Capitolo 18.

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25 Maggio 2014

Guardavo quel bimbo sorridermi tra le braccia. Era meraviglioso.

La creatura mi venne incontro e mi prese il bimbo dalle braccia. Cominciò ad allontanarsi, e io mi misi a rincorrerlo.

-NO! E' il mio bambino, ridammelo!- urlai cercando di afferrarlo. Ma lui era sempre più lontano. Poi svanì, ed io scoppiai in un pianto isterico.

-Tesoro, tesoro!-

Di colpo aprii gli occhi e trovai Liam che mi stava scuotendo per cercare di svegliarmi.

-Un'altro incubo?- chiese.

Io annuii e lo abbracciai forte.

-Ma che ti sta succedendo? Ci siamo visti pochissimo negli ultimi mesi, e tutte le volte hai avuto gli incubi. Che succede? Sei preoccupata per qualcosa? E che c'entra questo bambino che ricorre nei tuoi sogni?-

Riflettei un'attimo. Mi avrebbe molto probabilmente presa per pazza, ma forse era arrivato il momento di dirglielo.

Mi sciolsi dal suo abbraccio e lo guardai negli occhi, i miei ancora gonfi di lacrime.

-Liam devo dirti una cosa.-

Lui si irriggidì.

-Ho perso il nostro bambino.-

Quando lo dissi, il mio cuore subì un brutto colpo, non lo avevo mai pronunciato ad alta voce. Perché non lo avevo mai accettato.

Lui rimase immobile a fissarmi.

Decisi di lasciargli del tempo per capire, per farlo reagire in qualche modo.

Passammo i 20 minuti seguenti a guardarci negli occhi, nel buio della notte.

Infine lui ruppe il silenzio: -Eri incinta?-

-Si.-

-Di me..-

-Si.-

-Il bambino e-era mio.- la sua voce tremava.

-Si.-

-E ora non c'è più.-

-No.-

Passarono altri 10 minuti di silenzio.

-Dopo quanto l'hai perso?-

-Due mesi circa. -

-Quindi lo avresti tenuto..-

-Si.-

-Senza dirmi nulla.-

Sospirai e mi rattristai: -Io volevo dirtelo e chiederti aiuto, ma avevo paura. Non ci sono riuscita.-

-Da quanto lo eri?-

-Che cosa?-

-Incinta.-

-Gennaio.-

-E non mi hai mai detto nulla.-

-Io ci ho provato.. Quando mi ero finalmente decisa, tu eri in Irlanda e non sono potuta venire. Quando ci siamo visti dopo due settimane l'avevo già perso..-

-Ci sei rimasta male?-

Cercavo di capire cosa provasse ma il suo viso era inespressivo.

-Faccio gli incubi tutte le notti.-

-Sogni un bambino.-

-Sì, sogno che me lo portano via..-

Ci furono altri 10 minuti di silenzio.

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