Il ballo di Natale

740 49 35
                                    

Drachino entrò immediatamente nel Dormitorio. I suoi occhi color ghiaccio artico saettarono da Blaise che piangeva raggomitolato nel letto, ad una scatola babbana che trasmetteva un film penoso.
Tecnicamente ad Hogwarts le tecnologie babbane non si potevano utilizzare, ma a Blaise non importava più di tanto.
«Amico, che stai facendo?» esclamò Malferret.
«Tu non puoi capire!» strillò Blaise con la testa spiaccicata nel cuscino. «Rose amava Jack! Jack amava Rose!»
«E chi sarebbero? Nuovi studenti?» chiese Draco con disinteresse.
Blaise alzò la testa e lo guardò malissimo.
«No» rispose freddamente.
Draco sbuffò. In quel momento aveva cose più importanti a cui pensare.
«Sono disperato, Bla!» gridò. «Mione mi ha lasciato e ora non so più con chi andare al Ballo!»
Blaise si asciugò le lacrime e si schiarì la voce.
«Dray Dra Da Da, ci sono un sacco di ragazze che ti sbavano dietro, perfino Tiger e Goyle!»
Draco aggrottò le sopracciglia.
«Insomma, ti ho già detto che questi due non li conosco!»
«Quelli... sai...» Blaise cercò di ricordare i loro volti, «quelli obesi, gli amici tuoi nei libri».
«Ah!» esclamò Draco. «Sono ancora in vita? Sono a Hogwarts?»
«Sì, sono diventati le nuove guardie del corpo di Lady Gaga. Momentaneamente vivono nella Camera dei Segreti» spiegò Blaise.
Draco annuì senza alcun interesse. «Ma tu con chi ci vai, al Ballo?»
«Con la Sprite» gli rispose.
«Che cosa?!»
«Senti, mi ha detto che sono bello quanto una Mandragora in calore. L'ho preso come un complimento e ho accettato» borbottò Blaise sulla difensiva.
Draco alzò le spalle, leggermente perplesso.
«Credo che inviterò la Parkinson...» sospirò e si buttò sopra il letto. «Mi accontenterò. Anche se sbava».
«E rutta».
«E scorreggia».
«E quando parla, sputa».
«E quando non mette le calze scure, ha la Foresta Ammazzonica nelle gambe».
«E quando alza le braccia, ha la Foresta Ammazzonica nelle ascelle. E quando-»
«Va bene, amico, va bene» lo bloccò Draco, schifato. «Ma dovrò pur arrangiarmi in qualche modo».
«Fai come vuoi» replicò Blaise tranquillamente. «A proposito, non dovevi stare nella Camera del Sesso?»
La McGranitt aveva ordinato a Draco e Mione di dormire nella Camera del Sesso fino alla fine dell'anno.
«Sì, ma ora che ho litigato con Mione, non voglio tornarci» rispose Draco, cupo.
Blaise si alzò dal suo letto e andò verso l'amico.
«Cucciolino» mormorò dolcemente. Draco lo guardò con preoccupazione. «Vedrai che si risolverà tutto».

Mione si guardò allo specchio con un sorriso soddisfatto. Indossava un abito verde smeraldo cortissimo che evidenziava le sue curve e la sua settima di seno. Le scarpe erano molto alte e dello stesso colore del vestito, mentre i capelli erano stati acconciati in una crocchia molto elegante, anche se alcuni boccoli color miele/caramello/foglia autunnale le ricadevano sul viso di porcellana.
«Sei bellissima» disse Ginny alle sue spalle, che indossava un vestito rosso da pornostar.
Quando scesero insieme dalle scale, gli occhi di tutti erano puntati su di loro.
Erano così belle che Silente diventò etero (anzi, facciamo bisessuale, perché, diciamocelo, Grindelwald era figo), Severus mandò a fanculo Lily Evans e cominciò a sbavare senza ritegno sulle ragazze, e Ron smise di mangiare panettoni per assistere pienamente allo spettacolo.
Mione lasciò Ginny con il suo accompagnatore e andò da Mark, che l'aspettava appoggiato al muro.
«Mione, sei bellissima» le sussurrò con dolcezza.
«Grazie, anche tu» rispose lei, e indicò distrattamente l'abbigliamento del ragazzo, che consisteva in un pantalone attillato pieno di brillantini e una camicia mezza sbottonata.
Decisero di andare dubito in Sala Grande.

Quando entrarono, però, rimasero assolutamente stupiti. I tavoli delle casate erano spariti, sostituiti da un palco dove al momento si esibiva Fabri Fibra. Al soffitto, al posto degli Stendardi delle Case, si trovava un'enorme palla da discoteca che avrebbe potuto illuminare mezza Inghilterra. Ovunque c'erano dei divanetti e vicino ad essi si trovava un piccolo bar, con Gazza a fare da barista.
Tra le luci sgargianti della Sala Grande, Mione individuò Silente, che indossava una sgargiante tutina rosa schocking e ballava freneticamente. E vicino a lui c'era Lord Voldemort, che danzava mano nella mano con Lumacorno nel suo delizioso tutù azzurro.

Gli occhi cioccolatosi di Mione continuarono a vagare per la grande stanza, fino a quando non individuò Draco Malfoy baciarsi appassionatamente con Pansy Parkinson.
Mione, inferocita, si avvicinò a Mark e lo baciò una seconda volta. Draco osservò tutta la scena con palese disgusto.
«Cazzo, Mione!» urlò all'improvviso.
Il mondo si fermò. Silente smise di ballare come un coglione, Voldemort si bloccò nel bel mezzo di una battaglia, Ron smise di mangiare e Fabri Fibra se ne andò via borbottando qualche elegante bestemmia.
«Si può sapere perché baci quel tipo?» continuò, folle. «Questa è una Dramione, porco Salazar!»
Dopo di ché andò verso Mione, scaraventò il povero Mark da una parte imprecisata della Sala Grande, le afferrò il volto e la baciò con passione.
Federico Moccia esclamò "Questo è vero amore!", Fred se ne andò immusonito - lui voleva la Fremione -, e Voldemort applaudì, commosso. Da un'altra parte della Sala Grande, Blaise sventolava in aria un cartello con su scritto "Peace & Love", singhiozzando senza ritegno; Ron mangiava torte; Lucius Malfoy si armò di un bazuka e strillò cose incomprensibili per poi andarsene; Pansy Parkinson si gettò dalla finestra; Ron mangiava torte e Mark fuggì.
Tutti erano felici, tutti a parte Ron. No, non era triste. No, neanche geloso. Continuava a mangiare torte.

Note dell'Autrice:
Questa fanfiction sta diventando ogni volta sempre più demenziale. Sì, ne sono consapevole.
Comunque, vi è piaciuto il capitolo? Lo spero. cwc
Un bacio a tutti! :)

Guarda papà, una Dramione! (CC) Humor Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora