Cap 8

10 0 0
                                    

Il giorno dopo non vado a scuola e resto a casa per gli altri tre giorni successivi, ma di Ruggero nessuna notizia.

Non mangio da giorni e mi sento debolissima ma non riesco comunque a mangiare.

Venerdì mattina mi alzo, decisa comunque ad andare a scuola, ho deciso di lasciare stare Ruggero, se senza di me sta meglio mi va bene.

Quando incontro Sara a scuola mi abbraccia forte
-che fine avevi fatto? Non rispondevi nemmeno al telefono! - mi rimprovera
-è rotto- mento io.

Andiamo in classe, mi sento strana, molto debole.

Le prime tre ore passano velocemente e io fingo di non notare Ruggero con Delia.

A ricreazione usciamo di nuovo ma io mi sento sempre peggio. Riesco a stento a sentire Sara che dice
-Bi? Tutto bene?-
Sento gli occhi pesanti e finisco a terra, priva di sensi.

******
Attraverso le palpebre vedo delle luci chiare puntate su di me, poi sento tanti rumori e voci in sottofondo.
Con fatica apro gli occhi e subito la luce mi acceca. Metto una mando davanti agli occhi e finalmente riesco a vedere dove mi trovo.

Sono in una stanza di un ospedale, ho la flebo. Mi guardo intorno e vedo tante persone:
Sara
Marco
Ruggero e Riccardo?!
E due dottori in veste azzurra che mi controllano.

-cosa è successo?- chiedo un un sussurro.
-da quanto è che non mangi Bianca?- chiede Sara.
Arrossisco vergognandomi
-quattro giorni-
I dottori scuotono la testa, Sara mi abbraccia e vedo la faccia di Ruggero contrari in un'espressione di stupore e rabbia.

Parlo con i medici e capisco che è stata una fortuna che io sia andata a scuola, se fossi svenuta a casa da sola avrei fatto un brutta fine.

Dopo 6 o 7 ore mi fanno uscire ma raccomandandosi con i miei amici di farmi mangiare.

Andiamo verso i parcheggi ma mi sento affermata da un braccio. Non faccio in tempo a girarmi che Ruggero mi stringe fra le sue forti braccia. Ricambio subito l'abbraccio di cui sentivo la necessità da giorni e sento scorrere sulle mie guance delle calde lacrime.

Ruggero se ne accorge ma io abbasso la testa, non deve vedermi piangere. Lui mi alza il viso e con i pollici mi asciuga le lacrime.
-per favore non fare più una cosa del genere, ok?-
-ok- dico io tirando un po' su col naso.
-scusami se ti ho fatta stare male, sono stato un coglione, ho pensato che tu volessi stare con me solo per fare ingelosire Riccardo e non so perché mi ha dato fastidio. Devo essere sincero, credevo di amarti, credevo che tu fossi la donna con cui mi sarei sposato ma mi sono accorto che per me sei più di una fidanzata o una moglie, sei la mia migliore amica, mia sorella e sei troppo importante per me-
Lo abbraccio di nuovo senza dire nulla.

Saliamo sulla macchina di Marco che ci porta a casa mia, dove restano tutti a cena.
Devo dire che è strano stare con tutti e quattro, sono persone completamente diverso ma tutto questo mi piace da morire.

Ordinano le pizze e mi obbligano a mangiarla tutta.
Ho la possibilità di stare un po' di più con Riccardo , è strano: a volte sembra dolce, altre uno stronzo, mi fa confondere ma sono praticamente sicura che mi piaccia.

Verso le 23:30 devono tornare tutti a casa, Riccardo, che ha il motore, resta per aiutarmi a mettere in ordine.

-parlami un po' di te- mi dice mentre prende i piatti sporchi e li porta in cucina.
Di solito non parlo di me ma con lui riesco ad aprirmi. Gli parlo dei miei genitori, dei miei amici del mio problema con il mio corpo e del teatro

-raccontami qualcosa anche tu però, non vale sto parlando solo io-
Ci sediamo sul divano e lui comincia a parlare
- che devo dirti i miei genitori sono persone normali, le classiche persone adulte che non fanno altro che predicare i giovani e andare in chiesa. Il mio rapporto con loro non è mai andato bene. Ho un fratello più piccolo, affetto dalla sindrome della trisomia 21, a cui voglio tutto il bene del mondo. Non lo vedo da un po' perché qui vivo da solo da 4 anni, i miei sono andati a vivere in un altra città per lavoro e se lo sono portati. Sto con Delia da 3 anni e mezzo ed è la persona che mi ha aiutato di più, tengo molto a lei e...basta penso di aver finito- dice con un sorriso

Cavolo ci tiene veramente a Delia

-ho una domanda- dice
-dimmi-
-sei mai stata fidanzata?-
-mai-
-mi chiedo come cazzo sia possibile-
-oh io invece lo so bene- dico indicandomi
-smettila, sei bellissima- dice mettendomi la mano sulla guancia
-non è v... - non faccio in tempo a finire la frase che Riccardo mi bacia.
Senza smettere di baciarlo mi avvicino ancora a lui e metto una mano fra i suoi capelli, sento una strana sensazione nella parte alta dello stomaco, quasi un solletico. Ci stacchiamo, sorrido
-sai che era il mio primo bacio?- dico
-si? Quale onore-
Rido
-e comunque baci benissimo-
Arrossisco ma poi mi viene in mente Delia, lei non mi ha mai fatto nulla di male. Mi allontano di scatto
-scusa, tu sei fidanzato, questo è sbagliato, non voglio fare male a Delia- faccio io
Lui sembra deluso e arrabbiato
-certo lo so, l'ho fatto solo perché prima ho sentito il tuo discorso con Ruggero e volevo vedere se ci stavi, ovviamente avevo ragione, è troppo semplice, e poi tranquilla una come te non potrebbe mai piacermi - ribatte duramente.
perché ora è così stronzo?
-vai via Riccardo -
Lo spingo verso la porta, lo faccio uscire senza dire nulla e mi chiudo la porta alle spalle.

Ho appena dato il mio primo bacio a un coglione, bene.

Scusami Ru ma sento il bisogno di vomitare.

Fuck You I Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora