Essendo ancora entrambi minorenni come usciamo dalla presidenza troviamo ad attenderci i nostri genitori, mia madre e suo padre, così non possiamo dirci altro che un semplice "A domani".
Mentre salgo in macchina in silenzio ringrazio mentalmente il Preside per averci parlato senza i nostri genitori. Sarebbe stato tutto molto più complicato e imbarazzante, anche se so che arrivati a casa mia madre pretenderà una spiegazione.
Infatti appena mi ha visto ha semplicemente detto "Sali. Parleremo a casa" evidentemente incazzata nera.
Non deve essere bello essere costretti a lasciare il lavoro perché il proprio figlio è stato sospeso da scuola per rissa.
Starà valutando che punizione darmi o più probabilmente si starà chiedendo dove ha sbagliato con me, se la troppa libertà che mi ha concesso sia stata controproducente.
Appena entrato in casa ho la forte tentazione di scappare e chiudermi in camera mia, ma non sarebbe giusto e poi non farei che peggiorare la mia situazione.
Così vado nella sala e mi siedo sul divano in attesa. Mia madre mi raggiunge pochi minuti dopo.
Non sono ancora sicuro su cosa dirle, ma penso che la verità sia la cosa migliore ... quale sia poi la verità penso che la scoprirò poco a poco anch'io e ho paura che mi stupirà.
Lei non si siede, mi guarda infuriata e poi sbotta "Allora mi spieghi che cosa hai combinato questa volta? Ti avverto sono molto arrabbiata, dover uscire dal lavoro perché mio figlio è stato sospeso: non me lo sarei mai immaginato ... nemmeno da te! Mi hanno solo detto che sei rimasto coinvolto in una rissa." Scuote la testa "Quando hai iniziato a risolvere i tuoi problemi con le mani? Io non ti ho mai insegnato questo. La violenza non porta a niente di buono"
"Lo so mi dispiace, ma non ce l'ho fatta a restare in disparte quando ho visto quei tre prendersela con Axl"
Lei vedendo la mia espressione triste mi si siede a fianco e mi mette una mano sulla spalla "Che cosa è successo? Lo sai che a me puoi raccontare tutto"
Ho sempre avuto un rapporto speciale con mia madre, con mio padre parlo di sport e di cose poco importanti, mentre lei ascolta i miei problemi e insieme cerchiamo di risolverli.
Così per l'ennesima volta decido di fidarmi "Hai sentito la notizia dell'arresto dell'allenatore di nuoto?"
Lei annuisce "Quello che molestava i suoi atleti?"
"Sì, il mio amico Axl è uno di questi"
Lei si porta la mano davanti alla bocca "Oh, mio dio. Mi dispiace"
"Hanno assicurato che avrebbero tenuto riservate l'identità dei ragazzi, però non si sono fatti scrupoli a sbattere Axl in prima pagina solo perché è un campione. Certo, non hanno detto apertamente che è una delle vittime, ma le persone ci hanno messo poco a fare 2+2 e arrivare alla conclusione che Axl è gay. E oggi quegli stronzi volevano picchiarlo solo per questo motivo."
"Capisco, sei intervenuto per difendere un amico. Però potevi chiamare aiuto invece di buttarti nella mischia senza pensare. Così sei passato dalla parte del torto. La testa te l'ho fatta per usarla"
Lei potrebbe anche avere ragione, ma se non fossi arrivato in tempo? Axl non ha pensato alle conseguenze quando ha deciso di difendermi. Se fosse stato zitto, forse si sarebbero stancati e se ne sarebbero andati.
La mia voce si alza di un tono "E se fossi arrivato troppo tardi? Non me lo sarei mai perdonato. Lui ha cercato in tutti i modi di tenermi lontano da tutta questa storia, e io ci ho anche provato, ma non ce l'ho fatta"

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Indigo Night
TeenfikceIl mio nome è Indigo Night Skyler, lo so ho un nome assurdo. Mia nonna, una convintissima hippy ha voluto chiamarmi Indigo Night, per via del colore dei miei occhi e dei miei capelli, dice che quando mi ha visto ha pensato a una "notte indaco" che...