1 Maggio 2013
Sentii la porta della stanza aprirsi e poi chiudersi.
Liam entrò lentamente.
Strinsi forte Hazel e mi uscì una lacrima che le bagnò il pelo.
Avevo quella mostruosa immagine davanti agli occhi che mi provocava un dolore continuo.
Lui si fermò dietro di me e non disse nulla.
Intanto le lacrime continuavano ad uscirmi dagli occhi.
Anche Hazel piangeva, doveva aver intuito qualcosa.
Finalmente ebbi il coraggio di voltarmi, visto che lui non aveva il coraggio di parlare.
-Perché?- gli chiesi con la voce strozzata.
Lui aveva un'espressione altrettanto distrutta, significa che un po' dispiaceva anche a lui.
-Quando pensavi di dirmelo? Credevi che non lo avrei scoperto? Liam, tu sei un personaggio pubblico, tutto si viene a sapere! Pensavi che fossi così cretina da non capire che stesse accadendo qualcosa?!- dissi con arroganza.
-Io non volevo farti soffrire..-
Mi si strinse il cuore: -Dicevi di amarmi.- lo interruppi bruscamente.
-Ma infatti è così!-
-Non puoi dire di amarmi e poi baciare un'altra.- singhiozzai.
-Elisa io..-
Scossi la testa: -Per questo eri in aeroporto? Sei stato da lei a Londra. Da quanto tempo va avanti questa cosa?-
-Non l'ho fatto apposta..- cercò di abbracciarmi.
Io non glielo permisi: -Non l'hai fatto apposta?! Ti ci hanno ficcato sull'aereo? Ti hanno obbligato per caso?!- in quel momento cominciai ad urlare.
Urlavo sempre quando il dolore mi stringeva il cuore.
-Io me ne sono innamorato.- disse piano, quasi avesse paura.
#In quel momento sentii il mio cuore spezzarsi in tanti piccoli pezzi, per l'ennesima volta.#
-TU COSA? Spero ti renda conto di ciò che dici. Spero ti renda conto che stai buttando via la nostra relazione per una ragazza CHE NON TI HA MAI VOLUTO PRIMA DEL SUCCESSO, o mi sbaglio?-
Lui abbassò lo sguardo.
-Va bene. Non curarti di me. Tanto non importa. E' la terza o forse la quarta volta che mi spezzetti il cuore. Ah ma adesso basta. Non mi piace essere masochista. Tu puoi fare quel che vuoi, la vita è tua. Ma quando ti renderai conto di ciò che hai fatto, non tornare da me. Io non mi merito questo.- singhiozzavo e urlavo mentre le lacrime mi bagnavano il viso.
Presi il borsone in cui avevo messo quei pochi vestiti che mi ero portata, spostai Hazel sul braccio sinistro, ed uscii dalla stanza chiudendo la porta.
Mi fermai un secondo e la riaprii.
Lo vidi ancora lì in piedi.
-Comunque, io ti amo.- richiusi la porta e scesi le scale con una certa fretta.
Una volta fuori dall'hotel, cominciai a correre.
-ELISA IO TI AMO!- urlò il cretino dalla finestra.
Non mi girai, corsi in fretta all'entrata della metro, e sparii ai suoi occhi.
Non poteva amare entrambe.
Non poteva davvero avermi fatto una cosa del genere, era un stupido, stupido.
Quella ragazza era meschina, non gli voleva davvero bene, ne ero certa.