•|sei|•

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Con un piede allontanò la porta e mi appogiò a terra lasciando scivolare il mio vestito sul pavimento, per poi lasciarmi alcuni umidi baci sul collo. Lo girai spingendolo sul letto e iniziando a sbottonargli la camicia mentre ero a cavalcioni su di lui. Dopo poco lo vidi abbassare la testa e cedere ad un piccolo sospiro.
Io: tutto bene Mario?
M: se non smetti di muoverti li sopra ancora per poco piccola.- disse con una voce roca che mi faceva impazzire.
Sorrisi baciandolo dolcemente e appoggiai una mano sui suoi boxer, lo sentii gemere e risi continuando a toccarlo. In un attimo, capovolse la situazione e mi ritrovai sotto di lui con l'immensa erezione che gli avevo provocato in corrispondenza della mia bocca. Decisi di accontentarlo divertendomi nel sentirlo ansimare faticosamente. Continuai per svariati minuti guidata dalla sua mano, fin quando non si allontanò per poi entrare velocemente in me. Dopo qualche spinta venne dentro di me. Amavo quando faceva così, mi dava l'impressione di essere un gesto d'unione del tipo" non ho paura che tu possa restare incinta di mio figlio, voglio che tu sia mia sempre" ma sapevo che non ci sarebbe mai stato qualcosa di sentimentale tra noi. Infondo sapeva che non sarebbe potuto succedere per via della pillola. Forse era meglio così. Restammo abbracciati per diverso tempo per poi addormentarci. Quando mi svegliai Mario dormiva ancora, osservai il suo viso beato e mi alzai, misi una sua maglia molto larga e mi diressi verso la cucina per preparare un caffè. Saranno le 7 e 10 e suona il citofono. Ma chi cavolo è a quest'ora. Prima che potessi dirigermi verso l'apparecchio Mario entrò nel salotto e aprì la porta.
Io: scusa ma non chiedi chi è?
M: so già chi è ne avev... aspettaaa ma tu sei ancora qui, cazzo, ehh nasconditi da qualcge parte...
Io: ma dove...- sentii il portone aprirsi e qualcuno che saliva le scale
M: cazzo
Io: eh,Mario...
M: cosa
Io: sei ...nudo...
M: oh merda
Corse in camera prima che il suo ospite arrivasse.
M: non nasconderti digli che sono i n bagno e...che ne so, presentati... -mi urlò
Io: ma che - non feci in tempo a finire la frase che la porta si aprì lasciando comparire davanti a me Cristiano Ronaldo.
C: e tu chi sei?
Io: eh...piacere Francesca, mario è in bagno...
C: aspetta, sei la francesca dello striscione, quella che gli ha fatto fare tardi all'allenamento giusto?
Io: potrei...
Mi guardò da capo a piedi e alzò un sopracciglio soreidendo. Sta maglietta bianca di merda si vede tutto. Grazie Mario per avermelo ricordato eh. Cercai di coprirmi come più potevo e dopo pochi secondi Mario uscì dal bagno. Appena si rese conto delle mie condizioni sgranò gli occhi e si mise avanti a me coprendomi.
M: allora cris, cosa ti serve? - disse palesemente agitato.
C: dobbiamo parlare vieni.

INTRECCI •|ronaldo.mandzukic|•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora