•|undici|•

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Avevano messo un lento e io stavo appiccicata a Cristiano cercando di non picchiare Ivana che continuava a strusciarsi sul croato. Quando la canzone finì ne misero una più movimentata di quelle dove le coppie si scambiano, inizialmente ballai con dybala e khedira poi finii tra le braccia di Mandzukic. Continuai a ballare come avevo fatto con i ragazzi precedenti fin quando mario non mi bloccò al muro dietro una delle colonne della sala.

M: che cazzo vuoi fare piccolina?
Io: voglio ballare von cristiano, e non chiamarmi così, io ho un nome e tu una ragazza.

Mi sollevò il vestito sbirciando la mia intimità.

M: cazzo...
Io: voglio andare di la mario
M: ti voglio. Perfavore. Vieni con me.

Mi riportò in sala facendo finta di nulla e disse a ivana di dover andare in bagno. Guardai cristiano che sorrise e mi sussurrò "fate una cosa veloce cucciola, o questa viene a cercarvi e succede un casino" "non ho intenzione di cedere ancora, deve soffrire, deve sceglierne una"

Aprii la porta del bagno e una volta entrata la richiusi senza fare rumore.

M: baciami- disse mordendosi il labbro ed avvicinandosi a me
Io: non ci penso proprio mario, sei qui con ivana non con me
M: eh allora?
Io: allora? Spero tu stia scherzando!
M: vogliamo forse parlare del vestito che indossi che fa vedere cose che dovrei guardare solo io o del fatto che stai sempre incollata a ronaldo?
Io: sono libera di care ciò che voglio non sono tua
M: invece si- disse alzandomi il vestito sopra il sedere
Io: fermo
M: non posso ti prego, ho bisogno di te.
Io: tra un po viene a cercarti ivana se non torni di la
M: non me ne frega niente ti voglio ora - quasi urlò schiacciandomi alla parete e baciandomi il collo e le labbra mentre le sue mani sfioravano il bordo dei miei slip.
Io: basta, devo tornare in sala- esclamai staccandomi da lui.

Mi rimisi velocemente in ordine e tornai da cristiano, dopo qualche secondo tornò anche mario tra le cui braccia si catapultó ivana

I: ti amo
Mario esitò un attimo guardandomi e rimase in silenzio. Poi disse
M: torniamo al tavolo non mi va più di ballare.

Una volta seduti sentii la sua mano ripetere i gesti compiuti da quella di cristiano poco prima ma andando più in profondità nel mio interno coscia. Presi la sua mano e feci per spostarla ma lui iniziò a sfregare le sue dita contro la mia intimità facendomi lentamente bagnare. Trattenni a fatica i gemiti e strinsi il braccio di cristiano che guardò minaccioso mario facendolo smettere. Dovevo prendere in mano io la situazione. Attesi qualche minuto e poggiai la mano sulle sue gambe strofinandola contro il rigonfiamento dei suoi pantaloni facendolo crescere. Non credo proprio portà alzarsi nei prossimi minuti. Gli sorrisi e mi alzai dal tavolo favendomi seguore da cristiano. Mariò tento di alzarsi poi si rese conto della critica situazione del suo organo sessuale e rimase fermo continuando a fissarmi.

INTRECCI •|ronaldo.mandzukic|•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora