Quando Luna passò a prendermi aveva un fiore di ibisco in una mano e il mio caffè nell'altra. Misi il fiore nell'acqua e finii di legarmi i capelli con un nastro nero prima di lasciare che lei mi accompagnasse alla sua auto sorseggiando del caffè.
Mi sedetti, sistemai la cintura di sicurezza e chiesi informazioni sulla nostra destinazione, -lo vedrai- fu la sua risposta. Anuii, sapevo di non avere alcuna possibilità di convincerla a rivelarmi dove mi stava portando, quindi collegai il telefono alla radio e misi "Are you gonna kiss me or not" dei Thompson Square, canticchiando le parole di tanto in tanto.
Il viaggio durò parecchio ed ebbi il tempo di fare colazione con tutta calma, Luna mi aveva preso un delizioso croissant al pistacchio e la ringraziai mentalmente con la bocca piena.
-Amore mio- cominciai, -non mi dirai proprio dove stiamo andando?- chiesi curiosa, non pensavo davvero mi avrebbe risposto, ma pensai che a fare un tentativo non avrei perso nulla. La ragazza accanto a me ridacchió, -è la seconda volta che mi chiami amore- cambiò discorso, -si, e tu prima mi hai chiamata scricciolo-.
Sorrise, -non ti piace?- arrossii fino alla punta dei capelli, -no è adorabile, e a te da fastidio se ti chiamo amore?- lei scosse la testa, -affatto-.
Il resto del viaggio fu abbastanza silenzioso, di tanto in tanto una delle due iniziava a canticchiare la canzone del momento finché l'altra cominciava a ridere contagiandola.
Quando finalmente l'auto si fermò riconobbi dove mi aveva portata, era così tanto che non vedevo questo posto che avevo fallito nel riconoscere la strada che ci aveva condotte qui.
-É una settimana che stiamo insieme, ed è una settimana che mi parli di questo posto e di come ti manchino i ragazzi che hai lasciato qui, tua sorella mi ha dato una mano con l'indirizzo e qualche ricerca su internet mi ha fatto trovare la strada per arrivare qui- mi spiegò, -se non vorrai entrare lo capiremo tutti, ma ho pensato che- la baciai, interrompendo il fiume di parole che stava lasciando quelle splendide labbra.
-Grazie Luna, è il dono più bello che potessi farmi- uno splendido sorriso si aprí sul suo viso e non potei fare a meno di ricambiarlo. Le presi la mano e feci un respiro profondo, prima di salire i pochi scalini e aprire la porta.
Feci qualche passo avanti e mi guardai attorno, girando su me stessa, con le braccia strette al petto. L'enorme atrio non era cambiato per niente negli ultimi sette anni: la carta da parati bianco panna e i vecchi quadri erano ancora al loro posto così come la splendida scrivania in legno scuro di fronte a noi, le eleganti scale in pietra accanto ad essa, esattamente come quando ero piccola.
Suonammo il campanello sulla scrivania e un volto familiare fece capolino dalla piccola porta sul fondo della stanza dopo pochi istanti.
Una donna alta e molto bella entrò, riempiendo l'ambiente con la sua inconfondibile e confortante presenza
-Buongiorno signora Lila- sorrisi alla proprietaria mentre lei mi guardava confusa, dopo poco si riscosse, -Anita?- mi riconobbe,
-pensavo di essermi liberata di quelle pesti di te e tua sorella anni fa- risi e la abbracciai.
-Linda si è sposata quasi due settimane fa, ora è in luna di miele, sono passata a salutare- lei sorrise amorevole, -falle i miei auguri- anuii, a Linds avrebbero fatto piacere, dopotutto quella donna ci aveva cresciute.
Chiacchierammo per qualche minuto che mi permise di presentare Luna come la mia ragazza e di raccontare alla signora Lila ciò che mi era successo negli ultimi anni. Dopo un po' guardó l'ora, -i ragazzi dovrebbero essere fuori adesso, sai dove trovare chi ti preme incontrare- sorrisi triste, -i miei amici sono ancora qui?- lei abbassó lo sguardo, -Irene ha passato qualche anno tra famiglie diverse da quando sei andata via, ma è sempre tornata, mentre Oliver e Ashton non sono mai andati via- annuii e, dopo aver preso Luna per mano e salutato Lila, uscii nell'enorme cortile.
-Perché bisbigliano tutti quando ti vedono?- chiese Luna, io risi; -io e Linds non eravamo degli angioletti da piccole, Olly e Ash avranno raccontato dei nostri scherzi ai bambini più piccoli-; la mia ragazza scosse la testa arresa, -dovevo aspettarmelo-.
Annuii, -esatto-.Qualche ragazzino mi riconobbe di tanto in tanto, abbracciai un paio di persone e mi fermai a chiacchierare con qualcuno. Tutti quelli che mi conoscevano da piccola, però, sapevano dove stavo andando e nessuno mi trattenne troppo a lungo.
Io e Luna superammo l'angolo della grande casa e finalmente vidi i tre ragazzi seduti sul ramo di un albero, erano girati di spalle e da quello che udii della loro conversazione stavano organizzando uno scherzo epico.
-Ragazzi che fate?- li interruppi, -organizzate uno scherzo senza di me?-. Olly fú il primo a girarsi, e quando mi vide per poco non cadde a terra. Saltò subito giù, seguito dagli altri, uno più sconvolto dell'altro.
Irene mi saltò letteralmente addosso, facendomi cadere.
-Amore, ragazzi, mi staccate il koala di dosso?- dissi in imbarazzo, -non respiro. Irene sciolse l'abbraccio, -scusami, è che mi sei mancata- sorrisi,
-anche voi mi siete mancati moltissimo-.
Olly mi abbracciò mentre Ash ancora mi guardava sconvolto.
Dopo aver lasciato Oliver guardai Ashton, -hai tinto i capelli- constató rimanendo immobile; -ma ho ancora il tuo braccialetto- sfiorai la sottile striscia di cuoio che cingeva il mio polso.
-Sono passati sette anni- guardai a terra, -hai aspettato sette anni, hai idea di come sia stato qui senza di te?- annuii.
-Non annuire- alzò il tono, arretrando di un passo.
Con la coda dell'occhio vidi Irene e Oliver portare via Luna e i tre lasciarci soli.
-Non lo sai- continuó, -non hai visto Irene tornare da tutte quelle casa; non c'eri quando i bambini andavano via senza tornare più e io e Olly restavamo quí, non c'eri quando abbiamo perso le speranze, tu non eri qui-.
Lo abbracciai, fermandolo, -lo so- riuscii a dire tra le lacrime, -non c'eri quando avevamo bisogno di te- rispose lui con voce rotta, candendo sulle ginocchia, senza abbandonare il mio abbraccio; -non c'eri quando io avevo bisogno di te-.
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Dreaming of my moon
RomanceAnita è una giovane ragazza normale, ha una famiglia un po' disastrata ma se la cava ed è innamorata pazzamente, sembra tutto perfetto... ma la perfezione non esiste.