci mette i prosciutti sugli occhi, ma anche qualcosa che ci fa star bene.

Sì, ho detto amore. Claudio Conforti innamorato, roba da pazzi. Come faccio a farlo capire ad Alice? Per me quella notte è stata molto importante...Alice è importante per me. Non sono bravo con le parole, però in questo momento ho un'idea. Voglio farle capire che le sono vicino, senza però essere smielato. E so cosa fare.

§

Oggi è il giorno in cui Alice dovrà discutere la sua relazione del Congresso davanti a tutto l'Istituto, compreso il Supremo. Arrivo in sala conferenze e la trovo mentre cerca di proferire qualcosa di decente.

«Aspettate! - esclamo entrando - scusate il ritardo, ma ci terrei ad essere io ad introdurre la relazione che la dottoressa Allevi ha elaborato». Ovviamente Alice non aveva scritto alcuna relazione, sono stato io a farlo per lei questa notte stessa. Le porgo i fogli. Lei mi guarda sbigottita, ma poi si apre in un sorriso riconoscente, facendomi intenerire.

«Cari colleghi - inizio rivolgendomi al pubblico - io volevo soltanto dirvi che il Congresso Nazionale di Medicina legale al quale la dottoressa Allevi ed io abbiamo partecipato, è stata un'esperienza...esaltante!». Rivolgo lo sguardo verso Alice e faccio un sorriso malizioso. Credo sia l'unica qui dentro ad aver compreso il doppio senso della mia affermazione.

«Innanzitutto - continuo - si può dire che ancora una volta il nostro istituto abbia vinto perché i risultati delle ricerche svolte qui da noi hanno raccolto un largo consenso! Inoltre - e qui lancio una stoccata epica - alla dottoressa Allevi e me è sorta quella particolare alchimia, quella simbiosi scientifica che nasce raramente tra i ricercatori». Le rivolgo un'occhiata, questa volta più intensa della precedente e poi le lascio la parola.

La mezz'ora seguente è costellata da un brillante sfoggio di competenza da parte di Alice e da un religioso silenzio osservato da tutti i presenti qui in sala. Perfino Valeria sembra entusiasta! Ho deciso di aiutare Alice perché mi sono reso conto di amarla...sì: ho detto amarla. Non mi trasformerò di punto in bianco nel principe azzurro, ma il mio obiettivo ora è quello di farle capire i miei sentimenti e farle ammettere che anche lei prova qualcosa per me. Ne sono sicuro perché tra di noi c'è alchimia Alice. È inutile negarlo.

Mi scuso di nuovo per il ritardo! Spero che il capitolo vi piaccia anche se è un po' breve: CC è capitolato finalmente e dimostra il suo amore a modo suo! Resta solo quella testona di Alice da convincere! A presto!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 10, 2019 ⏰

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