quindici ➵

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quindici ➵

il giorno seguente zayn non si presentò a scuola, così come i giorni successivi. liam voleva così tanto poter andare da lui per sapere come stesse ma, ogni volta, veniva bloccato dalla madre. spendeva quindi i suoi pomeriggi a guardare fuori dalla finestra sperando di poter vedere zayn camminare davanti alla sua.

"magari sta male o magari vuole soltanto essere lasciato in pace, liam. rispettalo, va bene?" disse sua madre dolcemente, gli diede una pacca sulla spalla per poi uscire dalla stanza.

liam sospirò non appena si sedette nuovamente davanti alla finestra, guardando verso casa di zayn alla ricerca di qualche segno di vita. non aveva nemmeno visto il padre di zayn da quando era entrato in casa prima del dovuto e aveva visto i due ragazzi abbracciarsi.

questo lo rendeva ancora più preoccupato di quello che poteva essere successo a zayn.

.

il venerdì mentre liam camminava per andare a scuola vide zayn. erano passati la bellezza di cinque giorni dall'ultima volta che s'erano visti. non appena posò lo sguardo su zayn, però, gli venne da piangere.

zayn, con dei lividi violacei sulla faccia, camminava verso liam con fare zoppicante. sembrava più magro del solito e, la sua faccia, ancora più sciupata. liam corse verso l''amico per poi stringerlo in un forte abbraccio.

"zayn! oh mio dio!" esclamò liam, allontanando zayn per poterlo osservare meglio. quest'ultimo non riusciva a guardare l'amico negli occhi così si limitò a puntare lo sguardo verso le sue scarpe.

"stai bene?" sussurrò liam, prendendo distrattamente le mani di zayn nelle sue. questo scrollò le spalle non appena incrociò le sue dita con quelle di liam. trovò piacevole tutto quel dolce contatto, visto e considerato che l'unico contatto umano di quest'ultima settimana fosse stato ricevere un pugno nello stomaco.

zayn annuì per poi dare una leggera occhiata a liam. "sì, credo di sì." mormorò.

liam sospirò non appena iniziarono a camminare, avvicinando zayn a se.

"dove sei stato?" gli chiese mentre lentamente si recavano a scuola.

"a casa." rispose, scrollando nuovamente le spalle. "papà è rimasto a casa questa settimana..."

liam guardò oltre zayn con occhi larghi. sapeva di cosa stesse parlando, il fatto che il padre fosse a casa non era a favore di zayn.

i due ragazzi, nel frattempo, si tenevano ancora per mano, felici di essere così vicini.

"ho paura di andare a scuola, li." ammise zayn, non appena l'istituto comparve davanti a loro. "e se qualche professore dovesse notare i lividi e dovesse dirlo a qualcuno? e se dovessi poi andarmene?"

nonostante liam volesse stare con zayn, sapeva che dire alle autorità del comportamento del padre fosse la cosa migliore. "zayn, credo che sia un bene che qualche professore lo noti, non saresti più costretto a soffrire."

gli occhi d zayn si allargarono per poter fissare poi liam con incredulità.

"liam, sarò costretto ad andare in una casa famiglia o qualcosa del genere!" pianse, "sarò costretto a studiare a casa. inoltre non verrò mai adottato perché, insomma, chi mai vorrebbe un adolescente suicida?!"

"sto solo dicendo zee..." mormorò liam, pensando che zayn avesse ragione.

i due ragazzi si avvicinarono a scuola, sospirando all'unisono non appena furono davanti al portone principale. liam accompagnò zayn alla sua classe (come sempre) e lo salutò con un abbraccio, fregandosene che qualcuno potesse vederli. non avrebbe mai potuto ignorare il modo in cui zayn arrossiva e sorrideva lievemente ogni volta che si abbracciavano. ne tantomeno avrebbe mai potuto ignorare di come, in quel momento le maniche della maglietta s'erano alzate scoprendo nuovi tagli.

s.o.s. » ziam (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora